“Non ci uniamo al coro. Draghi non è un benefattore dell’umanità”
12 febbraio 2021, by admin
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Non ci uniamo al coro politico-mediatico di esaltazione di Mario Draghi. Si tratta di un film già visto con Monti nel 2012 con conseguenze nefaste per milioni di italiane/i.
Quali sarebbero le imprese di cui dovremmo ringraziare questo Superman?
La troika?
La svendita del patrimonio e dell’industria pubblica sul panfilo Britannia?
Lo strangolamento della Grecia di Tsipras?
Le letterine con cui ha ordinato all’Italia di tagliare la sanità e la scuola, di precarizzare il lavoro e abolire l’articolo 18. di fare la legge Fornero?
Ridicolo che Draghi venga presentato come benefattore dell’umanità. Lo ricordiamo come il banchiere centrale che, dopo aver lavorato per Goldman Sachs come Monti, ha sostenuto l’austerity neoliberista dicendo che l’Europa non può permettersi il suo stato sociale?
Draghi è uno dei più intelligenti e preparati funzionari del capitalismo finanziarizzato globale.
Che gli si consegnino le chiavi della Repubblica è la dimostrazione che il pilota automatico ha sostituito la Costituzione.
Maurizio Acerbo,
segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Elezioni provinciali, Fedi (Prc La Spezia): “Nessuna partecipazione al voto, si restituisca la democrazia ai cittadini”
8 gennaio 2019, by admin
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Rifondazione Comunista non parteciperà alle elezioni provinciali spezzine indette per il prossimo mercoledì 9 gennaio.
Vengono chiamate “elezioni”, ma sono in realtà vere e proprie nomine da spartire tra i principali gruppi politici che compongono i consigli comunali.
Infatti queste consultazioni non chiamerà la popolazione ad esprimersi, ma serviranno solo a dare una parvenza di legittimità a un organismo ridotto al lumicino negli ultimi anni dai governi Monti e Renzi. Un ente che non dispone più né di risorse economiche, né di competenze, dato che la stragrande maggioranza del personale è stata spostata in altre istituzioni. Eppure le province continuano a svolgere funzioni importanti come la gestione dei rifiuti, delle scuole superiori, del trasporto pubblico.
Chiediamo dunque che venga adottata una riforma che ridia un senso alle province e soprattutto il diritto di voto a tutti i cittadini e le cittadine.
Pertanto, fino a che non verrà restituita voce alla democrazia, Rifondazione non parteciperà a questo balletto spartitorio deciso a tavolino da centrodestra e Partito Democratico che interessa poco o nulla la cittadinanza spezzina.
Veruschka Fedi,
segretaria provinciale Prc-Se La Spezia
“Solidarietà ai lavoratori della Provincia in sciopero”
5 ottobre 2017, by admin
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Elezioni provinciali, Prc La Spezia: “Istituzioni pilatesche, Federici rinvii il voto nel rispetto della democrazia”
5 gennaio 2017, by admin
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Prendiamo atto con soddisfazione che anche da altre forze politiche, alle quali va il nostro ringraziamento per la solidarietà espressa, è giunta una nota di biasimo riguardo alle imminenti elezioni provinciali in programma per domenica 8 gennaio.
Davvero un bel modo di pubblicizzare un evento “democratico”, che vedrà una vergognosa spartizione a tavolino delle cariche in base alle principali forze politiche presenti nei consigli comunali, grazie al famigerato “voto ponderato”.
“Sosteniamo lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione. Ha ragione la Cgil, non fate la spesa nel week end”
18 dicembre 2015, by admin
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Le lavoratrici e i lavoratori della grande distribuzione scioperano una seconda volta il 19 dicembre, dopo la mobilitazione del 7 novembre, e manifestano a Milano.
Ha ragione il segretario della CGIL spezzina Matteo Bellegoni ad invitare le cittadine ed i cittadini a non fare la spesa nel week end come gesto di vicinanza e solidarietà alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori.
Sosteniamo con forza la loro lotta, che è importantissima per i salari e le condizioni di lavoro di tutte le lavoratrici e i lavoratori.
Lo è perché in questo settore si è sperimentato in questi anni il massimo dello sfruttamento: moltiplicazione dei contratti con ogni forma di precarietà, subordinazione della vita delle lavoratrici e dei lavoratori ai tempi delle imprese, liberalizzazione degli orari che ha invaso i giorni festivi impedendo le normali relazioni tra le persone.
Ma tutto questo non basta. Non solo non viene rinnovato il contratto scaduto da 22 mesi ma i padroni della grande distribuzione pretendono di tutto, di più: taglio degli scatti di anzianità e delle ore di permesso retribuito, sterilizzazione di 13esima e 14esima per il calcolo del tfr, aumento degli orari e della flessibilità gestita unilateralmente dalle aziende. Le grandi centrali cooperative vogliono ridurre il costo delle ore di lavoro, tagliare le maggiorazioni per il lavoro domenicale, notturno, straordinario e supplementare, tagliare le retribuzioni per le malattie brevi, derogare al contratto per il Sud.
