Caso Costa Diadema, Prc La Spezia: “Vergognoso il comportamento di Peracchini, tradita la storia della nostra città”

30 marzo 2020, by  
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Riteniamo letteralmente immorale il comportamento del sindaco della Spezia Peracchini sulla vicenda del mancato consenso all’attracco in porto della Costa Diadema nonostante il via libera dell’Autorità Portuale. Una prova muscolare totalmente fuori luogo e senza senso per dimostrare non si sa quale autorevolezza e “responsabilità” agli spezzini in questo difficilissimo momento storico dominato dalla pandemia Covid-19. Ma l’unica cosa che Peracchini è riuscito a dimostrare, negando il permesso a fare rifornimento alla nave da crociera che aveva chiesto aiuto, è un volto disumano di una città che invece è passata alla storia per gesti diametralmente opposti, basti pensare alla vicenda Exodous dell’immediato secondo dopoguerra.

Il sindaco e i suoi accoliti hanno così tradito storia di Spezia e dovrebbero solo vergognarsi. Troppo facile ammettere le mega navi in porto quando fanno comodo al grande business cittadino, un po’ meno quando ci sono delle difficoltà umanitarie che vanno sempre affrontate senza guardare la provenienza o il colore della pelle.
 
Peracchini pensi piuttosto a chiarire la situazione dell’Asl 5 e della Regione Liguria in merito alla gestione dell’emergenza e alla diffusione dei dati sui contagiati e sui dispositivi di sicurezza da distribuire al personale sanitario. Il sindaco, Toti e il governo nazionale si ricordino che questa gravissima crisi deve segnare l’inizio per una strada di totale riforma del sistema sanitario nazionale, che dovrà essere rigorosamente pubblico e finanziato a dovere, come Rifondazione ha sempre chiesto denunciando in tutti questi anni i devastanti tagli alla sanità e aiuti vergognosi ai privati, anche nella nostra provincia.
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Caso nave Bbc Houston, Bucchioni: “Presentata mozione urgente sulla sicurezza del borgo di Marola”

20 gennaio 2015, by  
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Nella zona militare antistante Marola nei giorni scorsi è iniziata l’operazione di scarico delle bombe a grappolo dalla nave Bbc Houston per consentire lo smantellamento di queste munizioni che l’Italia, aderendo alla convenzione di Oslo, ha deciso di non impiegare più in operazioni belliche.

Stante le condizioni del tempo e l’ingrossarsi del mare dovuto a forti raffiche di vento libeccio, la nave ha strappato la boa di ormeggio andando ad urtare contro la scogliera.     

Ci sono volute parecchie ore per riprendere il controllo della situazione ed ormeggiare finalmente la nave al Molo Varicella.

Si sono vissuti momenti di paura per tutti gli addetti all’operazione e per la popolazione di Marola. Visto quanto accaduto si chiede al sindaco e all’amministrazione comunale che si facciano interpreti anche nei confronti dell’Unità Territoriale di Governo, perché le operazioni di scarico degli ordigni siano monitorate e seguite con maggior rigore, predisponendo una continua vigilanza di sicurezza in modo da evitare qualsiasi tipo di imprevisti che implichino il rischio per tale porzione di mare e il relativo quartiere circostante.

 

Edmondo Bucchioni,

capogruppo Rifondazione Comunista in consiglio comunale La Spezia

Olivieri e Zucchetti: “Radioattività a domicilio alla Spezia”

12 marzo 2014, by  
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La giusta contestazione contro i treni che trasportano scorie nucleari ha trovato in Italia una imprevedibile soluzione all’italiana: dato che l’intera popolazione si ribella contro i treni nucleari, ora le scorie – con un’operazione ancora più pericolosa e scellerata – le mettono sui camion e le fanno passare dentro le città. Di quale città si parla? La Spezia, naturalmente: porto nucleare militare e terra di scorie tossiche e di omertà, dalle discariche e le “colline” nelle quali alcuni pentiti di camorra han recentemente rivelato essere nascosti veleni e rifiuti tossici, risalendo fino al Capitano di Marina De Grazia, assassinato col veleno qualche anno fa mentre stava indagando su traffici di rifiuti tossici partiti proprio da La Spezia.

