Fedi: “Insorgiamo con gli operai Gkn, sabato 18 settembre tutti a Firenze”
14 settembre 2021, by admin
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“Fincantieri festeggia 4,5 miliardi di euro mentre gli operai mangiano per strada”
9 marzo 2021, by admin
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“Lutto per la scomparsa di Clelio Barbieri e Sergio Pocci, storici militanti e fondatori di Rifondazione”
14 dicembre 2016, by admin
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Rifondazione Comunista spezzina piange la scomparsa di due compagni storici che hanno assistito alla nascita del nostro partito, avvenuta esattamente venticinque anni fa, il 12 dicembre 1991.
Diritti e sicurezza dei lavoratori: Bucchioni (Prc La Spezia) presenta una mozione sulla tragica morte dell’operaio Abdesselem El Danaf a Piacenza
17 ottobre 2016, by admin
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Una mozione relativa all’uccisione a Piacenza dell’operaio egiziano Abdesselem El Danaf, morto il mese scorso schiacciato da un tir mentre difendeva gli accordi sindacali raggiunti dalla ditta nella quale lavorava, è stata presentata dal capogruppo Prc in comune della Spezia Edmondo Bucchioni per essere discussa nella prossima seduta consiliare.
“La situazione” – afferma il consigliere- “non è diversa nel nostro territorio da quella vissuta in altre parti d’Italia, per questo è importante che la mozione venga approvata affinché vengano tutelati i diritti di tutti i lavoratori.
Di seguito il testo completo della mozione:
Oggetto: Uccisione di Abdesselem EI Danaf e le condizioni di lavoro nella logistica.
ll Consiglio Comunale della Spezia
considerati i gravissimi fatti avvenuti a Piacenza con l’uccisione nel corso di un presidio sindacale di Abdesselem El Danaf, operaio e padre di cinque figli, che si batteva per il rispetto degli accordi sottoscritti da GLS in cui lavorava dal 2003, ed in particolare per la stabilizzazione dei lavoratori precari (stabilizzazione avvenuta a seguito dell’accordo sottoscritto da Usb e Gls dopo l’uccisione del lavoratore);
valutate con estrema preoccupazione le dichiarazioni della Procura della Repubblica di Piacenza, che poche ore dopo lo svolgimento dei fatti e l’uccisione di Abdesselem El Danaf, incurante delle testimonianze dei compagni di lavoro, invece di esprimere il proprio impegno per il pieno accertamento della verità, dichiarava nella sostanza chiusa l’inchiesta derubricando quanto accaduto ad un incidente stradale;
considerate le reiterate denunce avanzate da tempo da diverse organizzazioni sindacali circa la condizione in cui sono costretti ad operare i lavoratori della logistica, tra finte cooperative, appalti al massimo ribasso, aggiramento dei contratti di lavoro ed il clima spesso brutale delle relazioni sindacali;
valutato con preoccupazione come le recenti normative in materia di lavoro, con l’incremento della precarietà, l’eliminazione per i neo assunti del diritto alla reintegra anche in caso di licenziamento illegittimo, contribuiscano all’ulteriore indebolimento delle lavoratrici e dei lavoratori, alla difficoltà di esercizio dell’iniziativa sindacale, ad una complessiva messa in discussione della sicurezza, dei diritti e della dignità del lavoro, come testimoniato anche dai dati drammatici degli incidenti e delle morti sul
lavoro;
il Consiglio
considera inaccettabile politicamente e moralmente che nel 2016 nel nostro Paese si possa essere uccisi mentre si fanno valere i propri diritti sindacali;
chiede con forza che ogni organo preposto, a partire dalla Procura della Repubblica di Piacenza, compia il proprio dovere nel pieno accertamento della verità, acquisendo tutti i materiali utili come i video che mostrano inequivocabilmente che era in corso di svolgimento un presidio;
chiede con forza un intervento legislativo sul sistema degli appalti che sancisca:
1) l’illegittimità degli appalti di servizi di mera manodopera
2) il principio di parità di trattamento tra i dipendenti del committente e quelli dell’appaltatore
3) la continuità dell’occupazione nei cambi di appalto
4) il principio di responsabilità solidale inderogabile e piena da parte del committente
appoggia ogni iniziativa che vada in questa direzione e si impegna e coerentemente da subito a non avvalersi, come Amministrazione e nella propria qualità di ente apaltante, della possibilità di promuovere gare al massimo ribasso e ad inserire la clausola sociale nei propri regolamenti di gestione
degli appalti;
sostiene il rinnovo dei contratti collettivi del settore;
Il Consiglio, nell’esprimere nuovamente il proprio cordoglio e la propria solidarietà alla moglie, ai figli e ai colleghi di Abdesselem El Danaf, sottolinea il valore sociale e civile dell’iniziativa sindacale portata avanti da Abdesselem El Danaf, operaio immigrato in ltalia, che nella propria condizione di lavoratore stabile si batteva per i diritti dei lavoratori precari, migranti e autoctoni che fossero, facendo valere le ragioni della solidarietà e dei diritti del lavoro.
