Atc, Lombardi: “L’irresponsabilità più totale porterà allo sfascio di un’azienda sana”

17 dicembre 2013, by  
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Prima il consiglio comunale spezzino sulla discussione della mozione sul Cda di Atc SpA, riguardante l’incompatibilità dei membri, viene disertato, ora assistiamo all’ennesimo balletto delle poltrone, in un contesto a dir poco allarmante“.
Perentorio Massimo Lombardi, recentemente confermato segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
La legge regionale sul Trasporto Pubblico Locale (Tpl) -prosegue Lombardi- “incombe come una mannaia che taglierà posti di lavoro ed ulteriore qualità dei servizi, un provvedimento che abbiamo contestato fin dal principio perché creerà le medesime condizioni che abbiamo assistito su Acam per il trasporto pubblico. La federazione spezzina di Rifondazione Comunista ribadisce la propria contrarietà ad uno strumento sbagliato, usato come grimaldello per nascondere un regalo a Busitalia, mettendo contro i lavoratori del settore“.
Desta meraviglia come l’ennesimo balletto delle poltrone venga indorato addirittura come operazione tagli, anche in barba alle leggi vigenti“. Lombardi prosegue: “Così Curletto, nonostante il decreto Monti e la sua presenza nel Cda Acam, oppure Goretta che potrebbe sbucare un conflitto d’interesse con la sua società di consulenze. Ciliegina sulla torta resta il presidente Cavallini, nonostante la sua incompatibilità visto che è dirigente ASL. Ci chiediamo se indigna solo Rifondazione il fatto che il presidente di Atc, per 30 giorni di lavoro prenderà 35.000 euro di soldi pubblici?
Il dramma di questo territorio – conclude Lombardi – e l’irresponsabilità di questa classe dirigente, è l’incapacità di gestire una società sana come Atc, cercando di portarla ad esempio. Ancora una volta, la cattiva politica punta a privatizzare i ricavi e socializzare le perdite“.

Massimo Lombardi,

segretario provinciale di Rifondazione Comunista

“Fusione Atc-Amt mette a rischio i posti di lavoro e il servizio pubblico garantito dalla Costituzione”

16 ottobre 2013, by  
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“Spezia pagherà per i debiti di Genova e ne faranno le spese i cittadini e lavoratori spezzini. Non si capisce come mai un’azienda sana come Atc debba essere affondata a causa delle scelleratezze altrui. Rifondazione darà battaglia in consiglio comunale e in quello regionale per impedire questa assurda fusione, che creerà solo danni e non risolverà nulla, anzi certamente peggiorerà la situazione”.

E’ la posizione di Rifondazione Comunista emersa ieri pomeriggio nell’assemblea pubblica del centro “Allende” coordinata dal segretario Prc Massimo Lombardi, con a tema il trasporto pubblico locale.

Al centro la questione della fusione di Atc con Amt genovese per creare il Bacino unico dei trasporti, decisione già presa dalla giunta regionale, ma che deve essere ancora approvata dal consiglio regionale ligure.

Consiglio che non vedrà il voto favorevole del capogruppo Prc in Regione Liguria Giacomo Conti, che darà battaglia in aula a colpi di emendamenti: In gioco c’è il principio stesso che le logiche liberiste e privatistiche, il cui fallimento generale è sotto gli occhi di tutti in quanto causa della enorme crisi economica globale, siano ancora oggi la cura di ogni male-ha affermato Conti– “è assurdo e sbagliato politicamente”.

