Approvazione Puc, Prc La Spezia: “Voto favorevole contro il cemento, restiamo contrari a Federici e alla sua maggioranza”
20 aprile 2017, by admin
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Lo scorso martedì sera è stato approvato dal consiglio comunale spezzino il nuovo Piano Urbanistico Comunale. Come già preannunciato Rifondazione Comunista, per mano del consigliere comunale Edmondo Bucchioni, ha votato a favore, nonostante da oltre quattro anni si trova all’opposizione della giunta Federici.
Rifondazione Comunista a congresso: domani alle 10 al Centro Allende per discutere di Sinistra e del futuro di Spezia
11 marzo 2017, by admin
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Lombardi: “Grande successo della festa a Falconara, pronti da settembre all’unificazione della Sinistra”
25 agosto 2015, by admin
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Verifica di adeguatezza del Puc 2003 della Spezia: passa l’ordine del giorno di Rifondazione Comunista con astensione del Pd
1 aprile 2015, by admin
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Lo scorso lunedì 30 marzo è stato approvato l’ordine del giorno presentato dal capogruppo Prc in consiglio comunale spezzino Edmondo Bucchioni, con l’astensione dell’intera maggioranza e il voto favorevole di Giulio Guerri e Movimento 5 Stelle.
Rifondazione, nel contestare punto su punto il documento presentato dall’amministrazione comunale, sottolinea inoltre come la regione Liguria abbia abolito, pochi giorni fa, la legge sul controllo decennale dello stato del Puc, un ottimo modo per coprire le bruttezze territoriali degli ultimi anni nascondendo la testo sotto la sabbia. Nel documento si denuncia il continuo consumo di suolo per fabbricazioni residenziali a discapito del cronico decremento della popolazione e il continuo aumento di opere private privati mascherate da interventi pubblici.
Di seguito il testo dell’intervento di Bucchioni e dell’ordine del giorno approvato:
Riscontriamo la buona fede dell’estensore nella formulazione dei principi ispiratori insiti nella “Verifica di Adeguatezza”, ma non troviamo altrettanto coraggio nel denunciare i limiti, le manchevolezze i danni causati dal precedente PUC, ne tantomeno una ferrea volontà di superare una cultura pianificatoria, quella per intenderci “dell’Urbanistica Contrattata” che è stata particolarmente devastante per il nostro paese e dalla quale non si è sottratto il nostro territorio.
Per punti:
1 ) DISTRETTI DI TRASFORMAZIONE
Nella relazione si evidenzia la scarsa efficacia delle previsioni in quanto ne è stato realizzato solo il 3%. PER FORTUNA, diciamo noi, ma vogliamo evidenziare in ogni caso il danno che questi hanno arrecato al territorio e la contraddittorietà rispetto a quei principi che vengono ENUNCIATI nel testo. Non concordiamo con la vostra convinzione che tali strumenti avrebbero potuto migliorare la città in termini di dotazioni di aree verdi, spazi pubblici, servizi ne tantomeno con la convinzione che le previsioni insediative siano di per se creazioni di opportunità economiche. Non concordiamo con tali affermazioni perché queste sottendono una concezione del fare urbanistico esclusivamente affidata all’INIZIATIVA PRIVATA, secondo una modalità pianificatrice che ha governato purtroppo questo ventennio e che nella letteratura urbanistica è stata definita “URBANISTICA CONCERTATA o CONTRATTATA”: il pubblico (con la giustificazione dell’assenza di risorse) demanda al privato la realizzazione di interventi pubblici, servizi e l’assolvimento degli standard, ma ciò ha come contropartita la sovrabbondanza di indici edificatori ed inutili previsioni espansive, con grave danno al territorio e a quella ormai imprescindibile necessità di non consumare ulteriore suolo, oltre naturalmente a rinunciare ad un proprio compito istituzionale che è quello di governare lo sviluppo della città secondo i principi del bene collettivo e non dell’interesse privato Lo stato di attuazione dei servizi pubblici, (attuati solo 20% di quelli previsti) e quindi la relativa QUALITA’ URBANA testimonia infatti, nella sua SCARSA realizzazione, questa nefasta concezione della PIANIFICAZIONE (“I distretti integrati sono stati realizzati solo in misura residuale”).
2) STATO di ATTUAZIONE INTRASTRUTTURE.
Sicuramente necessarie ma prive della pur minima sensibilità AMBIENTALE PAESAGGISTICA.
3) AREA EX IP
Se ne chiede un RIPENSAMENTO complessivo ritenendo inutili e sovra dimensionate le previsioni insediative che stridono con i principi in altri capitoli formulati di volontà di NON consumare il territorio.
