Reddito Minimo Garantito: Bucchioni (Prc La Spezia) presenta la mozione per il consiglio comunale di lunedì
20 giugno 2015, by admin
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Mozione del Gruppo Consiliare di Rifondazione Comunista
Il Consiglio Comunale della Spezia
Premesso che:
– dal 2008 al 2014 la crisi in Italia ed Europa, secondo i dati Istat, ha raddoppiato e quasi triplicato i numeri della povertà relativa ed assoluta. In Italia sono infatti 10 milioni le persone in povertà relativa, il 16,6% della popolazione complessiva, ed oltre 6 milioni, il 9,9% della popolazione, in povertà assoluta;
– gli ultimi dati Istat disponibili relativi al 2013 mostrano inoltre come il rischio di povertà o esclusione sociale riguardi il 28,4% delle persone residenti in Italia, secondo la definizione adottata nell’ambito della strategia Europa 2020. L’indicatore deriva dalla combinazione del rischio di povertà, della grave deprivazione materiale e della bassa intensità di lavoro e corrisponde alla quota di popolazione che sperimenta almeno una delle suddette condizioni.
Considerato che:
-la necessità di intervenire su tale situazione con politiche che promuovano la piena e buona occupazione in particolare nei settori della riconversione ecologica, dell’economia della conoscenza e del rilancio del welfare, come pure attraverso interventi di redistribuzione del lavoro attraverso la riduzione d’orario, deve essere accompagnata dall’adozione di misure immediate di contrasto alla crescita della povertà e dell’esclusione sociale;
– la Risoluzione del Parlamento Europeo sul Ruolo del Reddito Minimo nella lotta contro la povertà e nella promozione di una società inclusiva in Europa (16 ottobre 2010) indica il reddito minimo come lo strumento che può “contribuire al miglioramento della qualità della vita e che offra a tutti la possibilità di partecipare alla vita sociale, culturale e politica come pure di vivere dignitosamente”. Il Reddito Minimo è “il diritto fondamentale della persona a disporre di risorse economiche e prestazioni sociali sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana”;
– nei diversi paesi europei esistono da decenni strumenti di sostegno al reddito (Sozialhilfe in Austria; Revenue d’integration in Belgio; lo Starthjalp in Danimarca; l’RSA in Francia etc.) destinati alle persone e che in diverse misure intervengono a seconda delle diverse necessità dell’individuo, e che l’Italia è invece priva di un analogo strumento di sostegno al reddito;
– il Reddito Minimo, è anche uno strumento fondamentale di contrasto alle mafie, perché toglie ossigeno a chi sfrutta il bisogno di lavoro trasformandolo in ricatto economico, per alimentare circuiti criminali che approfittano della povertà o per fare dei posti di lavoro merce per il voto di scambio. E impone al contrario un diritto che rende le persone meno deboli anche di fronte a chi ne vuole sfruttare i bisogni e le fragilità.
Considerato che:
– esistono diverse proposte di legge di iniziativa popolare e parlamentare che assumono come riferimento la Risoluzione del Parlamento Europeo del 2010, secondo la quale “sistemi di redditi minimi adeguati debbano stabilirsi almeno al 60% del reddito mediano dello Stato membro”, prevedendo una serie di prestazioni aggiuntive in servizi, da destinare a coloro che siano al disotto di tale soglia in modo che nessun individuo debba scendere sotto un determinato reddito. Che una tale misura dovrebbe quindi riguardare tutti coloro che già sono in una condizione di povertà economica, coloro che in un dato momento della loro vita si trovano nella condizione di non poter svolgere un lavoro congruo, o che hanno un reddito che non permette loro di vivere una vita dignitosa, o che hanno perso i benefici degli ammortizzatori sociali o che sono in ogni modo al di sotto di una certa soglia economica.
– per quanto le risorse da impegnare per tale misura varino a seconda delle caratteristiche di dettaglio di ogni proposta, gli studi di numerosi economisti ed esperti, individuano per l’Italia il costo di una misura come il Reddito Minimo, in un range che va dai 15 ai 26 miliardi di euro;
– che tali risorse possono essere reperite attraverso il taglio delle spese militari, l’istituzione di un’imposta patrimoniale su reddito del 5% della popolazione ricchissima, il recupero dell’evasione ed il contrasto alla corruzione che pesano sull’economica del paese per almeno 180 miliardi di euro annui, ed altri provvedimenti improntati all’equità sociale;
– che una misura come il reddito minimo oltre a contrastare forme inaccettabili di povertà, potrebbe liberare energie sociali oggi compresse dalla necessità di fare fronte alla propria quotidiana sopravvivenza, oltre ad avere positive ricadute sull’economia in generale, sostenendo la domanda;
Vista:
la piattaforma della campagna lanciata dall’Associazione “Libera – Associazioni, nomi e movimenti contro le mafie”, sul “Reddito di Dignità”, con la quale si richiede di istituire il Reddito minimo o Reddito di Cittadinanza,
Delibera:
– di aderire a tale campagna;
– di inviare la presente delibera ai presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
Edmondo Bucchioni,
consigliere comunale Rifondazione Comunista La Spezia
Reddito minimo garantito: giovedì alle 19.30 cena spociale di autofinanziamento alla Spezia
15 ottobre 2012, by admin
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Giovedi 18 ottobre dalle ore 19.30 presso l’Arci Origami di Via Manzoni (La Spezia) si terrà una cena di autofinanziamento del Comitato Reddito Minimo La Spezia per promuovere la raccolta di firme per una legge sul reddito minimo garantito di 600 euro ai disoccupati.
Nel menù sono compresi primo, secondo, dolce, acqua, caffè (escluso vino e birra) a 20 euro.
Per i precari, disoccupati e studenti il prezzo sarà di 15 euro.
Dopo la cena si terrà un’assemblea pubblica con Elenora Forenza del Comitato Nazionale Reddito Minimo.
Per prenotazioni scrivere a: redditominimolaspezia@gmail.com
o alla pagina facebook del comitato spezzino: https://www.facebook.com/pages/Reddito-Minimo-Garantito-La-Spezia/518661234829560
o telefonare al: 349 0060217
Nato alla Spezia il comitato firme per il reddito minimo garantito. Cossu: “Promuovere anche fuori provincia la proposta di legge”
9 ottobre 2012, by admin
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Costituito alla Spezia un comitato per la raccolta di firme. di Simona Pardini (da www.cronaca4.it)
Si apre una finestra di speranza per tanti giovani disoccupati e precari. Anche dalla nostra città partirà la “crociata” per vedere approvata in Parlamento una proposta di legge con l’obiettivo di ottenere un reddito minimo garantito. Occorrono 50.000 firme per la discussione della proposta, nata dalla base (tante associazioni) e sposata dai partiti di centrosinistra: Sel, Pd, Rifondazione Comunista, Idv, Verdi.
Dal 15 al 21 ottobre è annunciata una mobilitazione a livello nazionale per la raccolta delle firme. Alla Spezia è stato costituito un apposito comitato di cui è referente Lorenzo Azzolini di Sel. La proposta di legge prevede l’assicurazione di un reddito minimo garantito di 600 euro per disoccupati, inoccupati, precari che percepiscano un reddito al di sotto dei 7.200 euro nell’anno precedente. E’ cumulabile con la cassa integrazione e può essere integrato da altre agevolazioni (nel settore casa, trasporti, assistenza) da parte degli enti locali. E’ sufficiente essere iscritti all’Agenzia dell’Impiego ed avere la residenza in Italia da almeno 24 mesi. La proposta tende ad uniformarsi agl altri paesi europei (esclusa la Grecia) in cui è già garantito un sostanzioso sussidio per i disoccupati.
“E’ una misura volta a dare dignità ai precari ed ai disoccupati – afferma Lorenzo Azzolini referente spezzino del Comitato – finora considerati vittime del sistema. La flessibilità non ha dato sbocchi per il futuro e per questo è importante che il Parlamento ed il Governo prevedano una sostanziale riforma degli amortizzatori sociali. Bisogna sconfiggere il lavoro nero, il precariato, la mancanza di assistenza. E’ una lotta che non riguarda solo i giovani ma necessita della partecipazione di tutte le generazioni”.
Sono comunque i giovani all’interno dei vari partiti ad essersi mossi per raggiungere questo traguardo. Un obiettivo politico di sui non si è ancora discusso in Parlamento. “Con la raccolta di firme – afferma Brando Benifei responsabile del Pd all’interno del comitato ligure – miriamo a spronare le sfere alte ad aprire un dibattito sull’argomento, per essere in linea col resto d’Europa. Anche nel Pd a livello nazionale non si è ancora aperto un dibattito. A livello spezzino e regionale invece sì. Il Ministro del lavoro Elsa Fornero si è dimostrato comunque disponibile a trattare la tematica”.
L’impegno qui in città da parte delle forze di centrosinistra sarà di sensibilizzare giovani e meno giovani alla raccolta di firme. “Ma vogliamo anche aprire un dibattito sui problemi derivanti dalla disoccupazione e dal precariato – afferma Simona Cossu di Rifondazione Comunista – Ci impegniamo ad estendere oltre provincia iniziative volte a sostenere la proposta di legge”.
