XI congresso di Rifondazione: Veruschka Fedi rieletta segretaria provinciale della Spezia

18 ottobre 2021, by  
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Veruschka Fedi è stata rieletta all’unanimità segretaria provincia di Rifondazione Comunista della Spezia.

Lo ha deciso il nuovo Comitato Politico Federale eletto al termine del XI° congresso del partito che si è svolto nella giornata di domenica scorsa presso l‘Arci Canaletto della Spezia.
Un’assemblea viva e partecipatissima, che ha visto nella mattinata i numerosi interventi del mondo del lavoro, dell’associazionismo, dell’ambientalismo e dei partiti del centrosinistra, prima del dibattito pomeridiano tenuto dai delegati. Al centro della discussione la difesa del mondo del lavoro e del più grande sindacato italiano, la Cgil, barbaramente attaccata dai fascisti nella notte di sabato 9 ottobre a Roma. Alla Cgil è andata tutta la solidarietà dei militanti di Rifondazione, che al mattino hanno partecipato al davanti alla sede spezzina di via Bologna.
Tanti i temi toccati dalla relazione del segretario uscente Fedi, che ha ricordato l’importanza di Rifondazione Comunista nelle lotte sul lavoro, sull’ambiente e sulla sanità: dalla battaglia dei lavoratori Oss dell’ospedale spezzino e della GKN di Firenze, allo scontro sul biodigestore di Saliceti a Santo Stefano Magra per arrivare alla manifestazione in difesa dell’ospedale di Sarzana dello scorso sabato. Alla segretaria è stato riconosciuto lo straordinario impegno e valore tenuto in questi difficilissimi quattro anni, metà dei quali caratterizzati dalla terribile crisi pandemica, che ha sconvolto il quadro politico e sociale italiano.
Confermato il Cpf uscente con le novità dei giovani Elisa Boero, Nicola Pedretti  e Gianmarco Gorlandi.
Sono stati eletti al congresso nazionale Jacopo Ricciardi, Massimo Lombardi e Luca Lorenzini.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Sinistra spezzina dopo Roma: “Siamo stati umiliati e ora vogliamo delle risposte”

17 novembre 2018, by  
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“Ci siamo sentiti umiliati”. E’ il coro che si leva a seguito dell’episodio avvenuto sabato scorso quando decine di manifestanti, spezzini, sono stati fermati e controllati uno a uno mentre cercavano di raggiungere la maxi manifestazione romana contro il decreto Salvini alla quale hanno partecipato 100 mila cittadini, tra i quali molti migranti. E questa mattina davanti al Palazzo del Governo, Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano, Sinistra Italiana e Cobas hanno manifestato per esprimere contrarietà in merito al trattamento subito prima della manifestazione romana. “Sono stati fermati quasi tutti i pullman che arrivavano a Roma – hanno spiegato Veruskha Fedi e Serena Tusini – . Siamo stati fermi per più di un’ora e ci siamo imposti affinché non venissero ‘schedati’ anche i minorenni. Ci hanno sequestrato anche i bastoni per le bandiere, in bambù. Quando siamo risaliti sul pullman, poi scortato fino alla prima fermata della metro, siamo stati filmati mentre riprendevamo posto sul mezzo con il documento in mano. Ci chiediamo chi abbia dato quest’ordine: se è partito dalla questura oppure direttamente dal Governo”. 

Oltre a sentirsi violati i manifestanti hanno sollevato un’altra questione. “Sappiamo che questo genere di controlli – ha aggiunto Giacomo Pregazzi di Sinistra italianafanno parte del decreto ‘Minniti – Orlando’. Ed è lo stesso applicato per gli stadi e le manifestazioni sportive. Fa sorridere il pensiero delle interrogazioni parlamentari di Paita e Orlando che chiedono chiarimenti su una legge che ha scritto e votato il Partito Democratico che ha imposto questi controlli. Siamo al limite del grottesco. E rimane in sospeso un altro punto: perché a Roma sono state perquisite centinaia di persone mentre a Torino e Predappio non è avvenuto niente di tutto questo? Inoltre erano presenti decine di ragazzi migranti, in regola, e abbiamo notato che nei loro confronti l’attenzione nei loro confronti era davvero molto alta”.

da www.cittadellaspezia.com

“Dopo la grande manifestazione di Roma, in lotta per una società senza barriere”

