Dimissioni del commissario del Parco delle Cinque Terre Cosentino: atto di vera irresponsabilità in un momento drammatico

11 novembre 2011, by  
Archiviato in Dalla Provincia, News, Primo piano

 

E’ un caso che un governo morente decida in agonia di revocare una figura terza in una situazione di equilibrio delicato come quella del Parco, che ha vissuto un terremoto politico, etico e morale come la vicenda “mani unte”? E’ un caso che questa decisione avvenga all’indomani di una tragedia nella quale si sono già espressi in modo ambiguo politici locali sul ciò che riguarda la ricostruzione?

Dopo la gestione passata, nella quale è intervenuta la magistratura, la figura di Cosentino garantiva una terzietà che nessuno oggi localmente può garantire. In un Paese in cui si è assistito a fenomeni di vero sciacallaggio, come all’Aquila per il terremoto, Rifondazione Comunista è seriamente preoccupata del prosieguo delle dinamiche di ricostruzione che avverranno nelle Cinque Terre.

Pertanto se questo governo ha ancora un barlume di decenza deve respingere le dimissione di Cosentino e garantire che vi sia un controllo ferreo sulle procedure di ripristino della normalità a Vernazza e Monterosso.


Rifondazione Comunista La Spezia

A Monterosso è emergenza democratica

7 aprile 2011, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Primo piano

Le Cinque Terre non riescono a trovare pace. Il terremoto giudiziario che a settembre 2010 ha decapitato il comune di Riomaggiore non ha evidenziato solo le dinamiche antidemocratiche in quell’ambito, ma è stato un elemento chiarificatore delle relazioni politicamente trasversali che intercorrono nel territorio rivierasco tra esponenti di partiti di centrosinistra e berlusconiani doc.

Servirebbe poco a dire che avevamo ragione quando denunciavamo il trasversalismo di ciò che accadeva, perchè in quelle 900 pagine di ordinanza cautelare emersero, tra le altre cose, le “relazioni pericolose” che univano le varie anime politiche del territorio, eccetto quelle che non chinavano la testa ed obbedivano.

Alla luce di quanto emerso allora, Rifondazione Comunista non può esprimere certo meraviglia per quello che sta attualmente accadendo a Monterosso e che importanti testate giornalistiche nazionali hanno posto in risalto nei giorni scorsi.

Tra autorizzazioni e nulla osta, varianti al Piano Paesistico (concessa nel 2002 dalla Regione guidata da Sandro Biasotti) e al PRG del comune di Monterosso (da 12 anni in attesa di rinnovo, e non è stato ancora adottato il Puc), si colloca la denuncia per la costruzione di una piscina da 117 mq.

Al di là dello scempio ambientale, emerge l‘ennesimo episodio di gestione affaristica bipartizan, in un contesto al limite della democrazia.

Non sfugge infatti che a Monterosso vi sia l’assenza totale di ogni forma democratica di opposizione, perchè alle elezioni comunali del giugno 2009, tenutesi in contemporanea con le europee, si era presentata solo la lista del Pdl.

Un caso? Se non fossimo in una realtà esule da certi intrecci non ci dovremmo porre queste domande, ma oggi sta di fatto che ogni possibilità di contestazione, denuncia o semplicemente di informazione, diventa un percorso di sopravvivenza.

E’ fin troppo banale auspicare che la magistratura faccia il proprio compito, andando ad indagare su come vengano concesse certe opere e su come vengano redatte talune varianti.

Rimane il punto, tutto politico, di come un’amministrazione possa governare il territorio senza rinnovare gli strumenti fondamentali, in una situazione democraticamente border-line e per giunta in un contesto appena investito da un vero e proprio tsunami politico.

A Monterosso, come del resto in tutte le Cinque Terre, è necessario un rinnovamento che parta dalla pratica democratica del vivere civile e che traguardi la difesa e la valorizzazione di uno dei beni comuni più importanti come il territorio.

Rifondazione Comunista della Spezia è vicina a tutte quelle realtà che, insieme a tanti compagni, continuano a lottare per questi principi.

