“No ad altri impianti per i rifiuti, si a Rifiuti Zero”
21 luglio 2018, by admin
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Rifondazione Comunista esprime la totale solidarietà alle comunità di Santo Stefano Magra, Arcola e Vezzano Ligure che sono state oggetto di attenzione per la costruzione del famigerato biodigestore. I nostri consiglieri comunali Nadia Lombardi per Vezzano e Salvatore Romeo per Arcola si sono mobilitati affinché le rispettive amministrazioni assumessero una posizione chiedendo una discussione in consigli straordinari, mentre i nostri militanti sono già da tempo parte integrante delle organizzazioni di base e dei comitati che hanno raccolto firme tra le cittadine e i cittadini delle comunità ad oggi interessate.
E’ evidente a tutti che stiamo parlando di una questione di scala provinciale, per questo è sconcertante che il presidente della Provincia, Giorgio Cozzani, non abbia ancora assunto una posizione chiara. A lui chiediamo se avrà il coraggio di tutelare la salute dei nostri concittadini, oppure di avallare gli interessi privati di Iren. Tale imbarazzante silenzio raggiunge anche la giunta Toti, alla quale andrebbe posta la stessa questione.
Un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti nella provincia della Spezia non ha nessuna logica, né ambientale, né economica. Non si tratta di scegliere il luogo adatto ma di una scelta che graverebbe sulle spalle dei cittadini sia sotto il profilo dei costi che sotto il profilo del peggioramento della salubrità dei luoghi che vedrebbero nascere un impianto inutile e dannoso.
Rifondazione sostiene dal 2008 la proposta di Rifiuti Zero. L’abbiamo fatto portando alla Spezia il prof. Paul Connett per ben due volte, lo abbiamo fatto facendo approvare la delibera di adesione in alcuni comuni spezzini, lo abbiamo fatto consapevoli che l’unica via da percorre nella gestione dei rifiuti è l’esempio dei comuni virtuosi, che portano la raccolta differenziata al 90% riducendo ai minimi termini la frazione secca. Il biodigestore sarebbe l’ennesimo sperpero di soldi in un grande impianto, soldi che dovrebbero essere investiti nel servizio di raccolta, e che per giunta pregiudicherebbe una gestione virtuosa perché giustificherebbe la lavorazione dell’indifferenziato che deve diminuire, non aumentare.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Elezioni in Provincia a rischio, Bramanti e Romeo (Prc La Spezia): “Gravi inadempienze sulle notifiche. Pronto il ricorso al Tar”
21 dicembre 2016, by admin
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Clamoroso colpo di scena sulle elezioni del consiglio provinciale spezzino proclamate per il prossimo 8 gennaio.
A chiederne il rinvio è Rifondazione Comunista che, attraverso la sua responsabile agli Enti locali Chiara Bramanti e il consigliere comunale arcolano Salvatore Romeo, denuncia gravi inadempienze circa la procedura sulla pubblicizzazione del decreto di indizione dei comizi elettorali emanato dalla Provincia il 30 novembre us.
Infatti il decreto di indizione dei comizi elettorali, stando alla presa di RC, non è stato pubblicato sull’albo pretorio di alcuni comuni (Vezzano, Lerici, ecc.) come espressamente richiesto dalla Provincia all’art. 2 comma 2 del “MANUALE OPERATIVO PER L’ORGANIZZAZIONE DELLA PROCEDURA ELETTORALE PER L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DELLA SPEZIA” redatto in applicazione della Legge 7 Aprile 2014 n. 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” e successive modifiche e integrazioni.
Pertanto Rifondazione chiede al presidente della Provincia Federici di riaprire i termini per la presentazione delle liste in modo da mettere tutte le forze politiche che lo ritengono nelle stesse condizioni per la presentazione delle liste stesse.
In caso contrario è conseguente il ricorso al Tar per l’annullamento delle elezioni previste l’8 gennaio 2017.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Dal Prc La Spezia oltre 2000 euro ai terremotati del centro Italia, Lombardi: “Orgogliosi della generosità degli spezzini, ora però apriamo gli occhi su chi specula”
28 settembre 2016, by admin
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Un bonifico di 2016,80 euro è stato inoltrato ieri dal tesoriere provinciale della federazione spezzina di Rifondazione Comunista Salvatore Romeo alle Brigate di Solidarietà Attiva che operano a fianco della popolazione terremotata del centro Italia.

