Stop al Ttip: il capogruppo Prc Bucchioni presenta stasera un ordine del giorno in consiglio comunale alla Spezia

26 gennaio 2015, by  
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Un ordine del giorno contro il trattato transatlantico commerciale (Ttip) verrà presentato questa sera in consiglio comunale spezzino dal capogruppo Prc Edmondo Bucchioni. Di seguito il testo della mozione:
 

Il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti in discussione dal 2013 all’Unione europea è un vero e proprio attacco alla democrazia dei paesi membri: infatti permette alle multinazionali di dettare legge su diversi settori quali diritti dei lavoratori, sicurezza alimentare, ambiente, giustizia, tutela dei consumatori.

 

Anni di battaglie condotte dai sindacati, dai cittadini, dalle associazioni, dagli ambientalisti e dai consumatori vanificate per dare libero spazio ai guadagni delle grosse multinazionali che in barba al sociale hanno urgenza di fare cassa a discapito dei diritti e del principio di precauzione riconosciuto finora dall’Europa (es.ogm).

 

Questo genere di accordi si è tentato di tenerli riservati per cercare di attuarli alle spalle dei cittadini europei, oggi che sono cominciati a trapelarne i contenuti.

 

Lla nostra posizione non può essere che di rifiuto e denuncia verso una simile pensata.

 

Tra i rischi concreti vi sono l’ingresso di merci e alimenti di cattiva qualità prodotti dalle multinazionali americane come vegetali e carne ogm, o prodotti imbottiti di ormoni e fitormoni, contro le quali le leggi nazionali e le comunità locali non potranno opporsi in quanto le leggi e i regolamenti devono sottostare al trattato.

 

Anche le sentenze dei giudici europei non potranno opporsi ai prodotti statunitensi perché il Ttip obbliga i cittadini europei, singoli e in associazione, a rivolgersi non al giudice nazionale, ma a un tribunale di natura privata per tentare un arbitrato lottando a proprie spese contro gli staff legali delle multinazionali.

 

I cittadini dei popoli europei, le imprese locali, gli agricoltori si troverebbero schiacciati dalle grandi corporation americane. Qualora poi un’azienda americana volesse iniziare un’attività considerata pericolosa in Europa (come una centrale nucleare), nessun tribunale locale potrebbe opporvisi. Altro pericolo riguarda il ribasso dei salari, dal momento che, per la libertà di circolazione, le imprese di un paese potranno applicare in un altro paese i salari vigenti nel proprio: questo sarà un vantaggio solo per le imprese statunitensi, perché, notoriamente, i salari dei lavoratori europei sono molto più alti di quelli americani.

 

Anche i diritti sindacali europei non avranno valore se contrari alle norme sul libero scambio e libera circolazione contenuti nel Ttip, senza possibilità, per i lavoratori, di rivolgersi al giudice del lavoro locale.

 

Anche in questo caso il lavoratore europeo dovrà rivolgersi a una corte arbitrale statunitense.

 

Per tutte queste premesse

 

 


IL CONSIGLIO COMUNALE DI LA SPEZIA CHIEDE

 

ALL’AMMINISTRAZIONE E AL SINDACO CHE SI FACCIANO INTERPRETI DEL NETTO RIFIUTO A SOTTOSCRIVERE UN SIMILE TRATTATO CHE RIDUCE GLI SPAZI DI DEMOCRAZIA ED E’ IN TOTALE CONTRASTO CON LA NOSTRA COSTITUZIONE,

 

INOLTRE

 

CHE TALE ORDINE DEL GIORNO VENGA  INVIATO ALL’ANCI, AL CONSIGLIO REGIONALE, AI PARLAMENTARI ITALIANI ED EUROPEI, AL GOVERNO.

 

 

 

Edmondo Bucchioni,

consigliere comunale Rifondazione Comunista La Spezia

“Su Acam il solito vicolo cieco: basta con i ricatti”

22 novembre 2012, by  
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Il risultato del consiglio comunale straordinario su Acam alla Spezia ci consegna un quadro assai preoccupante. 

Si venderà il Gas togliendo al gruppo Acam l’unica fonte di redditività e di sviluppo industriale importante, si privatizzerà l’Ambiente gettando un ombra di incertezze sulla gestione dei rifiuti e non è per nulla chiaro, viste le contraddizioni tra Piano di Riassetto ed accordo Sindaci-Sindacati, quale sarà il futuro dell’acqua, nonostante un referendum in cui 27 milioni di italiani hanno chiesto che rimanga pubblica. Ma quel che è grave è che i Sindaci si impegneranno “a riadeguare i contratti di servizio ambientali secondo criteri di sostenibilità economica e finanziaria”. Perchè serve un impegno su una cosa banalmente scontata? Evidentemente fino ad oggi c’è qualche sindaco che non ha pagato il dovuto ad Acam. Riteniamo che nella gravità della situazione si debba smettere una volta per tutte di strumentalizzare i lavoratori di Acam, in ultima analisi sul referendum con cui si esprimeranno in merito all’accordo sindacale.