4) WATERFRONT
Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una concezione pianificatrice in cui il pubblico svende al privato (URBANISTICA CONTRATTATA) per cui un primo progetto vincitore (e qui dobbiamo dire che pur non concordando con la metodologia dei concorsi di progettazione che affidano al GENIO i destini della propria città, senza preoccuparsi, di fronte ad un intervento di tale portata, di organizzare Concorsi di urbanistica partecipata, era comunque una proposta interessante) viene completamente stravolto NON per adeguarsi al sentire dei cittadini, delle associazioni, comitati ecc. ma per soddisfare gli interessi Speculativi EDILIZI con la vergognosa giustificazione che così i privati poi realizzeranno le opere pubbliche /verdi /servizi previsti dal progetto!! No grazie! (No PASARAN!! Sarà il nostro NO TAV la nostra VAL di SUSA). Troppo poco dire che “più recentemente è apparsa l’esigenza di rimodulare il progetto in chiave più sobria”. Va completamente ridiscusso secondo le metodologie della partecipazione e completamente modificato nelle previsioni edilizie.
4) PROCESSI DEMOGRAFICI
Confermano una tendenza al calo e all’invecchiamento con prevalenza di popolazione non attiva rispetto a quella attiva (ad ogni 100 ingressi nel lavoro corrisponde 200 uscite), dato allarmante. Il non crollo della popolazione è dovuta all’incremento stranieri dallo 0,3% al 10,85%. Un dato che comunque testimonia l’assurdità di nuove previsioni insediative.
5) CONDIZIONE ABITATIVA
61% di famiglie residenti in appartamento di proprietà, 39% in affitto. Dalla media delle domande di casa ARTE emerge che la domanda è in prevalenza espressa da chi vive in alloggi antigenici in misura minore per sfratti e barriere architettoniche, da cui la necessità sulla quale concordiamo pienamente di concentrare gli obiettivi sul Recupero Edilizio del patrimonio esistente e non su nuove costruzioni, tanto più che risultano libere 1630 unità immobiliari poco meno delle richieste ad ARTE (1848). Apprezziamo la critica che viene fatta sui grandi contenitori Le Terrazze-Porticciolo Mirabello-Megacine-Spazio Expò quali elementi attrattori di flussi ma isolati e in conflitto con la qualità della città circostante. Ma queste critiche paiono lacrime di coccodrillo in quanto interventi recenti che in coerenza dei principi che qui vengono enunciati nonsi sarebbero dovuti far fare. Nella relazione viene espressamente affermato: che “questi modelli di insediamento funzionano più come macchine “ONNIVORE” nei confronti del territorio circostante che come veri propulsori di sviluppo……anzi determinano CRISI nelle attività commerciali della Città“.
6) RETE e SERVIZI
Per la rete fognaria si passa da 67 Km a 156. Sarebbe un dato interessante ma non si vede!! Permangono situazioni di ANTI-IGENICITA’ soprattutto in città, basta passare lungo il Lagora all’incrocio con via Fieschi per verificare la quantità di scarichi fognari che vi arrivano, oppure consigliamo una vista in passeggiata Morin per capire che ci stanno raccontando storie. Questa situazione diventa insopportabile soprattutto nei periodi estivi e non può essere giustificata dicendo i privati non si allacciano!!!!
I lavori li faccia il pubblico e si rifaccia sul privato con le bollette: è dal 1980 che è obbligatorio mettersi in regola. Il nostro mare è ormai una fogna a cielo aperto.
Per quanto sopra CONSIDERATO, che nella stessa relazione si evidenzia “inadeguatezza, squilibri e incompiutezze del PUC 2003 rispetto agli obiettivi, tale da richiedere un ripensamento con una più mirata attenzione alle problematiche sociali e ambientali, la necessità da una parte, di un’apertura del piano al metodo partecipativo, all’ascolto e al coinvolgimento della cittadinanza, e dall’altra alle tematiche ambientali ed ecologiche (entrambi totalmente assenti nel precedente PUC)“,
chiediamo che tale metodologia, così come declinata nella relazione di “verifica” non si limiti ad aspetti marginali del territorio (colline, sentieri, rete escursionistica, fortificazioni), ma sia rigorosamente applicata nelle scelte strategiche del Piano, quelle che davvero interessano i cittadini e delle quali ne sono direttamente o indirettamente coinvolti.