Prc La Spezia in partenza per Pesaro: “Due furgoni di materiale e più di mille euro per le vittime del terremoto di Amatrice”
16 settembre 2016, by admin
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Due furgoni pieni di generi alimentari, prodotti per l’igiene e giochi per bambini, partiranno domani mattina per Pesaro in aiuto alle vittime del terremoto del 24 agosto.
Il materiale è stato raccolto dai militanti di Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti della Spezia subito dopo il terribile sisma: la sede di via Lunigiana è stata utilizzata come base per i tanti cittadini che hanno voluto offrire al propria solidarietà ai tanti sfollati del centro Italia.
Il contenuto dei furgoni sarà distribuito alla popolazione dalle Brigate di Solidarietà Attiva che, come nel 2009 all’Aquila, sono sul posto accanto ai terremotati.
A questo si aggiungerà anche una donazione di oltre mille euro, ottenuti dall’incasso dell “Amatriciana solidale” dello scorso sabato a Ortonovo.
“Siamo molto soddisfatti” – commentano Jacopo Ricciardi e Salvatore Romeo – “la generosità degli spezzini è stata grande così come il contributo importantissimo della Cgil, Officina Rossa – Spazio Popolare, Archivi della Resistenza, Anpi Levanto, Federazione Prc di Savona, Rude Club Savona, i circoli Prc di Vezzano Ligure, Arcola, Lerici, Cogoleto, il comune di Arcola e la Pubblica Assistenza di Sarzana. Documenteremo con la massima trasparenza la consegna del materiale e del denaro“.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Giovani Comuniste/i La Spezia
Elezioni provinciali, L’Altra Spezia: “Alternativi al centrodestra e centrosinistra”
11 ottobre 2014, by admin
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Prc, Sel e cittadini indipendenti concorreranno insieme alle provinciali di domenica.
Lombardi: “Porta aperta anche al M5S ma l’alleanza dovrà basarsi sui temi e l’assetto idrogeologico sarà il primo punto“.
Premessa
per prima cosa esprimiamo un giudizio fortemente critico nei confronti del decreto Del Rio (legge 56 del 24 arile 2014) – che ha portato in maniera confusa e demagogica al finto scioglimento delle province – sbandierato strumentalmente come contenimento dei costi della politica ma che in realtà è volto esclusivamente a colpire gli spazi di democrazia elettiva nel nostro paese e a favorire la concentrazione del potere nelle mani di un unico partito.
I cittadini non sono più chiamati ad eleggere i propri rappresentanti e a dare indirizzi sulle linee di sviluppo del proprio territorio (non a caso in questa fase preelettorale nessuno ha parlato di programmi ma solo di posti, di composizione delle liste).
Nelle elezioni di secondo grado che ci saranno domenica prossima, saranno solo i politici a votare! La politica consolida se stessa!
Critichiamo anche il metodo con cui questa legge viene portata avanti, in maniera ondivaga ed ambigua, senza decreti attuativi, con fasi transitorie enormi, senza garanzie per i lavoratori dell’ente e soprattutto senza una precisa definizione delle competenze, lasciando così importanti servizi ai cittadini nell’immobilismo totale e nella più assoluta carenza di risorse.
Cogliamo quindi l’occasione delle elezioni provinciali per DENUNCIARE che il ridimensionamento delle Provincie voluto dal governo, rappresenta in se, e per le modalità con le quali è stato deciso ed attuato, un vulnus alla democrazia, ed è parte di un più ampio disegno antidemocratico ed autoritario volto a ridefinire l’architettura istituzionale del Paese e a modificare surrettiziamente la Costituzione. Non a caso le attuali ipotesi in campo di legge elettorale e di modifiche del Senato sono parti integranti e congruenti di tale disegno.
Noi crediamo invece nel ruolo delle autonomie locali come strumento per fornire servizi ai cittadini – soprattutto ai più deboli – e tutelare territorio ed ambiente capaci di garantire diritti costituzionali universali e di promuovere lo sviluppo di un’economia solidale.
Programma
Oggi le province sono diventate enti territoriali di area vasta, di secondo grado. La loro è una presenza transitoria, in attesa di una riforma Costituzionale che ne proporrà l’abolizione.
