“Aboliamo la legge Fornero”: venerdì e sabato raccolta firme di Rifondazione in largo Cafferata

1 dicembre 2017, by  
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Venerdì 1 e sabato 2 dicembre dalle 16.30 alle 19 presso largo Cafferata alla Spezia i militanti del ricostituito circolo cittadino di Rifondazione Comunista “Tina Modotti”  terranno un banchetto con raccolta firme per l’abolizione della famigerata legge Fornero, voluta dal governo Monti nel 2011 con voto bipartisan di Berlusconi e Pd.

Una legge capestro che costringe donne e uomini a lavorare oltre i limiti delle proprie possibilità fisiche mentre nega alle giovani generazioni l’idea stessa di una possibile futura pensione. La legge firmata dall’ex ministro “tecnico”, già autrice del disastro-esodati, resta il simbolo dell’imposizione dall’alto delle politiche liberiste internazionali negli affari interni di uno stato sovrano. Un’opera di distruzione che è andata di pari passo con un altro scempio, la votazione pressoché unanime del pareggio di bilancio in Costituzione da parte dell’allora parlamento su pressione indebita della Bce.  
I pensionati, i lavoratori, precari e disoccupati devono sapere cosa è successo nel recente passato e cosa potrà ancora accadere contro di loro: per questo invitiamo tutti ad aderire alla campagna contro l’ulteriore aumento dell’età pensionabile previsto entro il 2019.
Ma gli appuntamenti con il circolo Modotti non si fermano qui: giovedì 7 dicembre alle ore 20 si terrà la festa di autofinanziamento presso il circolo Arci del Favaro a prezzi più che popolari. 
A soli 15 euro a testa sarà servito un menu completo di antipasto di verdura, tagliatelle a salsiccia e funghi, porchetta e patatine, panettone o pandoro, bevande e caffè. Gli interessati sono invitati a prenotare al 3490060217 (Jacopo) oppure scrivere una mail a rifondazionecomunistalaspezia@gmail.com.
 
Rifondazione Comunista, circolo “Tina Modotti” La Spezia

Massimo Lombardi (Rete a Sinistra): “Sentenza va applicata: restituire il maltolto e adeguare completamente e subito le pensioni. Cancellare la legge Fornero”.

21 maggio 2015, by  
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Se si tagliano le pensioni d’oro ci sono i soldi per adeguare quelle dei lavoratori e per finanziare il reddito di cittadinanza per i giovani.

Un governo rispettoso delle regole democratiche dovrebbe solo applicare la sentenza della Corte Costituzionale, restituire quanto è stato rubato alle pensioni ed adeguarle da subito al costo della vita. 

Ma Renzi non rispetta alcuna regola democratica e pensa di cavarsela con l’una tantum-beffa di 500 euro continuando a tenere bloccate le pensioni, che dovrebbero aumentare di almeno 1.200 euro l’anno e che invece, nel migliore dei casi, “aumenteranno” solo di 180 euro lordi dal 2016.

Al danno si aggiunge anche la presa in giro perché Renzi ha annunciato l’una tantum con il sorrisetto di chi quasi quasi fa un regalo ai pensionati; magari spera di ingannare qualcuno in vista delle elezioni regionali.

Sulle pensioni poi bisognerebbe intervenire in maniera diametralmente opposta a quanto intende fare il Governo. Intanto andrebbe cancellata la Legge Fornero che è stata votata da quasi tutti, Pd e Forza Italia in testa.

E poi andrebbe messo un tetto alle pensioni che non dovrebbero superare i 5.000 euro al mese. In questo modo si troverebbero i soldi per adeguare le pensioni più basse e per finanziare il reddito di cittadinanza per i giovani disoccupati.

Massimo Lombardi,

candidato al consiglio regionale della Liguria

Rete a Sinistra – Pastorino Presidente

Referendum articolo 18: prosegue alla Spezia la raccolta firme di Rifondazione Comunista. In settimana pronti i moduli per il referendum sulle pensioni.

