“Quinta alluvione in tre anni, anche il Progetto Marinella è morto e sepolto”

19 novembre 2012, by  
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia, Partito, Primo piano

 

Allagamenti, evacuazioni, disastri. Le lezioni nella nostra provincia non servono e gli amministratori del territorio continuano ad eludere o rimpallarsi responsabilità. I cittadini devono essere consapevoli che le responsabilità sono chiare ed albergano in quegli amministratori che devono fare e non fanno nulla per ridare dignità a questo territorio. Nessuna pianificazione di salvaguardia, nessuna programmazione di presidio dei territori, nessun incentivo alla riconversione agricola, ma continui permessi di costruire e piani urbanistici dello scorso secolo!

Un anno fa le inondazioni mettevano la pietra tombale sull’outlet di Brugnato, ciò nonostante amministrazioni di tutti i livelli ignorano la gravità di un progetto simile in un’area esondata, oggi l’alluvione ha colpito Marinella, colpendo ancora famiglie. La nostra vicinanza a a loro la vogliamo esprimere decretando la morte della cementificazione della piana di Marinella, con quel progetto che era mera speculazione, tra darsene e porticcioli, tra alberghi e residenze, è ancora una volta il simbolo del fallimento della politica asservita agli affari.
Il partito del cemento è stato ancora una volta messo a nudo, e le conseguenze le pagano i cittadini, ancora una volta alle prese con allagamenti e perdite ingenti. Fortunatamente a questo giro nessuna vita umana ne ha fatto le spese, ma i 13 morti dell’anno scorso sembrano essere caduti nel dimenticatoio. Anche quest’anno una dura consapevolezza: o si cambia modello di gestione del territorio, oppure questa realtà sarà costante. La gente deve avere la consapevolezza che se tutto ciò continuerà è perché le amministrazioni locali prediligono i rapporti con banche, imprese e realtà che sfruttano il nostro territorio, invece di salvaguardare i beni comuni di una comunità.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

FdS Val di Magra: “Sulla trasformazione del territorio responsabilità solo politiche, non dei tecnici”

17 febbraio 2011, by  
Archiviato in Dalla Provincia

Negli ultimi 40 anni, con il silenzio e la compiacenza di molti e l’opposizione di pochi, le trasformazioni del territorio sono state attuate solo da una parte politica, che in solitudine ha deciso come, dove, quando, realizzare interventi edilizi più o meno complessi. Così nasce Luni Mare, l’espansione di Marinella, il Progetto Botta, il Progetto Marinella, ecc, ecc.

Ci sorprende molto l’intervento del portavoce di “Stop al consumo di territorio” che presenta e rappresenta un quadro delle Pubbliche Amministrazioni preoccupante in quanto, secondo lui, gli uffici tecnici di almeno quattro Comuni citati si dedicano ad ammaestrare e gestire amministratori inesperti nonché ad interpretare discrezionalmente le norme per favorire o contrastare interventi edilizi a seconda delle appartenenze politiche. Dalle sue parole si evidenzia che la classe politica (amministratori eletti nei vari Enti) viene sollevata da qualsivoglia responsabilità.

Ricordiamo invece che le scelte relative alla trasformazione del territorio sono solo della politica (Regione, Provincia, Comune), che non può essere assolta scaricando su altri il portato di tali scelte.

Non vorremmo che il senso dell’intervento di Mazza fosse solo quello di mettere al riparo la politica da tali responsabilità.