Sono spesso i giovani e le donne i dipendenti della grande distribuzione, e su di essi si vorrebbero scaricare una concorrenza feroce.
Diciamo NO con le lavoratrici e i lavoratori che sciopereranno sabato. E’ grottesco che la grande distribuzione si lamenti di una crisi dei consumi che affonda le proprie radici in quella diminuzione dei salari e svalutazione del lavoro che vuole aggravare con le proprie inaccettabili pretese.
Diciamo SI a condizioni di salario e di lavoro dignitose e ci impegniamo a lavorare perché venga rimessa radicalmente in discussione la liberalizzazione degli orari introdotte dal governo Monti nel 2011. Monti allora disse che con le “liberalizzazioni il prodotto interno lordo potrebbe salire dell’11%, i consumi dell’8% e i salari reali di quasi il 12%”.
Una balla stratosferica. Le liberalizzazioni hanno solo aumentato il dumping tra piccola e grande distribuzioni, peggiorato la qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro famiglie, tagliato il tempo per il riposo e per le relazioni umane.
Genova 2001, Ferrero: “Il Pd licenzi De Gennaro, invece di lamentarsi per averlo sempre promosso”
8 aprile 2015, by admin
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Per noi di Rifondazione l’ex capo della polizia De Gennaro non avrebbe dovuto avere più nessun ruolo pubblico dopo la vergognosa mattanza di Genova e anzi avrebbe dovuto rispondere di quella “macelleria messicana.
Invece, tra i tanti incarichi, De Gennaro dopo Genova è diventato prima capo di gabinetto agli Interni, poi commissario per l’emergenza rifiuti, nominato da Monti sottosegretario per la Sicurezza e da Letta presidente di Finmeccanica: deve proprio avere un santo in paradiso! Ora il Pd, invece che fare due parti in commedia, licenzi De Gennaro.
A Genova noi c’eravamo, ed eravamo tra quelli che prendevano le botte, come e con Arnaldo Cestaro, che ha fatto condannare l’Italia dalla Corte di Strasburgo per il massacro della Diaz.
Paolo Ferrero,
segretario nazionale Rifondazione Comunista
“Il 12 dicembre in piazza alla Spezia a fianco dei lavoratori contro il governo Renzi”
10 dicembre 2014, by admin
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Rifondazione Comunista spezzina sarà presente al corteo indetto da Cgil e Uil per lo sciopero generale nazionale di venerdì 12 dicembre, con raduno in piazza Bayreuth alle 9.30.
Sosteniamo tutte le lotte, che in Italia sono riprese con forza in questi ultimi mesi, contro le politiche di austerità, per il lavoro e il reddito, la difesa dell’ambiente e dei beni comuni, per la scuola pubblica e il sapere critico, per la difesa della Costituzione e la democrazia partecipativa.
Renzi, che ha costruito le sue fortune in nome dei giovani, sta invece distruggendo il futuro delle nuove generazioni: vuole precarizzare definitivamente il lavoro e la vita con la generalizzazione del lavoro a termine e dei voucher. Vuole distruggere l’articolo 18 perché chi lavora sia sempre sotto ricatto. Vuole cancellare le norme dello Statuto dei Lavoratori che proibiscono il demansionamento e la videosorveglianza. Vuole il lavoro povero e senza diritti.
Insieme al lavoro, Renzi sta aggredendo l’ambiente con lo Sblocca Italia, attaccando la scuola pubblica, manomettendo la Costituzione, operando per accelerare la ratifica del TTIP. Il governo Renzi vuole che tutto sia merce. Vuole che il lavoro, la natura, il welfare, la vita, siano ridotti a meri strumenti di profitto nelle mani di poche multinazionali, del grande business economico e finanziario. Sono questi i suoi committenti e amici: quelli che per una cena possono spendere mille euro, senza vergognarsi nemmeno un po’.
Renzi finge di litigare in Europa, ma è solo teatro. In realtà il governo italiano attua le politiche di austerità della Merkel, senza fare nemmeno come la Francia che se pure in maniera insufficente, si rifiuta di applicare i folli vincoli del Fiscal Compact. In attuazione di quei vincoli, la legge di stabilità taglia ancora su sanità, trasporti, asili nido, politiche sociali. Il governo Renzi inoltre rilancia le privatizzazioni, cioè continua con le scelte che hanno indebolito il nostro sistema produttivo, dismesso ogni capacità di innovazione, messo gran parte dell’economia nelle mani di poche multinazionali.
I tagli e le privatizzazioni non fanno altro che produrre nuova disoccupazione, aumentare la povertà e le disuguglianze, peggiorare la crisi.
Se il governo Renzi fa politiche sempre più di destra, in continuità con i governi Berlusconi, Monti, Letta, va unita tutta la sinistra antiliberista per costruire l’alternativa. Come è avvenuto in tutti i paesi europei.