12 novembre 2018, by  
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Riflessioni dei partecipanti spezzini di Rifondazione Comunista sulla manifestazione di ieri a Roma
E’ stata una giornata che ci rimarrà impressa nel cuore, con centomila persone accomunate da un sentimento di umanità e fratellanza che chi ci governa vuole invece cancellare dalla coscienza della gente comune. 
Abbiamo visto compagni di ogni nazionalità ballare tenendosi per mano, abbiamo visto bambini che guardavano felici un’umanità colorata e gioiosa. Abbiamo provato l’orgoglio di essere parte di qualcosa di grande, di essere un tassello di una resistenza al male che vorrebbero diventasse legge assoluta. 
Siamo fieri di essere comunisti, se ciò significa pensare che il mondo potrebbe essere quello rappresentato dalla manifestazione di ieri: nessuna barriera, nessuna prevaricazione. Potremmo essere una minoranza, potremmo sentirci attaccare da chi pensa che il più forte, o spesso il più fortunato, debba prevalere sul più debole.
Ma siamo anche sicuri che stiamo facendo la cosa giusta e che la storia, nel suo progredire, ci darà ragione. In direzione ostinata e contraria. Sempre.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Ravera: “Il 14 febbraio a Roma per dare sostegno al popolo greco”

11 febbraio 2015, by  
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Ravera (Prc): Il 14 febbraio a Roma per dare sostegno al popolo greco

Le grandi mobilitazioni e le elezioni avvenute in Grecia hanno dato un segnale e una speranza a tutta Europa: è possibile un’alternativa al neoliberismo e alla stretta dell’austerità indicata dalla Troika, è possibile rimettere al centro la democrazia e la partecipazione ai processi decisionali tramite rappresentanza politica e restituire dignità ai popoli travolti dalla crisi dei padroni.
Si stanno moltiplicando in tutta Italia le mobilitazioni di solidarietà al popolo greco che culmineranno il 14 febbraio con una grande manifestazione nazionale a Roma: Rifondazione Comunista parteciperà al presidio che si terrà a Genova mercoledì 11 febbraio alle 18 in piazza De Ferrari.

Contro questa idea di Europa in mano a mercati, banche, Troika e i governi liberisti e autoritari. La Grecia ha scelto la dignità, i diritti e la democrazia. Siamo tutti greci.

Marco Ravera,
segretario regionale Rifondazione Comunista Liguria

“Dopo il grande corteo Fiom di oggi a Milano, pronti allo sciopero generale del 12 dicembre contro il governo Renzi”

14 novembre 2014, by  
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Stamani gli esponenti di Rifondazione Comunista spezzina Sergio Olivieri, Jacopo Ricciardi, Luca Marchi e Davide Bernabò erano presenti a Milano al corteo della Fiom guidato da Susanna Camusso e Maurizo Landini.
Si è respirato un clima di grande compattezza del mondo del lavoro contro le devastazioni operate dal governo Renzi. C’è un enorme vuoto politico a sinistra che il popolo della piazza di oggi, quello dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati e dei pensionati, attende oramai da troppo tempo.  La lotta del mondo del lavoro contro Renzi deve proseguire senza sosta, perciò plaudiamo la decisione della Cgil di indire lo sciopero generale per il prossimo 12 dicembre.

Anche quel giorno saremo in piazza con il sindacato contro un governo che vuole smantellare definitivamente l’articolo 18 e condannare i giovani alla precarietà a vita, privatizzare il welfare e i beni comuni, demolire la Costituzione e ridurre la democrazia ad un simulacro.

Lavoreremo perché il conflitto e la mobilitazione sociale fermino le politiche di destra, inique e fallimentari del governo Renzi, e perché il 12 dicembre si fermi davvero tutto il paese.

Rifondazione Comunista,
federazione provinciale La Spezia

1 novembre: Rifondazione alla giornata di mobilitazione globale a sostegno del popolo curdo

1 novembre 2014, by  
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Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, parteciperà oggi, 1 novembre, alla manifestazione in occasione della giornata globale di azione per Kobane e il Kurdistan, a Roma, al corteo che partirà da piazzale Esquilino alle 15.30.

