Se ne vanno Luigi Magni e Luisa Valerio, due tra i fondatori di Rifondazione Comunista spezzina
18 settembre 2022, by admin
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Spezia Liberata, 23 – 25 aprile 1945: on line l’iniziativa di Rifondazione con Giorgio Pagano e Sergio Olivieri
25 aprile 2020, by admin
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Per celebrare degnamente l’evento si è tenuta ieri sera una diretta facebook organizzata dalla nostra federazione nella quale sono intervenuti l’ex sindaco della Spezia Giorgio Pagano e l’ex deputato Prc Sergio Olivieri, introdotti dalla segretaria provinciale di Rifondazione spezzina Verusckha Fedi. In poco più di un’ora è stato davvero emozionante ripercorrere alcuni momenti della gloriosa storia della Resistenza della nostra città, raccontata da due oratori d’eccezione che hanno tratteggiato il profilo di leggendari comandanti partigiani come Dany Bucchioni e Amelio Guerrieri, senza dimenticare la lotta degli operai spezzini nelle fabbriche cittadine, all’indomani già del 25 luglio 1943.
Con lo strappo di Luca Pastorino in Liguria si aprono nuovi scenari. C’è vita fuori dal Pd
22 aprile 2015, by admin
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Prima c’erano i gufi: Matteo Renzi aveva liquidato così, con un nomignolo e un tweet, i dissidenti interni di un Pd che esibisce tronfio uno strabismo a destra, spacciato come chissà che rivoluzione.
Ora, mentre in Liguria la sinistra si coagula intorno alla figura del sindaco di Bogliasco e deputato Luca Pastorino, fresco di divorzio da questo Pd, il Premier alza il tiro: i gufi sono diventati tafazzi e con un’intervista a Repubblica il Premier li accusa con stonata ineleganza infantile di dividere «per fare vincere la destra». Una candidatura, quella di Pastorino, che ufficializzando con Sel, Rifondazione e comitati civici, esplicita la propria distanze dal renzismo.
Facciamo notare che Renzi non aveva perso le staffe nemmeno mentre Sergio Cofferati abbandonava il partito dei dem, accusandolo di avere avvallato delle primarie più che sospette in cui la candidata vincente Raffaella Paita aveva racimolato «dubbi voti organizzati» dal centrodestra e (per qualcuno) anche da “chiaccherate” famiglie calabresi. Ma di fronte al «piccolo sindaco di un piccolo comune» (come si autodefinisce Luca Pastorino) sembra perdere la solita equilibrata spocchia pubblicitaria per tracimare nel gne-gne.
Lui, Pastorino, risponde al telefono mentre è in riunione con la ragioniera dell’Ufficio tecnico del suo Comune. Sta studiando una soluzione possibile per fare quadrare i conti senza imporre la Tasi ai propri cittadini: «Sono i liguri a essere stufi di fare i tafazzi. Trovo particolare che Renzi si preoccupi di un sindaco di un paese (che nei sondaggi è già quasi al 20 per cento, ndr). Il disagio l’abbiamo espresso in mille modi e ora non ha più senso. Avevo già detto che le primarie liguri erano state liquidate con un tweet in spregio al militante e all’elettore. Hanno banalizzato episodi di mafie, hanno finto di non vedere personaggi di centrodestra dal passato poco chiaro. Non si fa così – dice scaldandosi -. I liguri sono molto più preoccupati di capire quale sarà il voto utile».
A proposito di utilità, qual era stata la strategia del Pd in Liguria?
Vengono indette le primarie, in campo Raffaella Paita (già dirigente del partito a La Spezia e appoggiata da molti scajolani della prima ora) e lo storico sindacalista e deputato europeo Sergio Cofferati. La sinistra (Sel in testa) resta alla finestra dando un bisbigliato “appoggio esterno” a Cofferati che comunque ne esce sconfitto: «Le primarie? Inquinate da voti strani, da cordate, voto organizzato. Cofferati non ha voluto insistere dopo avere avviato già degli esposti in Procura», dichiara infatti Nicola Di Benedetto, membro della segreteria regionale di Sel. Quindi Cofferati decide di uscire dal Pd, le sinistre cercano di riorganizzarsi pensando dapprima all’ex sindaco di La Spezia Giorgio Pagano, per poi alla fine convergere su Pastorino. «Pastorino, uscendo ufficialmente dal Pd ci ha messo nelle condizioni di poterlo candidare. C’è da costruire una nuova forma intermedia tra la liquidità dei Cinquestelle e una doverosa ricollocazione del ceto politico. Così si torna a far politica», aggiunge Di Benedetto.