19 novembre 2012, by  
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Prosegue instancabile l’attività referendaria di Rifondazione contro il pensiero unico montiano.

La federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista assieme al circolo cittadino “Tina Modotti” continua la sua campagna di raccolta raccolta firme per abrogare via referendum le scandalose leggi in materia di lavoro ordite nel 2011 dai governi Berlusconi e Monti. Il ripristino dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori è infatti un punto di battaglia fondamentale per una Sinistra degna di questo nome.

I banchetti saranno allestiti in città a partire da domenica 18 novembre fino a venerdì 23 novembre.

Di seguito il calendario degli appuntamenti alla Spezia:

Domenica 18 ore 10 piazza Brin

Mercoledì 21 ore 10 Piazza del mercato

Venerdì 23 ore 15 Piazza Garibaldi.

Centinaia di firme sono state raccolte in questi giorni da tutti i circoli della provincia, da Arcola a Ortonovo. La raccolta proseguirà nelle prossime settimane, stavolta per abrogare un’altra legge-vergogna targata Monti-Fornero: quella sulle pensioni.

Sono infatti finalmente disponibili i moduli per la raccolta firme del referendum abrogativo dell’articolo 24 della legge 22 dicembre 2011, n.214 “disposizioni in materia di tratamenti pensionistici, un argomento molto sentito dalla popolazione spezzina.

I banchetti saranno riproposti su tutto il territorio provinciale a partire dalla prossima settimana. Il calendario per le pensioni verrà comunciato nei prossimi giorni.

 

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Circolo Prc “Tina Modotti” La Spezia

Landini a Spezia, Oliveri: “Fds unica forza politica presente. Cancellare subito le controriforme Fornero-Monti”

31 ottobre 2012, by  
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Nel suo intervento di oggi all’assemblea dei lavoratori di Fincantieri Muggiano della Spezia il segretario generale della Fiom Maurizio Landini ha chiesto ai partiti di dire con chiarezza, e prima delle elezioni, se intendono mantenere oppure no la controriforma delle pensioni varata dalla Fornero e se intendono ripristinare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori manomesso dal Governo Monti.
Rispondo a nome di Rifondazione Comunista: “Siamo per cancellare la controriforma Fornero sulle pensioni, per ripristinare l’articolo 18 e per abrogare le norme che danno alle imprese la possibilità di derogare ai contratti di lavoro. Tant’é che su questi argomenti siamo tra i promotori della raccolta di firme per i referendum. Sono contento di essere stato presente all’assemblea con Landini: ho sentito parlare di salari, pensioni, politica industriale, diritti. Di cose concrete insomma, e non la solita tiritera su primarie o astratte narrazioni. Prendo atto che gli unici esponenti della politica locale presenti ad ascoltare il segretario della Fiom erano i dirigenti della Federazione della Sinistra. Se al posto di Landini ci fosse stato il Presidente di Confindustria sarebbero stati tutti in prima fila a spellarsi le mani.


Sergio Olivieri
segretario regionale Rifondazione Comunista/Fds Liguria

Prc/Fds La Spezia: “Adesione al presidio di domani della Cgil contro la vergognosa legge Fornero. L’articolo 18 non si tocca!”

26 giugno 2012, by  
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Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra La Spezia aderisce alla mobilitazione indetta dalla Cgil per domani 27 giugno alle 16 sotto la prefettura (in contemporanea con il resto d’Italia) per protestare contro la scandalosa legge Fornero che la Camera dei Deputati dovrebbe approvare definitavemente proprio domani dopo ben quattro voti di fiducia.

Si tratta di un incredibile attacco al mondo del lavoro, in teoria cardine della stessa Repubblica, che porta la firma dei tre partiti Udc-Pdl-Pd in appoggio incondizionato del governo Monti.

Dopo la “riforma” delle pensioni e il “salva Italia” che salassa ancora di più la stragrande maggioranza dei cittadini italiani senza toccare minimamente quell’1% di ricchi ultramilionari, ecco il colpo di grazia a firma di Elsa Fornero che risucirà alddove nessuno, nemmeno Berlusconi, è mai arrivato prima: abbattere l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Una decisione che troverà la risposta della società civile e di quanti si oppongono per davvero al governo: già si pensa alla raccolta firme per un immediato referendum abrogativo.