«Rifondazione Comunista aderisce e partecipa alla Giornata internazionale di mobilitazione in sostegno ai partigiani di Kobane e al popolo Kurdo. Tre in particolare sono gli obiettivi che mi sono stati sottolineati nei giorni scorsi, quando sono stato in delegazione a Kobane con il Partito della Sinistra Europea. In primo luogo l’apertura di un corridoio tra la frontiera Turca e Kobane sia a fini umanitari che per permettere l’ingresso di armi e rifornimenti per i partigiani che combattono a Kobane. In secondo luogo vi è la necessità di un rapido intervento umanitario internazionale diretto ai rifugiati Kurdi che sono palesemente discriminati dallo stato Turco e scaricati sulle spalle della popolazione locale. In terzo luogo è necessario togliere immediatamente il Pkk – che è il partito in cui si riconosce la stragrande maggioranza dei Kurdi Turchi e siriani – dalla lista delle organizzazioni terroristiche, così come deciso negli anni scorsi dagli Usa e dall’Unione Europea. E’ vergognoso che chi combatte concretamente sul terreno i nazisti dell’Isis venga considerata a livello internazionale una organizzazione terroristica».

 

Paolo Ferrero,

segretario nazionale di Rifondazione Comunista

Landini a Spezia, Ravera (Prc Liguria): “Contro il governo Renzi, sabato tutti a Roma a difendere i lavoratori”

22 ottobre 2014, by  
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In occasione della visita di questa mattina del segretario della Fiom Maurizio Landini ai cantieri San Marco della Spezia, la federazione spezzina di Rifondazione Comunista ha accolto la prima uscita pubblica del neo segretario regionale ligure del Prc Marco Ravera, eletto domenica scorsa a Genova dal congresso regionale del partito assieme al nuovo Comitato Politico Regionale (7 gli spezzini eletti: Chiara Bramanti, Sergio Olivieri, Massimo Lombardi, Jacopo Ricciardi, Massimo Marcesini, Roberto Bedini, Alessio Menconi).

Ravera ha puntato l’attenzione sull’importanza della prossima manifestazione di sabato 25 ottobre a Roma organizzata dalla Cgil contro il vergognoso “Jobs Act” del governo Renzi, che sta per passare alla Camera con un altro voto di fiducia, dopo quello del Senato. Quello del Pd è un inqualificabile attacco frontale ai lavoratori e a tutti i cittadini, già duramente colpiti dalla crisi, dalle casse integrazioni, dal lavoro precario e mal pagato. Renzi ha proseguito, aggravandole, le politiche di Berlusconi, Monti e Letta obbedendo ai diktat della Merkel, di Marchionne e di Confindustria.

Il baluardo dell’articolo 18 va esteso a tutti i lavoratori e va difeso ad oltranza assieme al più grande sindacato italiano, anche con lo sciopero generale e l’occupazione delle fabbriche, come ha sottolineato oggi lo stesso Landini.

Per questo sarà fondamentale la piena riuscita della manifestazione di sabato: oltre che per il lavoro è una battaglia per la democrazia e la libertà di questo Paese. Da Spezia Rifondazione sarà presente nei pullman messi a disposizione dalla Cgil e dalla Fiom: gli interessati a partecipare possono contattare via mail o fb la nostra federazione o la stessa Cgil.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Roma, 8 settembre 2013: nel nome della Costituzione e della Sinistra, un’assemblea che ha aperto una speranza

9 settembre 2013, by  
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L’assemblea che si è tenuta domenica 8 settembre a Roma, convocata da Lorenza Carlassare, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky rappresenta un grande fatto politico.

Innanzitutto perché è perfettamente riuscita e questo ci dice della volontà di ripartenza che vi è in quel popolo della sinistra che vuole cambiare le cose. In Italia vi sono le energie morali e politiche per riaprire un percorso di alternativa, di chi non si rassegna allo stato di cose presente.

In secondo luogo perché la convocazione della manifestazione del 12 di ottobre per la Costituzione e per il lavoro e il percorso di preparazione della stessa saranno un grande fatto democratico e di mobilitazione popolare. Il vero disastro dell’Italia non sta solo nella protervia berlusconiana o nella sciagurata azione dei governi di unità nazionale. Il vero disastro sta nella rabbia e nella insoddisfazione popolare che però non trovano punti di sbocco collettivo. Il disagio del paese oggi si esprime più in rabbie individuali, in solitudini impotenti che in una risposta collettiva. La manifestazione del 12, il percorso di mobilitazione precedente e quello che inevitabilmente si aprirà dopo il 12 costituiscono invece la possibilità di costruire un grande movimento democratico di risposta collettiva all’attacco alla democrazia e ai diritti sociali. La possibilità di passare dall’Io al Noi è inscritta nelle proposte dell’assemblea di ieri e costituisce un enorme fatto politico che ci riavvicina alle mobilitazione degli altri popoli europei.