Liguria come laboratorio nazionale di una sinistra che finalmente prende le distanze, sancisce le proprie posizioni e forse proprio per questo innervosisce i vertici del Partito democratico. Ne è convinto anche Pippo Civati, gufo ad honorem della dissidenza interna e amico di Pastorino: «Una rappresentazione della situazione politica ligure che non sta né in cielo né in terra – ci dice – oltre a una serie di problemi nazionali, Renzi ancora una volta dimostra di sottovalutare il clima di disagio a sinistra». Attenzione, ammonisce l’esponente della minoranza dem: «La Ligura non rimane un caso isolato, in Sicilia sta succedendo la stessa cosa: in generale la gente di sinistra il Pd non lo vota più. Minimizzare il problema guardando solo la torta dalla fetta più grossa e considerando briciole tutto il resto non è un atteggiamento responsabile.Quelli che votano Pastorino, la Paita non l’avrebbero mai votata. E lo stesso succederà a livello nazionale ». Il punto è: «Interessa l’argomento o siamo tutti gufi e Tafazzi? Se è così allora ciao e l’ultimo spenga la luce. Qui chi pone il problema viene brutalizzato, rovesciato. La Liguria darà dei segnali. Non penso che per colpa di Pastorino vincerà la destra: magari vincerà la sinistra».
E se è evidente che Civati è “pastoriniano,” il contrario vale ancora?
«Io civatiano? La mia esperienza è legata al territorio – risponde il candidato ligure -. Vivo il momento con umiltà ma con responsabilità. Ci vuole qualcuno che recuperi il senso delle cose». Un candidato che lavori contro «un’idea di progresso che ormai ha fallito, lontano dall’ansia di costruire a ogni costo in una regione in cui si è costruito troppo e male». Pastorino vuole ripartire, che già di per sé non sarebbe male, per la sinistra. In ogni caso, vuole ripartire «dalla trasparenza e dal sostegno al reddito» e occuparsi «delle tante piccole grandi opere che servono qui».
Quindi, c’è vita fuori dal Pd?
Non riesco a trattenermi e gli chiedo come si sta da fuoriusciti, lì dove molti sembrano avere paura di andare e Pastorino non si scompone: «Bene – mi spiega -. Spiace per come sono andate le cose e per l’evoluzione che ha avuto il partito in questo ultimo anno. Molti mi hanno chiesto di non andare via, ma di battaglie da dentro ne abbiamo fatte tante. Renzi ha paura che vinciamo noi e che emerga un modello diverso da quello che propone».
E come rispondere al Segretario che accusa Pastorino e i dissidenti di dimenticare che lo stesso Pd a Venezia appoggerà comunque Casson, pur appartenendo all’opposizione interna? «Casson ha vinto primarie pulite e regolari – puntualizza Civati – in Liguria invece hanno minimizzato i brogli e i condizionamenti del centrodestra. Hanno vissuto l’uscita di Cofferati facendo spallucce chiedendogli di dimettersi mentre Gennaro Migliore che da Sel è passato al Pd è stato incensato. La candidatura e l’uscita è stata studiata per due mesi e nessuno ha mai chiamato Pastorino».
In Liguria, certo, si apre un possibile orizzonte e per questo sarà Renzi in persona a metterci la faccia per una campagna che si preannuncia molto muscolare. Anche perché il premier ama giocare in tutti i ruoli, solo lui. Senza mai passare la palla. E prima o poi, come succede a quei ragazzini delle partitelle all’oratorio, rimarrà da solo con il suo pallone in mano.
Regionali Liguria, Ferrero: “Chiederò a Pagano la disponibilità a fare il consigliere regionale”
27 marzo 2015, by admin
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Prc Liguria: “Con Luca Pastorino per l’alternativa a Paita e alle destre”
23 marzo 2015, by admin
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Ordine del giorno sulle elezioni regionali presentato dalla Segreteria regionale di Rifondazione Comunista
La necessità di mettere in campo nelle prossime Elezioni regionali liguri una proposta unitaria alternativa e di rottura con le politiche del governo Renzi e del Pd non deriva solo da ragioni di carattere generale.
Si è prodotta in questi anni, infatti, una progressiva ed inarrestabile involuzione nelle politiche dell’amministrazione regionale da rendere impensabile la riproposizione di un’alleanza con il Partito Democratico in Liguria.
