Lombardi (Rete a Sinistra): “Parole di giustizia o ipocrisia? Spezia sta ancora pagando le sue ingiustizie”

25 maggio 2015, by  
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Si è chiusa a Spezia la rassegna “Parole di giustizia”. 

Un evento culturale molto importante per la nostra città: per tre giorni si è discusso di democrazia, scuola e politica al massimo livello, con alcuni tra i più importanti intellettuali del nostro paese.

 Notevole l’iniziativa, altrettanto degna di nota l’ipocrisia di fondo.

Infatti, cosa c’è di giusto nella “Democrazia Renziana” di questi tempi?

Quella dell’uomo solo al comando, imperatore quasi assoluto che sta mettendo la mordacchia all’intero sistema giudiziario scontrandosi duramente con i magistrati come mai era riuscito a fare il governo Berlusconi?Quella che con l’Italicum, vergognosamente approvato a colpi di fiducia come il governo Mussolini fece con la famigerata legge-Acerbo, viene blindata ancora di più la casta dei politici di Roma, aumentando a dismisura il divario già enorme tra cittadini e istituzioni?
Quella che, parole di Renzi, vuole “accorpare” i sindacati?
Quella che vuole distruggere definitivamente la scuola pubblica, dopo aver fatto a pezzi il mondo del lavoro?

Di quale giustizia stiamo parlando? Questa, per chi non se la ricorda, è la breve storia d’Italia dell’ultimo anno e mezzo.

E dato che l’amministrazione comunale spezzina e quella regionale si sperticano negli elogi al presidente del consiglio, nel tentativo affannoso di mettersi in luce presso il principe, mi sembra di poter affermare che si sia trattato di uno show vuoto e vano, da intitolare con “Parole di ipocrisia”, o meglio,  “Parole di ingiustia”.

Quell’ingiustizia che Spezia ha da sempre sofferto sulla propria pellel’ingiustizia degli scandali ambientali, da Pitelli all’amianto, dall’aria avvelenata dall’Enel al nostro meraviglioso “golfo dei veleni”, fino ad arrivare all’ingiustizia dell’occupazione delle aree militari, che da oltre un secolo privano quasi interamente i cittadini del nostro bene più prezioso, il mare.

Di queste ingiustizie gli illuminati amministratori tacciono.

E infine, a proposito di questioni militari, voglio aggiungere una piccola riflessione nell’importante ricorrenza a cent’anni dall’ingresso italiano nella Grande guerra. 

Anche allora fu un atto di scandalosa ingiustiziain primis contro la stessa democrazia: fu un blitz del governo, appoggiato dalla casa reale, a scavalcare indegnamente il parlamento e l’intero popolo italiano, contrario in stragrande maggioranza al conflitto.

Pochissimi individui, sovvenzionati già allora dagli appetiti dell’industria bellica e dal capitalismo internazionale, e sorretti dalle grida deliranti di qualche vate in piazza, portarono al macello 600000 giovani, rasi al suolo da una guerra indegna, combattuta a tradimento e senza pietà nel nome dello stesso popolo che veniva portato al massacro. 
La più grande delle ingiustizie, quella del potere, pagata con il sangue della meglio gioventù di allora, tra cui, naturalmente, anche migliaia di spezzini.
Oggi, dopo un secolo, regna un insensato e sempre più crescente nazionalismo, la benzina che ha innescato, e sta re-innescando, il germe del fascismo. Ed è una realtà da combattere.
Massimo Lombardi,
 
candidato al consiglio regionale della Liguria 
 
Rete a Sinistra – Pastorino Presidente

“Le dichiarazioni di Federici su Rodotà: un insulto ai 100.000 spezzini che hanno votato per i beni comuni”