In terzo luogo l’aver legato la questione della difesa e dell’applicazione della Costituzione con le questioni del lavoro è decisivo. Oggi l’applicazione delle politiche neoliberiste stanno mettendo in discussione tutti i livelli di civiltà conquistati nel dopoguerra in Europa: il welfare, il sindacato e i diritti dei lavoratori, la democrazia. Le politiche di austerità lungi dal farci uscire dalla crisi la stanno aggravando e ne scaricano i costi sulle masse popolari. Questo attacco viene condotto congiuntamente da centrodestra e centrosinistra e i governi Monti e Letta ne sono la plastica dimostrazione. Non si tratta solo di un fatto italiano. Tutte le peggiori decisioni assunte a livello europeo, dal trattato di Maastricht al Fiscal Compact sono state assunte insieme da popolari e socialisti. Se poi facciamo mente locale sul fatto che i leader che principalmente vogliono sferrare un attacco alla Siria sono il Democratico Obama e il socialista Hollande, il quadro è completo. Occorre evidentemente costruire una alternativa culturale e politica al centrodestra quanto al centrosinistra e solo tenendo insieme questione sociale e questione democratica è possibile rovesciare queste politiche e difendere i diritti sociali come la democrazia. Il rischio che abbiamo è infatti che sotto l’attacco devastante ai diritti sociali e del lavoro la questione della democrazia venga vista come una cosa secondaria da vasti strati sociali. Una specie di lusso di cui non val la pena occuparsi. Addirittura vi è il rischio che ipotesi presidenzialiste e populiste possano incontrare a livello di massa il diffusissimo sentimento di repulsa per la politica. Mettere in discussione le politiche neoliberiste sia sul piano dei loro effetti sociali, sia sul piano della difesa della democrazia e della partecipazione è quindi la strada giusta: La via maestra.

Da ultimo l’assemblea e il percorso proposto apre anche la strada e la speranza per la costruzione di uno spazio pubblico di sinistra. Dentro il regno del bipolarismo e delle politiche neoliberiste, Rodotà ha giustamente denunciato il vuoto della politica. Questo vuoto va riempito e noi proponiamo di farlo evitando di ripercorrere gli errori del passato. Non ha funzionato la Federazione della Sinistra così come non ha funzionato Rivoluzione Civile: Non funzionano le ambiguità nel rapporto con il centro sinistra e i patti di vertice a cui siamo stati costretti. Non si tratta quindi di fare un nuovo partito o di mettere insieme gli attuali gruppi dirigenti: si tratta di dar vita ad un spazio pubblico della sinistra basato sul principio della democrazia e della partecipazione, in cui, a partire da un comune progetto politico e da regole condivise, si possa ricostruire una comunità di dibattito e di azione civile, culturale e politica. Si tratta di coinvolgere le centinaia di migliaia di uomini e donne di sinistra che oggi in Italia sono alla ricerca di un punto di riferimento politico. Una ricostruzione dal basso che può essere il valore aggiunto prodotto dal percorso di mobilitazione deciso ieri e che vede nella serietà e nell’autorevolezza delle persone che hanno convocato l’assemblea un fattore non secondario di speranza.

Paolo Ferrero

ilfattoquotidiano.it

Firma l’appello al “NO MONTI DAY”!

27 ottobre 2012, by  
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Siamo persone che lottano, organizzazioni sociali e sindacali, forze politiche e movimenti civili, e ci siamo assunti l’impegno di dare voce e visibilità alle tante e ai tanti che rifiutano e contrastano Monti e la sua politica di massacro sociale, dando vita il 27 ottobre a Roma a una giornata di mobilitazione nazionale, NO MONTI DAY.

Scendiamo in piazza per dire:

NO a Monti e alla sua politica economica che produce precarietà, licenziamenti, disoccupazione  e povertà, no alle controriforme liberiste, oggi e domani.

NO all’Europa dei patti di stabilità, del Fiscal Compact, dell’austerità e del rigore, che devastano da anni la Grecia e ora l’Italia.

NO all’attacco autoritario alla democrazia, no alla repressione contro i movimenti ed il dissenso,  no allo stato di polizia contro i migranti.

Sì al lavoro dignitoso, allo stato sociale, al reddito, per tutte e tutti, nativi e migranti.

Sì ai beni comuni, alla scuola e alla ricerca pubblica, alla salute e all’ambiente, a un’altra politica economica pagata dalle banche, dalla finanza dai ricchi e dal grande capitale, dal taglio delle spese militari e dalla cancellazione delle missioni di guerra, dalla soppressione dei privilegi delle caste politiche e manageriali, sì alla cancellazione di tutti i trattati che hanno accentrato il potere decisionale nelle mani di una oligarchia.