Lavoro, sanità e trasporto sono principi garantiti dalla Costituzione, che invece viene sempre più stravolta nella sostanza e nel contenuto” -ha ripreso la capogruppo Prc spezzina Simona Cossu“ci domandiamo a questo punto a cosa servano le istituzioni e quale sia il loro ruolo, dato che non riescono a garantire i diritti sacrosanti e basilari ai cittadini”.
La logica di tutto questo ha un nome preciso: Partito Democratico” -ha ripreso Luca Simoni, lavoratore dei Cobas Atc- “è il partito del presidente Burlando, del sindaco Federici e del presidente del consiglio Letta. Lo stesso che sta procedendo indiscriminatamente nel solco creato da Berlusconi prima e da Monti poi, ovvero: privatizzazione dei profitti, taglio dei servizi, dei posti di lavoro e, soprattutto, socializzazione delle perdite, da scaricare sulle spalle della gente comune. Anche la Provincia della Spezia, con il commissario Fiasella, è stata totalmente silente, eppure è proprietaria del 21% dell’azienda. Tutto questo è inaccettabile“.
All’assemblea sono intevenuti numerosi cittadini e lavoratori Atc, oltre all’amministratore delegato di Atc Esercizio Enrico Sassi. Dopo il successo dell’iniziativa, Rifondazione replicherà nelle prossime settimane con un’analoga assemblea pubblica a Sarzana.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

“Scelta Civica dimostra ignoranza: noi sosteniamo da anni Rifiuti Zero”

19 settembre 2013, by  
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Hanno pienamente ragione gli esponenti di Scelta Civica: basta con le ideologie quando si parla di rifiuti.
Allora potrebbero iniziare a evitare di usare le loro ideologie monotematiche, rilanciando pratiche e scelte scellerateper intere comunità, dannose alla salute e per di più economicamente svantaggiose.
Le argomentazioni di Scelta Civica sono al limite del risibile e denotano la totale ignoranza sul tema.
  1. Sono contrari a Mangina, ma non dicono dove andrebbero stoccate decine di migliaia di tonnellate di ceneri tossiche (il 30% dell’incenerito),
  2. Parlano di Tares quando è stato Mario Monti a creare questa tassa iniqua e scorretta dal punto di vista della gestione (cancellando la Tia) per far fare cassa allo Stato sulle spalle dei cittadini e dei comuni;
  3. Parlano di “termovalorizzazione” ignorando che non esiste alcun dispositivo di legge, nè italiano nè comunitario, che usa tale termine trattandosi di INCENERIMENTO, senza contare che l’uso di tale pratica è stato caldamente bocciato dall’UE, della serie che le direttive europee valgono per lor signori solo quando c’è da affamare la gente, non quando c’è da tutelare la loro salute;
  4. Parlano di esperienze mondiali quando in tutto il mondo civile gli inceneritori vengono chiusi perchè si fa la raccolta differenziata e non ci sono rifiuti da bruciare;
  5. Citano il sindaco Renzi ignorando che il futuro segretario del Pd insultò una dei più preparati esperti, l’oncologa Patrizia Gentilini (http://www.youtube.com/watch?v=UP_34siiFGg) dimostrando la sua protervia ed ignoranza;
  6. Parlano di raccolta differenziata quando è evidente anche ad un bambino che se si deve alimentare un inceneritore si ha bisogno di rifiuti, quindi non si investe nel riciclo;
  7. Parlano di sostenibilità quando evidentemente ritengono che i polmoni degli spezzini siano ottimi filtri per diossine, furani ed altre sostanze cancerogene emesse da impianti che in Italia sono ogni giorno sulle cronache giudiziari per i loro sequestri (si ricordi la vicenda dell’inceneritore versiliese costruito da Termomeccanica);
  8. Parlano di economia ignorando (o eludendo) che gli inceneritori sono sostenibili solo grazie alla truffa del CIP6 che paghiamo nelle bollette elettriche.
E’ un peccato che gli esponenti di Scelta Civica non siano venuti ad assistere alle nostre iniziative con il prof. Connett, creatore della strategia Rifiuti Zero, con Rossano Ercolini, neo premio “Nobel” per l’ambiente (Goldman Environmental Prize 2013). Allora suggeriamo di andare a vedere sabato il film “Trash” a Sarzana, ascoltando attentamente l’esperienza di un compagno straordinario come Alessio Ciacci (Personaggio Ambiente 2012) e dell’esperienza di un comune di 45.000 abitanti, Capannori ,che ha bandito gli inceneritori e costruito un’economia del rifiuto. Ma occorre che Scelta civica si spogli delle sue trovate ideologiche e demagogiche.
Rifondazione Comunista La Spezia

Roma, 8 settembre 2013: nel nome della Costituzione e della Sinistra, un’assemblea che ha aperto una speranza

9 settembre 2013, by  
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L’assemblea che si è tenuta domenica 8 settembre a Roma, convocata da Lorenza Carlassare, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky rappresenta un grande fatto politico.

