“Risorge il partito dell’inceneritore? Bianchi anacronistico, differenziata significa rilancio dell’economia”
16 luglio 2014, by admin
Archiviato in Ambiente, Partito, Primo piano
“A Sarzana continua la farsa sulla raccolta differenziata”
11 novembre 2013, by admin
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia, Partito, Primo piano
Fedi (Prc Lerici): “Situazione insopportabile, presentata mozione Rifiuti Zero”
5 ottobre 2013, by admin
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia, Istituzioni, Partito, Primo piano
Interpellanza di Simona Cossu: “Esiste ancora un controllo sulla gestione dei rifiuti alla Spezia?”
25 marzo 2013, by admin
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia, Partito, Primo piano
Di seguito il testo dell’interpellanza:
Premesso che
Nel Comune della Spezia a seguito di un indirizzo preciso dato dal Consiglio Comunale, attraverso l’approvazione di una mozione in cui si aderiva alla strategia rifiuti zero, è partita la raccolta differenziata porta a porta in alcuni quartieri della città;
Il gruppo SOS Spezia, ha divulgato una foto in cui si vede in maniera inequivocabile , che alcuni contenitori per la raccolta differenziata vengono scaricati nel medesimo camion;
Considerato che
La raccolta differenziata, oltre ad essere una scelta di civiltà e di sostenibilità ambientale, è prescritta dalla legge e può rappresentare un volano industriale importante per la società Acam Ambiente;
la cittadinanza di fronte a tali comportamenti viene disincentivata a proseguire con la differenziazione dei rifiuti;
il Comune della spezia ha sottoscritto con il Conai accordi per la vendita del materiale riciclato raccolto;
Interpella il Sindaco
Per conoscere le motivazioni di tale comportamento e quanto questa pratica sia diffusa;
quanle sia la percentuale di raccolta differenziata nel nostro Comune;
quanto sia l’introito che l’azienda Acam ha avuto dalla vendita di materiale riciclato al Conai;
quanto questo introito contribuisce ad abbassare la tariffa per i cittadini;
se vi è la possibilità di evidenziare in maniera trasparente , nella tariffa che viene inviata ai cittadini, la quota di raccolta differenziata gli introiti della vendita del materiale e il risparmio sullo smaltimento.
Gruppo Federazione della Sinistra
Simona Cossu
“Difesa dei beni comuni: da anni questa è la nostra proposta”. Rifondazione spezzina risponde all’assessore Paita
21 giugno 2012, by admin
Archiviato in Dalla Provincia, Partito, Primo piano
E’ stupefacente come un esponente autorevole del panorama politico regionale distorga la realtà degli ultimi anni su Acam. E’ ancora più assurdo che l’assessore regionale Paita, fino a poco tempo fa attrice protagonista nel comune spezzino dei tentati salvataggi dell’azienda (ad oggi solo buchi nell’acqua) additi altri come responsabili dei propri fallimenti.
Eppure quante riunioni, incontri, scontri, divergenze sul tema Acam con il Pd? Possibile che oggi ci si sia dimenticato tutto? Quando si sbandierarono le linee guida di Strozzi come salvifiche dicemmo che la strada era sbagliata, che si doveva continuare a praticare la via contro l’incenerimento (Cdr in Enel), difendendo la gestione pubblica dell’acqua ed investendo sulle nuove forme di energia.
Quando fu decretato “il giorno più bello della propria vita” (definizione della stessa Paita), il tentato matrimonio con Hera, dicemmo che era follia pensare di affidare ad un’azienda privata, con soci azionisti con sedi nelle isole Cayman, il destino di 950 lavoratori e chiedemmo l’impegno alla giunta (di cui lei faceva parte) di valutare anche scenari alternativi. Poi venne il 13 giugno 2011 ed il voto popolare degli italiani.
Centomila spezzini chiesero di difendere i beni comuni, cosa che Rifondazione Comunista ha sempre fatto in tutti gli atti proposti ed emendati. Come mai questi vuoti di memoria? Gli atti sono pubblici quindi pubblicamente si mente. Viene il dubbio se la menzogna sia frutto della reazione per i tanti falliti tentativi di salvataggio di Acam.
Si vogliono proposte? Le ripetiamo per l’ennesima volta:
1) Rifiuti Zero e porta-a-porta su base provinciale come già avviato in tanti comuni (La Spezia in primis),
2) piattaforma di selezione del non differenziato ed avvio di attività artigianali di recupero, riparazione e riutilizzo,
3) discarica di servizio con piano di dismissione programmato: Il modello è Capannori.
