Lettera al prefetto e al procuratore generale della Spezia: “Rendere subito pubblici gli elenchi delle aziende in produzione, con e senza deroghe”
7 aprile 2020, by admin
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Rifondazione Comunista La Spezia ha scritto oggi al prefetto Garufi e al procuratore generale Patrono in merito alla riapertura di molte aziende che, anche nella nostra provincia, sono prossime alla ripresa delle attività in deroga a quanto previsto dal DPCM del 25 marzo 2020. Il meccanismo delle deroghe, attraverso il silenzio assenso, sta consentendo riaperture ben oltre le produzioni essenziali. Ad oggi scarseggiano dispositivi di sicurezza per operatori sanitari e medici di base. Le produzioni nazionali di Dpi non soddisfano neppure le quotidiane necessità, come si può garantire quegli stessi dispositivi a chi deve recarsi a lavoro in fabbrica? Se si chiede la riattivazione aziendale per codici ATECO marginali rispetto alle produzioni principali, va ridotta proporzionalmente sia la presenza dei lavoratori, sia il numero di ore settimanali lavorate, in base al peso in azienda di quello specifico codice ATECO, salvo la riconversione di produzione. Questo vuol dire essere seri, il resto è irresponsabilità.
Rifondazione Comunista a livello nazionale chiede che tutti i prefetti rendano immediatamente pubblici gli elenchi delle aziende attive, ovvero ricomprese nei codici ATECO del DPCM 25 marzo (“produzioni essenziali”) e soprattutto di quelle che nelle ultime due settimane hanno richiesto deroghe per riaprire. I sindaci e le Asl siano informati tempestivamente su ciascun territorio dei flussi e degli spostamenti delle persone per le produzioni essenziali e per le deroghe concesse. Le prefetture procedano con controlli massicci su tutte le produzioni attive. Al posto di App fantasiose per controllare chi porta a spasso il cane, della quotidiana caccia mediatica ai “passeggiatori”, sarebbe molto più utile mappare il movimento di migliaia di lavoratori che tutti i giorni sono obbligati a muoversi per garantire le esigenze vitali di noi tutti e probabilmente anche di troppe produzioni assolutamente non indispensabili.
L’elenco dei Codici ATECO prevede già maglie estremamente larghe, a titolo di esempio le fabbriche di armi e dell’aerospazio sono attive senza bisogno di deroghe.
La farraginosità delle procedure, l’inadeguatezza delle prefetture su tale materia, il ritardo nell’attivazione dei tavoli con le parti sociali, la difficoltà dei controlli e le furbizie delle aziende nel giocare con i codici ATECO, rischiano di compromettere le misure di distanziamento sociale, unico argine al diffondersi del virus. Esempio evidente il caso della Dayco di Manoppello. Rifondazione ribadisce che servono risorse urgenti per il sostegno al reddito dei lavoratori visibili e invisibili, e servono risorse immediate per il sostegno alle piccole e piccolissime imprese che sono predominanti nel nostro tessuto economico. I ritardi di Governo e Regione stanno di fatto mettendo artigiani e piccoli imprenditori nelle condizioni di dover scegliere tra la salute di sé stessi e dei propri dipendenti, e il fallimento delle proprie aziende. Dall’altra parte le grandi imprese hanno tutte le capacità per poter sopperire ad un mese di fermo e provvedere alla propria ristrutturazione aziendale, visti gli enormi dividendi che negli ultimi anni hanno accumulato.
Di fronte al virus non siamo tutti uguali, perché già prima le differenze erano evidenti. Ora la forbice delle disuguaglianze si allargherà ulteriormente. È il momento che la Banca centrale Europea apra il proprio portafoglio, lo ha fatto dal 2009 per il salvataggio delle banche può farlo per salvare i lavoratori europei.