23 aprile 2013, by  
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Giorgio Napolitano è un gigante. Rodotà non esiste, neppure è degno del confronto“. Con queste parole sprezzanti il sindaco spezzino Massimo Federici commenta sui social network la vicenda Quirinale, dimostrando ancora una volta arroganza e alterigia nei confronti delle opinioni diverse dalla sua, con un giudizio lesivo di una personalità di grandissimo spicco come Stefano Rodotà. Poteva esprimere la propria, legittima quanto non condivisibile, gioia per la rielezione per l’88enne presidente, che ha sdogananto il governo delle banche di Monti, con sobrietà, invece ha deciso di farlo con una partigianeria di partito che poco si confà al suo ruolo di primo cittadino.
Tutto ciò senza contare la miopia politica che a questo giro rasenta il ridicolo. Evidentemente Federici ignora, o fa finta di ignorare, che Rodotà rappresenta quei 27 milioni di italiani che l’11/12 giugno 2011 hanno scelto di mantenere l’acqua pubblica in difesa dei beni comuni, o semplicemente è un’allergia: quella di Federici alla Democrazia.
 
Con questa perla di arroganza ed ipocrisia, visto che le stesse parole non le ha manifestate di persona durante la manifestazione “Parole di Giustizia” alla quale Rodotà partecipò (assieme a Romano Prodi) con una lectio magistralis straordinaria, Federici conferma la sua inattitudine a rappresentare una comunità, dimostrata già ampiamente in questi ultimi anni nella gestione delle vicende cittadine, e mai smentita dal suo partito.
Da un passaggio istituzionale ecco l’ennesimo scivolone di un sindaco che non ha molta dimestichezza con il confronto democratico e civile, l’ennesimo silenzio assordante di un partito, il Pd, incapace di costruire una sinistra di popolo in questo paese e dal quale Rifondazione prende sempre più le distanze.
Segreteria provinciale Prc La Spezia

Parole di Giustizia: “Il contraddittorio nella cultura può venire in mente solo ai berluscones”

12 maggio 2011, by  
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Destano sgomento le parole dei consiglieri comunali del Pdl spezzino. E’ ormai evidente che le fobie berlusconiane stanno contaminando, rigorosamente dall’alto al basso, tutti i livelli del partito-azienda. Oggi, siamo arrivati a stigmatizzare una manifestazione culturale che tutti ci invidiano per la qualità, il livello e lo spessore dei suoi contenuti.
Ogni euro speso in manifestazioni di questo tipo, che parlano di beni comuni, un tema che non apparterrà mai all’aculturazione e all’imbarbarimento berlusconiano dell’individualismo, non solo è ben speso ma è sintomo che le istituzioni spezzine sono ben lontane da quel modello unico che certi politici esportano con tanta faciloneria e cialtroneria, un modello fatto di demagogia, prepotenza e sfruttamento.

Non c’è da meravigliarsi, d’altronde, che esponenti di un partito in cui militano elementi come Cosentino e Dell’Utri, chiedano come vengono spesi soldi per iniziative che sono partite con l’intitolazione di una strada del nostro capoluogo ad un martire come Peppino Impastato. Non c’è da meravigliarsi che accoliti del presidente del consiglio siano indignati di una manifestazione che parlerà di temi che sono oggetto di referendum che vogliono affossare, perchè lo temono. Ora siamo alla farsa del contraddittorio. Ma la cultura, ed i beni comuni, non sono una tribuna politica. Comprendiamo che i berluscones facciano fatica con questi concetti, tuttavia se ne facciano una ragione: fino a quando esisteranno persone libere, esisterà la possibilità di confrontarsi su questi temi, alla faccia del loro pensiero unico.

La segreteria provinciale di Rifondazione Comunista, nel compiacersi del fatto che la nostra città sia, ancora una volta, in prima linea su temi cruciali per la vita del nostro paese come i beni comuni, esprime totale soddisfazione per il lavoro svolto nel proporre “Parole di Giustizia.

 

Parole di giustizia

IL BENE COMUNE, I  BENI COMUNI

Tre giorni di incontri, letture, spettacoli su Il bene comune, i beni comuni. È prevista la partecipazione di studiosi e di testimoni di primo piano nel panorama nazionale: Romano Prodi, Stefano Rodotà, Giancarlo Caselli, Gugliemo Epifani, Luca Palamara, Ferruccio Sansa, Marco Revelli, Ugo Mattei, Laura Pennacchi e tanti altri. Il tutto nel ricordo di Giuseppe Borrè, grande magistrato e giurista spezzino, a cui è intitolata l’Associazione che promuove l’iniziativa.

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