Votiamo per i referendum e per le amministrative insieme

21 febbraio 2011, by  
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Il prossimo obiettivo della battaglia per l’acqua bene comune sarà i 2 referendum che vogliono abrogare l’obbligo di privatizzare i servizi idrici (art.23 decreto Ronchi) e il 7% a remunerazione del capitale investito delle società di gestione del ciclo idrico (art.154 DLgs n°152/2006).

L’esperienza del referendum berlinese, che dopo Parigi rappresenta l’ennesimo percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico, ci insegna che le esperienze di privatizzazione dei servizi sono fallite sia in termini di qualità e di costi del servizio, mettendo ancora una volta nell’angolo gli apologeti del mercato: la gente vuole l’acqua pubblica!

Acqua bene comune vuol dire Diritto e Democrazia, significa sostenere un modello di società che non sia fondato sulla mercificazione di ogni elemento, ecco perché riteniamo che tutte le forze democratiche siano impegnate a vincere insieme questa battaglia in una battaglia di civiltà e di Democrazia.

Rifondazione comunista lancia anche alla Spezia un appello per chiedere al Governo di accorpare le prossime elezioni amministrative con quelle referendarie. In questo modo sarebbe garantita, oltre ad una maggiore visibilità e partecipazione alla votazione referendaria, anche un sostanziale risparmio per le casse pubbliche rispetto ai costi elettorali.

Invitiamo tutte/i a firmare l’appello on-line:

Leggi e firma l’appello

art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006

Anche alla Spezia una moratoria per l’acqua, tutt’Italia oggi si mobilita per il no alla privatizzazione dei beni comuni

4 dicembre 2010, by  
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Oggi 4 dicembre 2010 in tutta Italia i movimenti per l’acqua pubblica tornano in piazza per chiedere un provvedimento di legge immediato che posticipi le scadenze previste dalla legge Ronchi e per la soppressione degli Ato.

Anche alla Spezia la Federazione della Sinistra è stata uno dei pochi soggetti politici a muovere attivamente sul territorio i propri rappresentanti istituzionali sia per la raccolta delle firme per il referendum abrogativo (che ha raccolto un milione e quattrocentomilaadesioni in tutto il Paese) sia per cambiare lo statuto degli enti locali per dichiarare l’acqua come bene comune universale privo di rilevanza economica.
Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell’acqua. Hanno posto la loro firma per una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene  comune, contro ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla  vita” si legge nel comunicato del Comitato promotore per la giornata di oggi.

Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto un’imprescindibile questione di Democrazia: sulla gestione di un bene fondamentale per la vita: questa importante decisione non può essere delegata ad alcuno, ma deve appartenere a tutti attraverso il referendum”.

L’acqua è un diritto. La privatizzazione ce lo toglie. Fermiamoli.

Rifondazione Comunista La Spezia: l’acqua è e deve rimanere bene comune

2 dicembre 2010, by  
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La campagna pubblica di Rifondazione comunista e della Federazione della sinistra della Spezia per la modifica degli statuti comunali con l’inserimento della definizione dell’acqua bene comune universale privo di rilevanza economica ha coperto ad oggi i comuni di Arcola, Castelnuovo Magra, Follo, Lerici, Levanto, Ortonovo, Santo Stefano Magra e Vezzano Ligure. A questi si aggiunge Sarzana, grazie al lavoro dei compagni di Sel, e alcuni comuni della Val di Vara che, nell’incontro tenuto un mese fa a Torza di Maissana con Rifondazione Comunista, avevano manifestato l’intenzione di procedere alle modifiche (Calice al Cornoviglio, Sesta Godano, Varese Ligure, Rocchetta Vara, Maissana e Riccò del Golfo).

Si tratterebbe quindi di ben 14 comuni che nel territorio spezzino hanno deciso di assumere un impegno politico di enorme rilevanza, definendo nei consigli comunali un impegno per tutti i cittadini: l’acqua non è merce.

A questo percorso va aggiunto il lavoro estenuante e costante del gruppo consiliare di Rifondazione Comunista in consiglio comunale alla Spezia, che da anni chiede che, in ogni eventuale operazione di aggregazione della società Acam, venga escluso la gestione del ciclo idrico.
Concetto che è stato ribadito ora più che mai, a pochi mesi dal referendum sull’acqua previsto nella primavera 2011: il gruppo ha chiesto in Consiglio di non procedere ad alcuna aggregazione del servizio idrico integrato per rispetto della volontà dei quel milione e quattrocentomila cittadini che hanno firmato per il referendum, oltre che per una  doverosa attesa del responso degli italiani.

La novità strategica nel panorama politico spezzino è certamente rappresentata dalla posizione di Sel, che se venisse confermata aprirebbe un serio problema nelle maggioranze del 90% dei comuni sopracitati.

Insomma, c’è una comunità politica e civica che non intende star a guardare la privatizzazione dell’acqua alla Spezia. Lo confermano le migliaia di firme ai banchetti del referendum sull’acqua che chiedono la moratoria per il decreto Ronchi, lo confermano le centinaia di firme già tradite dalla mancata modifica statutaria alla Spezia.