Innanzitutto perché è perfettamente riuscita e questo ci dice della volontà di ripartenza che vi è in quel popolo della sinistra che vuole cambiare le cose. In Italia vi sono le energie morali e politiche per riaprire un percorso di alternativa, di chi non si rassegna allo stato di cose presente.

In secondo luogo perché la convocazione della manifestazione del 12 di ottobre per la Costituzione e per il lavoro e il percorso di preparazione della stessa saranno un grande fatto democratico e di mobilitazione popolare. Il vero disastro dell’Italia non sta solo nella protervia berlusconiana o nella sciagurata azione dei governi di unità nazionale. Il vero disastro sta nella rabbia e nella insoddisfazione popolare che però non trovano punti di sbocco collettivo. Il disagio del paese oggi si esprime più in rabbie individuali, in solitudini impotenti che in una risposta collettiva. La manifestazione del 12, il percorso di mobilitazione precedente e quello che inevitabilmente si aprirà dopo il 12 costituiscono invece la possibilità di costruire un grande movimento democratico di risposta collettiva all’attacco alla democrazia e ai diritti sociali. La possibilità di passare dall’Io al Noi è inscritta nelle proposte dell’assemblea di ieri e costituisce un enorme fatto politico che ci riavvicina alle mobilitazione degli altri popoli europei.

In terzo luogo l’aver legato la questione della difesa e dell’applicazione della Costituzione con le questioni del lavoro è decisivo. Oggi l’applicazione delle politiche neoliberiste stanno mettendo in discussione tutti i livelli di civiltà conquistati nel dopoguerra in Europa: il welfare, il sindacato e i diritti dei lavoratori, la democrazia. Le politiche di austerità lungi dal farci uscire dalla crisi la stanno aggravando e ne scaricano i costi sulle masse popolari. Questo attacco viene condotto congiuntamente da centrodestra e centrosinistra e i governi Monti e Letta ne sono la plastica dimostrazione. Non si tratta solo di un fatto italiano. Tutte le peggiori decisioni assunte a livello europeo, dal trattato di Maastricht al Fiscal Compact sono state assunte insieme da popolari e socialisti. Se poi facciamo mente locale sul fatto che i leader che principalmente vogliono sferrare un attacco alla Siria sono il Democratico Obama e il socialista Hollande, il quadro è completo. Occorre evidentemente costruire una alternativa culturale e politica al centrodestra quanto al centrosinistra e solo tenendo insieme questione sociale e questione democratica è possibile rovesciare queste politiche e difendere i diritti sociali come la democrazia. Il rischio che abbiamo è infatti che sotto l’attacco devastante ai diritti sociali e del lavoro la questione della democrazia venga vista come una cosa secondaria da vasti strati sociali. Una specie di lusso di cui non val la pena occuparsi. Addirittura vi è il rischio che ipotesi presidenzialiste e populiste possano incontrare a livello di massa il diffusissimo sentimento di repulsa per la politica. Mettere in discussione le politiche neoliberiste sia sul piano dei loro effetti sociali, sia sul piano della difesa della democrazia e della partecipazione è quindi la strada giusta: La via maestra.