Edmondo Bucchioni,
consigliere comunale Rifondazione Comunista La Spezia
Ravera (Rifondazione): “Gli operai di Fincantieri hanno ragione da vendere a protestare”
27 marzo 2015, by admin
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Desidero esprimere il totale sostegno di Rifondazione Comunista ai lavoratori dello stabilimento Fincantieri di Muggiano che anche oggi sono scesi in sciopero.
I lavoratori hanno ragioni da vendere quando respingono le assurde proposte dell’azienda che vorrebbe imporre aumento dell’orario di lavoro, riduzione di fatto dei salari e violazione dei diritti delle persone con un controllo poliziesco alla “Grande fratello” attraverso microchip da inserire nelle scarpe da lavoro degli operai.
Che queste proposte vengano da un’azienda pubblica come Fincantieri la dice lunga sugli indirizzi antioperai che guidano l’azione del Governo e del Pd di Renzi.
Marco Ravera,
segretario regionale Prc Liguira
Occupazione Cgil spezzina della sede provinciale Pd, Rifondazione: “Solidarietà ai lavoratori di Terni picchiati dalla polizia”
29 ottobre 2014, by admin
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11 giugno 1984-2014: a trent’anni dalla morte di Berlinguer costruiamo l’opposizione ai corrotti e agli sfruttatori del popolo italiano
11 giugno 2014, by admin
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Trent’anni fa moriva Enrico Berlinguer. Il suo ricordo è ancora vivo se Renzi e Grillo – che con i comunisti non c’entrano niente – hanno fatto la gara, nel corso dell’ultima campagna elettorale, a chi – a parole, ovviamente – era più berlingueriano dell’altro.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Canese: “Operai con Ingroia, senza se e senza ma”
24 gennaio 2013, by admin
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Gli ultimi vent’anni di welfare sono stati devastanti per i lavoratori di questo paese. La precarizzazione del lavoro, le infinite possibilità di contratto regalate ai pirati del padronato, uniti ad una delocalizzazione selvaggia (relativa alla globalizzazione dei popoli in schiavitù), hanno di fatto minato il sistema industriale e artigianale italiano.
La legge Biagi, le regoline di Sacconi (e dell’amico Ichino), i giochetti di Brunetta, ed infine le riforme della Fornero al mercato del lavoro con incluso la modifica all’articolo 18, hanno reso il lavoratore italiano un pezzo di pongo nelle mani delle parti datoriali.
Un altro esempio da emulare per la categoria è stato quello fornito dall’A.D di FIAT sig. Marchionne che appena ha potuto è uscito da Confindustria e si è messo a dettare nuove regole che sostituiscono il contratto nazionale, facendole votare, sotto ricatto occupazionale, ai dipendenti.
Il liberismo sfrenato divulgato nel paese dal Berlusconismo ha amalgamato tutte queste cose e ha reso possibile l’annientamento e il silenziamento finale della classe operaia.
La mancanza di lavoro dovuta alla crisi (che sembra sempre più creata ad arte per farci ingoiare di tutto) ed il sistema instaurato, hanno reso un privilegiato, agli occhi degli altri, chi possiede un’occupazione a tempo indeterminato.
Ma questo privilegio è solo un castello di carta.
Chi possiede un lavoro stabile o pseudo-stabile è,grazie a tutte le leggi ed alle modifiche approvate negli ultimi anni, un burattino ricattabile dal primo all’ultimo giorno di lavoro.
Non ha più tutele ne garanzie e, per mantenere il posto di lavoro, deve sopportare ogni capriccio del padrone, per non essere ricacciato nel girone infernale della disoccupazione e del precariato.
Per queste ragioni, i lavoratori dovrebbero sposare il progetto di Rivoluzione Civile. Forse l’ultimo baluardo eretto per le classi deboli, così pesantemente vessate negli ultimi vent’anni.
Il bisogno di giustizia, diritti ed uguaglianza che ha iniettato sulla scena politica Antonio Ingroia, devono essere visti come possibilità concreta di cambiamento. Un voto non solo utile, ma indispensabile per far pendere l’ago della bilancia verso i meno abbienti e i lavoratori.
Un problema non secondario è, però, quello delle alleanze dopo le elezioni.
Il PD, che tanta “opposizione” ha fatto al “nemico” Berlusconi sui temi del lavoro, ha poi votato tutte le porcherie in materia, proposte dal governo Monti, rendendosi complice di questo scempio.