PRC Follo: “Parco fluviale da Far West, incuria, lassismo ed abusivismo”

4 aprile 2011, by  
Archiviato in Ambiente, Primo piano

Il parco fluviale è per Follo ed i suoi cittadini un elemento sostanziale, che caratterizza la nostra territorialità. Ci si aspetterebbe quindi che l’amministrazione attui una politica attenta e lungimirante, ponendo al centro della sua programmazione non solo la cura ed il mantenimento di un elemento così importante come il fiume e ciò che lo circonda, ma che fosse una priorità della giunta la sua valorizzazione, la promozione e la facilitazione al suo accesso da parte dei cittadini. Tuttavia basta fare un piccolo sopralluogo per rendersi conto del degrado, dell’incuria ed dell’abbandono, oggi coniugato addirittura all’abusivismo.

La pista ciclopedonabile è stata un’occasione persa ed la mancata manutenzione ha già seriamente compromesso l’utilità di soldi pubblici spesi per un’infrastruttura che poteva realmente riavvicinare molti appassionati di trekking e di podismo al nostro territorio e che invece vede avanzare inesorabilmente la vegetazione.

Tantissime le realtà di discarica abusiva dove si trovano copertoni di mezzi pesanti, elettrodomestici, bidoni e vetroresine sul percorso e nei terreni adiacenti alla pista e nei suoi dintorni. Rifondazione comunista si chiede come sia possibile che ciò avvenga senza che l’amministrazione dica nulla. Una possibile, quanto banale, spiegazione è che non esiste, da alcune settimane, alcun ostacolo all’ingresso del varco nei pressi del depuratore, a Piano di Follo, varco che, ancor quando c’era la catena, era sistematicamente aperto, consentendo l’accesso a chiunque compresi mezzi motorizzati. Possibile che nessuno se ne sia accorto?

Basterebbe questo per prendere atto dello stato d’abbandono dell’area fluviale, ma è bastato un banale controllo per sapere che c’è ancora di peggio. Recente è stata spostata la tettoia che era antistante ai vecchi campi da bocce del vecchio circolo Arci di via Colombo, ora ricollocata proprio nell’area adiacente al galoppatoio, nell’area sud della Cittadella della Sport.

Chi ha ordinato quello spostamento senza i necessari permessi? Chi l’ha eseguito, con che risorse e a chi giova l’utilizzo di una proprietà pubblica?

Rifondazione comunista intende denunciare lo stato di degrado dell’area fluviale, così come l’assenza dell’amministrazione circa la programmazione di tutela, salvaguardia e promozione di una parte essenziale del nostro territorio. Purtroppo non basta dare il patrocinio ad una giornata ecologica all’anno, perchè il risultato è sotto gli occhi di tutti: degrado, abusivismo ed abbandono di un pezzo fondamentale del nostro territorio.

 

Berlusconi colpisce tutto meno che i grandi capitali. In sostegno di “Uniti in difesa dei parchi”

12 dicembre 2010, by  
Archiviato in Ambiente, Primo piano

Non bastavano gli enormi tagli di Tremonti delle risorse destinate al ministero dell’Ambiente per il 2009, ora tocca ai parchi. Così oggi un ulteriore elemento fa crescere l’incertezza per il futuro delle aree protette nel nostro Paese, l’ennesimo scempio berlusconiano che passa per il taglio agli enti parco, che produrrà conseguenze devastanti in termini economici, sociali ed ambientali. Questo governo ha colpito tutti i settori più deboli del paese, a cominciare dai lavoratori fino agli enti più strategici, senza nemmeno sfiorare i grandi capitali finanziari.

Rifondazione Comunista considera strategico il sistema delle aree protette e reputa i parchi utili presidi sul territorio, anche per prevenire gli effetti del dissesto idrogeologico e soprattutto per porsi l’obiettivo di fare delle aree protette un tentativo di rappresentare una società altra, un diverso modello, puntando tutto sulla riduzione energetica e sulla riduzione dei rifiuti, cercando di farne i protagonisti di un nuovo modo di agire, costruire rapporti, fare comunità.

Il parco non come un cammeo incastonato in un disastro ambientale, ma come luogo fondativo della ricostruzione del rapporto uomo-natura, che comprende il territorio antropizzato, lo include dettandone, non subendone, le regole, in una ricerca di equilibrio che risponda al consolidamento dei rapporti economici e sociali in virtù della ricostruzione e salvaguardia dei cicli biologici, termodinamici, idrici ed ecologici. Solo in questo modo il parco diventa parte di una politica protagonista delle necessarie ricostruzioni di economie e di presidi territoriali, di agricolture di prossimità, a basso impatto e bassa mobilità dalla produzione al consumo. Un luogo di ricostruzione di saperi antichi e di moderne relazioni, luogo di conoscenza e di pratica. Dunque il parco come normale paradigma dell’equilibrio.