Acqua pubblica, azienda speciale, partecipazione attiva della gente: Il modello è Napoli.
Un’opportunità, quella della società pubblica dell’acqua, che è sempre stata osteggiata, soprattutto da chi sostiene la necessità degli ambiti territoriali a scala regionale, ma che oggi tutti dichiarano economicamente sostenibile.
Piano di gestione di impianti energetici rinnovabili diffusi: il modello è Varese Ligure. Solo così si salveranno i lavoratori Acam che verranno e dovranno essere riorganizzati secondo un modello di sostenibilità ed i servizi essenziali per il territorio.
Infine è curioso che chi accusa Rifondazione di essersi seduta nella “stanza dei bottoni” si dimentichi di chi siano stati i tanti sindaci che hanno utilizzato Acam come cassa depositi e prestiti o come ufficio di collocamento, forse perchè è più facile accusare un partito come il nostro di aver avuto un ruolo piccolo, ma che ha valso risultati importantissimi come la regolarizzazione dei lavoratori della Maris, salvo dimenticarsi che Rifondazioni da anni non ha più un ruolo dentro l’azienda.
Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra La Spezia
Sel faccia chiarezza sui rifiuti, Rifondazione propone una battaglia unitaria contro l’inceneritore e per la raccolta differenziata
12 luglio 2011, by admin
Archiviato in Ambiente, Primo piano

Alcune notizie dei giorni scorsi hanno riportato la questione del ciclo dei rifiuti all’attenzione dell’opinione pubblica.
Nel corso di un incontro promosso dalle associazioni ambientaliste è stato reso noto che, fin dal 2007, Enel aveva avviato alcune procedure che avrebbero permesso di utilizzare la Centrale spezzina per bruciare il CDR, riproponendo quello scempio che anni or sono fu battuto da volontà politica e militanza sociale: un forno inceneritore in piena città.
La seconda notizia è il risultato della raccolta differenziata porta-a-porta che, nei quartieri della città nei quali è stata sperimentata (si tratta di un bacino di quasi 15.000 abitanti) è arrivata in pochissimo tempo ad uno straordinario 75%.
Tutto ciò conferma che le denunce fatte a suo tempo da Rifondazione Comunista sull’intenzione di Enel di bruciare CDR nella centrale spezzina fossero giuste e doverose e danno ragione al nostro impegno per una seria raccolta differenziata, che non è utopia ma semplicemente organizzazione e volontà politica.
Di fronte a queste notizie le forze politiche locali hanno taciuto o hanno assunto posizioni poco chiare. Con più dichiarazioni, per esempio, esponenti di Sinistra Ecologia e Libertà hanno sottolineato la necessità di “chiudere il ciclo dei rifiuti“, senza specificare cosi s’intenda tale chiusura, o sostenendo l’utilizzo di presunte “moderne tecnologie”, senza però dire quali.
Poiché non crediamo che la chiusura del ciclo dei rifiuti alla quale allude Sel sia l’incenerimento in loco del CDR, né crediamo che le nuove tecnologie evocate siano i forni inceneritori, chiediamo ai compagni di Sel di specificare con maggior precisione e chiarezza la loro posizione.
Per quanto ci riguarda confermiamo la nostra netta opposizione a qualsiasi ipotesi di incenerimento del Cdr nella centrale Enel e ribadiamo che per noi le moderne tecnologie sono: raccolta differenziata, riciclo, riuso, riparazione per andare verso l’opzione Rifiuti Zero.
Su questo terreno chiediamo a Sel e alle forze politiche che hanno contribuito a far si che La Spezia fosse il più grande comune in Italia per numero di abitanti, ad aderire alla strategia Rifiuti Zero, condividendo con noi questa battaglia di civiltà.
Multe agli inadempienti sulla raccolta differenziata a Castelnuovo Magra
23 giugno 2010, by admin
Archiviato in Dalla Provincia
Rifondazione Comunista della Spezia plaude all’iniziativa del compagno assessore all’ambiente di Castelnuovo Magra Dini Giovanelli che ha annunciato controlli ai cassonetti e multe ai cittadini castelnovesi poco disciplinati in tema ambientale. “Ormai tutti sanno come si fa la raccolta differenziata, quali sono le tipologie di rifiuto da mettere nei cassonetti del multi materiale e di che colore sono i contenitori della carta” -ha dichiarato Giovanelli- “Tuttavia sono ancora in molti coloro che non la fanno, o che sbagliano cassonetto e, ancor peggio, abbandonano il sacchetto all’esterno dei contenitori. Occorre passare alla seconda fase, quella di far rispettare le regole e punire con sanzioni coloro che le violano”.
