Bramanti: “2011 annozero. Stop al cemento, ripristino dei presidi territoriali”
14 novembre 2011, by admin
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Passata l’emergenza dobbiamo tutti considerare il 2011 come anno zero da cui ripartire. Diciamo tutti insieme stop al cemento. Rifondazione Comunista della Spezia è stato l’unico partito che ha organizzato una squadra di volontariato permanente, accogliendo nella propria sede oltre quattrocento ragazzi dalle “fasce rosse” per portare aiuto a Fiumaretta, Brugnato e Borghetto Vara.
Nei giorni scorsi con noi a Borghetto ha prestato il suo contributo anche il segretario nazionale Paolo Ferrero, che ha condiviso la nostra analisi. Il clima è cambiato, ma si continua a rubare spazio agli alvei fluviali. L’abbandono della coltivazioni collinari indebolisce i terreni aumentandone l’impermeabilità, gli incendi distruggono la vegetazione e le piante malate non vengono rimosse, aumentando gli ostacoli al deflusso idrico.
La colpa è di una politica cementificatrice bipartisan che deve finire. I sindaci plenipotenziari non fanno che monetizzare il territorio per oneri d’urbanizzazione, dando in concessione aree a rischio per centri commerciali pieni di capannoni vuoti e di lavoratori precari, o per residenze destinate ad essere sfitte. Si stigmatizza ogni buona pratica, così la colpa dei disastri è di chi dice no alla speculazione edilizia.
La politica ha fallito in molte realtà. A Monterosso il sindaco del Pdl si gode un consiglio senza minoranza, autorizza la costruzione di una piscina sulla scogliera perché «di interesse pubblico» e avvia l’iter per realizzare trenta villette. La settimana precedente l’alluvione il sindaco leghista di Brugnato ha fatto approvare l’ok ad un outlet da oltre cento negozi e migliaia di posti auto. Oggi ha ancora il coraggio di affermare, con la benedizione del Pd, che l’outlet si farà, nonostante quello che è successo. In questo momento l’outlet sarebbe ricoperto da fango e detriti. A Sarzana si annuncia un Puc anticemento nel perimetro cittadino, ma non si discute la cementificazione fuori dalle mura, così come in Regione l’assessore Idv all’urbanistica Marylin Fusco ha promosso un Piano Casa che fa invidia al centrodestra.
Questa tragedia segna un passaggio decisivo per il nostro territorio. Quanto è avvenuto in questi giorni traccia una demarcazione profonda, un punto di non ritorno rispetto al quale non c’è più tempo per indugi per mediazioni politiche.
Rifondazione Comunista, in tutte le amministrazioni spezzine dove è presente, farà una battaglia politica per la revisione dei Puc che abbia come obiettivo la vulnerabilità del territorio e la sua tutela, da accompagnarsi con norme di salvaguardia: blocco e moratoria edilizia fino alla loro predisposizione. Lo abbiamo già fatto approvare lo scorso anno a Lerici e appena due giorni fa la nostra mozione è stata approvata nel comune di Ortonovo. Riteniamo, senza se e senza ma, che questi principi dovranno essere gli assi portanti dei programmi delle prossime amministrazioni.
Chiara Bramanti
segretaria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia
Post alluvione: si parte da Ortonovo, approvata mozione Prc stop al cemento
12 novembre 2011, by admin
Archiviato in Ambiente, Primo piano
Il consiglio comunale di Ortonovo approva la mozione presentata da Rifondazione Comunista sullo stop al cemento. Dopo i drammatici eventi alluvionali, la decisione del Partito è stata quella di stabilire una profonda svolta riguardo alle politiche di gestione del territorio. Già l’anno scorso Rifondazione propose in consiglio comunale a Lerici, e fu approvata, una moratoria del cemento. Dopo la tragedia del 25 ottobre siamo all’annozero. Il documento è stato votato dai consiglieri di Rifondazione, Bedini e Marcesini, e da altri 3 consiglieri del Pd. Il consiglio ha visto l’astensione dei due socialisti, di altri 2 consiglieri del Pd e di Battiglia. Assente l’opposizione e Sel.
Il documento approvato dal consiglio ortonovese riguarda tre questioni fondamentali. Per quanto riguarda la gestione dell’abbandono del territorio, si è ottenuto l’impegno della giunta a monitorare le condizioni dei terreni incolti/abbandonati che possano costituire un pericolo in caso di condizioni atmosferiche eccezionali e valutare azioni nei confronti di terreni boschivi che rapprentano pericoli per il trasporto di vegetazione pericolante.
Altra questione centrale del documento riguarda la gestione idrologica del territorio, con la necessità di monitorare e trovare soluzione immediate di messa in sicurezza per eventuali zone soggette ad allagamenti in situazioni di forti precipitazioni ed a rivedere la rete idrica dell’intero territorio comunale e monitorare costantemente la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua sopra citati ed eventuali ostacoli naturali o artificiali che possano causare esondazioni in caso di portate d’acqua eccezionali.
L’elemento politico centrale è senz’altro ciò che riguarda le politiche edificatorie, per le quali si è ottenuto di rivedere le politiche urbanistiche, la gestione del territorio e l’edificabilità in zone a rischio rappresentate dalla zonizzazione dell’Autorità di Bacino del Magra, tenendo in maggior considerazione eventuali problematiche ambientali connesse a fatti eccezionali, approvando una moratoria delle nuove costruzioni.