No al governo Monti, L’articolo 18 non si tocca!
Federazione della Sinistra La Spezia

Lombardi: “Giù le mani dall’articolo 18, riprediamoci le pensioni, licenziamo il governo Monti”

14 aprile 2012, by  
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Dopo aver prolungato l’età pensionabile, dopo aver cancellato, con un colpo di spugna, le pensioni di anzianità, dopo avere colpito le pensioni più basse e protetto quelle più alte, il governo ora “scopre” che per effetto di questa brutale manovra, circa 350 mila lavoratori e lavoratrici – i quali in virtù di accordi collettivi e individuali avevano accettato di essere collocati in mobilità nella certezza di maturare entro quei termini il diritto alla pensione – rimarranno a secco, senza più alcuna fonte di reddito.

Non solo: il folle costo, fino a decine di migliaia di euro, previsto per la ricongiunzione dei contributi maturati presso enti o gestioni diversi, revoca nei fatti il diritto alla pensione anche per quanti riuscissero a superare il fuoco di sbarramento normativo con cui Monti sta nei fatti demolendo l’istituto previdenziale.

Questo forsennato attacco all’impalcatura del welfare si completa con la riduzione ai minimi termini delle protezioni sociali in favore di chi perde il lavoro e con il tentativo, giunto alla sua fase conclusiva, di abolire l’architrave su cui poggia l’intero diritto del lavoro: quell’articolo 18 che sino ad oggi aveva impedito al padrone di licenziare a proprio insindacabile giudizio per i più vieti e inconfessabili motivi.

Per questo nella provincia spezzina abbiamo manifestato due volte con il nostro striscione “Giù le mani dall’articolo 18” davanti agli esponenti del Partito Democratico giunti da Roma: l’onorevole Pierluigi Bersani in visita a Lerici il 22 marzo scorso e il senatore Pietro Ichino, alla Spezia lo scorso 6 aprile per un dibattito proprio sulla nuova “riforma”.

Si aggiunga a tutto ciò il gravame fiscale imposto ai più poveri (casa, addizionali irpef, accise sulla benzina), la crescita fuori controllo delle tariffe (trasporti, acqua, gas, energia elettrica), il prossimo aumento delle imposte indirette (Iva) e si avrà chiara la spaventosa ingiustizia delle scelte di un governo che ha deciso di scaricare sul lavoro e sui più poveri l’intero peso della crisi provocata dai ricchi, le cui fortune nel frattempo ingrossano al riparo da qualsiasi tassazione.

Ciò che stiamo vivendo, con un’accelerazione senza precedenti nella storia della Repubblica, è l’annientamento dei precetti fondamentali di giustizia, di libertà e di uguaglianza che costituiscono il nerbo della Costituzione. Opporsi con la mobilitazione di massa per fermare questa devastazione è compito di ogni democratico.

In questa fase cruciale per il futuro del Paese, la Federazione della Sinistra ha sostenuto la mobilitazione dei sindacati del 13 aprile e promuove per il prossimo 12 maggio, a Roma, una manifestazione nazionale per riaffermare che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro“. Per uscire dalla crisi serve un piano per il lavoro, i diritti e la democrazia.

Va riaperta la partita sulle pensioni: eliminando le norme inique, ponendo un tetto a 5000 euro per le pensioni d’oro e per il cumulo di pensione, garantendo una pensione dignitosa alle lavoratrici e ai lavoratori precari. Va difeso ed esteso l’articolo 18. Vanno difesi ed estesi gli ammortizzatori sociali. Va istituito un reddito sociale per i disoccupati e gli inoccupati. Va contrastata la precarietà.

