“Ancora uno scandalo corruzione, tutta la politica intervenga sulla trasparenza”

27 aprile 2018, by  
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Prima le mazzette Asl, poi quelle su Piazza Verdi. Il secondo scandalo-corruzione emerso nel giro di pochi giorni alla Spezia mette in luce, se mai ce ne fosse ulteriore bisogno, la “mala gestio” spezzina nei confronti dei grandi appalti pubblici. 

A rimetterci sono, come al solito, i contribuenti che prima pagano sulla propria pelle opere a dir poco contestate (come il rifacimento di Piazza Verdi) o ancora inesistenti (come il futuro ospedale nuovo Felettino) e poi vengono addirittura beffati con quel lievitare dei costi che spesso significa “tangenti”.
La questione morale si interseca anche con quella politica, visto che le amministrazioni regionali e comunali, di centrosinistra e di centrodestra, non hanno saputo o voluto intervenire in tempo, non accorgendosi di nulla e non rimuovendo o punendo quei funzionari che finiscono inevitabilmente ad aver un potere decisionale (e di bilancio) troppo grande. Ciò ha prodotto quel fantomatico “sottobosco” in cui prosperano svariati personaggi alla continua ricerca dell’appalto, del contratto, del favore di turno. Temi che Rifondazione ha sempre denunciato nel corso degli anni, a partire dai tempi pre-Parcopoli.
Al netto delle decisioni della magistratura, chiediamo alla politica spezzina di fare una grossa autocritica e di provvedere a risanare al più presto la macchina amministrativa coltivando la più assoluta trasparenza che non può più essere derubricata a questione di secondo piano.
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Porto, respinta mozione urgente di Bucchioni: “Il Pd fa lo struzzo in Consiglio comunale”

11 novembre 2016, by  
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Nel corso della riunione del consiglio comunale della Spezia che si è svolta nella serata di lunedì 7 novembre ho presentato un’apposita mozione, così come previsto dai regolamenti vigenti, con la richiesta che il Sindaco Federici e l’Amministrazione comunale riferissero urgentemente sulla situazione venutasi a creare a seguito dell’inchiesta in corso che vede coinvolti anche funzionari dell’Autorità portuale nonché lo stesso Presidente.

La richiesta è stata respinta a causa del voto contrario dei consiglieri del Pd e della maggioranza che sostiene Federici che, evidentemente, non hanno ritenuto necessario che il consiglio comunale fosse informato dall’amministrazione su una vicenda che è al centro dell’interesse della città.

Il diniego del Pd è stato motivato col fatto che c’è un’inchiesta in corso e che occorre attenderne gli esiti.

La motivazione è ridicola e pretestuosa: quelle portuali sono attività di primaria importanza per l’economia cittadina ed il Sindaco fa parte del Comitato portuale, che è un organo che svolge importanti funzioni di governo nella realtà portuale.

Sarebbe stato dunque doveroso da parte sua informare il consiglio comunale sulla situazione che si sta determinando in Porto.

E non è accettabile che si dica che non se ne parla finché c’è l’inchiesta in corso perché nei giorni scorsi sulla vicenda lo stesso Federici ha rilasciato interviste nelle quali parla di “distorsioni nei metodi di governo” e di “quadro grave ed inquietante”.

Non si capisce perché, allora, di queste “distorsioni” e di questo “quadro grave ed inquietante” se ne possa parlare sulla stampa ma non se ne voglia informarne il consiglio comunale.

Insomma un sindaco ed una maggioranza, quella del Pd, che di fronte a fatti così gravi preferisce fare come lo struzzo, mettere la testa sotto la sabbia e (far finta di) non vedere.

 

Edmondo Bucchioni,

consigliere comunale di Rifondazione Comunista La Spezia

Inchiesta Ap, Prc La Spezia: “Scardinare il sistema di potere basato sull’uomo solo al comando”

5 novembre 2016, by  
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L’inchiesta giudiziaria che ha investito l’Autorità Portuale spezzina è solo l’ultima di una serie di vicende che hanno coinvolto il nostro territorio e che mettono in luce in maniera evidente una drammatica mancanza di trasparenza e di democrazia nella gestione e nel governo della cosa pubblica. Al di là delle responsabilità dei singoli, tutto ciò è la diretta conseguenza di un prosciugamento sempre più radicale degli spazi democratici operati ad ogni livello, nazionale e locale, dove la cultura dell’uomo solo al comando e del decisionismo più assoluto porta, inevitabilmente, all’accentramento di un enorme potere personale e quindi al favorire di illeciti e malaffare di ogni forma.