Che guarda in Europa, come ci guarda con un occhio particolare il neonato Movimento Federalista spezzino. “Anche al di là dei confini europei – afferma Luca Mastrosimone, referente spezzino del movimento – sono stati presi provvedimenti per arginare la disoccupazione. Sostegni alle famiglie, borse di studio, diritti sociali come addirittura in Brasile, India, Cina. La commissione europea si è presa un impegno in tal senso. E noi?”
Tutti concordi i giovani del centro sinistra nel dare dignità a disoccupati e precari con interventi che costerebbero al Governo 7 milioni di euro: una cifra non paragonabile a quanto speso per la difesa, come sostenuto da Andrea Licari di Sel. L’appoggio a livello spezzino viene anche da Laura Buscema dell’Idv e da Giulio Gandolfi dei verdi, vicini ai giovani per la tutela di fondamentali diritti sociali.
Non ultimo l’appoggio di Diego Del Prato, assessore alle politiche giovanili del Comune. “La flessibilità avrebbe dovuto garantire maggiore occupazione – ha affermato – ma non è stato così. Anche gli enti pubblici sono chiamati a fare la loro parte per assistere i giovani privi di occupazione”.
Le fresche forze, i nuovi volti dei partiti sono dunque partiti per questa crociata che mira ad avere come terra d’approdo il parlamento.
Reddito minimo garantito, un proposta che deve diventare legge
Nasce alla Spezia il comitato per la promozione della Proposta di legge di iniziativa popolare del Reddito Minimo Garantito
di Chiara Alfonzetti (da www.cittadellaspezia.com)
La Spezia – Raccogliere cinquantamila firme per proporre come legge l’istituzione del reddito minimo garantito. E’ questo l’obiettivo del comitato istituito anche alla Spezia a cui aderiscono: Verdi, Rifondazione Comunista , Idv, Sel, Pd e Federalisti Europei.
Che cos’è il reddito minimo garantito? Ha lo scopo di contrastare il rischio marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un sostegno economico.
I beneficiari del reddito minimo garantito sono tutti gli individui (inoccupati, disoccupati, precariamente occupati) che non superino i 7200 euro annui. Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi; devono essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego.
L’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7200 euro annui, pari a 600 euro mensili; tale misura deve essere rivalutata in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Al beneficio economico diretto del reddito minimo garantito possono concorrere anche le Regioni e gli enti locali attraverso l’erogazione del “reddito indiretto” ovvero favorire prestazioni di beni e servizi.
L’idea, nata in primis da associazioni e comitati cittadini nazionali, ha colto anche il favore della politica locale. A confermarlo è Lorenzo Azzolini del comitato per l’istituzione sul territorio nazionale del Reddito Minimo Garantito. “Si tratta di un’iniziativa – ha spiegato – di cui solo Italia e Grecia non sono dotate. Rappresenta inoltre un’occasione per aprire un dibattito politico e per accedere ad un momento di riflessione comune”. Per Brando Benifei del Partito Democratico e dei Giovani Democratici: “Sarebbe una norma di chiusura del sistema che permette di garantire un minimo di reddito per tutti. E’ uno strumento fondamentale che un prossimo governo, di centrosinistra, può adottare. Anche il ministro Fornero ha valutato l’ipotesi dell’istituzione del reddito minimo garantito, per noi deve essere la prima cosa da fare”.
Per Luca Mastrosimone dei Federalisti Europei si tratta di una necessità impellente che si sta valutando in molte altre nazioni extraeuropee. Alla lunga lista di adesioni si aggiunge anche l’Idv che sositene: “Con questa norma si può dare respiro a tutti”. Dello stesso avviso anche i Verdi che sposano l’iniziativa che dal 15 al 21 ottobre vedrà mobilitazioni in tutta Italia. Per Licari di Sel: “Se dovesse diventare legge per garantire i fondi a nostro avviso dovrebbe essere istituita una patrimoniale, che secondo il nostro partito potrebbe provenire dal taglio delle spese militari. Un altro tema importante che si solleva con questa idea è il grande tema di solidarietà, fondamentale per noi giovani.”
Simona Cossu di Rifondazione Comunista ha dichiarato: “Per noi è un impegno doppio e apre due strade: quella di fare pressione politica sul governo e aprire un dibattito in città. Dovremo studiare sul territorio un’azione di sostegno e delle proposte da mettere in pratica per l’accesso al reddito e ai consumi”.
L’iniziativa della raccolta delle firme per la proposta di legge coglie anche i favori dell’assessore alle Politiche Giovanili Diego del Prato.
Nelle prossime settimane verranno comunicati anche i luoghi dove verrà fatta la raccolta firme. Intanto per qualche informazione in più è possibile consultare il sito del comitato nazionale (www.redditogarantito.it).