Bramanti: “Sull’acqua alla Spezia il bicchiere è mezzo pieno”

26 maggio 2010, by  
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L’emendamento bocciato lunedì sera in consiglio comunale, presentato da Rifondazione Comunista e sostenuto anche Cavallini e Bornia, voleva assumere le istanze del comitato “Acqua bene comune”, agendo nell’ottica di non affidare a privati la gestione dell’acqua anpartendo da una dichiarazione molto semplice da inserire nello statuto comunale: “l’acqua è un bene comune, privo di rilevanza economica”. Così non è stato fatto, nonostante l’impegno di Rifondazione Comunista nel presentare già a novembre 2009 una mozione poi richiesta dal comitato stesso, poche settimane or sono in sede di conferenza dei capigruppo, e che di fatto è stata disattesa.

Ci chiediamo dunque che a gioco si vuole giocare? Il comitato ha presentato una raccolta di 800 firme a sostegno della mozione, ed in conferenza dei capigruppo si è paventata concordemente la possibilità di approvare tale documento. Poi, alla resa dei conti, solo 2 consiglieri l’hanno sostenuto, oltre ai nostri Cossu e Bucchioni: Bornia (Pd) e Cavallini (PSI).

Dov’è finito l’animo ambientalista della Nave in Giardino di Schiffini? Forse nell’ambiguità in cui si è trincerato il centrosinistra chiuso in quel triste e equilibristico voto di astensione? La battaglia continua negli altri comuni della provincia, perché Rifondazione Comunista non vuole ignorare le firme raccolte dal comitato per presentare la mozione alla Spezia, e certamente vuole dar voce a quelle 2200 firme raccolte in 4 settimane a sostegno dei 3 referendum sull’acqua. L’acqua è un bene comune che non si svende.

Acqua pubblica, non molliamo!

14 maggio 2010, by  
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La nostra Costituzione dichiara che la proprietà privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla dignità umana“. Così si è aperto il dibattito di ieri sera organizzato da Rifondazione Comunista sul tema dell’acqua pubblica. “450.000 firme per chiedere l’abrogazione delle norme che privatizzano l’acqua – continua William Domenichini, resp.Ambiente Prc – “e le centinaia già raccolte alla Spezia, dimostrano che ciò che diciamo trova conferma nei timori dei cittadini“.

Il dibattito ha visto la partecipazione di Simona Cossu, capogruppo consiliare del Prc alla Spezia: “Il 24 maggio discuteremo in consiglio comunale la nostra mozione di modifica dello statuto in cui chiediamo di dichiarare l’acqua bene comune privo di rilevanza economica. E’ un passo importante in un contesto difficile ma nel quale Rifondazione ha coerentemente mantenuto una posizione chiara: l’acqua deve rimane un bene pubblico. E’ un impegno che stiamo portando avanti dall’inizio della legislatura comunale, consci delle difficoltà in cui versa Acam certi che sarà un impegno nell’ottica di tutela dei diritti sia dei cittadini che dei lavoratori. Come consiglieri comunali” – conclude la consigliera Cossu – “abbiamo dato la nostra doverosa adesione alla raccolta firme per i 3 referendum, aiutando il comitato per quanto riguarda l’autentificazione delle firme“.

Atteso l’intervento di Emilio Molinari, presidente del comitato italiano per il contratto mondiale dell’acqua: “l’invito è ad essere parte attiva della campagna di raccolta firme” – sostiene Molinari – “una campagna entusiasmante che sta smuovendo le coscienze diffusa in tante persone. Il referendum dovrà essere un linguaggio universale, che non parlerà ad una classe sociale, ad un genere o ad un ideologia di riferimento, ma al senso comune per cui l’acqua è un bene fondamentale per la vita umana, dove la battaglia per la sua difesa ci riporta ad una stagione dei diritti. La legge scellerata che è stata approvata largamente nel nostro Parlamento deve essere abbrogata, altrimenti entro il 2011 vi sarà l’obbligo di privatizzare le società di gestione almeno al 60%, creando” – conclude Molinari – “una falsa concorrenza di mercato, perché sarà semplicemente l’affidamento alle grandi multiutilies del nord“.

A margine dell’incontro, il comitato referendario ha continuato a raccogliere le firme per i 3 referendum sull’acqua.

Giù le mani dai beni comuni

12 maggio 2010, by  
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Dal 25 aprile scorso è partita la campagna di raccolta firme per i 3 referendum che chiedono di abrogare i dispositivi di legge che vogliono privatizzare l’acqua in Italia.

Giovedì 13 maggio 2010 alle ore 21 presso il Centro Allende alla Spezia si terrà il dibattito dal titolo

Giù le mani dai beni comuni,
si all’acqua pubblica per tutti!

Interverranno

Emilio Molinari
Presidente del comitato italiano per il contratto mondiale per l’acqua

Simona Cossu
Capogruppo PRC/SE Comune della Spezia

Introduce e coordina

William Domenichini
Resp Ambiente PRC La Spezia

Sarà presente il banchetto di raccolta firme del comitato unitario per il referendum.