Se poi questo potere, come nel caso spezzino, viene pressoché esclusivamente gestito da un unico partito, il Pd, ecco che un sistema già malato si ramifica nelle mani di pochi soliti noti (formalmente alleati ma in realtà in guerra fra loro, come in tutte le lotte di potere che si rispettino), senza alcun tipo di controllo.Ricordiamo che il restringimento della democrazia è avvenuto ad ogni livello istituzionale a partire dai consigli comunali, in larga parte svuotati della loro funzione di indirizzo politico e di controllo democratico e dalle stesse giunte, dove spesso è il monocolore Pd a dominare in lungo e in largo, con la figura del sindaco a fare da dominus assoluto.

A questo va aggiunto lo stravolgimento dei consigli provinciali che non vengono più eletti dai cittadini ma dai consiglieri comunali con un meccanismo che, nella nostra Provincia, ha prodotto un consiglio nel quale il Pd ha il 70% dei rappresentanti, più il presidente che è anche il sindaco della Spezia, tanto per restare in tema di accentramento dei poteri in una sola persona. Se consideriamo, infine, anche l’abolizione delle circoscrizioni, il gioco è fatto. La rappresentatività dei cittadini, e quindi del loro fondamentale peso politico sulla scena pubblica, è stata di fatto cancellata. E’ la stessa direzione della cosiddetta “riforma” istituzionale sulla quale siamo chiamati a votare tra un mese e che va nell’ottica di un abnorme rafforzamento dei poteri del governo, e in particolare del presidente del consiglio.

Tutti i casi scottanti del nostro territorio hanno un comune denominatore che ha coinvolto tutti i più importanti centri pubblici di potere: dal disastro Acam, alle questioni sarzanesi (progetto Marinella, progetto Botta, infiltrazioni mafiosee perquisizioni della Dia al palazzo comunale), dallo scandalo “Mani Unte” – Cinque Terre al vergognoso comportamento di Atc, dove solo alcune voci critiche come la nostra si sono battute per denunciare ogni abuso e mancanza di trasparenza. Per questo talune prese di posizione che abbiamo letto in questi giorni sui giornali da parti di esponenti del Pd ci appaiono non solo strumentali e finalizzate al posizionamento nei conflitti al loro interno ma anche alquanto tardive, visto che giungono solo dopo l’azione della magistratura.

Non possiamo dimenticare, per esempio, che scelte come la concessione senza gara per 53 anni a Lsct dell’utilizzo delle banchine sono state compiute con l’avvallo anche di chi oggi prende le distanze ma che allora si limitò ad un’alzata di spalle di fronte alla denuncia che Rifondazione Comunista fece in città, prima sulla stampa e poi con un’iniziativa della propria consigliera comunale Simona Cossu, con un dibattito pubblico al Centro Allende disertato dai rappresentanti del comune della Spezia. Per non dire poi delle pesanti ricadute ambientali di un dragaggio eseguito evidentemente in modo sbagliato o della totale mancanza di ascolto delle voci dei cittadini sui problemi di inquinamento ambientale ed acustico: tutte le manovre volte a privilegiare gli enormi interessi economici a scapito della salute e del benessere degli spezzini. 

Siamo consapevoli che le attività portuali rappresentano una parte importante del nostro tessuto economico ed occupazionale e proprio per questo pensiamo che vadano diradate le tante, troppe nebbie che si sono addensate attorno ad un porto nel quale l’impegno e la correttezza di quanti vi lavorano non possono essere offuscati dalle eventuali responsabilità di pochi. Proprio per questo occorre non solo che venga fatta piene luce ma che si volti radicalmente pagina, al porto come in città. Per uscire da questo sistema di gestione del potere fine a se stesso e utile a pochi, c’è solo una strada: ridisegnare il futuro della città mettendo al centro della discussione le priorità dei cittadini in tema di salute, sanità, trasporti, lavoro e vivibilità.

Scardinare questo sistema di potere e ridare spazio ai cittadini e alla democrazia partecipativa, nell’ottica di un’amministrazione della cosa pubblica che abbia come capisaldi il rispetto delle regole e il bene comune collettivo: questo è e sarà il nostro impegno.

 Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

A Duvia i lavori per lo smaltimento scavi del Felettino, Prc La Spezia: “Un vero schiaffo alla città”

8 agosto 2016, by  
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Riteniamo sia un vero e proprio schiaffo alla città della Spezia l’assegnazione dell’appalto di smaltimento delle terre di scavo per il nuovo ospedale del Felettino all’Orazio Duvia & C

Inutile sottolineare, infatti, come tale nome sia legato indissolubilmente a una delle pagine più oscure della nostra provincia e non solo, quella della famigerata discarica di Pitelli che tanto ha nuociuto alla salute dei nostri concittadini
 
A oltre trent’anni dallo scandalo, vedere lo stesso Duvia occuparsi dei lavori per il futuro polo medico spezzino ha il sapore di un’autentica beffa. 
 
Ci auguriamo che tale nostra indignazione venga espressa anche dalle altre forze politiche nonché le istituzioni e le associazioni spezzine.
 
Pitelli è una ferita ancora aperta che non si rimarginerà tanto facilmente. Spezia non può essere presa in giro ancora una volta.
 
Sollecitiamo inoltre l’attenzione, rimanendo sul tema-Felettino, sul caso dei lavori dell’innalzamento del 5° piano dell’ospedale, mai utilizzato, sul quali pende un esposto in procura firmato da numerosi cittadini spezzini per denunciare l’ennesimo sperpero di denaro pubblico. 
 
Chiediamo pertanto alle istituzioni competenti e alla magistratura di fare chiarezza sul caso prima che l’edificio venga definitivamente demolito.
 
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia  

Prc La Spezia sul caso Monterosso: “Ancora una volta c’è chi specula sui disastri”

6 febbraio 2016, by  
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Ciò che sta emergendo sulla cronaca di Monterosso non è che la punta di un iceberg, ennesima vicenda in cui la gestione autoritaria da parte di sindaci e di stretti gruppi di collaboratori mette in atto sfruttando le gravi condizioni del territorio, dopo una tragedia come l’alluvione del 2011.
 
Le intercettazioni che emergono hanno un rilievo politico straordinario, lasciando intendere ancora una volta il trasversalismo nell’interesse di gestire queste drammatiche situazioni non certo nell’interesse della collettività ma di pochi. Il punto di arrivo di una politica che deregola, che nasconde, che esclude partecipazione e trasparenza come elementi fondanti della vita pubblica, politica ed amministrativa. Non converrebbe scomodare la “questione morale”, tant’è che la liason che emerge tra Pd e Pdl a Monterosso non stupisce, visto che a suo tempo il sindaco Betta si presentò senza competitori alle elezioni. Ma siamo sicuri che questo sia l’epilogo?
 
Da anni associazioni ambientaliste, in totale solitudine e contro questi poteri, hanno lavorato per raccogliere documentazione e prove di come il nostro territorio è diventato un banchetto per pochi, a discapito degli interessi delle comunità e dei cittadini. Frutto di scelte di potere che hanno deliberatamente proceduto con modalità autoritarie in direzione di favorire speculazione e malaffare. In questo senso la stessa Rifondazione polemizzò con la scelta dell’allora sindaco Betta sul tentativo di fare una variante al PRG scaduto da secoli. 
 
Il dato politico ad oggi è semplice: mentre c’erano volontari che spalavano, come quelli che organizzammo con le Brigate di Solidarietà Attiva, ed aiutavano la gente, chi li amministrava pensava a “gonfiare i danni alla scuola” tanto “non se ne sarebbe accorto nessuno”. Auspichiamo che la Magistratura porti a compimento il suo lavoro, nell’interesse generale oggi più che mai, così come riteniamo doveroso che la Sinistra spezzina, ora più che mai, proceda unitamente verso un progetto di alternativa a questo sistema trasversale, che sia portatrice dell’unica rottamazione che questo paese ha bisogno, dalla corruzione e dal malaffare.
Segreteria provinciale Prc La Spezia

 

Rete a Sinistra: “Piano Verde per azzerare il consumo del suolo”

22 dicembre 2015, by  
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Mentre si moltiplicano anche a livello nazionale le mobilitazioni contro il Piano Casa (oggi l’interrogazione parlamentare dei deputati Stefano Quaranta e Luca Pastorino), questa mattina il consigliere regionale Gianni Pastorino ha scritto ai 235 sindaci della Liguria invitandoli a intraprendere azioni tempestive per fermare la prima legge-scandalo della giunta Toti: “Dalla data di pubblicazione della legge, i comuni avranno 60 giorni per decidere come applicare il Piano Casa” – ricorda Pastorino. Gli amministratori potranno indicare in quali aree non ammettere gli ampliamenti e i cambi di destinazione d’uso previsti dalla nuova legge; il che può consentire di escludere l’intero territorio comunale”.