Per tutti questi motivi riteniamo sensato e doveroso aderire al documento nazionale sul rilancio delle aree protette,“Uniti in difesa dei parchi”, certi che una maggiore attenzione su questo tema, una maggiore responsabilizzazione della classe dirigente possa essere un ulteriore tassello nella risoluzione della vertenza del Parco delle 5 Terre, consapevoli che li, come altrove, sia necessario un impegno formale e sostanziale soprattutto in un azione di trasparenza, di partecipazione e di Democrazia.

Elementi di riflessione che sono emersi nel convegno organizzato oggi da VAS e AmbientalMente, in cui finalmente si è messo in chiaro che il grande modello accecante delle 5 Terre era sorretto da clientela, malagestione e autoritarismo, in barba ad elementari fattori di legalità.

Per approfondire e partecipare http://blogs.parks.it/renzomoschini/

Il Parco delle Cinque Terre tra passato, presente e futuro

7 dicembre 2010, by  
Archiviato in Appuntamenti, Primo piano

Sabato 11 dicembre 2010 dalle ore 9.30 alle ore 13.00 presso il Centro “Salvador Allende” alla Spezia

La bufera giudiziaria che ha decapitato la dirigenza del parco, mettendo a nudo l’illegalità, la corruzione e gli abusi di potere presenti, impone una riflessione anche a chi, come noi, denunciava da anni questa situazione. Pensiamo che sia giunto inoltre il momento di aprire un confronto con chi in buona fede si è trovato su posizioni diverse dalle nostre.

Sarà l’occasione per riflettere sul passato, per individuare gli obiettivi e le scelte di oggi e per mettere le basi per riprogettare il futuro di questo territorio.

Introduce, coordina e conclude Guido Pollice, presidente nazionale VAS.

Intervengono:

  • Massimo Lombardi, avvocato, su: Risvolti istituzionali della vicenda, analisi delle responsabilità, ripristino della legalità e del rispetto delle regole;
  • Marco Grondacci, esperto di diritto ambientale, su: Piano del parco in esercizio provvisorio da oltre dieci anni. Come dotare il parco del suo fondamentale strumento urbanistico, ma senza scorciatoie e con la partecipazione dei cittadini del territorio, attivando a tale scopo gli strumenti necessari;
  • Alessandra Fava, giornalista, su: Mancanza di trasparenza istituzionale; ruolo dei media tra accondiscendenza colpevole e difficoltà d’accesso alle informazioni;
  • Roberto Lamma, avvocato, su: I lavoratori del parco – legge calpestata, discriminazione dei diritti d’accesso, rispetto della legislazione corrente;
  • Claudio Frigerio, presidente “AmbientalMente”, su: Tutela del territorio. Da una costosa politica d’immagine ad una vera politica dove agricoltura, assetto idrogeologico e tutela del paesaggio vengano assunti come tre aspetti di un unico problema.

Barrani (PRC Vernazza): “Resasco e Moggia gettano fango su altri per difendersi, delegittimando l’opposizione”

30 novembre 2010, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Primo piano

Sono gravemente offensive e false le dichiarazioni del sindaco Vincenzo Resasco e dall’assessore Gianni Moggia espresse adurante l’ultimo consiglio comunale di Vernazza del 25 novembre scorso, convocato in forma straordinaria siu richiesta di dei consiglieri di minoranza di Rifondazione Comunista per far luce sui convolgimenti del comune nel caso Parcopoli.

Invece che rispondere in merito, il sindaco ha pensato bene di difendere il presidente della comunità del parco Leonardini di cui abbiamo chiesto le dimissioni dato il suo coinvolgimento nell’inchiesta emerso dalle intercettazioni, per poi rilanciare attaccando gli stessi consiglieri e il capogruppo Prc Barrani, “colpevole” secondo il sindaco, di aver partecipato a dieci anni di consiglio comunale senza essersi accorto di irregolarità nel Parco.

