Lucarelli (Rivoluzione Civile): “Il mio impegno anche per rilanciare i progetti spezzini, dalle Cinque Terre ad Acam”

Il candidato Alberto Lucarelli, per Rivoluzione Civile, interviene in merito allo stato della sentieristica delle Cinque Terre. In una nota si legge: “Appresa la situazione di grave dissesto in cui versano le tratte sentieristiche delle Cinque Terre (compresa la famosissima Via dell’Amore), gravemente dequalificate dagli errori della gestione precedente, porterò immediatamente in Parlamento la discussione, affinché il recupero idrogeologico, agricolo e turistico delle aree interessante sia sottoposto all’attenzione generale del Paese. Il particolare equilibrio antropico delle Cinque Terre, le immense risorse che provengono dalla sua tradizione agricola e il suo turismo dinamico, sono infatti preziose risorse che non vanno né trascurate e disperse, ma urgentemente rilanciate attraverso un nuovo modello ambientale che rimetta al centro della discussione la trasparenza della gestione pubblica, il sostegno alle attività vitivinicole e la riqualificazione delle aree idro-geologicamente instabili. Mi impegnerò dunque a superare la confusione che ha riguardato il territorio in questi ultimi anni a causa dell’evidente inadeguatezza del Partito Democratico (già peraltro fallimentare sulla sfida Acam), rilanciando progetti seri che sappiano cogliere in modo unitario la straordinaria dimensione agricola, naturale ed economica delle Cinque Terre“.
Rivoluzione Civile
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“Quinta alluvione in tre anni, anche il Progetto Marinella è morto e sepolto”

19 novembre 2012, by  
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Allagamenti, evacuazioni, disastri. Le lezioni nella nostra provincia non servono e gli amministratori del territorio continuano ad eludere o rimpallarsi responsabilità. I cittadini devono essere consapevoli che le responsabilità sono chiare ed albergano in quegli amministratori che devono fare e non fanno nulla per ridare dignità a questo territorio. Nessuna pianificazione di salvaguardia, nessuna programmazione di presidio dei territori, nessun incentivo alla riconversione agricola, ma continui permessi di costruire e piani urbanistici dello scorso secolo!

Un anno fa le inondazioni mettevano la pietra tombale sull’outlet di Brugnato, ciò nonostante amministrazioni di tutti i livelli ignorano la gravità di un progetto simile in un’area esondata, oggi l’alluvione ha colpito Marinella, colpendo ancora famiglie. La nostra vicinanza a a loro la vogliamo esprimere decretando la morte della cementificazione della piana di Marinella, con quel progetto che era mera speculazione, tra darsene e porticcioli, tra alberghi e residenze, è ancora una volta il simbolo del fallimento della politica asservita agli affari.
Il partito del cemento è stato ancora una volta messo a nudo, e le conseguenze le pagano i cittadini, ancora una volta alle prese con allagamenti e perdite ingenti. Fortunatamente a questo giro nessuna vita umana ne ha fatto le spese, ma i 13 morti dell’anno scorso sembrano essere caduti nel dimenticatoio. Anche quest’anno una dura consapevolezza: o si cambia modello di gestione del territorio, oppure questa realtà sarà costante. La gente deve avere la consapevolezza che se tutto ciò continuerà è perché le amministrazioni locali prediligono i rapporti con banche, imprese e realtà che sfruttano il nostro territorio, invece di salvaguardare i beni comuni di una comunità.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Prc La Spezia: “Al sequestro del cantiere di Romito occorrono conseguenze politiche”

29 febbraio 2012, by  
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Esprimiamo soddisfazione per l’atto di confisca preventiva del cantiere del complesso commerciale e residenziale in costruzione a Romito Magra, nel comune di Arcola. Il sequestro evidentemente legittima le preoccupazioni espresse in queste settimane da associazioni e cittadini circa la necessità di cementificare ulteriormente una porzione di territorio che è stata soggetta ad esondazione.

Da Arcola alla Val di Vara occorre rivedere le politiche di gestione del territorio in salvaguardia, evitando di stigmatizzare chi chiede da tempo un’inversione di tendenza rispetto al modello cementificatorio, approntando iniziative globali di messa in salvaguardia dal rischio idrogeologico e strutturando sistemi economici che siano redditizi per il territorio e non lo sfruttino lasciandoci in eredità capannoni vuoti e disoccupazione.

Chi contesta il progetto sul piano formale ha la nostra solidarietà, tuttavia la discussione deve essere su ben altro. Il problema non è se il progetto avesse superato conferenze dei servizi, vagli di enti, commissioni e quant’altro, perché tutto ciò è avvenuto prima del 25 ottobre.

Oggi il comune di Arcola deve assumersi la responsabilità di prendere atto che le condizioni post alluvionali impongono una riflessione sull’opportunità di impedire certe scelte.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia