Salvezza Polo Marconi, Cossu e Vergassola:” Vittoria degli studenti e della città”

30 maggio 2013, by  
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Come Rifondazione Comunista e Giovani Comuniste/i intendiamo esprimere tutta la nostra soddisfazione per la vittoria conseguita dagli studenti del Polo Marconi.

I ragazzi, grazie alla loro protesta -accompagnata sempre da un impegno nella fase di una costruzione di proposta- sono riusciti a far prevalere le loro sacrosante e legittime ragioni di fronte a ipocrisie e campanilismi di una politica troppo lontana nel momento del buonsenso, dell’ascolto e dell’accoglimento della semplice richiesta del diritto costituzionale allo studio e alla possibilità di frequentare un polo universitario di altissimo livello che deve essere sempre più valorizzato.

Questa è una battaglia di civiltà vinta da studenti che hanno saputo coinvolgere tutta la cittadinanza e hanno posto una base importantissima da cui partire per la valorizzazione del Polo e, di conseguenza, dell’intera città.Per questo siamo sempre stati dalla loro parte: perchè è la parte giusta, di fronte alle ipocrisie di certa politica e di fronte all’assurdità di tanti campanilismi. Parlando con loro abbiamo riscontrato la ferma volontà di proseguire, e di informare, di includere, di coinvolgere tutti e ci sono riusciti. Complimenti a loro, alla loro buona politica e alla loro perseveranza.

Simona Cossu
Consigliera Comunale Prc La Spezia
 

Filippo Vergassola
Coordinatore Provinciale Giovani Comunisti

Sciopero del trasporto pubblico locale, Lombardi: “Massimo sostegno di Rifondazione, al fianco dei lavoratori in lotta”

1 ottobre 2012, by  
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Siamo al fianco dei lavoratori e sosteniamo con forza lo sciopero organizzato dalle organizzazioni sindacali del trasporto contro i tagli alle risorse del TPL, per il mantenimento delle attuali condizioni economiche e normative e per la centralità del trasporto pubblico nelle scelte politiche della viabilità. Senza il trasporto locale non vi è la ripresa delle attività economiche e non si esce dalla crisi, senza il rinnovo del Contratto non vi sono le condizioni necessarie a garantire la difesa della quantità e della qualità del servizio offerto e quindi anche dell’occupazione,come sempre saremo al fianco dei lavoratori in lotta“.
Massimo Lombardi
Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista della Spezia

Domenichini: “L’outlet di Brugnato non darà nessun sviluppo, avviare un piano di salvaguardia del territorio”

23 aprile 2012, by  
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Quale sviluppo dia un mostro di cemento e di asfalto come l’outlet di Brugnato non è dato sapere. In un’area che ha visto il peggior evento alluvionale della provincia sorgerà un moloch di 100 negozi, migliaia di parcheggi, un intervento che farà operare aziende locali e che una volta chiuso aprirà le porte a poche decine di precarie e precari.

Dunque nessun volano economico se i dati nazionali sono inequivocabili e gli outlet registrano un calo degli acquisti pari al -6%, dati Adoc. Ecco perchè non si teme la concorrenza: perché è agonizzante!

Naturalmente senza contare le conseguenze di un intervento totalmente estraneo alla natura del territorio, che modificherà irrimediabilmente gli assetti già fragili. L’outlet è un esempio straordinario di come venga utilizzato il tema del lavoro, che fino a prova in contraria nel nostro Paese è un diritto, per ricattare le scelte di pianificazione e le decisioni sul futuro del territorio.

La Val di Vara ha bisogno di un investimento straordinario nella manutenzione, nella salvaguardia e nella tutela del proprio territorio. Li esistono centinaia di posti di lavoro che non confliggerebbero con le esigenze del territorio stesso, anzi, innescherebbero un percorso virtuoso migliorando la qualità della vita di un luogo straordinario della nostra provincia.

La Regione Liguria deve quindi mettere in discussione questo intervento in ragione delle condizioni di sicurezza, così come gli enti locali devono porre all’ordine del giorno un sensato percorso di riqualificazione e di tutela del territorio che sia volano di uno sviluppo compatibile, basato su una riconversione economica per il settore agricolo, silvicolo ed artigianale, con il preciso fine di strutturare una filiera corta che faccia sistema in tutta la provincia.


William Domenichini
Responsabile Ambiente e territorio Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Gli imprenditori si devono mettere al servizio del territorio, il sig.Papi se ne faccia una ragione

16 giugno 2010, by  
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Il recente convegno di lunedì scorso dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili alla Spezia ha fatto emergere le posizioni sconcertanti del presidente degli industriali spezzini Enzo Papi, che pare abbia scoperto solo ora che la crisi economica attuale nasca dal mondo della finanza.
Ma dov’era quando la classe imprenditoriale beneficiava di una situazione creditizia che ogni persona sana di mente avrebbe compreso che prima o poi sarebbe crollata su se stessa?

Purtroppo l’analisi del sig. Papi guarda solo nella direzione del profitto delle sue imprese, non curandosi delle conseguenze sociali che questa crisi economica sta provocando e provocherà. Anzi arriva addirittura ad invocare l’aiuto delle istituzioni. Ma dov’è la libera imprenditoria di cui egli stesso è rappresentante? Dov’è la mano invisibile che dovrebbe regolare il mercato, panacea di tutti i mali statalisti?

A queste contraddizioni viscerali il sig.Papi non risponderà, perchè la risposta è assai imbarazzante, tanto quanto è drammatica la situazione sociale nel paese. Una situazione che verrà inasprita da una manovra economica socialmente delinquenziale, che farà sprofondare lavoratori e lavoratrici ancor più nelle ristrettezze e nella difficoltà.

Occorre certamente una modalità nuova di pensare l’economia e lo sviluppo del nostro territorio, in primo luogo ponendo centralità al tema della sicurezza dei luoghi di lavoro, questione che al convegno dell’Ance, ahinoi, non è stata affrontata nonostante la nostra provincia è stata teatro di tanti incidenti ed omicidi bianchi. Occorre che la cosiddetta classe imprenditoriale faccia il suo ruolo mettendosi a disposizione del territorio, seguendo pianificazioni attente e lungimiranti, non dettandole.

Alla politica il ruolo di decisione ma soprattutto di mettere a sistema le parti sociali nell’ottica di migliorare la vita della gente, partendo dalla necessità di creare protocolli d’intesa con le aziende locali, sulla base di presupposti inamovibili: sicurezza nei cantieri, regolarità contrattuale di tutti i lavoratori, serietà ed efficienza nei lavori, moratoria delle volumetrie di nuova costruzione, rilancio di piani di recupero urbani ed edilizi, piano provinciale di messa in sicurezza del territorio.

Per il resto nulla di nuovo nel vuoto sconcertante di proposte da parte del centrodestra: da un lato il beverinese Costa continua in litanie sull’inutilità presunta di certi enti mentre sarebbe stato opportuno che ponesse la messa in sicurezza del territorio come elemento per interventi di riqualificazione, dall’altro il follese Cozzani magnifica la celerità della sua commissione edilizia ignorando che tale efficienza è dettata dalla pressochè assenza di pratiche da evadere, segno di un’inerzia produttiva del territorio.