Al sindaco voglio ricordare -risponde lo stesso Barrani- che il clima intimidatorio che per anni si è respirato nel territorio contro i “dissidenti”, verso la gestione del Parco, ha impedito a qualunque voce critica di esprimersi liberamente come è stato dimostrato dall’inchiesta e come dichiarato dallo stesso mio partito in tempi non sospetti. Affermare che il sottoscritto non si è mai accorto di nulla è quantomeno di cattivo gusto.

Evidentemente lo stesso clima che si è respirato per anni nella gestione Bonanini si vuole tutt’ora perpetuare.

Ma il comportamento più grave è stato quello dell’assessore Gianni Moggia che ha accusato i consiglieri di minoranza prima di avere anch’essi i figli assunti nell’ente Parco, quasi come a volerli assurgere a ruolo di “complici” del sistema, poi ha vergognosamente ricordato a un altro consigliere di avere un procedimento in corso (per un fatto totalmente privato ed estraneo a vicende di questioni morali su cui è semplicemente scandaloso speculare) della serie “tutti colpevoli, nessun colpevole”.

Infine l’assessore ha accusato il sottoscritto Antonio Barrani di aver commesso degli abusi su dei terreni, accusa totalmente falsa e infamante dato che tali abusi a cui fa riferimento sono stati commessi, come dimostrato, da un mio parente e fino a prova contraria la colpa nel nostro sistema di diritto è esclusivamente  personale.

Ritengo quindi indecente il comportamento dell’amministrazione comunale di Vernazza e chiedo all’assessore Moggia pubbliche scuse per quello che ha affemrato nell’ultima seduta di consiglio comunale.

Non è Rifondazione Comunista a dover dimostrare la propria innocenza, bensì l’esatto contrario: il PRC non non si è mai piegato e mai si piegherà a tali inqualificabili comportamenti, poco consoni all’istituzione che tali persone rappresentano.

E’ chiaro che, evidentemente preoccupate di salvare il salvabile in un sistema crollato esclusivamente per una cattiva politica e una pessima amminsitrazione della cosa pubblica, tali persone tentino il tutto per tutto adottando la triste tattica di attaccare gli oppositori gettando loro fango per difendere se stessi.

Sia chiaro che questo stile resta per noi inaccettabile e ci difenderemo con ogni mezzo da tali gravi scorrettezze ricordando che sono loro stessi a dover rendere conto alla cittadinanza di eventuali connivenze con l’ormai noto sistema-Parcopoli.

Fermiamo la degeranzione morale della politica!

14 ottobre 2010, by  
Archiviato in Istituzioni, Primo piano, Società

«Davanti al moltiplicarsi di notizie di reato che si sarebbero consumate nella gestione della cosa pubblica nel Parco delle 5 Terre e nel comune di Riomaggiore, il consiglio provinciale della Spezia ritiene urgente mettere al centro dell’attenzione di tutti i consessi elettivi la necessità dell’avvio di un processo che si opponga alle manifestazioni degenerative della politica sul piano dell’onestà e del rigore morale».

Sono le prime righe dell’ordine del giorno presentato dal consigliere di Rifondazione Comunista Salvatore Romeo che sarà messo ai voti nella prossima seduta consiliare dell’ente provinciale.

«La degenerazione della politica trova le sue cause, tra l’altro, in un eccesso di personalizzazione che espropria la collettività del potere di partecipazione e del controllo della cosa pubblica, in campagne elettorali individuali che molto spesso comportano ingenti spese, reti clientelari diffuse e trasversali e un accentramento ai soli organi esecutivi circa le decisioni sull’uso delle risorse pubbliche» prosegue Romeo.

«Oggi la questione morale è più che mai questione politica» -conclude l’odg- «è indispensabile che venga ricostruita un’etica pubblica. Il consiglio esprime preoccupazione per la situazione occupazionale degli oltre duecento lavoratori che operano nell’ambito del Parco e impegna il Presidente della Giunta a chiedere un intervento urgente al Ministro Prestigiacomo affinché sia garantito loro il mantenimento del posto di lavoro. Esprime infine solidarietà e rispetto all’azione della magistratura auspicando tempi brevi per la conclusione delle indagini in corso».

Scarica l’Ordine del giorno sulla Questione morale - pdf (pdf - 78.98 kB)

Lettera al commissario 5 Terre, Aldo Cosentino

13 ottobre 2010, by  
Archiviato in Dalla Provincia, Primo piano

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di alcuni cittadini al nuovo commissario per il Parco delle Cinque Terre, Aldo Cosentino.