Questo il passaggio cruciale, sul quale insiste l’accorata lettera di Pastorino: se non si corre ai ripari, una volta scaduti i fatidici 2 mesi il Piano Casa sarà applicato automaticamente. E non si torna indietro. “Passati i termini, i Comuni non potranno rimediare in alcun modo” – sottolinea Pastorino – “per questo chiediamo alle amministrazioni locali di attivarsi immediatamente, approvando una delibera di giunta o del consiglio“.
Nel frattempo, hanno superato quota 1000 le firme poste in calce alla petizione di Rete a Sinistra “Salva la Liguria” su Change.org, che si muove parallelamente al percorso istituzionale della lettera: “La risposta dai territori non si è fatta attendere” – commenta Pastorino – “le firme erano già diverse centinaia dopo le prime 24 ore; centinaia di cittadini che hanno a cuore una Liguria senza altre colate di cemento. A tutti loro voglio dire: non tutto è perduto, la battaglia prosegue». Meglio ancora con l’aiuto dei sindaci”
Ma la exit strategy di Rete a Sinistra al Piano Casa è sempre pronta sul tavolo: “Il nostro “Piano Verde” rappresenta l’unica opzione verso il consumo-zero di suolo – ricorda Pastorino nella lettera ai sindaci . Lo abbiamo presentato come maxiemendamento sostitutivo del Piano Casa; ed ora diventerà la nostra proposta di legge”.

 

da www.cittadellaspezia.com

Blitz di Pitelli: “Plauso al Corpo Forestale, da anni rivendichiamo la bonifica del sito”

13 giugno 2014, by  
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La federazione provinciale di Rifondazione Comunista plaude l’intervento del Corpo Forestale che ieri ha individuato, con un blitz, nuovi rifiuti nella zona della famigerata collina di Pitelli.
A discapito di chi tempo fa ha prima ottusamente spinto e poi incredibilmente esultato per il declassamento della collina di Pitelli a Sito di Interesse Regionale (ossia l’assessore Paita e il sindaco Federici), rivendichiamo le nostre annali battaglie istituzionali e di piazza a favore della piena verità e giustizia per uno dei più gravi scandali ambientali italiani.
Da sempre abbiamo chiesto e imposto alla scorsa maggioranza un processo di bonifica dell’area di Pitelli e lo stesso è stato ribadito dagli spezzini nella grande manifestazione cittadina dello scorso 8 marzo. Ci auguriamo che ora il sindaco e l’amministrazione comunale diano risposte convincenti alla cittadinanza e facciano definitiva chiarezza su questa piaga che affligge da troppi anni il nostro martoriato territorio.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Prc/Fds Valdimagra: “Aderiamo al presidio di Sarzana contro i tagli alla sanità. Lo scandalo deve finire”

21 aprile 2012, by  
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Rifondazione Comunista/Fds aderisce alla manifestazione non stop di oggi 21 aprile a Sarzana in piazza Matteotti contro i tagli alla sanità che colpiscono pesantemente i presidi ospedialieri della provincia e in particolare l’ospedale San Bartolomeo.

In questi anni i tagli sempre più crescenti a un bene comune e primario come la sanità stanno peggiorando (per usare un eufemismo)  in maniera esponenziale i servizi ai cittadini, a Spezia come a Sarzana. Uno smantellamento spietato attuato dal governo Berlusconi che l’attuale governo Monti si è ben guardato da interrompere.

Ospedali spaventosamente sotto organico, fuga dei pazienti verso altre regioni e liste di attesa interminabili con costi sempre maggiori per le tasche della gente: questo è lo scenario attuale. Il risultato è nella nostra provincia un’emergenza generale per i cittadini, mentre i reparti del San Bartolomeo sono oramai quasi inesistenti.

Mentre si favoleggia della costruzione del nuovo ospedale di Spezia, che verrà alla luce chissà quando, si depotenzia sempre di più quello di Sarzana, inaugurato solo nel 2000 e oramai ridotto a cattedrale nel deserto. Una vergogna che deve essere interrotta.

E’ inoltre inaccettabile la sempre più predominante presenze del privato che ingrassa sempre di più con gli appalti di servizio mentre sono a rischio decine di posti di lavoro di chi a fatica opera nel settore.

Il paziente e il cittadino devono tornare al centro delle attenzioni. La sanità è un diritto e non una voce di bilancio per fare cassa. La salute dei cittadini non si misura con i numeri. Basta alle speculazioni sulla salute delle persone.

Rifondazione Comunista/Fds Valdimagra