Bramanti (PRC La Spezia) a Veschi (Pd) sull’acqua pubblica: “Il Pd predica bene ma razzola malissimo”
15 dicembre 2010, by admin
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Dopo le risposte del segretario del PD Moreno Veschi al comitato referendario dell’acqua, ecco le 10 considerazioni di Rifondazione Comunista, premettendo che il PD è contrario alla privatizzazione dell’acqua ma ha boicottato la modifica dello statuto comunale spezzino impedendo di far aggiungere l’assunto che l’acqua è un bene comune privo di rilevanza economica.
1) Siamo lieti di sapere che il Pd è favorevole alla moratoria per far si che fino alla celebrazione dei 3 referendum sull’acqua non si proceda alla messa a gara del servizio idrico e quindi alla sua privatizzazione, questo vorrà dire che attenderemo concrete azioni in merito, per esempio far slittare l’aggregazione del servizio idrico a dopo gli esiti del referendum;
2) Hera è un soggetto privato, con oltre il 40% quotato in borsa e con soci come Lazard Asset Management LLC (in Hera Ambiente il 25% sarà a breve di Eiser Infrastructure Ltd). Dire che con Hera il servizio idrico rimarrà in mani pubbliche è una falsità. Sostenere che basterà ripristinare gli Ato per mantenere la pubblicità è la seconda falsità, tant’è che gli Ato hanno avuto solo il potere di determinare la tariffa in base a costi di gestione ed investimenti, entrambe le voci, nel caso di completa fusione saranno determinate da un soggetto privato;
3) Se fosse vero che gli Ato hanno questo potere non si spiegherebbe come mai i cittadini bolognesi, virtuosamente risparmiatori d’acqua si sono visti aumentare le bollette;
4) Il mero scorporo delle reti e la privatizzazione del servizio lasceranno i costi di manutenzione ai comuni, i ricavi delle bollette ai privati;
5) Ad oggi il comune di Bologna, il capoluogo emiliano, conta il 14.99%. Nella fusione i comuni spezzini conteranno azionariamente percentuali centesimali, e così ogni potere decisionale pubblico si ridurrebbe al nulla;
6) Ammesso che nell’accordo vi sia il mantenimento di strutture nel territorio, è evidente che le scelte direzionali, anche riguardanti il nostro territorio non saranno gestite alla Spezia;
7) C’è la fondata preoccupazione che una volta concluso il processo di fusione, una volta adempiuti agli accordi che tale processo prevederà, difficilmente potremmo opporci a scelte difficili nei confronti dei lavoratori;
8 ) Il caso di Bologna ci illumina sul fatto che costi e investimenti non sono variabili decisionali dell’Ato nei fatti, ragion per cui, se proprio laddove Hera è già gestore compie scelte inaccettabili (aumenti di bollette a fronte di minori consumi), non è comprensibile come non potrà farlo alla Spezia;
9) A fronte del fatto che il territorio spezzino necessita enormemente di investimenti, abbiamo ora la certezza che Hera, subentrando o aumenterà le tariffe o lascerà marcire le infrastrutture;
10) Dopo anni di gestione scellerata oggi scopriamo che Acam deve traguardare il rapporto 1 (impiegati) a 3 (operai), razionale, ma fin’ora dove siamo stati?
Chiara Bramanti
segretaria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia
Sul caso Bonanini politica reticente ed ambigua, occorre una svolta!
9 ottobre 2010, by admin
Archiviato in Primo piano, Società
Le vicende di questi giorni, i dati ed i fatti che emergono impongono alla classe dirigente spezzina una severa riflessione che ci auguriamo porti ad una profonda svolta nella vita politica spezzina.
Le nostre riserve per le pratiche antidemocratiche che finalmente stanno venendo a galla si associano alle preoccupazioni per le coperture e le tutele politiche e culturali di cui tali prassi hanno goduto in maniera trasversale, quasi a testimoniare una totale assuefazione del territorio e la sua minoritaria capacità di indignarsi. Per questo voglio dire al segretario del Pd Veschi, che non basta parlare di balzo in avanti della partecipazione, una condizione necessaria ma non sufficiente.