Preg.mo Dott. Aldo Cosentino
Commissario Parco Nazionale 5 terre
Riomaggiore (SP)

Egregio Dott. Cosentino

Siamo i rappresentanti di associazioni nonché singoli cittadini che negli ultimi anni hanno seguito con attenzione la gestione del Parco delle 5 Terre criticandone gli aspetti più negativi in termini di mancanza di trasparenza, di legittimità degli atti amministrativi emanati, di inefficiente gestione delle risorse economiche pubbliche riconosciute all’Ente, di legittimità ed efficienza nella gestione del personale comandato/assunto.

In particolare abbiamo più volte avuto occasione di sottolineare gravi carenze:

  1. sotto il profilo della trasparenza: mancata pubblicazione dei bilanci del parco, mancanza di regole certe sull’accesso ai documenti del parco, comportamenti arroganti e intolleranti di fronte alle richieste di informazione che provenivano anche da consiglieri comunali dei Comuni interessati.
  1. Sotto il profilo della gestione del personale: mancato rispetto della normativa in materia di organizzazione degli uffici, piante organiche, mobilità, di modalità assunzioni nei Parchi Nazionali, di coerenza tra gli incarichi di consulenza dati dal parco, della non adeguatezza curriculare dell’attuale Direttore del Parco.
  1. Sotto il profilo della struttura tecnica a supporto del Parco : ad esempio necessità di riorganizzare e potenziare la struttura tecnica con adeguata formazione ambientale, definire protocolli per le istruttorie tecniche e i procedimenti a rilevanza ambientale di competenza del parco, eliminando la attuale e confusa discrezionalità degli uffici del Parco.
  1. Sotto il profilo della gestione di alcuni interventi significativi come quello ad esempio del Villaggio Europa, bloccato dalla magistratura amministrativa.

Tutti temi peraltro oggetto dell’attuale inchiesta giudiziaria che ha portato al commissariamento del Parco.

Per il ruolo da Lei ora assunto, facilitato anche dall’esperienza accumulata, Le chiediamo  di operare una svolta profonda nella gestione del Parco, a prescindere ovviamente da quelli che potranno essere gli esiti della inchiesta giudiziaria sulla quale non vogliamo intervenire mantenendo piena fiducia nell’azione della magistratura.

Ci auguriamo che tutti insieme Ella e noi,  nella distinzione dei ruoli e nel rispetto delle competenze assegnate dalla legge, si riesca nel comune intento di raggiungere il  suddetto obiettivo. A tal fine auspichiamo un incontro che ci auguriamo vivamente avvenga il più presto possibile.

Noi continueremo, nell’interesse del territorio delle 5 Terre, a svolgere – come abbiamo fatto fino ad ora – la funzione di controllo sociale e di vigilanza democratica, come compete ad associazioni e a cittadini impegnati,  disponibili a confrontarci e collaborare.

Distinti saluti.

Guido Pollice, presidente nazionale associazione VAS onlus, Roma
Claudio Frigerio, presidente associazione AmbientalMente, Riomaggiore (SP)
Gerardo Brancucci, geologo, docente universitario, Genova
Marco Grondacci, ricercatore in diritto ambientale, ex assessore all’ambiente comune della Spezia
Antonia Torchi, sociologa, docente universitaria, Riomaggiore (SP)
Luciana Gelati, ex consigliere comune di Monterosso (SP)
Stefano Lapucci, apicoltore, Riomaggiore (SP)
Nicola Busco, tecnico ACAM Acque SpA, Monterosso (SP)
Ivano Rollandi, componente consiglio di amministrazione Cooperativa Agricoltura 5 Terre, Riomaggiore (SP)

Riomaggiore , 08/1072010

Timbro dell’Ufficio Protocollo del Parco 5 terre presso Stazione di Riomaggiore in data 08/10/2010, protocollo  n° . 227/COMM.

Nessuna lezioni ma solo Verità e Giustizia per le storture del Faraone

12 ottobre 2010, by  
Archiviato in Primo piano, Società

Riteniamo doveroso precisare all’Idv locale che non abbiamo alcuna intenzione, e non ci interessa affatto, dare lezioni a nessuno. Vogliamo “solo” ciò che un paese civile dovrebbe pretendere: la piena luce sui fatti che hanno investito le Cinque Terre, la verità sulle vicende che hanno portato ad oggi e l’assunzione della piena responsabilità di tutti i coinvolti, naturalmente esprimendo nuovamente ed incondizionatamente la nostra totale solidarietà con chi ha Resistito per anni. Ci stupisce che altre forze politiche del centrosinistra non esprimano la stessa nostra volontà, tesa al fermo rispetto della Democrazia, della trasparenza e della legalità in tutto il nostro territorio, non solo nelle Cinque Terre“.