“Stop al lavoro di Fincantieri e Leonardo fino alla conclusione dell’emergenza”
24 marzo 2020, by admin
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Fedi e Acerbo: “Cordoglio per la scomparsa del lavoratore Fincantieri, il lavoro doveva essere subito fermato”
20 marzo 2020, by admin
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“Solidarietà a tutti i lavoratori Fincantieri, nessuno deve pagare per questa emergenza”
15 marzo 2020, by admin
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All’Ecc.mo Prefetto
Fabio Carassale (Prc Portovenere): “Caro sindaco, è la speculazione edilizia a disturbare, non i bambini”
19 luglio 2012, by admin
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Leggo sulla stampa di un sindaco contro i “teppisti” di Portovenere.
Rimango basito e mi chiedo: che strano paese è diventato Portovenere? (Inteso in senso lato, in quanto Le Grazie e Fezzano non fanno differenza).
Un paese dove bambini che giocano a palla, ma anche fossero ragazzi o perché no anche adulti, disturbano a tal punto da essere definiti teppisti dal primo cittadino, a tal punto da chiedere l’intervento di una task force di forze dell’ordine e persino annunciando l’interessamento del Prefetto.
Un paese dove tutto disturba: disturba il vociare scherzoso dei turisti, disturba la birra bevuta con gli amici, disturba la grigliata improvvisata sulla calata, disturba la musica che allieta le serate d’estate, disturba tutto.
Un paese dove però non disturba affatto la speculazione edilizia, non disturba l’abbandono ed il degrado in cui versano giardini e spazi pubblici, non disturba la cementificazione in riva al mare o sulla collina.
Un paese dove non disturba affatto la privatizzazione del mare con l’invasione di pontili e posti barca, non disturba l’abbandono in cui versano le esigue spiagge, non disturba la concessione a privati di spazi ed aree pubbliche a favore di pochi e a discapito della comunità (ultimo evento la concessione a privati della nuova banchina portuale delle Grazie).
Un paese dove non disturba la carenza di spazi e strutture per i giovani così come per gli anziani, non disturba la carenza di servizi offerti a cittadini ed ospiti che inesorabilmente migrano verso altri lidi.
Meglio allora, anche in estate, la triste e lugubre, seppur romantica, visione di una Portovenere morta, città fantasma, quasi completamente disabitata?
Io penso di no.
Penso che sia necessario riappropriarsi degli spazi pubblici e del loro uso collettivo: ben vengano ragazzi a giocare a palla, nonni a giocare a carte, pittori, cantanti di strada, aree ristoro, feste e grigliate all’aperto. D’altro canto si chieda il sindaco: quali spazi liberi e gratuiti hanno i ragazzi a Portovenere per giocare? Di quali strutture sportive, di svago o divertimento è dotato il nostro comune?
Credo che teppisti e delinquenti siano impegnati in altre attività più lucrose del semplice giocare a palla in calata o in spiaggia, e credo che le forze dell’ordine abbiano impegni più importanti dell’emulare la figura dei Carabinieri di Collodi nelle avventure di Pinocchio.
Caro sindaco, si preoccupi di questioni ben più importanti di qualche pallonata e qualche vetro rotto, pensi allo sviluppo e al progresso delle nostre comunità e del nostro territorio sempre più degradato ambientalmente e culturalmente.
Fabio Carassale
Rifondazione Comunista, Circolo “Lucio Mori” Portovenere
Mozione diritti civili ad Arcola, Romeo: “Pd spaccato, pronto soccorso rosso di Rifondazione Comunista alla giunta”
19 luglio 2012, by admin
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Si sgretola la maggioranza arcolana sui diritti civili. E’ quanto accaduto durante la discussione in consiglio comunale dello scorso 6 luglio su un ordine del giorno presentato da Pd-Pdci e Socialisti circa il conferimento (seppur simbolico) della cittadinanza italiana ai bambini stranieri residenti ad Arcola nati in Italia da genitori stranieri.
Infatti sia durante la discussione che al momento del voto l’assessore Arpe, il consigliere Bongiorno (Pd) e il consigliere Notarangelo (Udc) preferivano il corridoio esterno ai lavori consigliari.
L’importante documento, degno di una comunità civile, argomentato dai consiglieri Alpinoli, Fontana, Romeo e dagli assessori Bertucci e Orlandi, veniva poi approvato dalla restante parte della maggioranza e dal consigliere di opposizione Salvatore Romeo, mentre voto contrario veniva espresso dai consiglieri del Pdl Massi e Santini che con la loro presenza in aula garantivano comunque il numero legale.