L’amministrazione comunale, stanca di questi comportamenti, ha avviato controlli nei pressi dei cassonetti stradali e, attraverso l’ispezione dei rifiuti abbandonati all’esterno dei cassonetti o mal collocati, è arrivata a individuare i proprietari perché «i rifiuti parlano» e «in ogni sacchetto si può trovare traccia del produttore e quindi del responsabile del conferimento», come afferma lo stesso assessore. Così l’assessore Giovanelli, coadiuvato da una pattuglia di vigili urbani ha iniziato personalmente i controlli che si ripeteranno a cadenza settimanale. I cittadini “pizzicati” saranno multati come stabilito dal regolamento comunale sui rifiuti.
La serietà e la cultura della raccolta differenziata va fatta giungere ai cittadini anche attraverso azioni disciplinari severe, per dimostrare quanto sia importante proseguire nel ciclo virtuoso della differenziazione dei rifiuti. Una battaglia non solo ambientale, ma civile, che va combattuta anche con iniziative sdi questo tipo, per sottolineare a tutti i cittadini l’importanza della raccolta differenziata e della sua buona e completa realizzazione. Perché la terra non è un bene inesauribile e dobbiamo tutti rimboccarci le maniche per preservarla, a partire dagli uomini nelle istituzioni che devono dare il buon esempio come il nostro assessore.
Cominciamo a produrre meno rifiuti, poi a differenziarli e, soprattutto, non bruciarli ma riciclarli. Questa è la strada migliore per un futuro sostenibile, a Castelnuovo come altrove. Questa è la strada che vuole percorrere Rifondazione comunista.
No al Cdr: un bagno di folla a Melara
22 febbraio 2010, by admin
Archiviato in Ambiente, Primo piano
Sabato 20 febbraio al circolo Arci di Melara, alla Spezia, il “No CDR party“ è stato un grande successo per Rifondazione Comunista, ma soprattutto per i tanti cittadini che vi hanno partecipato. Finalmente la politica non si adegua all’agenda elettorale e Rifondazione si fa trovare pronta e determinata per le prossime elezioni regionali ponendo l’ennesimo mattone nella costruzione della Federazione della Sinistra: alla Spezia diciamo no all’incenerimento e si a Rifiuti Zero, si alla strutturazione del settore produttivo del riciclo, della riparazione e del riuso, con formazione lavoro, opportunità occupazionali, minori costi di gestione dei cicli ambientali.
Con queste chiare e semplici idee continua la battaglia di civiltà della federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista, che, alla presenza del candidato alle prossime elezioni regionali, Massimo Lombardi, che ha condiviso con i tanti cittadini spezzini presenti i punti salienti della campagna elettorale per la Federazione della Sinistra: “Tutela dei lavoratori con sicurezza e lotta alla precarietà, lotta ai disastri ambientali e contro la nocività di pratiche utili solo ai profitti del partito degli affari, battaglia dei diritti di tutti gli esseri umani, insomma in Regione per una la mia amata città, perché sia una città di Seria A”.
“No al Cdr in Enel, senza se e senza ma, un no che noi di Rifondazione diciamo da tempi non sospetti. Felici di apprendere che altri politici spezzini abbiano cambiato idea – prosegue Lombardi – ma noi non abbiamo mai avuto tentennamenti e saremo sempre dalla parte giusta, quella dei cittadini, dei lavoratori, della gente“.
Durante l’iniziativa sono stati illustrate le linee politiche di Rifondazione dal resp.Ambiente spezzino Prc, William Domenichini, riguardo al No al Cdr in Enel e sulle proposte alternative: “La classe politica spezzina non si nasconda dietro un dito. Non parliamo del centrodestra, che vuole incenerire il nostro Futuro e non ha nemmeno il coraggio di dirlo alla gente, ma diciamo agli alleati del centrosinistra che non dobbiamo sprecare la possibilità di cambiare realmente il nostro territorio, dando possibilità di sviluppo senza calpestare la salute della gente”.
“Rifondazione – prosegue Domenichini – è contraria all’incenerimento dai tempi della proposta del forno di Boscalino e siamo tornati dopo un anno a Melara non solo per ribadire il nostro NO all’incenerimento, con coerenza e determinazione, ma per condividere i tanti SI che porta con se la strategia Rifiuti Zero e costruire la politica della Sinistra spezzina sui fatti concreti, sul prendere esempio dalle esperienze virtuose, contro le clientele padronali speculative della destra e non sui miraggi poetici o su ostruzionismi inconcludenti“.
Moratoria delle imposte? Noi la vostra crisi non la paghiamo!