Da ultimo l’assemblea e il percorso proposto apre anche la strada e la speranza per la costruzione di uno spazio pubblico di sinistra. Dentro il regno del bipolarismo e delle politiche neoliberiste, Rodotà ha giustamente denunciato il vuoto della politica. Questo vuoto va riempito e noi proponiamo di farlo evitando di ripercorrere gli errori del passato. Non ha funzionato la Federazione della Sinistra così come non ha funzionato Rivoluzione Civile: Non funzionano le ambiguità nel rapporto con il centro sinistra e i patti di vertice a cui siamo stati costretti. Non si tratta quindi di fare un nuovo partito o di mettere insieme gli attuali gruppi dirigenti: si tratta di dar vita ad un spazio pubblico della sinistra basato sul principio della democrazia e della partecipazione, in cui, a partire da un comune progetto politico e da regole condivise, si possa ricostruire una comunità di dibattito e di azione civile, culturale e politica. Si tratta di coinvolgere le centinaia di migliaia di uomini e donne di sinistra che oggi in Italia sono alla ricerca di un punto di riferimento politico. Una ricostruzione dal basso che può essere il valore aggiunto prodotto dal percorso di mobilitazione deciso ieri e che vede nella serietà e nell’autorevolezza delle persone che hanno convocato l’assemblea un fattore non secondario di speranza.

Paolo Ferrero

ilfattoquotidiano.it

“Decreto del fare o del fare male ai lavoratori? Aderiamo all’appello di Marco Bazzoni per modificare il DL Letta-Alfano”

11 luglio 2013, by  
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Mentre le attività parlamentari vengono scandalosamente interrotte dal Pd per fare l’ennesimo favore a Berlusconi, il governo Letta ha attuato il cosiddetto Decreto del fare o DL 69/2013.Oltre alla benchè minima proposta per abbattere la precarietà edare vero lavoro alla popolazione, colpisce che, più che fare, si voglia fare del male a chi il lavoro ce l’ha ancora.

In tale decreto infatti ci sono numerose semplificazioni per la sicurezza sul lavoro (articoli 32 e 35). Il termine più corretto sarebbe riduzioni per la sicurezza sul lavoro.

A cominciare dall’esenzione del DUVRI per i “settori di attività a basso rischio infortunistico”, alla riduzione formazione, informazione e sorveglianza sanitaria per i lavoratori fino a 50 giornate lavorative nell’anno solare, all’autocertificazione del DVR per i “settori di attività a basso rischio infortunistico”, all’eliminazione dell’obbligo di denuncia per i datori di lavoro alle autorità di pubblica sicurezza per gli infortuni mortali e per gli infortuni superiori a 3 giornate lavorative, alle indagini per gli infortuni sul lavoro che non saranno più condotte di ufficio, ma dovranno essere richieste dal lavoratore infortunato, di un superstite o dell’Inail, fino alla “chicca finale”, ossia che le indagini sulle responsabilità dei datori di lavoro per gli infortuni sul lavoro si faranno solo se ci sono i soldi per farle: “agli adempimenti di cui al presente articolo si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziare disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
Peccato che nel governo che chi, come il Ministro della Pubblica Amministrazione e Semplificazione D’Alia, va dicendo imperterrito, e senza alcuna vergogna, che: “‘Le norme contenute nel dl Fare, come quelle nel ddl Semplificazione, non mettono in alcun modo in discussione la sicurezza dei lavoratori”.

Per questo Rifondazione Comunista della Spezia aderisce all’appello on line su Articolo 21 di Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico di Firenze che da anni lotta contro le tragedie sul lavoro in Italia, riuscendo da solo a far mettere in mora il nostro Paese nei confronti dell’UE per le gravi inadempienze in materia.

Considero queste norme peggiorative” afferma Bazzoniperchè comporteranno non solo una riduzione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, ma anche una probabile (ed ennesima) procedura d’infrazione per violazione della direttiva 89/391/CEE per la sicurezza, visto che nel DL ci sono possibili violazioni degli articoli 6,9, 10 e 12 di tale direttiva. Come fare capire al governo Letta-Alfano che qui non siamo di fronte a delle sole semplificazioni burocratiche, ma ad una sostaziale riduzione delle tutele del lavoro?“.

Di tali tragedie ne abbiamo abbastanza, anche e soprattutto nella nostra provincia. Dato che di tale argomento se ne parla solamente in occasione di nuove disgrazie, vogliamo questa volta che si agisca prima. Occorre pretendere che la vita dei lavoratori venga difesa ad oltranza e non ulteriormente oltraggiata.

