Elezioni a Vernazza: “Il Pd prigioniero delle sue beghe, con Barrani vogliamo la svolta”

Perché dare per scontato un Resasco-bis o una sua sostituzione con altri scalpitanti pretendenti targati Pd?

La scelta si misura non sulle proposte politiche per il territorio ma evidentemente sulla maggiore o minore affidabilità alle varie correnti interne al Pd e al suo leader.

A Vernazza c’è bisogno di cambiare cultura politica, sistema di governo, metodologie ancora ispirate alle ben note vicende che hanno coinvolto il Parco e la vicina Riomaggiore, e di cui ancora questo territorio paga le conseguenze misurabili nelle persistente condizioni di fragilità del territorio stesso.

Rifondazione Comunista ritiene che questi elementi siano il discrimine per una proposta politica seria e che dia futuro ad un patrimonio dell’umanità: per questo abbiamo deciso di impegnarci direttamente con un nostro candidato a sindaco, Antonio Barrani, ed una lista fortemente legata all’associazionismo, al volontariato, ma anche espressione del lavoro locale che va dall’agricoltura, al turismo al commercio.

Vernazza ha bisogno di una forte discontinuità con le gestioni passate ma nello stesso tempo ha bisogno di esperienza amministrativa, conoscenza della cosa pubblica e delle richieste dei suoi cittadini.

Antonio Barrani, ed i suoi quattro consiglieri, pur dalla opposizione, si sono fatti carico di sostenere un sindaco allo sbando, più volte dimissionario, abbandonato dalla sua stessa maggioranza.

Lo hanno fatto con un’azione di responsabilità che ha impedito il commissariamento del comune nel momento più tragico di questo territorio: l’alluvione del 2011.

Così oggi Barrani e la sua lista tornano in campo forti  del consenso che tale responsabilità hanno loro consegnato, dimostrando di essere in grado di sostenere l’impegno del governo di Vernazza, consapevoli che questo può avvenire solo con un forte cambiamento di rotta. Per questo rinnoviamo il suo sostegno, un’altra Vernazza sarà possibile.

Segreteria provinciale Prc La Spezia

“Betta si arrampica sugli specchi: invece di perder tempo, doti Monterosso di un Puc”

Sulla vicenda della variante al PRG, il sindaco di centrodestra di Monterosso è arrivato ad un imbarazzo tale da ridursi ad arrampicarsi sugli specchi, arrivando al paradosso di scomodare l’esigenza abitativa quando la sua amministrazione ha chiesto variante a un piano mai adottato, dove tra le altre cose è chiesta la ricettività diffusa di affittacamere e in bar, ristoranti ed alberghi, costringendo evidentemente a richiedere la costruzione di nuovi complessi abitativi.
Ma minimizzare il successo politico ottenuto da Rifondazione, grazie al lavoro del gruppo regionale e del consigliere Giacomo Conti, è l’unico modo per poter arginare l’incapacità programmatica e l’ennesimo tentativo speculativo dell’amministrazione del comune di Monterosso. Il maldestro tentativo di rattoppare al danno è ancora peggiore, tant’è che se il sindaco Betta pensa di metterci in imbarazzo con la balla colossale dell’edilizia sociale, ha sbagliato strada.
In realtà Betta ha visto sventata la possibilità di mettere mano al cemento in un territorio orfano di uno strumento urbanistico addirittura da 20 anni! Come mai Betta invece di istruire un Piano Urbanistico Comunale, come previsto dalla legge regionale, è ancora alle prese con le varianti? Una domanda retorica, perché in un comune dove non esiste minoranza nel consiglio comunale, è molto facile far passare inosservate speculazioni edilizie nell’assise che non vede oppositori. Ciò che va male al berlusconiano della riviera spezzina è che la società civile è più sveglia di quello che pensa.
Dunque se il sindaco ha a cuore l’edilizia sociale, che istruisca immediatamente l’iter per un nuovo PUC, come peraltro la legge prevede, lo doti di un percorso partecipativo reale e concreto oltre che giuridico attraverso una Valutazione Ambientale Strategica, perdendo tempo a giustificare in modo approssimato un iter, quello della variante bloccata dalla regione, lontano anni luce dalla partecipazione democratica. Ne è una rappresentazione il richiamo del sindaco stesso all’approvazione da parte del Parco 5 Terre, un ente che è stato governato per decenni in modo “faraonico”, senza nessuna dotazione di un piano del parco e di cui Betta stesso ha ricoperto la carica di vicepresidente per anni.
Se Betta non teme le sue azioni, raccolga la nostra proposta e dia il la al procedimento di pianificazione partecipata. Un’azione che sarebbe dovuta procedere immediatamente al fallito tentativo di variante bloccato in Regione Liguria.
Segreteria provinciale
Rifondazione Comunista La Spezia