Le nostre proposte sono state chiarissime: mantenere pubblica l’azienda Ambiente ed Acqua, non vendere il Gas, attuare il PPR vigente per quanto riguarda la discarica di servizio rigettando soluzioni alternative al percorso assunto dall’Amministrazione Comunale con l’adesione alla strategia Rifiuti Zero e chiedere la convocazione urgente dell’assemblea degli Azionisti per contabilizzare il danno finanziario causato ad ACAM Ambiente da contratti di servizio in perdita, con verifica degli stessi negli ultimi 9 anni, a proporre che ACAM fatturi direttamente ai Comuni tale perdita, recuperando così importanti risorse per evitare la vendita di pezzi del gruppo. Crediamo che non sia sufficiente da parte dei proprietari dire che non ci sono le risorse: ogni Comune infatti può trattare un proprio piano di rientro con l’azienda.

Chiediamo che venga riunita subito l’Assemblea degli azionisti per discutere questa proposta e che questa discussione sia pubblica e trasparente. Purtroppo sappiamo che per salvare l’azienda ci sarà un prezzo da pagare e proposto nel piano di riassetto è per noi  troppo alto: La vendita del Patrimonio Industriale pubblico più importante della nostra provincia, la perdita di posti di lavoro, l’aumento delle tariffe, la privatizzazione dei servizi.

Saranno quindi i cittadini e i lavoratori a pagare il prezzo del debito del gruppo: ci sembra doveroso e responsabile che i Comuni facciano ogni sforzo affinché questo prezzo serva almeno a non dilapidare il nostro patrimonio.

Rifondazione ha presentato un odg indipendente da quello della maggioranza in cui abbiamo chiesto questi impegni, ma la sua bocciatura dimostra che c’è chi continua ad avere la verità in tasca e “senza se e senza ma”, procede verso la dissoluzione dell’azienda. Sono anni che assistiamo a questo atteggiamento, in cui vengono preconfezionate soluzioni emergenziali e insindacabili, che forze politiche, lavoratori e cittadini devo semplicemente ratificare o prenderne atto, nonostante si siano inanellati una serie infinita di errori, da matrimoni falliti a piani industriali farsa. Questa chiarezza non l’abbiamo riscontrata in altre forze politiche come Sel, Pdci e Idv, che non hanno votato le nostre proposte, ma si sono allineati fedelmente sulla svendita dell’azienda.

 

Rifondazione Comunista, segreteria provinciale La Spezia

Grande risultato politico sull’acqua pubblica dei consiglieri Fds Cossu e Sommovigo. Ma dov’è il resto della sinistra spezzina?

20 giugno 2012, by  
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L’avvocato Tortorelli fa polemiche ora. Come mai taceva quando era assessore?

Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra della Spezia plaudono al successo dell’ordine del giorno proposto dalla capogruppo Fds Simona Cossu riguardo il tema dell’acqua pubblica, rafforzato dal voto dei consiglieri del Movimento 5 Stelle e di Guerri.

Registriamo però, con grande delusione, i comportamenti di alcune forze sulla carta di sinistra (Sel e Idv), che alla prova dei fatti si sono sciolte come neve al sole alla prima votazione importante (dove peraltro si chiedeva semplicemente al sindaco Federici di venire a esporre in consiglio comunale le nuove idee esternate sulla stampa dell’assessore regionale Paita riguardo al possibile acquisto di Acam da parte dell’azienda privata Termomeccanica).

Siamo inoltre veramente colpiti dalle dichiarazioni dell’avvocato Tortorelli del comitato “Acqua bene comune”, circa l’esito dello stesso consiglio comunale.

Ci saremmo aspettati che venisse riconosciuto chi in quella istanza ha dimostrato la coerenza, al di là dell’appartenenza o meno a una maggioranza, del proprio percorso politico chiaro e ineludibile, dove la difesa dei beni comuni è stato faro di anni di battaglie politiche. 

Ci saremmo aspettati che l’atto politico dei consiglieri Cossu e Sommovigo, quindi di tutto il gruppo della Fds, fosse riconosciuto dall’intera sinistra spezzina per rilanciare con forza la battaglia sui beni comuni.

Ci saremmo quindi aspettati che si puntasse il dito sul chi in questa campagna elettorale ha brandito la difesa dell’acqua come un randello salvo poi ritirare ogni velleità al primo accenno di battaglia come i rappresentanti di Idv (Corsini) e Sel (Masia).

Ci saremmo aspettati che ci si accorgesse che tirare in ballo Termomeccanica in tema di Acam significa riaprire la partita sull’incenerimento dei rifiuti, con la provincia attualmente commissariata e senza alcun controllo politico.

Tutto ciò non è avvenuto, ma non ci meraviglia affatto. Tortorelli ha dimostrato in questi anni di condurre il comitato con le stesse modalità con cui ha fatto per due mandati l’assessore  a Vezzano (non eletto ma nominato dall’allora sindaco Ds Giannarelli). All’epoca il suo silenzio su cosa accadeva in Acam è stato a dir poco assordante, ma nonostante ciò l’avvocato Tortorelli tenta ancora di dare lezioni su Acam.

Il suo passato da amministratore silente squalifica tutto il movimento in difesa dell’acqua. Quando avrebbe potuto fare non ha fatto, quando avrebbe potuto dire non ha detto.

Ora almeno abbia il buon gusto di dire ciò che accade realmente senza entrare in polemichette pretestuose e letteralmente ridicole, visto il grado di ipocrisia e speciosità fin qui dimostrate.

Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra La Spezia