In questo quadro di incertezza comunque le competenze che restano in capo alle province come funzioni proprie o delegate dalla Regione sono:
- pianificazione territoriale di coordinamento
- tutela e valorizzazione dell’ambiente
- pianificazione dei servizi di trasporto
- formazione professionale
- costruzione e gestione delle strade provinciali
- programmazione della rete scolastica delle scuole superiori
- gestione dell’edilizia scolastica delle scuole superiori
Settori di interventi strategici per chi, come i componenti della lista “L’ALTRA SPEZIA” pone la questione di un nuovo modello di sviluppo basato sulla protezione dell’ambiente, lo stop al consumo di territorio, le energie pulite, la ricerca e l’innovazione in campo tecnologico, il turismo attivo, la cultura creativa.
Pianificazione territoriale tutela e valorizzazione dell’ambiente : La cecità di un modello insostenibile
Negli ultimi anni il territorio della provincia della Spezia ha risposto alla pioggia con un bollettino di guerra, tra frane ed alluvioni. Il 25 ottobre 2011 si consuma la tragedia: il 43% delle strade interrotte, decine di paese isolati da giorni, borghi fantasma, ponti crollati, 10 morti, 3 dispersi.
Il clima è cambiato, ma si continua a rubare spazio agli alvei, nessuno gestisce i corsi che convogliano a valle migliaia di metri cubi d’acqua in brevi tempi. L’abbandono della coltivazioni collinari indebolisce i terreni, i frequenti incendi estivi distruggono una vegetazione senza monitoraggio ne cura, diminuendo la tenuta dei pendii, ostacolando il deflusso idrico. La cementificazione, condonata o no, impermeabilizza il suolo.
I sindaci monetizzano il territorio concessionando aree a rischio per centri commerciali pieni di lavoratori precari, capannoni senza merci, residenze destinate ad essere sfitte
Noi pensiamo ed agiremo in provincia nella consapevolezza che la solidarietà a questa gente, a questa terra, debba passare per un cambiamento radicale, che si opponga alla cementificazione del suolo ed al suo abbandono, assumendo un modello economico riproduttivo: i piccoli comuni, presidi democratici del territorio. non devono sparire, devono anzi avere i mezzi per curare la natura che li circonda, rifondando le loro economie in una conversione compatibile.
Quanto sta avvenendo ripetutamente in tutta Italia e luttuosamente oltre che nella nostra regione e nel nostro territorio segna una demarcazione profonda, un punto di non ritorno rispetto al quale non c’è più il tempo per indugi per mediazioni politiche.
Riteniamo assolutamente necessario ed urgente che la Provincia si faccia promotrice e interprete di un’azione politica per la revisione dei PUC che abbia come obiettivo la vulnerabilità del territorio e la sua tutela, da accompagnarsi con norme di salvaguardia: blocco e moratoria edilizia fino alla definizione di piani urbanistici rispettosi del territorio.
La difesa del suolo necessita anche di interventi mirati e specifici quali un Piano straordinario regionale e provinciale, che integri risorse europee, statali e regionali per un grande progetto che potenzi il sistema di prevenzione della protezione civile, combatta il dissesto idrogeologico, metta in sicurezza il territorio e generi occupazione. Un Piano straordinario regionale e provinciale per il recupero delle terre incolte, il rilancio dell’agricoltura, il ripopolamento dell’entroterra attraverso un’economia integrata, basata su agricoltura, enogastronomia, turismo sostenibile, cultura, artigianato, energie pulite.
Formazione professionale
Nel campo della formazione professionale, altra funzione delegata dalla Regione alle Province, crediamo sia necessario porre la questione di un ripensamento radicale del modo in cui viene attuata, in particolare verso la possibilità di formare i giovani nelle competenze necessarie al territorio e anche di riqualificare i lavoratori che hanno perso il lavoro dopo i quarant’anni, che hanno ancora maggiore difficoltà a trovare un’occupazione.
Riteniamo inoltre indispensabile operare un costante e attento monitoraggio dei risultati che produce.