La Regione non ha saputo e voluto operare coerentemente in difesa dell’apparato industriale ligure che è stato ridimensionato quando non smantellato e svenduto; la disoccupazione non solo è cresciuta, ma è aumentata in maniera anche più forte rispetto ad altre regioni del nord Italia; la precarietà e la sofferenza sociale si sono estese; il degrado e il dissesto del territorio hanno assunto una dimensione drammatica, come è evidenziato dalle tragiche alluvioni dell’ultimo anno, ma la manutenzione e la tutela del suolo, al di là dei proclami di facciata, non sono una priorità per un’Amministrazione regionale che continua invece a favorire la cementificazione e la privatizzazione delle coste e degli affacci a mare. Ed alla difesa ed alla riqualificazione della sanità pubblica si è preferito invece proseguire nelle politiche dei tagli e delle regalie alle lobby come con l’ultima legge regionale a favore dei primari ed a scapito della salute di tutti.
La credibilità di larga parte della classe dirigente a tutti i livelli è stata fortemente compromessa da un lato dalle inchieste in corso come quella relativa a Carige che vedono coinvolto il mondo imprenditoriale e della finanza e dall’altro dalle vicende che hanno portato all’incriminazione ed alle dimissioni di ben due vicepresidenti della giunta regionale.
In questa situazione prosperano traffici illeciti e da più parti sono state denunciate infiltrazioni della criminalità organizzata che avrebbero gettato la loro ombra anche sull’esito delle recenti primarie del Pd.
Per tutte queste ragioni è urgente costruire una proposta alternativa per il governo della Regione in grado di vincere sia la continuità con le politiche dell’attuale Amministrazione regionale rappresentata dalla candidatura di Raffaella Paita che la falsa alternativa proposta dalle destre.
Nelle ultime settimane è diventata concreta la possibilità di dare corpo ad una proposta di alternativa credibile e potenzialmente vincente anche sul piano elettorale.
Le scontro frontale con il sindacato e con i lavoratori voluto dal Governo Renzi da un lato e, dall’altro, le politiche regionali e le vicende legate alle primarie, hanno aperto una crisi nel corpo sociale del Pd, nel suo bacino elettorale di riferimento, nella base degli iscritti e dei militanti e in parti significative del Partito stesso.
In questo scenario si colloca la decisione di Luca Pastorino di lasciare il Pd e di candidarsi alla guida della Regione in maniera alternativa alla candidatura sostenuta da quel partito.
Dalla Liguria può dunque prendere l’avvio quel progetto di costruzione di unità delle sinistre al quale stiamo lavorando da tempo, che non può e non deve limitarsi alla pur importante scadenza elettorale: l’impegno è dunque quello che, a sostegno della candidatura di Luca Pastorino, convergano anche Giorgio Pagano e le sensibilità che rappresenta non solo per evitare che ci siano due candidature sul versante dell’alternativa al Pd ma anche perché il loro apporto sarebbe prezioso per qualificare il progetto di unità nel senso del sociale e dell’apertura.
Un progetto di alternativa oltre ad unire la sinistra ed ad individuare un candidato Presidente deve caratterizzarsi anche programmaticamente. Per queste ragioni Rifondazione Comunista caratterizzerà la propria azione politica su tre punti centrali: lavoro per dare una risposta alla crisi che sta “uccidendo” la nostra Regione, lotta alle privatizzazioni, difesa del territorio a partire dal no alle grandi opere.
Il Comitato Politico del Prc della Liguria da mandato alla segreteria regionale di definire i dettagli politico-programmatici per il sostegno del nostro Partito alla candidatura di Luca Pastorino ed invita le federazioni provinciali a convocare con urgenza i rispettivi Comitati politici per individuare le candidature in quota al Partito da proporre alla discussione per la composizione delle liste unitarie indicando alla Federazioni, quali criteri per la scelta, la piena rispondenza alle regole sancite dallo Statuto e la rappresentatività del Partito, della sua unità e del suo rapporto con la società.
Approvato con 19 voti a favori, 3 contrari e 2 astenuti.
Genova, 22 marzo 2015
Comitato Politico Regionale Prc Liguria
Lettera aperta alla sinistra ligure
18 marzo 2015, by admin
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A sostegno del governo e del popolo greco!
10 febbraio 2015, by admin
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“Contro la Bce, contro la Troika al fianco del popolo greco”. E’ con questo slogan che si sono dati appuntamento in un luogo simbolo, ovvero davanti alla Banca d’Italia della Spezia, i sostenitori del popolo e del governo greco. Un presidio di solidarietà nei confronti della Grecia e contro le politiche di austerità e rigore volute dalla Germania della Merkel. A lanciare l’iniziativa Rifondazione, Sel, Partito Comunista d’Italia e l’Altra Liguria.