chiediamo che tale metodologia (partecipativa/ambientale) sia applicata in primis sulle grandi aree di trasformazione urbana per il ruolo strategico che hanno e le conseguenti ricadute sui cittadini -ci riferiamo è evidente al Primo Bacino Portuale (Waterfront) all’Area Ex-IP- alla individuazione delle aree dei distretti a destinazione produttiva e per servizi, all’assetto infrastrutturale relativo alla grande viabilità,
chiediamo che i cinque punti da voi citati come metodologia insieme alle metodologie partecipativecostituiscano la GRIGLIA SU CUI VAGLIARE RIGOROSAMENTE E RIVEDERE TUTTE LE TEMATICHE SU CUI SI BASERA’ IL NUOVOM PUC, con riferimento particolare a: 1) Limitazione del consumo di suolo e riqualificazione urbana; 2) Infrastrutture dei trasporti e mobilità sostenibile; 3) Strategia europea in materia di clima ed energia (meno 20% delle emissioni di gas a effetto serra, più 20% di efficienza energetica, almeno il 20% dei consumi di energia da fonti rinnovabili).
Edmondo Bucchioni,
consigliere comunale Rifondazione Comunista La Spezia
Piazza Verdi, Cossu: “Solo la partecipazione ci può portare fuori dalla secca”
19 novembre 2013, by admin
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La vicenda della riqualificazione di Piazza Verdi è giunta ad un punto decisivo.
Dopo anni di lotte da parte del comitato contrario al progetto Buren, con significative iniziative di mobilitazione, dopo avere assistito alla militarizzazione della piazza e l’imposizione di un cantiere inutile, sinanco illegittimo, dopo lo scontro in Consiglio Comunale, finalmente la direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, con un condivisibile provvedimento a firma Galletti, ha messo fine al progetto Buren, decretando l’interesse culturale dell’immobile “Piazza Verdi”, “in quanto riveste un ruolo importante nel disegno della città, presenta un essenziale relazione compositiva con gli edifici monumentali che vi prospettano”, salvaguardando anche i pini,
Purtroppo ad oggi l’Amministrazione sembra voler continuare nell’assurdo braccio di ferro in spregio della legalità e della partecipazione popolare, dal momento che le dichiarazioni del Sindaco e del suo Assessore, all’indomani del decreto, esprimono la medesima tracotante prepotenza utilizzata in questi mesi.
Questo atteggiamento rende ancora più profondo il solco che divide la nostra comunità dal palazzo e dalla politica, acuisce l’immagine di un Comune incapace, sia sotto il profilo tecnico, sia sotto il profilo politico, di ricomporre gli interessi generali e di trovare soluzioni condivise ai problemi.
Tutto ciò nonostante una campagna elettorale in cui tutte le forze politiche che compongono l’attuale maggioranza di governo hanno individuato il tema della partecipazione come obiettivo prioritario nell’azione dell’amministrazione.
Noi continuiamo a credere che l’unica soluzione per risolvere la vicenda di Piazza Verdi sia quella di annullare il progetto Buren e ridare voce alla comunità spezzina, attraverso un percorso partecipativo da avviarsi immediatante.
Simona Cossu
Capogruppo Prc Comune della Spezia
Lombardi attacca Federici: “Snobba la partecipazione popolare”
26 giugno 2013, by admin
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“La più grande emergenza a Spezia é il lavoro che non c’è e che quando c’è é precario e sottopagato. Occorre mettere in campo un grande progetto con obiettivi chiari come la difesa e il rilancio dell’apparato industriale a partite da Fincantieri e Arsenale e che faccia tutela del territorio una grande occasione lavorativa“.
Così Massimo Lombardi, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, fa il punto della sitauzione politica in un momento molto “caldo” della città. Lavoro, Enel, Piazza Verdi, democrazia partecipativa, nuova sinistra.
Il problema dei problemi è il lavoro?
“Sì, l’impatto della crisi su Spezia é devastante. Le pensioni basse e i salari con i quali non si arriva a fine mese trasmettono la sofferenza sociale che cresce. So bene che per un vero progetto-lavoro ci vogliono finanziamenti pubblici. Si dica chiaro che i soldi che ci sono e non vanno sperperati negli F35 o in opere inutili e dannose come la Tav. Anche il sindacato é troppo titubante: ci vuole un grande movimento di lotta che faccia in modo che nessun lavoratore, disoccupato, precario si senta solo di fronte alla crisi”.
Per voi è difficile coniugare ambiente e lavoro?
“Nel 2013 non si possono scindere le due questioni: non possiamo accettare il lavoro che devasta l’ambiente, che consuma territorio, che inquina a dismisura e ci avvelena. Anche per questo abbiamo posizioni diverse da altri e ci siamo smarcati in maniera netta dalla maggioranza a Spezia“.
