A 25 anni da Černobyl’, l’ultimo inganno berlusconiano. Il 12 e 13 giugno votiamo i referendum
23 aprile 2011, by admin
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Il governo Berlusconi è di fronte ad una vera Caporetto nucleare, dimostrando per l’ennesima volta il suo unico suo indiscusso punto di forza, molto utile alla propria sopravvivenza ma inutile per il paese: saper leggere i sondaggi. Nel giro di pochi mesi si è passati dalla rinascita nucleare in Italia, con una legge in spregio al referendum del 1987, alle gaffe fuorionda del ministro Prestigiacomo (“Sul nucleare perdiamo le elezioni“), al finto dietrofront.
Se non fosse l’ennesima truffa berlusconiana per affossare la partecipazione ai referendum, abrogando solo alcuni punti della legge temendo il voto degli italiani, per poi riproporre il nucleare quando le acque si saranno calmate, si parlerebbe di schizofrenia politica e saremmo a commentare una vittoria politica di chi, come Rifondazione Comunista, ha sempre detto no al nucleare.
Corsi e ricorsi storici: il 26 aprile di 1986, alle ore 1:20 circa, durante l’esecuzione di un test di sicurezza, esplodeva il reattore 4 della centrale nucleare sovietica di Černobyl’ in Ucraina. 340.000 persone evacuarono l’area in un raggio di 30 km: 65 morti accertati, altri 4.000 presunti, oltre ad un indescrivibile numero di decessi (che non sarà possibile associare direttamente al disastro) per tumori e leucemie su un arco di 80 anni. Un bilancio apocalittico che pose l’intera opinione pubblica mondiale di fronte alla sconcertante e reale tragedia del nucleare: costoso, pericoloso ed inutile.
A venticinque anni esatti da quella tragedia planetaria, molti hanno riposto il nucleare, tecnologia considerata ormai sicura. Un inganno globale che va di pari passo con i danni del mercato, con la menzogna della finanza creativa, con la favola della precarietà. E’ bastato un terremoto, e le sue conseguenze, per scatenare l’inferno di Fukushima Daiichi, che fino ad oggi ha portato all’evacuazione di 185.000 persone: livello 7 (il massimo della scala INES dell’IAEA) proprio come quello di Černobyl’.
Il governo Berlusconi ha gettato soldi pubbici in spot nuclearisti ingannevoli e non accorpando amministrative e referendum. Ora questa schizofrenia da sondaggio sbugiarda un governo incapace (basta riguardarsi la puntata di Otto e mezzo del 12 aprile 2008 ) e pone la drammaticità dell’assenza totale di una politica economica-energetica in Italia, come hanno dimostrato i recenti tagli alle rinnovabili, e che prelude all’ennesimo trucco: cancellare all’ultimo minuto la norma per abolire il nucleare per poi ritirarlo fuori quando nessun Tg parlerà più di Fukushima. Siamo di fronte ad un governo che non fa marcia indietro perché ci crede, ma perché gli fa comodo, utilizzando il potere per impedire la partecipazione temendo il voto popolare.
L’emendamento al decreto legge dovrà essere convertito in legge e fino alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, non prima del 20/25 maggio, quando sapremo ancora se sono venute meno le ragioni del referendum nucleare. In ogni caso la nostra battaglia non si ferma qui, anzi. Fino al 12 giugno il nostro impegno, quello delle nuove generazioni, di chi ha a cuore un futuro comune, sarà quello di non abbassare la guardia sul nucleare e continuare a sostenere tutti i referendum a partire da quelli sull’acqua, invitando cittadine e cittadini a votare per opporsi ad un governo incapace e qualunquista, alla svendita della nostra vita, dimostrando che c’è un paese stanco di menzogne, di sfruttamento, di pressapochismo, di sciatteria e di servilismo, che crede in un altro mondo possibile.
Il 12 ed il 13 giugno il nostro dovere sarà quello di andare a votare per difendere il nostro diritto ai beni comuni.
William Domenichini
Responsabile prov.le Ambiente e beni comuni PRC La Spezia
Pdl ambientalista? Un ossimoro perfetto. I berlusconiani spezzini devono solo vergognarsi!
10 febbraio 2011, by admin
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Un po’ di ambientalismo del fare, un pizzico di demagogia, strumentalizzazione quanto basta e tanto populismo. Sono i principali ingredienti del teatrino politico che il centrodestra spezzino propone costantemente su tanti temi locali, primo fra tutti quello ambientale.