SCUOLA, programmazione della rete scolastica delle scuole superiori, gestione dell’edilizia scolastica delle scuole superiori
La scuola è il principale servizio pubblico che per sua natura è in grado di garantire pari dignità e cittadinanza, oltre che svolgere azioni perequative nei confronti delle disuguaglianze ancora e sempre più presenti nella società.
La scuola è stata ripetutamente interessata, dalle forze conservatrici e reazionarie che stanno governando in questi ultimi decenni, da processi normativi volti a stravolgerne il portato costituzionale inserendo striscianti forzature verso la privatizzazione di questo servizio.
Si veda come la tentata controriforma Moratti, basata su un modello clericale aziendalistico e su un percorso a doppio canale (da una parte i giovani con difficoltà sociali ed economiche indirizzati verso il riproposto avviamento al lavoro e dall’altra scuole selezionate anche grazie a finanziamenti privati che forniscono strumenti alti di conoscenza, richiesti dalla società per mantenere la sua leadership economica, ai giovani di famiglie di censo medio alto) sia sempre dietro l’angolo e venga per molti suoi aspetti riproposta anche dal governo Renzi.
Al contrario oggi a fronte della crisi, del tentativo di rendere il lavoro sempre più precario e i lavoratori empre più soli e senza diritti, la difesa della scuola pubblica per tutti, capace di formare cittadini consapevoli e critici e per tutto l’arco della vita, diventa un obiettivo primario a cui “l’altra provincia” deve dedicare il massimo impegno e risorse. Considerato che le competenze che permangono alla provincia sono edilizia scolastica e programmazione dell’offerta formativa
L’obiettivo quindi sarà quello di prefigurare un sistema scolastico basato su indirizzi di studio diversificati e flessibili, conformi alle prospettive del tessuto economico, supportato da servizi qualificati adeguatamente distribuiti nel territorio, atti a permettere scelte consapevoli per le nuove generazioni al fine di contrastare fenomeni di insuccesso e abbandono precoce.
Per questo critichiamo e crediamo sia necessario un ripensamento della regione Liguria che ha avocato a se la programmazione della rete scolastica, competenza che non può essere distaccata dalla profonda conoscenza della realtà locale, sia in termini di valenza sociale del presidio scolastico, sia in termini di effettiva conoscenza dello stato delle strutture scolastiche.
Crediamo sia indispensabile mantenere e sviluppare sempre più un legame stretto tra scuola e territorio, con l’obiettivo di fare della scuola una reale risorsa della comunità, un soggetto riconosciuto che può e deve contribuire al suo sviluppo e alla sua emancipazione.
Obiettivi del dimensionamento la rete scolastica: evitare fenomeni di eccessivo pendolarismo nella fruizione dei servizi scolastici globalmente intesi e garantire pari opportunità di accesso e successo a tutti i membri della comunità specie all’utenza più debole e periferica
Intervento sul patrimonio edilizio scolastico: garantire agli studenti un ambiente scolastico sicuro e funzionale, articolato con spazi per la didattica (aule), per le esercitazioni e la ricerca (laboratori) la socializzazione (impianti sportivi, auditorium).
Ambienti confortevoli e stimolanti sono strumenti necessari per il miglioramento della didattica, oltre che opportunità per combattere la dispersione scolastica.
Politiche per il diritto allo studio: politiche volte a garantire pari opportunità di accesso all’istruzione e di successo scolastico per tutte le categorie svantaggiate (studenti pendolari, stranieri portatori di handicap), equa distribuzione dei servizi scolastici per limitare fenomeni di eccessivo pendolarismo (ampliamento dell’offerta formativa – nuovi indirizzi di studio – agevolazione e ampliamento delle possibilità di studio all’estero), politiche di sostegno e di integrazione per tutti gli svantaggi.
Elezioni Provinciali: Prc e Sel danno vita a “L’Altra Spezia”
22 settembre 2014, by admin
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No alle large intese, sì a dialogo con cittadini, associazioni, comitati
Le elezioni provinciali si avvicinano (si svolgeranno domenica 12 ottobre) e i vari movimenti politici presentano liste e candidati. Dopo il comunicato stampa diffuso qualche giorno fa in cui si smentiva l’appoggio di Rifondazione Comunista al sindaco spezzino Federici, oggi Massimo Lombardi (Prc) e Andrea Ornati (Sel) hanno presentato la lista con cui i due partiti di sinistra si presenteranno a questo appuntamento, “L’Altra Spezia“.