Così Chiara Bramanti, segretaria provinciale di Rifondazione Comunista della Spezia, interviene in merito alle recenti dichiarazioni dell’esponente della direzione provinciale spezzina Idv Nicola De Benedetto.

Invitiamo De Benedetto, e tutti coloro i quali lo ritengono opportuno, a rileggersi attentamente le 881 pagine di ordinanza di custodia cautelare, in cui risulta che, il 26 agosto 2010, il coordinatore provinciale Idv Pietrobono veniva ricevuto dall’ex presidente del Parco delle Cinque Terre, Franco Bonanini e nella discussione c’erano in oggetto proprio i rapporti con la minoranza. Ne deduciamo che l’Idv sapeva bene cosa stava succedendo ma ha taciuto. Non sfuggirà agli esponenti dell’Idv rivierasca che in quelle 881 non vi sia alcun esponente che attualmente ricopre incarichi nel Partito della Rifondazione Comunista! Ragion per cui invece di attaccare Rifondazione, che chiede chiarezza e trasparenza per voltare pagina realmente e non solo con buoni propositi, si accerti che il partito dove milita De Benedetto sia immune da relazioni eufemisticamente poco edificanti, con chi ha costruito il sistema feudale che oggi scopriamo nei suoi nodi più inimmaginabili ed angoscianti.

Inoltre a De Benedetto” – conclude la segretaria del PRC – “ricordiamo che da almeno cinque anni il sig. Fortunati non è più un esponente del nostro partito, perciò il suo riferimento è da rivolgere altrove. Ricordiamo anche di aver sempre dato il nostro contributo collaborativo senza mai imporlo nulla a nessuno, rivendicando le nostre battaglie e rispettando le identità di ogni nostro interlocutore. Ci siamo presi il “lusso” di esprimere solidarietà al gruppo consiliare “Per Riomaggiore” in tempi non sospetti, quando, prima dello tzunami giudiziario, alcuni suoi esponenti hanno ricevuto addirittura querele dai famigliari di Bonanini, cosa che l’Idv si è guardata dal fare. Se questo significa strumentalizzare si totalmente è fuori strada“.

Infine in merito alla posizione del consigliere comunale di minoranza del comune di Vernazza, Antonio Barrani, chiamato in causa dal solito De Benedetto, è lo stesso Barrani a intervenire: “La mia linea sul caso Cinque Terre è esattamente quella espressa dalla mia segreteria provinciale” – dichiara il capogruppo di opposizione a Vernazza – “Come esponente di Rifondazione Comunista voglio ricordare al signor De Benedetto che l’Italia dei Valori ha appoggiato ed appoggia, tramite il consigliere comunale De Nevi, l’amministrazione di Vernazza guidata dal sindaco Rezasco che ha sua volta ha appoggiato direttamente la candidatura di Bonanini al parlamento europeo nel 2009“.

“A Vernazza – conclude Barrani – siamo fieramente all’opposizione e lo saremo finché emergerà tutta la verità anche al di fuori del comune di Riomaggiore. Invito infatti a gettare lo sguardo su tutta l’area del Parco che coinvolge anche i comuni limitrofi senza limitarsi e restringere il cerchio alla sola area riomaggiorese. L’attenzione al caso resti alta e non si limiti solo a Rimaggiore. Difenderemo il Parco in tutta la sua interezza e Rifondazione non ha niente da nascondere: vuole verità e giustizia per tutte le persone che in questi hanni hanno sofferto le gravi storture di questo sistema“.

Correva l’anno… 2005!

5 ottobre 2010, by  
Archiviato in Partito, Primo piano

Ecco un repertorio di cronaca locale, che racconta le vicende giudiziarie di un compagno riomaggiorese, reo di aver diffamato uno dei protagonisti della vicenda giudiziaria che ha coinvolto Bonanini.

Potete scaricare la pagina del 6 gennaio 2005 - Secolo XIX - jpg (jpg - 1.64 MB)

Pagina successiva »