Prc Ameglia: “Silenzio e immobilismo lungo il fiume Magra”

31 dicembre 2011, by  
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Un anno si chiude ed un altro inizia ma lungo le sponde del fiume Magra disastrate dall’alluvione del 25 ottobre scorso continuano a regnare incontrastati il silenzio e l’immobilismo. Ci riferiamo agli Enti sovraordinati ai Comuni che dovrebbero essere intenti a risolvere i problemi del territorio della vallata ma che nulla fanno sapere a noi poveri disgraziati e quel poco che si riesce a sapere viene praticamente estorto con fatica.

E anche i partiti, sia del centrodestra che del centrosinistra, o si danno da fare per cavalcare la protesta dei residenti (vedi Pdl) o non fanno sentire la loro voce. Solamente la sinistra radicale, noi comunisti, ed i vari comitati quasi quotidianamente dibattiamo anche aspramente per cercare di arrivare ad una soluzione dei problemi il più rapida possibile.

Questo perché la cosa più deleteria che sta prendendo campo, e che ci preoccupa tantissimo, è l’immobilismo dei suddetti Enti. A livello teorico, ad un recente convegno è stata lanciata la proposta di un tavolo tra i vari tecnici che la pensano diversamente tra loro per arrivare ad una sintesi, ma nulla si è mosso. A livello pratico non si è ancora fatto assolutamente nulla di ciò che è già progettato, approvato e finanziato. Ci riferiamo al dragaggio di 600mila mc del tratto focivo ed alla realizzazione degli argini bassi a Fiumaretta e Bocca di Magra. In compenso continuano le voci, ormai diventate barzellette, sui soldi che ballano tra la Provincia e la Corte dei Conti, e sul bando per gli argini da rifare perché ci sono due (due!) parole sbagliate! E i giorni passano.

Il ponte provvisorio? Il progetto per quello nuovo? Ancora tutto “campato” in aria. E gli abitanti della zona di Pantalè e di via Poggio Scafa? Soluzioni diverse dalla ricollocazione per loro non ne sono ancora state trovate?

Lo avevamo già detto e lo ribadiamo: è ora di finirla con i discorsi! Non possiamo perdere ulteriore tempo, bisogna intervenire urgentemente su tutto il Magra dalla foce fin oltre Pontremoli (e sul Vara), sui canali (o colatori) minori, e sui versanti da mettere in sicurezza. Non servono mega opere (il famigerato scolmatore), ma tante opere oculate e ben fatte da monte fino a valle.

Riproponiamo, e rivendichiamo con forza come nostra proposta, l’istituzione del “Magistrato del Magra” al fine di avere un unico soggetto in grado di decidere ed effettuare gli interventi necessari alla riduzione del rischio derivante dalle alluvioni. Il territorio è talmente antropizzato che non si può pensare ed agire come se non ci fosse, come del resto non è umanamente possibile pensare di delocalizzare interi paesi. Oggi lungo il fiume insistono attività economiche ed insediamenti umani che non possono essere cancellati, semmai necessitano di quegli interventi necessari alla messa in sicurezza ed alla riduzione del rischio.

Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra – Circolo di Ameglia

Piena del Magra: “Ora basta, è l’ora di finirla con le chiacchiere, bisogna passare ai fatti”

3 novembre 2010, by  
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Non è più possibile andare avanti così: ad ogni piena del Magra viene chiuso al transito il ponte (volgarmente detto della Colombiera) perché a rischio stabilità se si fermano contro le sue pile i legnami trasportati a valle dalla forza della piena.

Non è più possibile continuare a dividere in due il territorio del comune di Ameglia causando grossi disagi alla popolazione che deve spostarsi da una sponda all’altra, ma anche a chi si sposta tra Marina di Carrara e La Spezia.

Non è più possibile continuare con l’inerzia della Provincia della Spezia, del Parco di Montemarcello e della Autorità di Bacino: l’alveo del fiume DEVE essere dragato e riportato alla situazione degli anni ante escavazioni selvagge (allora l’acqua non entrava nelle case di Fiumaretta, di Bocca di Magra e del Cafaggio 3-4 volte l’anno come sta succedendo ora); tutta la vegetazione secca e gli alberi caduti che si trovano nel letto del fiume devono costantemente essere rimossi onde evitare che costituiscano pericolo.

Deve solamente essere lasciata la vegetazione verde, gli arbusti, gli alberi ancora in piedi e che possono creare un rallentamento della corrente: il resto va tolto.

E pensare di costruire dei rostri con putrelle di ferro da posizionare sul lato a monte delle pile del ponte? In caso di arrivo di tronchi o quanto altro portati dalla corrente, essi verrebbero deviati dai rostri e si eviterebbe di “stressare” le strutture in cemento armato che sorreggono il ponte stesso.

L’unico che finora si è dato da fare concretamente per salvaguardare le frazioni a rischio è stato il Sindaco di Ameglia.

Per il resto chiacchiere. Ma tali Enti ci hanno mai pensato a quanti possibili posti di lavoro potrebbero scaturire da una opera di manutenzione continua del fiume lungo tutto il suo corso?

Il governo reazionario e antidemocratico taglia i fondi? E allora le due regioni interessate dal corso del fiume Magra, insieme con Autorità di Bacino, Parco e Provincia li trovino nei loro bilanci o li cerchino alla Comunità Europea.

Non se ne può più!! Datevi da fare, smettetela di chiacchierare!!!

Oppure il fango del Magra arriverà a sommergere tutti, Enti compresi!!!

Rifondazione Comunista, circolo di Ameglia