“Solidarietà a Don Luca Palei, i “leoni” dei social sulla scia dei politici spezzini”

31 luglio 2020, by  
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I violenti attacchi via social verso la cittadella della Caritas spezzina guidata da don Luca Palei non ci possono lasciare indifferenti.   
Rifondazione esprime forte solidarietà e vicinanza a don Luca e a quel mondo cattolico e laico che compie di continuo operazioni di pace ed accoglienza verso le categorie sociali più deboli, indistintamente dalla nazione di provenienza.  
Ma la perversa e vigliacca psicologia su chi vomita da remoto tanto odio (i celeberrimi leoni da tastiera) non basta a spiegare la situazione che si è venuta a creare in città. Don Luca, infatti, è stato “tirato in ballo” pochi giorni fa in occasione del presunto tentato stupro alla signora che faceva jogging all’area verde di Pegazzano, a pochi passi dalla cittadella della Caritas. 
Sottolineiamo la presunzione in quanto di questo si è trattato: non un fatto accertato, bensì denunciato, di tentata violenza, ancora tutta da provare nelle circostanze e nelle persone accusate. E guarda caso il presunto mostro sarebbe un uomo di colore. 
La presunzione di innocenza, sempre invocata con vesti stracciate quando a venire indagati ed accusati sono politici o “pezzi grossi” di ogni bandiera, è infatti misteriosamente ignorata quando l’accusa tocca a chi non può difendersi in alcun modo.
 
Sono tutti bravi e lesti a fare i garantisti e gridare alla “giustizia a orologeria” quando toccano i potenti. Quando invece c’è un migrante (magari clandestino), un poveraccio, un disoccupato, un drogato, un senzatetto (un ultimo, insomma) si grida senza filtri all’assassino, allo stupratore, al ladro, si invoca la forca, la castrazione chimica e altre idiozie, degne delle bocche di chi le pronuncia senza curarsi del minimo senso di decenza. 
Dal sindaco Peracchini all’assessore Medusei, da Cenerini e compagnia cantante (stranamente tutti più o meno in rampa di lancio elettorale) è stato un balletto vomitevole e indegnoche ci ha fatto vergognare di essere spezzini, celebri nel mondo per la propria ospitalità senza frontiere. Allora ci viene il leggerissimo sospetto che tutto questo caos politico-mediatico (i giornali purtroppo non si sono risparmiati nello scrivere a caratteri cubitali la parola “Stupro” nei titoli e nelle locandine) sia stata solo una bieca strumentalizzazione elettoralistica, raffinata ed antica arte di cui partiti come la Lega di Salvini sono veri e propri leader nel settore (basti ricordare il caso Traini di Macerata, accaduto due anni fa poco prima delle elezioni politiche 2018).
 Non si è vista, ad esempio, né dai politici, nè dai social, la stessa veemenza accusatoria riguardo al recente scandalo della caserma dei Carabinieri di Piacenza Levante. Ci auguriamo che le forze dell’ordine, così come gli organi inquirenti, compiano serenamente il loro lavoro nel rispetto della legge, della Costituzione e nei diritti sia dell’accusato e dell’accusatore. 
Dalla politica spezzina, visto il livello, non ci aspettiamo proprio nulla.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

“Sconforto per la morte di Usman Toffik, suicida nel centro immigrati di Pegazzano”

11 ottobre 2012, by  
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Esprimiamo grande tristezza e sconforto per l’avvenuta morte di Usman Toffik, giovane togolese di 28 anni, al quale il governo ha rifiutato la richiesta dello status di rifugiato politico. Usman si è suicidato alla Spezia nei giorni scorsi presso il Centro Immigrati di via Filzi di Pegazzano.

Dopo aver attraversato l’Africa e Italia, era stato “smistato” nella nostra città. Aveva fatto richiesta di asilo politico, ma dopo tanta attesa, è arrivato il diniego inderogabile.

Inutile ribadire che le misure prese dal Governo in materia di immigrazione risultano a dir poco inadeguate alla risoluzione delle problematiche di inserimento e di accoglienza. I profughi giunti l’anno scorso in Italia che hanno fatto domanda di protezione internazionale e che sono stati accolti all’interno del piano della cosiddetta “emergenza Nord Africa” sono poco più di ventimila.