Va fatto un piano per il lavoro attraverso politiche industriali che promuovano la riconversione ambientale delle produzioni, nei campi del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili, della mobilità sostenibile e del riassetto del territorio, con l’obiettivo della buona e piena occupazione. Si deve tornare a investire nella scuola e nell’università pubblica, nello stato sociale. Le risorse ci sono e basta prenderle da chi ce l’ha, attraverso una patrimoniale, e tagliando le spese inutili come quelle per l’acquisto degli F35 o per la realizzazione di opere dannose come la Tav in Val Susa.

Massimo Lombardi, Federazione della Sinistra La Spezia

Guadagni (Prc/Fds): “Sabato a Ortonovo presidio contro il governo Monti, il governo del massacro sociale”

26 gennaio 2012, by  
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Rifondazione Comunista/Fds organizza per sabato 28 gennaio dalle 10 alle 12 un presidio-volantinaggio davanti al municipio di Ortonovo in piazza 29 settembre contro gli assurdi provvedimenti del governo Monti, sostenuto dalla grande allenanza Pd-Pdl-Udc che si appresta a votare l’ennesima fiducia sul decreto legge milleproroghe in ttesa di altre inquietanti “riforme”.

Hanno già fatto la più pesante controriforma delle pensioni della storia di questo Paese. Una riforma che ha aumentato l’età in cui si è costretti al lavoro anche di 6 anni, portandola molto al di sopra della media europea. Una riforma che non ha nessuna giustificazione rispetto alla necessità del cosiddetto equlibrio del sistema previdenziale, ma che ha come unica motivazione la scelta di fare cassa e di usare i contributi previdenziali per uno scopo diverso da quello per cui sono versati. A regime un prelievo forzoso di altri 20 miliardi dalla previdenza al bilancio dello stato.

Nel secondo tempo hanno agitato lo specchietto delle allodole dei notai e delle posizioni di privilegio. Ma alla fine le posizioni di privilegio sono state tutte salvaguardate.

Ora arriva il terzo tempo. Il governo propone di eliminare la cassa integrazione straordinaria e in deroga e di ridurre la durata della cassa integrazione ordinaria a un anno. Nella crisi in corso si tratta di un intervento folle.

Per questo c’è bisogno di far crescere l’opposizione. Dallo sciopero del 27 gennaio dei sindacati di base alla manifestazione della Fiom dell’11 febbraio. Prima che questo governo distrugga ogni diritto del mondo del lavoro.

E c’è bisogno davvero di un percorso unitario della sinistra che non si rassegna, prima che sia troppo tardi. Per questo Rifondazione Comunista/Fds organizzarà presidi e volantinaggi su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo, con un attacco ai diritti e alla democrazia senza precedenti.

Opposizione al governo Monti e al suo massacro sociale!

Massimo Guadagni, Rifondazione Comunista/Fds Ortonovo

Olivieri: “Se piangono i ministri, cosa devono fare i lavoratori e i pensionati?”

5 dicembre 2011, by  
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All’aggressione del Governo Monti c’è una sola risposta: lo Sciopero Generale!!!

La manovra del governo Monti è un’aggressione contro i lavoratori, i giovani, i pensionati.

I provvedimenti sulle pensioni sono odiosi, a partire dal blocco della rivalutazione con il quale si avrà una drastica perdita del potere d’acquisto eroso dall’inflazione e quindi un peggioramento delle condizioni di vita di milioni di pensionati.

L’aumento dell’età pensionabile è anche una nuova grande presa in giro per i giovani per i quali sarà sempre più difficile la ricerca di un posto di lavoro.

Nella manovra non c’è traccia di equità: non c’è la patrimoniale sulle grandi ricchezze, non c’è la riduzione delle ingentissime spese militari, non c’è il blocco di grandi opere dannose e costosissime come il Ponte sullo Stretto e la Tav in Val di Susa che avrebbe fatto risparmiare milioni di euro.

Ci sono invece nuovi furti sui salari e sulle pensioni: nuova tassa sulla prima casa (che sarà più esosa dell’Ici), aumento dell’Iva (che provocherà un aumento del carovita), taglio dei trasferimenti agli Enti locali (che provocherà l’aumento delle tasse regionali e comunali e il peggioramento dei servizi, a partire dalla sanità).