Pertanto chiediamo con forza (ma anche con il sano realismo di chi sa di parlare al deserto) che nel percorso di conversione in legge siano modificati, o meglio ancora stralciati, gli articoli 32 e 35 del DL 69/2013. 

Difficilmente chi ha fatto la scelta di stare dalla parte dei Marchionne, Monti e Berlusconi riceverà il messaggio. Ma è importante denunciare tali ingiustizie.

Per aderire all’appello basta scrivere via mail nome, cognome, professione, e luogo di residenza a bazzoni_m@tin.it.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Lombardi: “La Costituzione è l’unica grande intesa e Rodotà ne è il garante. Si costruisca un’autentica Sinistra per questo Paese”

20 aprile 2013, by  
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Come ogni anno i compagni della federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista saranno presenti alla tradizionale fiaccolata della Liberazione che si terrà la sera del 24 aprile a Migliarina.

In un momento storico così delicato e drammatico, che vede squallidi teatrini politicanti alla ricerca di un nome “di larghe intese”, ricorderemo a tutti che l’unica larga intesa possibile è la Costituzione della Repubblica nata 65 anni fa.

E’ doveroso e fondamentale ricordare a tanti smemorati i padri costituenti e la stessa carta costituzionale nata dal sangue degli antifascisti che non sono morti per questo triste balletto che stiamo osservando in queste ore.

Ci sembra letteralmente assurdo che, nell’elezione della più alta carica istituzionale della Repubblica, il centrosinistra non trovi di meglio che tentare incredibili accordi con i principali distruttori d’Italia: i secessionisti della Lega Nord, i tecnocrati di Mario Monti e i gli scherani di Silvio Berlusconi, che non hanno bisogno di definizioni.

Il tutto mentre si è profilata da tempo una candidatura luminosa, quella di Stefano Rodotà, un garante assoluto della Costituzione, un illustre giurista, un vero servitore dello stato e dei cittadini italiani.

Le colpe storiche e politiche in caso di mancata elezione di Rodotà ricadranno esclusivamente su un Partito Democratico dichiaratamente in via di dissoluzione, come lo ha ammesso pubblicamente il segretario provinciale spezzino Moreno Veschi.

Una dissoluzione che non può che partire dalla sua base e dai suoi elettori, giustamente in rivolta già dalla incredibile proposta-Marini di due giorni fa.

C’è bisogno di una Sinistra vera, forte e non ipocrita, che parta da questa indignazione, che voglia ricostruire il Paese attraverso i valori che l’hanno fondato, ossia la giustizia sociale, l’eguaglianza, la democrazia, tutti espressi con chiarezza estrema nella nostra Costituzione.

Non i valori dell’interesse economico, dell’inciucio, del puzzolente compromesso al ribasso a cui da troppo tempo siamo stati abituati come cittadini.

Per questo rilanciamo l’appello: Rodotà presidente e una Sinistra autentica, la nostra gente ce lo chiede e ne ha bisogno.

 

Massimo Lombardi

Segretario provinciale Rifondazione Comunista La Spezia

 

Filippo Vergassola nuovo coordinatore dei Giovani Comunisti spezzini: “In prima fila nelle battaglie di studenti, lavoratori e migranti”

