Dopo Ortonovo e Levanto ora anche Lerici per l’acqua pubblica

31 maggio 2010, by  
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Un altro passo in avanti nella difesa dei beni comuni, un altro passo in avanti per dichiarare l’acqua un diritto di tutti, un bene privo di rilevanza economica. La mozione di modifica aggiuntiva degli statuti comunali che Rifondazione comunista sta presentando in tutti consigli in cui sono presenti i nostri consiglieri comunali è stata approvata dal consiglio comunale di Lerici. Si tratta del terzo comune spezzino che approva il nostro documento, presentato a Lerici dalla consigliera comunale (ed assessore all’ambiente) Veruskha Fedi.

Prima Ortonovo, poi Levanto, Lerici rappresenta un ulteriore passo in avanti, verso la civiltà, verso il mantenimento dell’acqua pubblica, un bene essenziale per la vita di tutti gli essere viventi. Alla luce del risultato Rifondazione comunista continuerà il lavoro di presentazione della mozione, contestualmente al sostegno della campagna di raccolta firme dei tre referendum abrogativi che in provincia ha già superato abbondantemente le 2000 adesioni.

L’atteggiamento ondivago e camaleontico del Pd oltre che a livello nazionale si riflette anche nel nostro territorio, come ha dimostrato la mancata approvazione della richiesta di modifica dello statuto nel comune della Spezia. Inutile rimarcare il deprimente balbettio del centrodestra. Il lavoro svolto dai Comitati per l’Acqua con la raccolta firme e gli atti istituzionali che Rifondazione sta portando nelle amministrazioni sta costruendo un fronte in cui le ambiguità sono messe al bando.

Per noi di Rifondazione comunista la battaglia continua, negli altri consigli comunali della provincia!

Il gravissimo atto criminale del governo israeliano contro le navi pacifiste della Flotila Freedom nel quale sono rimaste uccise 19 persone in acque internazionali è una vera e propria aggressione terroristica che rischia di ripercuotersi pesantemente nei delicati equilibri politici tra stati mediorientali e non solo. Una strage incredibile e senza senso di cui il governo di Netanyahu dovrà rispondere al mondo, ora che le tensioni tra Israele e Turchia (stato appartenente alla NATO e aspirante membro nell’Unione Europea) sono ai massimi storici.

Bramanti: “Sull’acqua alla Spezia il bicchiere è mezzo pieno”

26 maggio 2010, by  
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L’emendamento bocciato lunedì sera in consiglio comunale, presentato da Rifondazione Comunista e sostenuto anche Cavallini e Bornia, voleva assumere le istanze del comitato “Acqua bene comune”, agendo nell’ottica di non affidare a privati la gestione dell’acqua anpartendo da una dichiarazione molto semplice da inserire nello statuto comunale: “l’acqua è un bene comune, privo di rilevanza economica”. Così non è stato fatto, nonostante l’impegno di Rifondazione Comunista nel presentare già a novembre 2009 una mozione poi richiesta dal comitato stesso, poche settimane or sono in sede di conferenza dei capigruppo, e che di fatto è stata disattesa.

Ci chiediamo dunque che a gioco si vuole giocare? Il comitato ha presentato una raccolta di 800 firme a sostegno della mozione, ed in conferenza dei capigruppo si è paventata concordemente la possibilità di approvare tale documento. Poi, alla resa dei conti, solo 2 consiglieri l’hanno sostenuto, oltre ai nostri Cossu e Bucchioni: Bornia (Pd) e Cavallini (PSI).

Dov’è finito l’animo ambientalista della Nave in Giardino di Schiffini? Forse nell’ambiguità in cui si è trincerato il centrosinistra chiuso in quel triste e equilibristico voto di astensione? La battaglia continua negli altri comuni della provincia, perché Rifondazione Comunista non vuole ignorare le firme raccolte dal comitato per presentare la mozione alla Spezia, e certamente vuole dar voce a quelle 2200 firme raccolte in 4 settimane a sostegno dei 3 referendum sull’acqua. L’acqua è un bene comune che non si svende.

Acqua bene comune alla Spezia

8 aprile 2010, by  
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Ieri si è tenuto in Comune alla Spezia un incontro tra i rappresentanti del Comitato spezzino “Acqua Bene Comune” ed alcuni Capigruppo del Consiglio comunale per la consegna di oltre 800 firme in calce ad una petizione per cambiare lo Statuto comunale che dichiari l’acqua un bene comune, diritto umano universale e privo di rilevanza economica.

Il gruppo consiliare di Rifondazione comunista ha colto l’occasione per felicitarsi dell’iniziativa del comitato, sottolineando che richiesta del comitato di fatto è già soddisfatta nella mozione presentata dai consiglieri Cossu e Bucchioni nel novembre 2009, che deve essere calendarizzata al più presto, discussa, votata e quindi resa effettiva. “Oggi la nostra azione politica – sostiene la copogruppo di Rifondazione, Simona Cossu – è ancora più rafforzata grazie al sostegno civile di ben 800 cittadini, che grazie all’impegno del comitato per l’acqua pubblica, hanno firmato in tal senso. Dovere di Rifondazione comunista è dare voce a questo impegno e tradurre un impegno politico in un atto concreto, il prima possibile“.