I maligni vi accusano di essere usciti perchè non avevate più posti…
“Le falsità di queste affermazioni sono confermate dal fatto che ce ne siamo andati dopo un anno senza chiedere posti ma solo rispetto del programma redatto assieme al sindaco e stravolto dallo stesso. Ai tanti professorini che sparlano di noi, e mi riferisco in particolare a Maurizio Maggiani, vorrei comunicare che il nostro partito è vivo e casomai chi ha desiderato più volte di vederlo morto sono quelli che ora governano al fianco di Berlusconi. Altra cosa insopportabile sono l’averci elencato tra gli altri dopo i fascisti di Forza Nuova. Piuttosto pensino i governanti, da Letta a Federici, di rimuovere i fascisti dalle piazze, compresa Piazza Verdi“.
Cosa non va su Piazza Verdi?
“Oltre al progetto é il comportamento dell’Amministrazione a essere intollerabile: non si può pensare di ristrutturare una piazza importante come questa senza un percorso di partecipazione democratica dei cittadini“.
Scenderete in piazza anche su Enel?
“Naturalmente, è una battaglia che ci ha storicamente contraddistinto. Per questo sabato manifesteremo per il “No Coal day” assieme alle associazioni come Spezia via dal carbone. Ci sono state dichiarazioni positive sul rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ma il vero risultato è che avremo altri otto anni di carbone nella centrale, che porta gravi danni alla salute della gente. La centrale va convertita a metano. Abbiamo un ministro spezzino, ne risponderà agli spezzini“.
Cosa proponete per il futuro?
“Vogliamo lanciare per settembre una grande mobilitazione della sinistra spezzina, partiti, associazioni, comuni cittadini, tutti coloro che hanno voglia di costruire un percorso condiviso sui temi, per opporsi ai trasversalismi degli affari, per costruire una nuova coscienza democratica e partecipativa, che la questione Piazza Verdi ha posto chiaramente in essere. Occorre dimostrare che gli spezzini non vengono dai manzoniani “atrii muscosi”, ma vogliono una città viva che chiede lavoro e non nocività, democrazia e non scelte dall’alto, partecipazione e non mera presa d’atto, giustizia sociale non favoritismi e clientele“.
Da Il Secolo XIX del 26/06/2013
Lombardi: “Piazza Verdi dimostra l’assenza di democrazia alla Spezia”
22 giugno 2013, by admin
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Comune di Luni, Prc Castelnuovo e Ortonovo: “Al centro welfare e processo partecipativo”
4 giugno 2013, by admin
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La fusione dei comuni di Castelnuovo Magra e di Ortonovo rappresenta un progetto politico-istituzionale ambizioso quanto complesso e necessità perciò di un’accurata analisi sulle prospettive politiche e le modalità con le quali tali scelte verranno attuate.
L’eventuale fusione dei due comuni porterebbe indubbi vantaggi di tipo economico e gestionale (finanziamenti, sospensione patto di stabilità, unione di servizi, razionalizzazione delle spese, etc.) che però possono essere considerati totalmente vantaggiosi solo se si ha ben chiaro il come si vuole investire queste risorse aggiuntive che verrebbero a crearsi.
Considerando anche che tale processo vedrebbe muovere i suoi passi in un periodo di grave crisi economica, non possiamo non vedere in questa ottica unitaria l’opportunità di migliorare i servizi destinati a coloro che, anche nella nostra comunità, stanno pagando maggiormente le difficoltà sociali, lavorative ed economiche, ossia come sempre le classi più deboli e disagiate.
La prospettiva della creazione di un Comune dei Servizi che abbia come obiettivo primario la garanzia e il miglioramento dei servizi essenziali non può che essere, da parte di chi dentro e fuori dal parlamento ha sempre rivendicato la centralità del welfare, la conditio sine qua non per un appoggio convinto e concreto al processo unitario.
Ovviamente, oltre alla centralità del sistema sociale, sarà necessario un approfondimento critico per verificare convergenze politiche anche su altri aspetti significativi: le politiche ambientali, quelle della tutela del territorio contro la cementificazione, lo sviluppo culturale-turistico, etc.
Indispensabile quindi è che la fusione tra comuni non sia dettata soltanto da motivazioni di carattere economico o elettoralistico. Viste le recenti accelerazioni unilaterali da parte di alcuni esponenti delle due maggioranze crediamo che la questione del metodo, dei tempi e delle riflessioni su tutti gli aspetti debbano prevalere su ogni tipo di strumentalizzazione.