Sì alla democrazia nel paese e nei luoghi di lavoro, fondata sulla partecipazione, sul conflitto e sul diritto a decidere anche sui trattati europei.

Vogliamo manifestare per mostrare che, nonostante la censura del regime informativo montiano, c’è un’altra Italia che rifiuta la finta alternativa tra schieramenti che dichiarano di combattersi e poi approvano assieme tutte le controriforme, dalle pensioni, all’articolo 18, all’IMU, alla svendita dei beni comuni, così come c’è un’altra Europa che lotta contro l’austerità e i trattati UE. Un’altra Italia che lotta per il lavoro senza accettare il ricatto della rinuncia ai diritti e al salario,che difende l’ambiente ed il territorio senza sottomettersi al dominio degli affari.

Un’altra Italia che lotta per una democrazia alternativa al comando autoritario dei governi liberisti e antipopolari europei primo fra tutti  quello tedesco, della BCE  della Commissione Europea e del FMI, del grande capitale e della finanza internazionale.

Promuoviamo una manifestazione chiara e rigorosa  nelle sue scelte, che porti in piazza a mani nude e a volto scoperto tutta l’opposizione sociale a Monti e a chi lo sostiene, per esprimere il massimo sostegno a tutte le lotte in atto per i diritti, l’ambiente ed il lavoro, dalla Valle Susa al Sulcis, da Taranto a Pomigliano, dagli inidonei e precari della scuola, da Cinecittà occupata ai tanti esempi di cultura condivisa come il Teatro Valle occupato e le tante altre in giro per l’Italia, a tutte e tutti coloro che subiscono i colpi della crisi.

Vogliamo che la manifestazione, che partirà alle 14,30 da Piazza della Repubblica, si concluda in Piazza S. Giovanni con una grande assemblea popolare, ove si possa liberamente discutere di come dare continuità alla mobilitazione. Proponiamo a tutte e tutti coloro che sono interessati a questa percorso di costruirlo assieme, specificandone e ampliandone i contenuti, fermi restando i punti di partenza e le modalità qui definiti.

 

Il comitato promotore NO MONTI DAY ROMA 27 OTTOBRE

Mobilitazione nazionale sindacati inquilini, Prc La Spezia: “Abbassare gli affitti per fermare gli sfratti”

26 ottobre 2012, by  
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Oggi, 26 ottobre 2012, è cominciata in tutta Italia una mobilitazione unitaria dei sindacati inquilini contro la politica del governo e per chiedere alcune misure urgenti per affrontare almeno gli aspetti più devastanti  della condizione abitativa nel nostro Paese.

Rifondazione Comunista della Spezia, dopo il presidio organizzato il 10 ottobre scorso, giornata mondiale sfratti zero, ha aderito stamani all’iniziativa, che nelle nostra città si è realizzata alle 10 in un presidio davanti alla prefettura spezzina.

La piattaforma unitaria dei sindacati inquilini chiede cose semplici ma forti e, in qualche caso, radicali: rinnovo della proroga degli sfratti e la sua estensione alla morosità; il rifinanziamento del fondo sociale per l’affitto; la forte penalizzazione fiscale per le case sfitte; la possibilità per gli inquilini di detrarre il 19% dell’affitto pagato dalla denuncia dei redditi; una “inversione a u” rispetto alla cedolare secca per rendere convenienti i canoni concordati; la lotta senza quartiere al canone in nero; un intervento straordinario per aumentare la disponibilità di alloggi popolari per i comuni; l’individuazione, a partire dalla legge di stabilità, di una postazione di bilancio per l’edilizia residenziale pubblica.

Rifondazione evidenzia la connessione tra la giornata di lotta del 10 ottobre, che è stata un grande successo, e quelle del 26 ottobre e del 16 novembre prossimi. E per noi, almeno, non finisce lì: saremo domani 27 ottobre a Roma al “No Monty day” e parteciperemo alla campagna referendaria contro le manomissioni all’articolo 18 e alla raccolta firme per la proposta di legge sul Reddito Minimo Garantito.

Pensiamo, infatti, che un vero movimento per l’abitare debba ripercorrere, in maniera originale, quello che è stato il cammino del movimento per l’acqua pubblica, riuscendo a costruire una connessione tra movimenti, comitati di base, organizzazioni sindacali e sociali, amministrazioni che si distinguono per buone pratiche.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

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