10 febbraio 2010, by admin
Archiviato in Primo piano, Società
Confindustria spezzina continua a delirare. Prima il capo degli “industriali”, il sig.Papi, spara a zero sulla raccolta differenziata (d’altronde lui costruisce inceneritori!), ora tocca al sig.Rao uscire malamente sul tema dei rifiuti, inventandosi la moratoria della TIA, si ma per i ricchi!
“Un contributo tangibile alle aziende nell’affrontare l’attuale sfavorevole congiuntura“? Partendo dal presupposto che Rifondazione Comunista ha mal digerito l’aumento della TIA, tuttavia, se quei 15 euro annui di aumento serviranno a far decollare il progetto di raccolta differenziata, siamo consapevoli che saranno presto ripagati. Ma sentir chiedere la moratoria da parte dei padroni è veramente il colmo.
Invece di cercare di recuperare redditività sulla fiscalità collettiva, Confidustria spezzina pensi a dare il proprio contributo ad arginare questa “congiuntura”, senza succhiare altro denaro pubblico ma facendo quello che un imprenditore dovrebbe fare: rischiare.
Questa congiuntura è stata causata da chi, come gli industriali, ora chiedono l’elemosina dallo Stato, ma se di aiuti si deve parlare, dalla TIA a qualsivoglia tariffa, questo deve andare ad appannaggio dei cittadini, che non parlano di congiuntura, ma di crisi nera! Per questo riteniamo le parole di Rao gravi ed offensive nei confronti della collettività spezzina.
Così come sono gravi le speculazioni elettoralistiche di un centrodestra maldestro e privo di qualsiasi proposta politica seria e lungimirante. Di quanto ha aumentato la TARSU il sindaco di Deiva, nonchè consigliere provinciale e dirigente del Pdl, Ettore Berni? E quanto gli è stato chiesto conto di tale aumento invece di assumersi le proprie responsabilità a fatto da scarica barile. Anche per lor signori latita il concetto di serietà, ma d’altronde la “caciara” di cui il centrodestra spezzino si è reso protagonista in questi giorni, per l’accaparrarsi di un “posto al sole” (o forse è meglio chiamarla poltrona) in consiglio regionale, ne è una degna testimonianza.
Gravissime parole di Papi sulla raccolta differenziata
31 gennaio 2010, by admin
Archiviato in Ambiente, Primo piano, Società
“Un ciclo dei rifiuti economicamente ed ecologicamente corretto e sostenibile non deve superare il 35-40% di raccolta differenziata, oltre sarebbe dannoso”.
Con queste gravissime parole, il presidente della confindustria spezzina Enzo Papi strumentalizza una delle pratiche più civili e maggiormente sostenibili rispetto alla gestione dei rifiuti, come la raccolta differenziata, mentendo sapendo di mentire. Secondo la (il)logica analisi del sig. Papi, realtà che vanno da Capannori a Novara, ai comuni del nord Italia come Ponte delle Alpi che fanno percentuali di differenziata oltre l’80%, sostengono pratiche ecologicamente ed economicamente insostenibili?
In queste realtà non solo si rispetta l’ambiente, ma si sono costruiti modelli di sviluppo compatibile con le esigenze umane, rilanciando pratiche e progettivi produttivi che hanno rilanciato l’economia artigianale, agricola e commerciale: pensiamo alla distribuzione a chilometro zero, al rilancio dell’acqua pubblica, alle strutture di riparazione, senza contare allo sviluppo industriale del settore del recupero di materiale. Tutto ciò è alla base di una progettualità che evidentemente manca al massimo esponente degli industriali spezzini.
Certo non meraviglia il fatto che il sig. Papi abbia taciuto mestamente sulle vicende che hanno visto interessati gli impianti prodotti dalla sua azienda, come quello di Versilia. Quello è un modello di sostenibilità? Emissioni dannose, nocive alla salute.
Invece di difendere gli interessi di chi costruisce inceneritori, il sig. Papi pensi a come mettere freno alla crisi economica spezzina senza additare ad altri le proprie responsabilità. Vorrà dire qualcosa sugli oltre 2000 disoccupati o anche qui la colpa è di chi fa proposte serie poi demonizzate da chi governa nell’ombra l’economia spezzina da decenni?
Ma forse questa è la vera utopia, parafrasando il condiviso commento del Sindaco Federici alle esternazioni del presidente di Confindustria: alla Spezia (come in Italia) mancano imprenditori che sanno rischiare, e, aggiungiamo, che sanno solo speculare su beni comuni facendo ricadere i rischi sulla collettività ed avvelendosi dei benefici monopolistici.