Proprio sul metodo riteniamo fondamentale un coinvolgimento attivo dei cittadini e di tutte le realtà politiche, sociali, associative dei due comuni, per evitare di compiere scelte calate dall’alto e poi convincere i cittadini dell’inevitabilità delle stesse, con il rischio di cadere in una sorta di sterile campanilismo.
Come circoli Prc di Castelnuovo e Ortonovo torniamo a chiedere, come già fatto dai nostri consiglieri con interpellanze nei rispettivi Consigli Comunali, la convocazione in tempi brevissimi di un Consiglio Comunale congiunto e la definizione di una Commissione intercomunale come organo di cordinamento e riferimento per tutti i processi che porteranno all’eventuale fusione tra i due comuni.
La pianificazione delle assemblee territoriali, degli incontri con le associazioni e –passaggio fondamentale– del referendum consultivo, devono passare attraverso questo organo, sia per garantire una maggiore trasparenza sia per evitare la strumentalizzazione a fini personalistici e spesso anche partitici.
Rifondazione Comunista
circolo “A.Gramsci” Castelnuovo Magra
circolo “S. Marcesini” Ortonovo
Waterfront: “Solo ora Burlando e Federici danno ragione a Rifondazione?”
12 aprile 2013, by admin
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Rifondazione Comunista della Spezia apprende con favore le recenti dichiarazioni del presidente della regione Burlando e del sindaco Federici riguardo al Piano Regolatore Portuale e al progetto del waterfront.
Sorge spontanea una domanda: come mai solo ora il presidente e il sindaco si accorgono che va rivisto il progetto?
Dov’erano quando lo chiedevamo con forza negli anni passati? Solo un mese fa il nostro gruppo consiliare ha presentato una mozione che chiedeva di avviare un percorso partecipativo per costruire un progetto nuovo per Calata Paita. Il Pd e le altre forze del centrosinistra hanno votato contro.
Questi sono argomenti espressi a ciclo continuo da Rifondazione Comunista che è sempre stata osteggiata e attaccata per le sue prese di posizione in materia.
Tutto ad un tratto la presa di coscienza, forse dettata dagli scontri sempre più aspri in seno al partito di maggioranza.
Purtroppo anche le istituzioni diventano terreno per queste lotte interne. Abbiamo perso un sacco di tempo inseguendo un progetto sbagliato e, come finalmente riconosce anche il sindaco, utile solo per speculazioni edilizie. Adesso servono fatti.
La cittadinanza deve essere la protagonista di scelte di tale rilevanza e non la vittima di decisioni sempre calate dall’alto.
Rifondazione Comunista La Spezia
Scuola primaria “Carducci” del Canaletto, Lombardi (Prc La Spezia): “Ottima l’iniziativa dell’associazione Alkimia e dei genitori, ma le istituzioni preposte latitano”
7 settembre 2012, by admin
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In quest’ultimo periodo estivo si sono verificati -in istituti scolastici della nostra provincia- importanti esempi di partecipazione diretta dei genitori e degli alunni alle sorti della propria scuola.
Sottraendo tempo libero alla famiglia ed in forme di volontariato in alcun modo retribuito, mossi da un encomiabile affetto ed attaccamento per la propria scuola, hanno imbracciato utensili da lavoro e creatività, trasformando edifici grigi e malandati in autentici laboratori di colore e fantasia. Al loro fianco le ragazze e i ragazzi dell’Associazione Alkimia hanno portato professionalità e dedizione a questo intervento che grazie a loro ha assunto connotati di assoluta eccellenza, esempio oggettivo per tutte le scuole spezzine.
Questo bell’esempio di democrazia partecipata non può e non deve, tuttavia, far celare le gravi carenze presenti in questo istituto scolastico che, sebbene siano state denunciate formalmente all’istituzioni scolastiche e comunali preposte, non hanno trovato nessun intervento di sorta. Un semplice accesso a quei luoghi fa immediatamente percepire il grave stato di degrado di vetustà della struttura e degli accessori interni. Occorre da subito intervenire con non prorogabili interventi di piccola manutenzione, per poi – in breve termine – programmare interventi di più ampia portata.
L’esempio positivo della sinergia di genitori, alunni e Associazione Alkimia siano da stimolo immediato per le istituzioni; al riguardo occorre intervenire sin dalla prossima settimana poichè se vi è la volontà di farlo è possibile un primo intervento d’urgenza prima dellla ripresa scolastica. Servono fatti concreti e non parole. Noi siamo fiduciosi e certi che la nostra sollecitazione produrre effetti concreti.
Massimo Lombardi, Segretario provinciale Prc/Fds La Spezia