Al di là della vicenda giudiziaria, le intercettazioni stanno portando a conoscenza un quadro di violazione sistematica della Democrazia, e nessun partito coinvolto o suoi esponenti, può cavarsela dicendo di attendere la fine dell’inchiesta. Ecco perché Rifondazione comunista (unica) ha da subito chiesto le dimissioni immediate di chi ha posto le condizioni di far produrre oltre 800 pagine di ordinanza in cui c’è di tutto e di più, un dossier che va ben oltre i minimizzanti “maldestri ampliamenti di cantine”.
Se alcune forze politiche si sono riconosciute in un indecente coro solidale agli arrestati, altrettanti si sono celate in un silenzio assordante: i nostri ex compagni che ora militano in SEL si rammentano dell’insegnamento berlingueriano relativo alla questione morale? E i dipietristi dell’Idv hanno raggiunto una linea comune oppure stanno valutando le implicazioni politiche del loro segretario provinciale Sandro Pietrobono? Occorre chiarezza in questo momento ed i cittadini spezzini, come noi di Rifondazione comunista, vogliamo sapere con chi si può condividere un percorso di rinnovamento.
C’è n’è per tutti. Tant’è che nell’ordinanza compaiono anche personaggi di spicco del centrodestra: l’avv.Paolo Messuri (consigliere del Pdl nel Consiglio comunale della Spezia), che d’accordo con Tarabugi (capo dell’ufficio tecnico di Riomaggiore ora agli arresti) invia la diffida a fornire ai consiglieri dell’opposizione le documentazione richieste, oppure il sindaco di Beverino attualmente anche consigliere provinciale del Pdl, Andrea Costa (ex segretario provinciale Pdl), che con il fratello, titolare dell’omonima impresa edile, partecipa ad una riunione con Bonanini nella quale si discute come falsificare perizie per far risultate eseguiti alcuni lavori mai fatti della ditta Costa.
Una riflessione dovuta è se fosse stata approvata la “legge bavaglio” voluta da Berlusconi, oggi cosa conosceremmo di tutto questo vespaio? Nulla o poco, quel che potevamo sapere dalle coraggiose voci che si levavano dai territori e venivano soffocate a colpi di querele e di minacce, dinamiche subite sia da esponenti di Rifondazione comunista sia dall’attuale minoranza, ai quali esprimo la nostra totale solidarietà.
C’è poi un questione di stile e di etica politica: le dichiarazioni di Fiasella [Scarica Intervista Fiasella - (mp3 - 2.57 MB)], che a caldo minimizzano la vicenda definendola “astrazione di carattere spettacolare” e la paragonano al caso Tortora! Affermazioni gravissime fatte lo stesso giorno degli arresti senza conoscere i fatti che nel puro stile berlusconiano danno per scontato l’errore giudiziario e l’inconsistenza del lavoro della magistratura. Affermazioni che offendono la comunità e ci portano a concludere che l’interruzione dei rapporti di alleanza in provincia avevano profondo senso anche nella distanza che si è venuta a creare dal punto di vista culturale e formale con esponenti come Fiasella.
Da questa vicenda se ne esce se si farà pulizia di chi è coinvolto e si darà priorità alla questione della Democrazia, se si supereranno le gestioni clientelari e se la politica si spoglierà di quell’arroganza che porta a denunciare i cittadini quando questi osano criticare la gestione della cosa pubblica. Sia chiara una cosa: per Rifondazione comunista l’unica solidarietà da manifestare è per coloro i quali in questi anni hanno resistito in un clima simile, dai tanti compagni nel territorio agli attuali consiglieri di minoranza.
Non dimentichiamo che il Parco delle Cinque Terre è un’inestimabile patrimonio culturale, ambientale e produttivo della nostra provincia. Dal Ministro Prestigiacomo ci attendiamo che, tramite il suo commissario, sia mantenuto l’impegno concreto alla salvaguardia dei posti di lavoro, con la stessa solerzia con cui si è dichiarata solidale con indagati eccellenti, senza evidentemente aver letto neppure una riga delle indecenze politico/amministrative che emergono dall’ordinanza di custodia.
Chiara Bramanti
Segretaria provinciale PRC La Spezia
Scarica le 881 pagine dell’Ordinanza di custodia cautelare - (pdf - 5.31 MB)