Segreteria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia
Di seguito il testo della mozione:
IL CONSIGLIO COMUNALE DI ORTONOVO
MOZIONE D’URGENZA
Preso atto
della tragedia che ha coinvolto in questi giorni la nostra provincia, con il drammatico bilancio di 12 vittime e un disperso e della devastazione del territorio in termini di danni materiali ancora oggi difficilmente quatificabile;
delle dure accuse rivolte alle amministrazioni comunali in merito alla gestione del territorio;
Considerato
che i cambiamenti climatici, l’edificazione e la manutenzione del territorio sono gli elementi determinanti in situazioni del genere;
che da dal Rapporto “Terra e Sviluppo. Decalogo della Terra 2010”, in provincia della Spezia sono a rischio alluvione e frana 32 comuni su 32;
ñ che le amministrazioni comunali sono responsabili della manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio e devono garantire ai cittadini la sicurezza in qualsiasi condizione climatica.
Tutto ciò premesso, preso atto e considerato,
IL CONSIGLIO COMUNALE DI ORTONOVO Impegna IL SINDACO
Per quanto riguarda la gestione dell’abbandono del territorio:
a monitorare le condizioni dei terreni incolti/abbandonati che possano costituire un pericolo in caso di condizioni atmosferiche eccezionali;
a monitorare e valutare azioni nei confronti di terreni boschivi che rapprentano pericoli per il trasporto di vegetazione pericolante;
Per quanto riguarda la gestione idrologia del territorio:
a monitorare e trovare soluzione immediate di messa in sicurezza per eventuali zone del Comune più soggette ad allagamenti in situazioni di forti precipitazioni;
a rivedere la rete idrica dell’intero territorio comunale, valutando le condizioni di sicurezza del fiume Parmignola , dei corsi d’acqua secondari, dei canali gestiti dal Canale Lunense e dei canali di irrigazione;
a valutare e monitorare costantemente la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua sopra citati ed eventuali ostacoli naturali o artificiali che possano causare esondazioni in caso di portate d’acqua eccezionali;
Per quanto riguarda le politiche edificatorie:
a rivedere le politiche urbanistiche, la gestione del territorio e l’edificabilità in zone a rischio rappresentate dalla zonizzazione dell’Autorità di Bacino del Magra;
a rivedere le politiche urbanistiche edificatorie tenendo in maggior considerazione eventuali problematiche ambientali connesse a fatti eccezionali come quelli che hanno sconvolto la nostra provincia nei giorni scorsi;
ad approvare una moratoria delle nuove costruzioni che possano essere connesse con una trasformazione importante del territorio comunale.
Incidente di Marcoule: la regione Liguria prema sull’Europa per moratoria nucleare
12 settembre 2011, by admin
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L’incidente alla centrale di Marcoule dimostra ancora una volta che il nucleare è pericoloso, e lo fa purtroppo -come sempre- causando la morte di lavoratori innocenti.
Nell’esprimere solidarietà alla comunità transalpina, non possiamo nascondere la viva preoccupazione per quanto accade. Com’è noto, l’impianto francese utilizza il pericolosissimo Mox, combustibile derivato dal plutonio e dall’uranio utilizzato in altri processi.
Così come a Fukushima la pericolosità di tale tecnologia oggi è di fronte a tutti. Ma la scelta saggia e consapevole del popolo italiano, che per ben due volte ha detto no al nucleare, oggi deve essere patrimonio di tutto il popolo europeo.
Ci pare velleitario chiedere che il governo italiano si faccia promotore di un processo di denuclearizzazione della UE, processo peraltro già avviato dalla Germania. Il governo Berlusconi infatti già nella seconda scellerata manovra di agosto ha bellamente tradito il primo quesito referendario reintroducendo la privatizzazione dei servizi. Non possiamo nemmeno dimenticare l’inutile manfrina che il governo Berlusconi ha fatto per impedire al popolo italiano di votare.
Dunque chiediamo alla provincia della Spezia ed alla Regione Liguria che si facciano carico, nelle sedi competenti, di portare avanti una moratoria contro il nucleare, che spiani la strada ad un’Unione Europea senza centrali atomiche e verso un’energia pulita e sicura per la salute dei cittadini.
Rifondazione Comunista La Spezia
Rifondazione Comunista La Spezia: l’acqua è e deve rimanere bene comune
2 dicembre 2010, by admin
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La campagna pubblica di Rifondazione comunista e della Federazione della sinistra della Spezia per la modifica degli statuti comunali con l’inserimento della definizione dell’acqua bene comune universale privo di rilevanza economica ha coperto ad oggi i comuni di Arcola, Castelnuovo Magra, Follo, Lerici, Levanto, Ortonovo, Santo Stefano Magra e Vezzano Ligure. A questi si aggiunge Sarzana, grazie al lavoro dei compagni di Sel, e alcuni comuni della Val di Vara che, nell’incontro tenuto un mese fa a Torza di Maissana con Rifondazione Comunista, avevano manifestato l’intenzione di procedere alle modifiche (Calice al Cornoviglio, Sesta Godano, Varese Ligure, Rocchetta Vara, Maissana e Riccò del Golfo).
Si tratterebbe quindi di ben 14 comuni che nel territorio spezzino hanno deciso di assumere un impegno politico di enorme rilevanza, definendo nei consigli comunali un impegno per tutti i cittadini: l’acqua non è merce.
La novità strategica nel panorama politico spezzino è certamente rappresentata dalla posizione di Sel, che se venisse confermata aprirebbe un serio problema nelle maggioranze del 90% dei comuni sopracitati.
Insomma, c’è una comunità politica e civica che non intende star a guardare la privatizzazione dell’acqua alla Spezia. Lo confermano le migliaia di firme ai banchetti del referendum sull’acqua che chiedono la moratoria per il decreto Ronchi, lo confermano le centinaia di firme già tradite dalla mancata modifica statutaria alla Spezia.