In precedenza importante discussione sulla sicurezza stradale su una mozione presentata dal consigliere Notarangelo e la comunicazione del consigliere Romeo che informava sull’intendimento di porre un quesito alla Procura della Repubblica per mettere la parola “fine” circa la legittimità del tutor di velocità di Romito.
L’amministrazione comunale continua infatti a lasciare attivata la postazione (e a multare automobilisti che viaggiano a una velocità di 56 km orari in una strada extraurbana priva di abitazioni) nonostante il parere del Prefetto che ha dichiarato illegittimo il contratto che regola i rapporti fra comune e l’azienda proprietaria dell’impianto
Salvatore Romeo
Consigliere comunale Prc Arcola
Prc Arcola: “Tutor di Romito riattivato? Il Comune faccia chiarezza!”
27 febbraio 2012, by admin
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Apprendiamo dalla stampa che il sindaco di Arcola Livio Giorgi ha riattivato il tutor di Romito dopo alcuni mesi di fermo.
La decisione maturerebbe dalla convinzione del primo cittadino arcolano che tutta la pratica relativa alla diabolica macchina ruba soldi alle famiglie (ricordiamo che multa chi viaggia alla “stratosferica” velocità di 56 Km orari in una strada extraurbana senza alcuna abitazione e dove non è avvenuto nessun incidente negli ultimi 5 anni) sia regolare.
Crediamo che a questo punto occorre fare chiarezza una volta per tutte: il sig. Prefetto in data 20 ottobre 2011 in una nota inviata al Sindaco ha osservato (su un documento ufficiale) che il contratto stipulato fra il Comune e la ditta proprietaria del tutor è illegittimo in quanto non rispetta norme giuridiche nazionali.
Ne consegue una semplice deduzione: o il Comune se ne infischia di quanto dichiarato dalla Prefettura (organo periferico rappresentante il Governo) e sta operando in regime di illegittimità, oppure ritiene il parere della stessa Prefettura non credibile.
Assistiamo fra l’altro a ricorsi che vengono accolti e ad altri ricorsi che vengono respinti: eppure le motivazioni del ricorso sono le stesse!!! Ogni cittadino a questo punto è portato a pensare di tutto!
E’ troppo chiedere a chi è competente di esprimersi per come stanno le cose? Oppure ci si vuole obbligare a rivolgerci alla Procura della Repubblica o alla Guardia di Finanza?
Segreteria Rifondazione Comunista Arcola
Lombardi: “Il prefetto deroghi la norma che non consente l’accquisto dei biglietti agli abbonati, in solidarietà alla popolazione colpita dall’alluvione”
30 ottobre 2011, by admin
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Vicini a Gianfranco Minetti e alla sua famiglia, basta sangue versato dai lavoratori nella nostra provincia
4 ottobre 2011, by admin
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Il gravissimo incidente sul lavoro di stamattina accaduto presso l’edificio della questura della Spezia pone ancora una volta l’allarme sulla sicurezza sul lavoro nella nostra provincia.
Rifondazione Comunista è vicina in queste ore di sconforto al lavoratore Gianfranco Minetti e alla sua famiglia, augurandogli una pronta guarigione.
Quello che è successo oggi è assurdo, così come sono assurde tutte le morti e gli infortuni avvenuti solo negli ultimissimi anni nel territpori spezzino provincia.
Questo infortunio drammatico avviene proprio nella settimana nazionale sulla sicurezza sul lavoro che domenica 9 ottobre sarà celebrata dalle autorità locali.
Al prefetto Forlani, al questore D’Amato, al sindaco Federici e al presidente Fiasella chiediamo fin d’ora se ritengano vinta la battaglia per la sicurezza di tutti i lavoratori o se c’è ancora, come evidenziano i fatti, ancora molto, troppo, da fare per vincerla.
Non si può ancora aspettare altro sangue versato da uomini che lavorano per vivere.
Rifondazione Comunista – FdS La Spezia