Anche nel territorio spezzino nell’ultimo anno e mezzo si è provveduto a sistemare migranti arrivati in Italia dopo la caduta del regime di Gheddafi presso strutture dislocate su tutto il territorio nazionale. Lo stato ha erogato denaro alle strutture ospitanti, ma senza preoccuparsi di garantire progetti di formazione e inserimento lavorativo. Queste persone si sono viste solo addolcita la pillola, per poi ricevere il diniego alla loro richiesta di godere dello status di rifugiati. Oppure c’è chi, da ormai due anni, ottiene il rinnovo del permesso di sei mesi per motivi umanitari: anche queste persone, senza assistenza di tipo formativo e lavorativo, hanno sì un posto dove stare, ma sono lasciate a se stesse. Mentre i sans papier da anni in Italia cercano in tutti i modi di trovare un datore di lavoro disposto ad aiutarli per ottenere l’irraggiungibile permesso attraverso la sanatoria truffa bis 2012.

La strada sarebbe ben altra da percorrere. Anche noi, cittadini italiani, dovremo seguire dei percorsi formativi di educazione all’intercultura.

Forse allora, verrebbe anche impedito di affiggere quei manifesti vergognosi con scritto “meno clandestini più lavoro ai giovani”. 

 

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Prc/Fds La Spezia: “Successo dell’inchiesta sociale, il programma del centrosinistra non potrà prescindere dall’esito dei questionari”

29 febbraio 2012, by  
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“Migliaia di questionari distribuiti, tantissimi cittadini e molti confronti diretti tra la gente, in città”.

Rifondazione Comunista/Fds fa un primo bilancio dell’iniziativa politica delle “urne rosse”, il banchetto permanente tenuto in Corso Cavour alla Spezia: “l’inchiesta sociale continuerà nei quartieri spezzini con la compilazione del questionario di 14 domande per chiedere ai cittadini quali sono le priorità sulla base delle questioni più importanti: ambiente, lavoro, economia, rapporti sociali. Nei prossimi giorni comunicheremo il calendario della “carovana delle idee“: da Marola al Favaro, da Canaletto a Pegazzano, un importante percorso di partecipazione e condivisione dal basso. Un lavoro di inchiesta che sarà il nostro metro di confronto con le altre forze politiche del centrosinistra e che riteniamo non proseguibile prima di aver concluso il nostro percorso di ascolto della città.

C’è chi si sta sperticando nelle acrobazie tattiche per sapere che fare da grande” -prosegue la nota- “noi abbiamo scelto di confrontare le nostre idee con la gente, in modo aperto e senza populismi ma coscienti che il confronto parte dalla nostra elaborazione politica e dalle battaglie sostenute nell’attuale amministrazione della città, che va dalla difesa dei beni comuni alla visione di uno sviluppo compatibile con le esigenze di vita degli spezzini.

Allo stesso tempo è inaccettabile assistere alle lezioncine del centrodestra” -proseguono dalla Federazione della Sinistra “dopo 15 anni di mal governo di questo Paese, tra nani e ballerine, ora tocca allo spettacolo fantasioso in salsa spezzina, a partire dalle dichiarazioni della candidata in pectore Chiarandini che da già la cifra del bassissimo livello politico. Si vuole infatti denigrare il voto di 27 milioni di italiani che hanno deciso di mantenere pubblici i servizi locali, così come si fa già spregio di elementi basilari per la vita democratica come la partecipazione, motore essenziale per trasformare la città, fino all’indecente strumentalizzazione del ricatto occupazionale.

Infine il vero tema su cui nessuno si confronta è il lavoro e la sua qualità” -conclude il Prc/Fds- “siamo e resteremo sostenitori di percorsi di partecipazione e trasparenza per condividere le scelte strategiche del territorio, a cominciare dalla riconversione degli impianti esistenti e dalla piaga del lavoro nero. Abbiamo visto l’utilizzo massiccio di amianto. Quante furono le voci indignate che denunciarono la presenza della fibra killer? Quanti ebbero il coraggio di dire basta? Abbiamo il dovere morale di pensare ad un futuro migliore di questo. Spezia ha inoltre una percentuale altissima di lavoro irregolare, com’è emerso dal rapporto dell’Ispettorato del Lavoro. Una condizione insostenibile per moltissimi lavoratori già vessati dalla sciagura del precariato che la politica deve combattere e sconfiggere“.

Federazione della Sinistra La Spezia