Negli impegni assunti nella campagna elettorale c’è stato quello in difesa dell’acqua pubblica e per Rifondazione comunista questa battaglia continua anche dopo aver spogliato le urne. “Il nostro obiettivo – conclude William Domenichini, resp.Ambiente PRC – è presentare, e far approvare, la mozione di modifica aggiuntiva degli statuti degli enti locali spezzini in tutte le realtà in cui Rifondazione è presente, come peraltro hanno già fatto i compagni di Ortonovo. Occorre impedire lo scempio che sta avvenendo nel nostro paese: il governo Berlusconi decide per decreto legge di privatizzare uno dei beni primari per la vita umana come l’acqua, svendendolo per i prossimi 30 anni al miglior offerente“.

Anche La Spezia, grazie a Rifondazione, dice No al nucleare

16 marzo 2010, by  
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Dopo Ortonovo e Follo, in un altro comune, questa volta nel capoluogo di provincia alla Spezia, viene approvata dal consiglio comunale la mozione contro il ritorno al nucleare, proposta da Rifondazione comunista. Nel dibattito consiliare la relazione introduttiva della capogruppo del PRC, Simona Cossu, è ineccepibile: “Il ritorno al nucleare è una follia costosa ed antieconomica, pericolosa e piena di incognite come i tempi di realizzazione delle centrali o il tema dello stoccaggio delle scorie o la limitatezza dell’uranio, materiale che non impedirà la nostra dipendenza da altri paesi. Vogliamo dire definitivamente no all’ennesima trovata berlusconiana nel nostro territorio e convintamente puntare a favorire energie pulite, sicure e vantaggiose, che possano evitare scandali sulla pelle dei cittadini come navi dei veleni o porti delle nebbie o discariche di morte, rispettando la volontà di milioni di italiani che, nel referendum del 1987, hanno già detto un definitivo no al nucleare“.

Siamo contro al nucleare qui come altrovecontinua Simona Cossu – tanto che non possiamo evidenziare che lo sviluppo del nucleare sia anche un preoccupante elemento di riarmo e di sviluppo delle tecnologie atomiche militari. Rivendichiamo l’assoluta necessità di percorre due strade fondamentali: sviluppo e diffusione delle tecnologie di produzione energetica da fonti rinnovabili e risparmio e razionalizzazione dei consumi energetici. Passi importanti sono stati fatti dalla giunta regionale uscente, dal nostro assessore Zunino come la redazione del piano energetico regionale all’individuazione di siti di installazione dell’eolico – conclude Simona Cossu – e molto è ancora da fare. Ma in un contesto nazionale in cui il governo Berlusconi procede a slogan ma in totale assenza di fatti, come sta a dimostrare la mancanza di un piano energetico nazionale, occorre innanzitutto dire cosa non vogliamo: il ritorno al nucleare“.

Doverosa la riflessione riguardo all’atteggiamento tenuto dal centrodestra: da un lato hanno perso un’altra occasione di essere coerenti, incuranti che i loro colleghi di partito a Follo e ad Ortonovo hanno approvato pochi giorni fa lo stesso documento presentato dai consiglieri di Rifondazione comunista (rispettivamente Zolesi e Bedini), si sono prima mantenuti sulla vaghezza di teorie scientifiche e di orpelli politicisti ma al momento del voto hanno perso ogni dubbio votando contro la nostra proposta: se La Spezia fosse amministrata dal centrodestra, a quest’ora sarebbe una candidata per ospitare una centrale nucleare o un sito di stoccaggio di scorie radioattive.

Il risultati politici che Rifondazione comunista sta ottenendo nei consigli comunali della provincia, da Ortonovo alla Spezia, passando per comuni addirittura amministrati dal centrodestra come Follo, sono il segno evidente che le nostre idee, le nostre proposte elettorali non sono il frutto di vezzi, ma il risultato di un analisi ed un elaborazione politica seria in cui è sempre chiara il nostro obiettivo: un modello di società alternativo dalla parte dei cittadini“.

Così i candidati della Federazione della Sinistra, Massimo Lombardi ed Antonella Guastini hanno commentato l’approvazione della mozione che vieta l’installazione di impianti nucleari e di stoccaggio di materiale radiattivo sul territorio spezzino. “Quel documento – proseguono Guastini e Lombardi – non contiene solo un doveroso no, ma anche l’impegno a promuovere e sostenere il risparmio energetico, facilitare l’adozione e l’utilizzo di impianti ad energia rinnovabile, ma soprattutto a tenere alta l’attenzione su un tema fondamentale per il nostro territorio: i traffici di rifiuti tossici”.

Eravamo certi che la maggioranza di centrosinistra sostenesse la nostra battaglia, così come siamo consci che il nostro ruolo è di portare avanti in Regione Liguria le battaglie dei compagni e delle compagne spezzini, per i nostri concittadini, per la salvaguardia del nostro territorio e per auspicare un modello di sviluppo che coniughi finalmente attenzione e tutela dei lavoratori con salubrità e salvaguardia dei nostri ambienti di vita. Altrettante certezze – concludono Guastini e Lombardi – le abbiamo riguardo ai nostri avversari politici del centrodestra, che per l’ennesima volta hanno gettato la maschera votando contro gli interessi degli spezzini“.

Nel nostro sito troverete aggiornato i risultati della nostra campagna (Acqua, energia e sicurezza nei luoghi di Lavoro).

Riportiamo il testo della Mozione contro il Nucleare - doc (doc - 22 KB)