2 aprile 2013, by  
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Giovedì 28 marzo si è tenuto il coordinamento provinciale spezzino dei Giovani Comuniste/i che ha eletto come nuovo coordinatore provinciale Filippo Vergassola, attuale responsabile scuola e università della segreteria provinciale Prc. Al centro della discussione il rilancio dell’organizzazione dei GC, che proseguiranno le proprie battaglie per il diritto allo studio e per la riaffermazione del valore della scuola e dell’università pubbliche, dell’antifascismo, della giustizia sociale, al fianco di precari, lavoratori e lavoratrici, migranti e in generale fasce più deboli. Per quanto riguarda le iniziative in programma, già nelle prossime settimane verrà lanciato nelle scuole superiori la consultazione studentesca nazionale AltraRiforma, promossa dai sindacati studenteschi Unione degli Studenti e Link, che i Giovani Comuniste/i sostengono per un coinvolgimento diretto degli studenti e delle studentesse nelle scelte di politiche scolastiche dell’immediato futuro.
Inoltre, come ogni anno, i Giovani Comuniste/i spezzini aderiranno alle iniziative della ricorrenza del 25 aprile, con la consueta fiaccolata serale della vigilia, e alla festa del 1° maggio a Solaro organizzata dal circolo Prc “L. Libertini” di Lerici. “Come sempre saremo in prima fila nelle battaglie di studenti, lavoratori e migrantiafferma Vergassola “per una città e un Paese diverso, da liberare più velocemente possibile dai disastri dei governi Berlusconi e Monti, che hanno aggravato la crisi e permesso che a pagare fossero sempre i soliti deboli, salvaguardando la classe politica che ci ha portato all’attuale situazione sociale”.

Coordinamento provinciale Giovani Comuniste/i La Spezia

“Bonanini in Europa è un’offesa a tutti gli spezzini. Il Pd si faccia un esame di coscienza e disconosca tale nomina”

14 marzo 2013, by  
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Rifondazione Comunista della Spezia esprime la propria indignazione per l’approdo di Franco Bonanini, principale imputato nello scandalo “Parcopopoli” che lo ha visto coinvolto per la gestione del Parco nazionale delle Cinque Terre, al parlamento europeo come primo dei non eletti nel 2009. Tutto ciò in virtù della scelta dell’eurodeputato Gianluca Susta, ex Pd, di optare per la sua elezione in Senato nelle fila della lista Monti alle ultime elezioni politiche.
Riteniamo questa eventualità politicamente e moralmente inaccettabile, oltre che offensiva per tutta la popolazione del nostro territorio. Un insulto a chi ha resistito in questi anni, pagando personalmente, una gestione “faraonica” narrata nelle 900 pagine di ordinanza di custodia cautelare nei confronti dello stesso Bonanini.
Evidentemente la questione morale è ancora un orpello insignificante nella politica locale e nazionale. Infatti, se da un lato assistiamo alle tragicomiche manifestazioni del Pdl contro la magistratura, dall’altro si osserva il silenzio assordante del Pd, i cui dirigenti oggi forse sono troppo impegnati nelle proprie tristi beghe tra fazioni per occuparsi di questo caso spinoso.
A un giorno dall’inizio del mandato parlamentare delle nuove camere, Rifondazione chiede all’onorevole Susta di fare un passo indietro e al partito che ha eletto Bonamini a Bruxelles, il Pd, di disconoscere pubblicamente tale nomina, nel rispetto dei cittadini spezzini e italiani che non meritano di essere rappresentati da simili personaggi.
Rifondazione Comunista, federazione prov.le La Spezia

Rivoluzione Civile La Spezia: “Con Alberto Lucarelli in difesa delle municipalizzate e del territorio”

Centro Allende alla Spezia stracolmo ieri sera per Alberto Lucarelli, giurista e professore all’Università di Napoli, ex assessore ai beni comuni nella giunta de Magistris ed estensore dei vittoriosi quesiti referendari sull’acqua del 2011.

Lucarelli, candidato numero 2 alla Camera per la regione Liguria in Rivoluzione Civile – Lista Ingroia, ha infiammato il popolo della sinistra spezzina sottolineando come la prossima rappresentanza parlamentare di Rivoluzione Civile sarà fondamentale per la lotta contro il duopolio Pd-Pdl, asserviti totalmente al neoliberismo come ha dimostrato il disegno eversivo della Costituzione attuato dal governo Monti, sostenuto da entrambi gli schieramenti che ora fanno finta di contrastarsi, in un ottica bipolare che favorirà sempre e solo gli interessi della grande economia finanziaria. Tutto questo è già stato sottoscritto dalla carta d’intenti sottoscritta da Sel che sarà costretta ad eseguire i voleri del Pd.