L’ultimo mistero comincia nella notte tra il 3 e il 4 marzo, quando la città viene attraversata da tre tir che portano altrettanti container. Il convoglio, scortatissimo, con forze dell’ordine a presidiare gli incroci, entra nel Porto Militare dove tecnici in tute antiradiazioni caricano i container su una nave  inglese, che salpa nella notte verso destinazione ignota. Al solito, nessuno sa nulla, ma la popolazione nota la manovra, che diviene di dominio pubblico, e parla di scorie radioattive. La Prefettura in un primo momento rilascia una dichiarazione lapidaria: “Non c’è nulla da dire”. Poi, travolta dall’indignazione della gente, dirama un comunicato che è un capolavoro di reticenza, omertà e mezza disinformazione. Nel comunicato si parla di operazione condotta nel rispetto degli standard di sicurezza ma non si dice cosa sia quella sostanza che ha attraversato tutta la città. Il comunicato, infatti, parla di  “sostanze fissili non irraggiate”  per usi civili provenienti da un deposito nazionale. Di cosa si tratta? Traduciamo il virgolettato: “Combustibile nucleare fresco, Uranio arricchito oppure Plutonio, sostanza quest’ultima estremamente pericolosa e tossica”.

Forse così si capisce meglio. Nel suo algido comunicato la Prefettura precisa che l’informazione alla popolazione è “obbligatoria soltanto in caso di incidente che comporti emergenza radiologica”. Traduciamo anche qui: “per le strade della tua città e sotto casa tua passano dei camion carichi di materiale radioattivo altamente pericoloso, di notte: ma ti avvertiamo del pericolo solo in caso di un incidente, cioè a buoi (radioattivi) scappati”.

Il Sindaco della Spezia, però, sapeva, dato che in un suo comunicato parla di “segretezza necessaria”.  Sicurezza necessaria, che vuol dire trasparenza e informazione, potremmo ribattere. “Vogliamo la verità” hanno detto i cittadini spezzini che sabato scorso hanno sfilato in un folto corteo convocato da comitati ed associazioni ma disertato dalle istituzioni, dai sindacati e ovviamente dal Pd, partito del Sindaco: c’erano solo Sel, Prc e M5S a sostenere la protesta.

Ma siamo alla Spezia, la città dei grandi segreti, delle scorie, del porto nucleare vicino alle abitazioni, e da ora anche del materiale nucleare direttamente sotto casa dei cittadini.

Sergio Olivieri – Massimo Zucchetti,

Il Manifesto – 11/03/2014

Nave sospetta con plutonio a Spezia: Giacomo Conti (Rifondazione Comunista) presenta un’interrogazione urgente in Regione Liguria

7 marzo 2014, by  
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ll capogruppo regionale ligure di Rifondazione Comunista Giacomo Conti ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione Claudio Burlando, dopo avere appreso “del transito nella città di Spezia e nel porto militare della Spezia di un misterioso carico definito altamente tossico”. L’episodio risalirebbe ad alcuni giorni fa. “La Regione deve pretendere risposte chiare dal Governo” – ha scritto Conti – “avanzando perplessità sulla posizione assunta dalla Prefettura della Spezia, che non avrebbe fornito sufficienti chiarimenti”. Conti, “poichè in gioco potrebbe esserci la salute e la sicurezza dei cittadini” auspica che sia fatta chiarezza al più presto: “secondo quanto appreso nel carico risulterebbero presenti scorie radioattive, in particolare plutonio”.

Conti riferisce che nei giorni scorsi “nelle ore notturne, una colonna di tre tir sui cui pianali erano collocati altrettanti container di piccola taglia aveva attraversato le vie cittadine per accedere alla base della Marina Militare dove i container venivano imbarcati su una nave ormeggiata nel Molo Varicella, in prossimità del popoloso borgo di Marola”.Il contenuto dei container viene definito “sensibile” in considerazione del dispositivo di sicurezza che ha accompagnato il carico, scrive Conti. L’ipotesi che “il carico in questione fosse altamente pericoloso – sostiene Conti – è suffragata dall’abbigliamento protettivo indossato dagli uomini che hanno condotto l’operazione che farebbe supporre trattarsi addirittura di materiale radioattivo, dal richiamo in servizio di personale dei Vigili del Fuoco in turno di riposo, dalla diffusa presenza della Digos che sorveglia, dei mezzi della Marina Militare disseminati tutt’intorno e di carabinieri, poliziotti, finanzieri impegnati ai crocicchi di una città super blindata”.Il carico sarebbe stato trasbordato su una nave di nazionalità russa e sarebbe stato composto da “materiale destinato a una bonifica industriale”.

Giacomo Conti,

Capogruppo Rifondazione Comunista in Consiglio Regionale della Liguria