“Il popolo greco sta ricevendo dei ricatti da parte della Merkel, della Troika e dalla Banca centrale europea” – dice Jacopo Ricciardi, della segreteria regionale del partito di Rifondazione Comunista – “anche nel nostro piccolo, alla Spezia, abbiamo voluto organizzare un presidio unitario per essere vicini ad Alexis Tsipras, al governo e al suo popolo”.
Presente anche l’ex sindaco della Spezia, Giorgio Pagano: “Dobbiamo batterci al fianco del popolo greco non solo in nome delle esigenze di giustizia che la Grecia avanza, ma soprattutto in nome dell’Europa” – dichiara – “se non si raggiunge un accordo con il governo greco, l’Europa politica, economica e la democrazia stessa è a rischio”.
Durante il presidio, si è svolto un rapido flash mob con le maschere dei principali personaggi delle vicende economiche europee, da Junker alla Merkel, da Renzi al ministro greco all’economia Varoufakis.
“Manifestare al fianco del popolo greco” – dichiara Andrea Licari, dell’Altra Liguria – “non vuol dire solo manifestare per Alexis Tsipras e per la sua politica innovativa, ma significa lanciare un segnale forte a quel popolo che in questi anni è stato duramente colpito dalle politiche europee ingiuste della Troika. Allo stesso modo anche l’Italia è stata duramente colpita da queste politiche e quindi essere greci oggi significa essere europei in senso federale“.
Le recenti turbolenze politiche in Grecia e le elezioni anticipate hanno aumentato il rischio di un’uscita della Grecia dall’euro, una possibilità che tuttavia rimane improbabile.
“Non penso che la Grecia voglia uscire dall’euro” – dichiara Andrea Ornati coordinatore provinciale di Sel – “bensì voglia dire basta all’austerity e riportare l’economia nazionale, nel senso di investimenti, al centro del programma europeo“.
www.cittadellaspezia.com
Torna la “Sagra della lumaca comunista”: a Bottagna presentazione di “Ossessione calcio” e tavola rotonda sulla Sinistra di alternativa
10 luglio 2014, by admin
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Allende vive! Contro vecchi e nuovi fascismi, Rifondazione ricorda El Presidente
11 settembre 2013, by admin
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Questa mattina una delegazione della federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista ha reso omaggio alla figura del grande presidente cileno Salvador Allende, morto eroicamente quarant’anni fa mentre difendeva il palazzo presidenziale della Moneda dagli assalti fascisti e golpisti dell’esercito del criminale Pinochet, teleguidato dalla CIA statunitense.
Un attentato alla democrazia e alla speranza di un popolo, quello cileno, che ha sofferto e continua a soffrire per una ferita difficilmente rimarginabile, che ha causato migliaia di morti, feriti, incarcerati, scomparsi.
Oggi, con i venti di guerra e distruzione di nuovo alle porte nel mondo, Rifondazione ha voluto ricordare quella immensa tragedia, nella speranza che vengano impedite e fermate nuove carneficine su popoli innocenti e inermi.
“Lavoratori della mia patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro, in cui il tradimento ha la pretesa di imporsi. Continuate a esser certi che, più presto che tardi, riapriranno le grandi strade per le quali passerà l’uomo libero, per costruiire una società migliore. Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e sono certo che il mio sacrificio non sarà intuile”.
Salvador Allende, 11 settembre 1973
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Le nostre proposte per Fincantieri: sabato 21 gennaio ore 10 alla sala Avis del Favaro la parola agli esperti Gaddi e Trincas
17 gennaio 2012, by admin
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Sabato 21 gennaio alle 10 presso al sala Avis del Favaro della Spezia, in collaborazione con il gruppo consiliare spezzino del Prc, si terrà l’iniziativa pubblica dal titolo “Fincantieri: le nostre proposte per un piano industriale e rilancio del gruppo” alla presenza di esperti di politica industriale e rappresentanti del mondo del lavoro per ascoltare le proposte della Fds per la soluzione alla prospettiva di crisi per l’intero gruppo Fincantieri.
Sarà la prima uscita ufficiale per il neo segretario provinciale Prc/Fds Massimo Lombardi che concluderà il dibattito nel quale parteciperanno Matteo Gaddi, responsabile Nord Rifondazione Comunista, Giorgio Trincas docente di progettazione navale dell’Università di Trieste, Alessandro Pagano della Fiom nazionale e Marco Lattanzio della RSU Fincantieri Muggiano.
Il confronto vedrà anche la partecipazione di Pierluigi Sommovigo, segretario provinciale Pdci/Fds La Spezia nonchè presidente del consiglio provinciale spezzino e dell’assessore provinciale al lavoro Salvatore Romeo di Rifondazione Comunista.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Federazione della Sinistra La Spezia