Lucarelli ha raccontato la vittoriosa lotta nel Comune di Napoli contro le logiche mafiose-clientelari che hanno messo in ginocchio la città partenopea, la lotta contro la privatizzazione dei servizi pubblici, sottolineando la virtuosa esperienza napoletana, che ha contrasto alla logica del profitto, contro i privilegi di manager strapagati, con l’assunzione di una responsabilità che oggi nessuno al il coraggio di avere.

Il fulcro dell’agire politico e istituzionale – spiega Lucarelli – deve essere solo e soltanto la Costituzione italiana, non come esercizio retorico, ma come corpo vivo che deve esprimersi ed essere difeso continuamente. Monti ora, Berlusconi prima, hanno continuamente e ripetutamente violato tanto i principi costituzionali dei diritti al lavoro, scuola e università, sanità e servizi pubblici (trasporto, acqua, rifiuti) quanto la volontà popolare espressa da 27 milioni di cittadini con il referendum del 2011, costantemente sotto attacco e negazione”.

All’assemblea sono intervenuti numerosi esponenti della società civile spezzina: dai lavoratori di Acam, alle prese con la più grave crisi aziendale della municipalizzata di via Picco, ai Murati Vivi di Marola, dagli studenti universitari, ai ragazzi della Val di Vara disastrata dall’alluvione del 25 ottobre, dal comitato Acqua Bene Comune al comitato Sanità Val di Magra. Lucarelli ha rilanciato i tanti spunti di discussione con un impegno preciso, in un auspicato mandato parlamentare in difesa dei diritti del lavoro, dell’ambiente e del sociale, che nei territori si traduca in una voce per queste realtà, dimenticate da una politica attenta solo a se stessa, o strumentalizzate da una protesta che non ha uno straccio di proposta.

 

Rivoluzione Civile La Spezia

rivoluzionecivilespezia.wordpress.com

Appello delle studentesse e studenti e spezzini a votare Rivoluzione Civile-Ingroia: il vero voto utile per abbattere le “riforme” Gelmini e Profumo

20 febbraio 2013, by  
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Siamo un gruppo di studenti e studentesse di scuole superiori o universitari e rivolgiamo questo appello ai giovani, agli studenti e in generale alla giovane generazione che oggi si vede sottratta e scippata dei suoi diritti, delle sue speranze, del suo futuro.

Siamo molto delusi da ciò che gli ultimi governi, in particolare Berlusconi e Monti, hanno fatto (o meglio non fatto) nel campo delle politiche scolastiche e giovanili. Oggi riteniamo che sia un dovere andare a votare, ma che sia altrettanto importante votare una lista, Rivoluzione Civile, che propone un’inversione totale di tendenza rispetto agli ultimi governi, una lista che vuole cancellare le “riforme” Gelmini e Profumo, che pretende di riportare all’accesso libero al sapere, all’abbassamento delle tasse universitarie e scolastiche, che vuole rimettere risorse al settore dell’istruzione e smetterla coi tagli.

Si può dire che sono frasi già sentite, ma sono capeggiate dagli stessi partiti che hanno sostenuto il governo Monti o che si sono fatti artefici di tali riforme. Rivoluzione Civile è quindi l’unica lista di ”rottura” con gli ultimi governi, una lista fatta per la maggior parte da candidati della società civile e non da ”politici di professione”.

Il voto dato a Rivoluzione Civile è l’unico vero voto utile, perché è l’unica lista nata non da politici professionisti, ma da una esigenza vera di tutti noi, che non promette l’impossibile ma assicura il dovuto e il concreto a ognuno di noi. Il voto dato a Rivoluzione Civile-Ingroia è un voto dato alla scuola, all’università e in generale ad un’istruzione pubblica, libera, un’istruzione che sia veramente considerata e quindi finanziata, come un baluardo, un pilastro, della nostra democrazia, del nostro Paese.

Gli studenti spezzini

Giulia Venturi

Nicolò Ciuffi

Michael Mazzola

Nicola Pedretti

Matteo Angelinelli

Domenico Proce

Giada Casavecchia

Yuri Tinghi

Luca Marchi

Filippo Vergassola

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