Incompetenza o dolo? Il centrodestra rimandato sul Bilancio

27 marzo 2010, by  
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In Italia si sa, i magistrati sono comunisti e la giustizia è ad orologeria. Che importa se fanno il loro dovere e se gli atti che giudicano sono fatti con i piedi? I comunisti a tempo, che popolano la Corte dei Conti, punta il dito sull’operato del sindaco follese Giorgio Cozzani (PdL) ed della sua giunta, con una pronuncia (n. 99/2009) sulla relazione sul bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2009 del Comune di Follo. Un giudizio tecnico impietoso che da la misura dell’assenza di progettualità politica di chi vorrebbe governare la regione.

La Corte dei conti sottolinea come nella previsione di bilancio follese vengano indicate, tra le entrate a carattere non ripetitivo ovvero le famigerate “una tantum” di tremontiana memoria, le multe (per un importo pari 200.000,00 euro) ed il recupero dell’evasione fiscale (per un importo pari a 65.000,00 euro), che solo in parte risultavano correlate a spese aventi le medesime caratteristiche (79.000,00 euro). Tuttavia l’amministrazione riteneva attendibile e dunque tale da non compromettere il mantenimento degli equilibri di bilancio. In soldoni, le sanzioni amministrative per violazione del codice della strada previste, cioè quelle che l’amministrazione impone vengano fatte altrimenti non si vedrebbe un euro, risultavano per un importo pari a 160.000,00 euro su una previsione di 200.000,00 euro basando le entrate di bilancio sulle contravvenzioni. La Corte evidenzia come, sia le entrate derivanti dal recupero dell’evasione tributaria sia quelle derivanti dalle sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, rivestono natura aleatoria: si vuole basare la struttura finanziaria del comune su ipotesi di entrate prevedendo le multe da fare.

Secondo la Corte l’attuale situazione strutturale del bilancio follese è critica e l’organo di monitoraggio (SIOPE) registra entrate derivante dai permessi di costruire con importo pari a 247.274,15 euro, a fronte della previsione dell’amministrazione di 440.000,00 euro, ed entrate per sanzione del codice della strada per un importo di 5.150,00 euro a fronte della previsione di 200.000,00 euro. La grande strategia del centrodestra è quindi coprire spese correnti con entrate saltuarie, come se una famiglia sperasse di vincere al lotto per pagare le bollette, disattendendo il fattore cardine per un bilancio quale il principio della prudenza.

L’equilibrio del bilancio comunale, secondo la Corte, è influenzato da entrate aventi carattere non ripetitivo (recupero dell’evasione, sanzioni per violazione del codice della strada, permessi di costruire) non correlate a spese aventi le medesime caratteristiche per un ammontare complessivo pari a 306.000,00 euro, con una incidenza del 10,66% sul totale delle entrate correnti. Si vuole basare un bilancio comunale su multe, recupero evasione e permessi di costruire? Fatto salvo l’unico elemento soddisfacente relativo al recupero dell’evasione, che peraltro è una voce estremamente limitata in termini quantitativi, siamo alla frutta sostenendo le entrate con permessi di costruzione (maggiore cementificazione) e multe (pagano i cittadini che vanno a 55 km/h).

Questo è il centrodestra ed in giunta a Follo è presente pure Pasquale Giacomobono candidato al consiglio regionale nel nuovo PSI a sostegno di Biasotti. Per ora a rimandarli “a settembre” ci ha pensato la Corte dei Conti, l’auspice è che anche gli elettori facciano la loro per le regionali tenendo lorsignori nei banchi della minoranza!

Tra dire ed il fare c’è di mezzo…. Asti!

16 marzo 2010, by  
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Durante la seduta del consiglio comunale spezzino di ieri sera, non poteva saltare all’occhio la presenza del consigliere del PdL, Paolo Asti. Qualcuno poco attento alle dichiarazioni di Asti direbbe cosa ci sarebbe di strano. Nulla naturalmente, Asti era presente per far ciò per cui è stato eletto, ovvero il consigliere comunale. Peccato che pochi giorni or sono il consigliere Asti tuonava dichiarando la sua autosospensione in seguito alla sua candidatura alle prossime regionali segno indiscutibile di moralità e senso civico per evitare di far sperperare soldi dei contribuenti nei suoi gettoni di presenza.

Asti si cimentò pure in una invettiva nei nostri confronti, rei di averlo mal recepito il suo pensiero, nonostante chiaramente avessimo controbattuto alla sua decisione di autosospendersi, di avere coerenza rassegnando le dimissioni e sollecitando le dimissioni dei suoi colleghi del centrodestra, che pur candidati ricoprono cariche elettive come Andrea Costa (Sindaco di Beverino e consigliere provinciale), Pasquale Giacomobono (Assessore e consigliere comunale a Follo), Fabio Cenerini e Giacomo Gatti (Consiglieri comunali alla Spezia).

Ma ecco che dopo ore dall’inizio della seduta, forse per gli impegni elettorali, Asti si presenta in consiglio comunale in compagnia del collega candidato Cenerini, si siede sulla sua poltrona di consigliere e vota. Con questo bell’esempio di coerenza e di rispetto dei cittadini spezzini, Rifondazione comunista richiede, coerentemente, le sue dimissioni, certi più che mai che la demagogia ed il populismo degli esponenti del centrodestra spezzino sapranno aggirare questi fatti con la stessa abilità con cui hanno lanciato la loro finta campagna moralizzatrice, ed altrettanto certi che la loro incoerenza continuerà a farci compagnia.

Il faut parier caro Asti, il faut parier…

Replica di Paolo Asti – http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Politica/Asti-replica-Devoluto-gettone-di-58846.aspx

Asti ha prima tuonato e chiesto moralità a chi denunciava i soprusi antidemocratici del sultano Silvio I da Arcore, quando questi procedeva a regolarizzare liste elettorali presentate illegalmente (guarda caso le sue!) con un decreto ad acta. Asti ha voluto catechizzare la Sinistra chiedendo di fare come lui stesso: autosospendersi.
Poi che si scopre? Che l’autosospensione di Asti è una bufala, anzi si presenta in consiglio comunale con ore di ritardo, due pacche sulla schiena ai colleghi e via a casa.

Asti ha devoluto il gettone? Sono affari privati di Asti che tuttavia divergono dalle sue dichiarazioni. Se Asti si fosse autosospeso se ne sarebbe stato a casa, senza far scattare il gettone di presenza in consiglio, ed invece si è presentato ugualmente. Cosa faccia di tale gettone sono affari di Asti, ciò che importa è che lui dice una cosa e poi fa l’esatto contrario. Troviamo svilente l’utilizzo pietistico del tema della beneficenza. Se ad Asti avremmo riconosciuto la serietà di sollevare un tema fondamentale come la moralità e l’etica politica, con il suo comportamento crolla Sansone con tutti i filistei.

Tutto un commento invece il silenzio assordante da parte di tutti quei candidati della coalizione di centrodestra in sostegno a Biasotti che siedono su poltrone di Sindaco, di assessori e di consiglieri, evidentemente in imbarazzo visto che colleghi come Asti o Messuri chiedono dimissioni che non verranno mai, ma dagli stessi colleghi di partito!