Ciò che preoccupa maggiormente è che questa manovra non basterà ai vampiri delle Borse, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea: tra qualche settimana ricominceranno a battere cassa e a pretendere nuove privatizzazioni, nuovi tagli a salari e pensioni, nuove misure antisociali come quelle che già si stanno preparando sul mercato del lavoro.

E’ la stessa spirale della Grecia. Di fronte a tutto ciò occorre coerenza e determinazione.

Coerenza perché non si può concedere a Monti quello che non sarebbe mai stato concesso a Berlusconi: se il Governo precedente avesse osato proporre una manovra del genere sarebbe stato travolto dall’opposizione dei sindacati e dei partiti del centrosinistra.

Determinazione perché un’aggressione come questa richiede una sola risposta: lo Sciopero Generale di tutti i lavoratori.

 

Sergio Olivieri

Segretario regionale ligure di Rifondazione Comunista

Come sempre vogliono colpire pensionati e lavoratori: costruiamo l’opposizione politica e sociale contro il Governo della banche e della finanza

2 dicembre 2011, by  
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L’illusione che il Governo Monti cambiasse registro é durata poco. Le avvisaglie della nuova stangata che verrà decisa nei prossimi giorni sono chiare: si parla di nuovi innalzamenti dell’età pensionabile, di abolizione della già insufficiente copertura dagli effetti dell’inflazione del potere d’acquisto delle pensioni, della reitroduzione dell’Ici sulla prima casa.

Nessuna misura seria che colpisca i santuari della ricchezza, gli speculatori, quelli che la crisi l’hanno provocata: ancora una volta a pagare saranno lavoratori e pensionati. E sarà solo l’inizio perché questo Governo, prono agli ordini del Fondo monetario internzionale e della Banca Centrale Europea, intende procedere come uno schiacciasassi nella demolizione di ciò che resta dello Stato sociale e delle tutele per i più deboli.

Vuole farlo in sintonia con Confindustria e con i poteri forti, contando sull’acquiescenza dei partiti presenti in Parlamento, compresi Pd e Idv che fanno parte della maggioranza che sostiene il Governo. Occorre dunque costruire nel Paese quell’opposizone che non c’é in Parlamento. Per questa ragione rivolgiamo un forte appello ai lavoratori, ai giovani, ai pensionati, ai sindacati, alle forze coerentemente di sinistra oggi purtroppo divise: alle scelte antipopolari si risponda con le lotte sociali, gli scioperi, la mobilitazione popolare. Il Governo delle banche e dalla finanza può essere fermato.

Sergio Olivieri
Segretario regionale ligure di Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra

Olivieri e Fontana: “Oggi al fianco dei pensionati contro la macelleria sociale di Tremonti”

15 luglio 2011, by  
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Questa mattina una delegazione di Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra ha partecipato al presidio di protesta sotto la prefettura della Spezia indetto dallo Spi Cgil contro la manovra economica approvata alla Camera.

“Una manovra che macella lo stato sociale, le categorie deboli e i pensionati” -affermano gli esponenti del Prc Maurizio Fontana e Sergio Olivieri“Tremonti, con il consenso bipartizan del parlamento, attacca i diritti sociali e i servizi essenziali, reintroduce il ticket, blocca le assunzioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici ma non tocca i privilegi dei parlamentari, le rendite degli ultraricchi e le enormi spese militari“.

La manovra è iniqua sul sociale e recessiva sul terreno economico” -proseguono “Vanno tagliate le grandi opere ambientalmente devastanti come la Tav Torino-Lione, il Ponte sullo Stretto e il terzo valico Milano-Genova. Vanno contrastate le delocalizzazioni delle imprese, tassate le grandi ricchezze e chiuderla con le guerre in Afghanistan e in Libia. Solo così si ridurrà quell’enorme debito pubblico accumulato che si vuole far pagare sempre ai soliti”.


Maurizio Fontana, Sergio Olivieri

Rifondazione Comunista/Fds La Spezia