“L’Altra Spezia” spiega Ornati, “è sostenuta anche anche consiglieri comunali appartenenti a liste civiche indipendenti. E’ un movimento che si contrappone al Pd per ciò che riguarda i contenuti: punta soprattutto sull’ambiente, dato che il dissesto idrogeologico è uno dei maggiori problemi della nostra provincia. Altri temi importanti sono il lavoro e la scuola. Tuttavia il giudizio del coordinatore provinciale di Sel su queste elezioni è negativo, perché “manca il voto dei cittadini”. Proprio a questa affermazione si aggancia il segretario di Rifondazione, Massimo Lombardi, che parla di “elezione monca, perché di secondo livello“.
Infatti votano solo i consiglieri e i sindaci della Provincia e questo porta a un “voto ponderale“, per cui (ad esempio) il voto di un consigliere comunale di Pignone vale solo lo 0,04%. “Per noi anche avere un consigliere sarebbe una vittoria” dice Lombardi, che aggiunge “la nostra non è solo una lotta contro il Pd, perché sarebbe riduttivo. Noi vogliamo aprire il dialogo con le associazioni, i comitati, i cittadini. Tutto ciò che questo Pd non sta offrendo”. E per questo motivo “L’Altra Spezia” non finirà con queste elezioni provinciali. Si era parlato di una candidatura di Giulio Guerri (“Per la nostra città”), ma il consigliere spezzino ha deciso di rifiutare (pur dando l’appoggio alla lista) per far sì che “L’Altra Spezia” fosse una lista unitaria.
E per elezioni regionali? Entrambi i partiti stanno ancora definendo linee programmatiche, candidature e alleanze, l’unica notizia certa è che Prc non parteciperà alle primarie del centrosinistra. Infine, una battuta di Jacopo Ricciardi, che si dice “dispiaciuto per non avere in lista il Pdci, che sosterrà il Partito Democratico“.
Ecco i candidati de “L’Altra Spezia”:
Edmondo Bucchioni (Prc La Spezia)
Salvatore Romeo (Prc Arcola)
Paolo Zanetti (Sel Sarzana)
Pierangelo Rosi (Indipendente, Brugnato)
Sara Pellegrotti (Indipendente, Pignone)
Elezioni, Lombardi: “Gioia per il ritorno di Rifondazione nel parlamento europeo e per i compagni eletti nei comuni spezzini. Ricostruiamo insieme la sinistra di alternativa al renzismo”
27 maggio 2014, by admin
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Massimo Lombardi,
segretario provinciale Rifondazione Comunista La Spezia
Romeo: “Chiusura dei cantieri scuola-lavoro è miopia politica”
29 agosto 2013, by admin
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Leggo sulla stampa della netta chiusura da parte della Regione al rifinanziamento dei cantieri scuola e lavoro che termineranno la loro attività nei primi giorni di settembre.
La motivazione reclamata sarebbe l’esaurimento delle risorse economiche a fronte del generale riconoscimento delle attività svolte sul territorio dei 149 lavoratori coinvolti da parte dei sindaci, sindacati e cittadinanza.
Parlo di miopia politica e scarsa lungimiranza poiché è opinione generale che l’opera di prevenzione sul territorio (leggi manutenzione ordinaria) è di gran lunga più economica che gli interventi di somma urgenza e di ricostruzione a seguito di eventi che purtroppo abbiamo vissuto negli ultimi tre anni, oltre alla questione morale per la perdita di vite umane.
E allora perché non utilizzare una parte delle risorse destinate alla Protezione civile o quelle derivanti dalle accise sulla benzina che la Regione si era affrettata ad istituire dopo l’alluvione o ancora dai proventi degli sms che i cittadini avevano inviato in occasione dei tragici eventi del 2011, per continuare l’esperienza dei cantieri? E perché non una riduzione degli assessori regionali? (cinque o sei costano quanto 149 lavoratori).
Certo sarebbe opera di trasparenza sapere quanto è stato incassato dalla Regione e come è stato utilizzato. Sarebbe interessante sapere perché non si trovano le risorse per questa lodevole iniziativa che oltre a dare lavoro a 149 lavoratori si è rivelata importantissima per la gestione del territorio: domande che, credo, meriterebbero una risposta e non il silenzio come troppo spesso accade.