Come abbiamo iniziato a fare con l’Altra Auropa con Tsipras.
La sinistra non ha niente a che vedere con Renzi. La sinistra esiste ovunque ci si batte per la dignità e i diritti del lavoro, l’uguaglianza, l’ambiente, la libertà dei saperi, la democrazia e la partecipazione.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Abolizione articolo 18, Ferrero: “Napolitano e Renzi per lo sfruttamento ottocentesco del lavoro. Subito sciopero generale”
23 settembre 2014, by admin
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Come in ogni passaggio delicato il presidente Napolitano si fa carico di sostenere le ragioni dei diktat europei e dei poteri forti: dopo i disastri di Monti ci vuole propinare i disastri di Renzi.
Quella di Napolitano e Renzi è una vera rivoluzione conservatrice, che in nome dell’innovazione e della modernità vuole ripristinare uno sfruttamento del lavoro di tipo ottocentesco, togliendo per legge ai giovani ogni speranza di poter avere un lavoro decente.
Questa rivoluzione conservatrice allarga le ingiustizie (invece che dare diritti a tutti i lavoratori, i diritti si tolgono a chi li ha), è del tutto evidente che la libertà di licenziamento indiscriminata, indebolendo il potere contrattuale dei lavoratori, determina la riduzione dei salari e quindi dei consumi.
Contro Napolitano e Renzi serve una dura opposizione, serve lo sciopero generale e la mobilitazione popolare perché a queste reiterate ingiustizie non si può che ribellarsi.
Paolo Ferrero,
segretario nazionale Rifondazione Comunista
“Mussolini, Craxi, Berlusconi, Monti e ora Renzi: un nuovo uomo della provvidenza a fare solo danni”
27 febbraio 2014, by admin
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Il parlamento ha dato la fiducia a nuovo “uomo della provvidenza”: dopo Mussolini, Craxi , Berlusconi e Monti, adesso è arrivato Renzi.
Si tratta di un grave errore: gli uomini della provvidenza a questo Paese hanno solo fatto danni, confondendo i propri interessi e le proprie manie di grandezza con gli interessi del paese.
La cosa più vergognosa è che tutti sanno che Renzi non ha un programma, che è uno spudorato bugiardo e che il suo principale appoggio viene dal capo dellopposizione: non ci troviamo di fronte al nuovo che avanza ma ad una pochezza morale prima ancora che politica da basso impero.
Rifondazione Comunista
Respinto lo statuto degli studenti in stage del “Capellini-Sauro”, Vergassola: “Errore di merito e di metodo, il consiglio d’istituto riesamini la proposta”
19 dicembre 2013, by admin
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Da mesi, in sede di consiglio di istituto dell’istituto “Capellini-Sauro”, i rappresentanti studenteschi avanzano la proposta di adozione dello statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse in stage.
Tale statuto prevede per loro una serie di garanzie, tra cui la gratuità del trasporto per i giorni di stage, la relazione finale scritta sia dall’azienda che dallo studente, l’assicurazione contro gli infortuni e la copertura costi.
Dopo alcuni rinvii dell’odg, la proposta è stata respinta.
Il consiglio di istituto, esclusi ovviamente gli studenti ed alcuni altri membri, ha infatti sostenuto che la materia dello stage è di competenza del collegio docenti e che le tutele per gli studenti sono già in vigore.
Premettendo di ritenere non sufficienti le attuali forme di garanzia di buona riuscita degli stage, pensiamo che in questa risposta vi siano due errori, uno di metodo e uno di merito.
Infatti, se tali tutele esistono già, non vediamo come uno statuto che le confermi e che le metta cioè nero su bianco, possa disturbare o essere ostacolo per il funzionamento della didattica e dello stage.
Rispetto alla competenza è vero che gli stage sono sotto la regolamentazione del collegio docenti, così come è vero che il consiglio di istituto ratifica ciò che il collegio docenti apriva nel POF (Piano dell’Offerta Formativa). Ma è pur vero che lo stesso consiglio è tenuto a disciplinare materia di funzionamento della didattica, e la garanzia della buona riuscita degli stage stessi rientra assolutamente tra queste.
In un momento (che a dire il vero dura da diversi anni) in cui la scuola pubblica, gli studenti, e tutti i lavoratori del mondo della conoscenza sono posti sotto un vero e proprio massacro da parte dei governi dell’austerity (si consultino le voci “Berlusconi, Monti, Letta”), riteniamo che da parte degli organismi delle scuole ci dovrebbe essere una collaborazione (che spesso non è mancata) volta a migliorare la vita di tutti, studenti in primis, nel percorso scolastico.
Auspichiamo dunque che il consiglio di istituto riprenda in esame la proposta comprendendo l’importanza di questo provvedimento, che sarebbe anche un segnale di apertura verso gli studenti e le loro esigenze, troppo spesso messe da parte e trascurate.
Filippo Vergassola
coordinatore provinciale Giovani Comuniste/i La Spezia