Eppure basterebbe guardarsi un po’ intorno per capire quanta ipocrisia c’è nelle parole di tanti esponenti berlusconiani locali: qualcuno dovrebbe ricordare loro che fanno parte di un partito il cui padre/padrone, Silvio Berlusconi, ha approvato il Piano Casa, una manovra truffaldina per mascherare l’ennesimnuo condono edilizio e ha istituito il federalismo demaniale, ennesima mossa per fare cassa cartolarizzando il territorio.
Sul fronte ambientale non mancano ancora tanti scempi che i berluscones hanno avallato o ipocrisie su cui tentano goffamente di costruire il loro consenso. Troviamo infatti le peggiori strumentalizzazioni su temi come il piano provinciale dei rifiuti, ma nessun berlusconiano ha il coraggio esplicito di ammettere che la loro (finta) soluzione sarebbe quella di bruciarli, e di avvelenare mezza provincia con diossine e altre schifezze.
Prima che un esponente Pdl parli di ambiente sarebbe opportuno che si ricordi che il ministro Prestigiacomo, berlusconiana di ferro, è responsabile di una lunghissima serie di vere indecenze che elenchiamo:
- Ha ignorato 4500 firme raccolte dai ricercatori precari dell’ISPRA, l’unico istituito pubblico che si occupa di ambiente e che rischiano il posto di lavoro;
- In Sardegna non ha ritenuto opportuno dichiarare lo stato di emergenza per la marea nera a Porto Torres;
- La proroga del Sistri (tracciabilità del rifiuto) ha fatto decadere le vecchie sanzioni per chi trasporta illegalmente rifiuti industriali;
- La farsa del nucleare bocciata per due volte dalla Corte Costituzionale;
- Le imbarazzanti dichiarazioni positive sul disastro della COP16 a Cancun
- L‘attacco indiscriminato al patrimonio inestimabile del sistema Parchi italiano;
- La firma del decreto di compatibilità ambientale sull’ampliamento del rigassificatore di Panigaglia;
- La sceneggiata dell’individuazione del relitto di Cetraro e il silenzio assordante sulla vicenda delle navi dei veleni.
Se il consigliere Pdl Grieco di Lerici crede davvero in un progetto di monitoraggio e recupero perchè non ha votato la nostra mozione? Per quanto ci riguarda, proprio il caso di Lerici farà “giurisprudenza politica”, nel tentativo di realizzare una pianificazione territoriale in cui si riporti centralità alla messa in sicurezza, ai servizi, alla mobilità ed alle esigenze concrete.
La prassi della cartolarizzazione del territorio è fallita da un pezzo. Rifondazione Comunista sarà in testa a questo cambiamento, concretamente. Lasciamo la demagogia e l’ipocrisia a chi sta conducendo questo paese al più totale degrado morale.
Il governo approva il triplicamento di Panigaglia in barba ai pareri degli enti locali
23 settembre 2010, by admin
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Il via libera al raddoppio del rigassificatore di Panigaglia, firmato dai Ministri Prestigiacomo e Bondi dimostra ancora una volta l’atteggiamento vergognoso ed incapace di un governo che pensa solo a risolvere le beghette del premier infischiandosene degli interessi dei cittadini.
Siamo di fronte all’ennesimo golpe antidemocratico, attraverso un provvedimento che ignora il parere di Enti Locali, dal comune alla Regione passando per la provincia. Una prassi che il governo Berlusconi ha ormai consolidato ignorando totalmente le volontà delle comunità locali.
Lascia perplessi il commento del sindaco Nardini. Non possiamo (e non vogliamo) entrare nel merito tecnico, ma basta ricostruire il percorso politico della vicenda per continuare convintamente a sostenere che l’ampliamento di Panigaglia è una follia, l’ennesima di un governo che invece di affrontare la questione energetica in modo serio e democratico preferisce elargire regalie a multinazionali e dittatori stranieri, così come affronta la costruzione di grandi opere inutili espropriando il territorio della libera sovranità. Poi la Lega Nord parla di federalismo? Ipocrisie senza pari!
Rifondazione comunista da subito lancia un appello alle istituzioni locali che impediscano il quasi triplicamento di un impianto che la popolazione non vuole ed in questo senso rivolgiamo l’appello a tutte le associazioni ed a tutti i movimenti di rinsaldare un fronte compatto e determinato ad impedire l’ennesimo scempio sul nostro territorio, per dare una risposta pronta e concreta a chi vorrebbe svendere la nostra sicurezza ed il nostro futuro.
Segreteria prov.le PRC La Spezia