Salvatore Romeo,
ex assessore provinciale al lavoro e politiche sociali
Rifondazione al presidio dei cantieri “Scuola-lavoro”: “Vicini ai 149 lavoratori a rischio, Burlando dimezzi la giunta regionale per salvare i posti”
2 agosto 2013, by admin
Archiviato in Dalla Provincia, Lavoro, Partito, Primo piano
Una delegazione di Rifondazione Comunista, con il segretario provinciale Massimo Lombardi e l’ex assessore provinciale al lavoro Salvatore Romeo, era presente ieri mattina al presidio sotto la prefettura indetto dai sindacati e dai 149 lavoratori dei cantieri “Scuola-lavoro” per chiedere alla regione Liguria, finanziatrice del progetto, un’ulteriore proroga dei contratti in scadenza tra un mese per “mancanza di fondi”.
Rifondazione è vicina ai lavoratori che da quasi un anno e mezzo prestano servizio part time nei comuni spezzini colpiti dalle alluvioni del 2010 e 2011.
Un lavoro prezioso che gli enti comunali, già in forte carenza di organico, hanno apprezzato moltissimo ma che si vedranno svanire a breve, se non ci sarà un intervento immediato da parte delle istituzioni.
Diversi sono i motivi per cui è essenziale almeno una proroga dei contratti fino alla fine del 2013: la salvaguardia del territorio, reso sempre più fragile dai recenti cataclismi che si sono abbattuti sulla nostra provincia, l’integrazione effettiva del personale dei comuni e ultimo, ma non per importanza, il lavoro per 149 persone, autentica boccata d’ossigneo in questo periodo così difficile.
Inoltre, quasi tutti questi lavoratori si sono trovati disoccupati o in cassa integrazione a causa della grave crisi economica nazionale e difficilmente potranno essere ricollocati nel mondo del lavoro, trovandosi in un’età media non più verde.
Per questo la federazione provinciale spezzina di Rifondazione Comunista chiede alla regione Liguria e al presidente Burlando un impegno e immediato concreto affinchè si trovi una soluzione efficace per la salvaguadia di così tanti posti di lavoro, evitando csì una pesantissima crisi sociale nello spezzino.
Una soluzione già ci sarebbe: ridurre le spese degli emolumenti della giunta regionale dimezzando il numero degli assessori regionali (attualmente ben 12, dal costo annuo di circa 200000 euro cadauno) come richiede la legge a partire dalla prossima legislatura del 2015.
Basterebbe un po’ di coraggio e di volontà politica e si salverebbero centinaia di stipendi di persone in difficoltà. Ci auguriamo che il presidente ci rifletta con molta attenzione.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Romeo: “Tagliare gli assessori regionali e comunali per garantire i cantieri Scuola-lavoro”
22 luglio 2013, by admin
Archiviato in Dalla Provincia, Istituzioni, Lavoro, Primo piano

Se il problema è ‘solamente’ di carattere economico basta anticipare le volontà già espresse sia politiche che legislative di qualche mese e il problema non esiste più. Infatti dal 2015 la Regione Liguria dovrà ridurre sensibilmente il numero degli assessori e i loro entourage e questo comporterà un risparmio annuo di molte centinaia di migliaia di euro, sicuramente sufficiente per mantenere in attività i 149 lavoratori dei cantieri.
Ma la proposta può valere da subito anche a livello comunale e faccio l’esempio del mio Comune: Arcola.
Dall’anno prossimo il numero degli assessori dovrà per legge scendere dagli attuali sei a cinque (nulla vieta anche a quattro): se il sindaco volesse, potrebbe anticipare questa norma legislativa e ridurre la composizione della giunta di uno o due assessori trovando da subito le risorse per i lavoratori. Nello specifico si tratta di assessori della cui esistenza si sta interessando la nota trasmissione di “Chi l’ha visto?” in quanto da tempo non vi è traccia della loro presenza sul territorio comunale. In conclusione, mi piacerebbe avere risposte serie a quanto proposto e non essere tacciato di populista o demagogo. Provate a chiedere cosa ne pensano i lavoratori interessati.
Il consigliere comunale di Arcola
Salvatore Romeo