Non si possono dimenticare il voto sull’art.18, l’accordo sulla produttività, e lo schieramento di quasi tutto il partito (Fassino e Chiamparino in testa) a favore delle scelte intraprese da Marchionne (salvo i ripensamenti per ragioni elettorali dell’ultimo periodo). Altro tema caldo che ci divide dal PD riguarda la fiscalità.
E’ ancora fresca la notizia che Bersani è contro la patrimoniale. Bisognerebbe spiegargli che la patrimoniale è in vigore in quasi tutte le democrazie che tali si possono definire.
Chi ha di più deve pagare di più. In Italia questo sistema è rovesciato. Vediamo di raddrizzarlo.
Se saremmo convincenti su questi temi,avremmo sicuramente la possibilità di essere rappresentati in parlamento e, finalmente, dopo anni di deriva liberista, ci sarà qualcuno che rappresenterà di nuovo la classe operaia e le classi sociali più deboli di questo sconquassato paese.
Bisognerà valutare ogni provvedimento che riguarderà queste categorie e se la deriva liberista e padronale, dovesse proseguire, contrastarla in ogni ambito possibile.
Se ci sarà possibile bisognerà spingere per il ripristino di tutto quello che ci è stato tolto: un sistema che agganci i salari al costo reale della vita (una volta si chiamava scala mobile), contratti di lavoro che prevedano un piccolo apprendistato e poi l’assunzione a tempo indeterminato, l’abolizione delle agenzie interinali che altro non sono che lucratori di mano d’opera sottopagata, la possibilità della rappresentatività di tutti i sindacati all’interno delle aziende, il ripristino totale dell’articolo 18 e la sua estensione a tutte le realtà lavorative anche sotto i 15 dipendenti, una legge che impedisca alle aziende di creare sistemi paralleli e divergenti dai contratti nazionali, una legge che imponga dazi alla concorrenza sleale dei paesi, in cui, lo sfruttamento della manodopera sottopagata, sottrae lavoro alle aziende del nostro paese, rendendo concorrenziali i prezzi delle nostre produzioni.
Vent’anni di politiche e di messaggi subliminali sbagliati, divulgati da giornalisti a libro paga sulla carta stampata o nelle televisioni politicizzate dai governi che si sono alternati alla “guida” del paese, hanno reso difficile far comprendere persino ai colleghi di lavoro, la gravità di tutto quello che ci è passato sopra le teste.
Le belinate a cui assistiamo da tempo sulle televisioni ci hanno reso dei perfetti burattini incapaci di ogni reazione degna di nota e totalmente asserviti al sistema.
E’ ora di darsi una scossa e chiedere che i nostri diritti vengano ripristinati e rispettati.
Diamo forza a RIVOLUZIONE CIVILE, SENZA SE E SENZA MA !!!
Marco Canese
Operaio
6 dicembre 2007-2012: Rifondazione Comunista della Spezia ricorda gli operai della Thyssenkrupp di Torino
10 dicembre 2012, by admin
Archiviato in Dall'Italia, Lavoro, Partito, Primo piano
Giuseppe Demasi – Angelo Laurino – Roberto Scola – Rosario Rodinò – Rocco Marzo – Bruno Santino – Antonio Schiavone.
Questi sono i nomi dei sette operai morti nel rogo dell’acciaieria Thyssenkrupp di Torino nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, quando si è sprigionato l’inferno nella linea 5 dello stabilimento di corso Regina Margherita.
Ricordiamo oggi i sette operai della Thyssenkrupp assassinati a Torino cinque anni fa. Con loro, il nostro pensiero va a tutti i lavoratori che ogni giorno, purtroppo, in Italia muoiono sul lavoro, come è successo anche anche ieri alla ex San Giorgio nella nostra città. Il dramma della Thyssen pare non sia “bastato”, considerato come vengono trattati i lavoratori in Italia. I diritti vengono sistematicamente demoliti, con loro le garanzie, e la sicurezza, i sindacati che non si piegano ai padroni sono costantemente sotto attacco.
Rifondazione Comunista, segreteria provinciale della Spezia
Lombardi e Olivieri: “Bene la manifestazione di oggi degli studenti e operai spezzini. Cacciamo il governo Monti e creiamo una vera Sinistra”
14 novembre 2012, by admin
Archiviato in Dalla Provincia, Partito, Primo piano
Come in tutta Europa anche alla Spezia questa mattina in più di mille studenti sono scesi in piazza per lo sciopero generale europeo contro il governo Monti e l’austerità.


Massimo Lombardi
segretario provinciale Rifondazione Comunista La Spezia
Sergio Olivieri
segretario regionale Rifondazione Comunista Liguria