In Regione sviluppo compatibile: contro il ritorno al nucleare energia pulita
10 marzo 2010, by admin
Archiviato in Ambiente, Campagna elettorale, Primo piano
Il decreto è stato pubblicato. Con tutte le variazioni dell’ultima ora, taglia e cuci, grassetti ed evidenti passaggi di “copia e incolla”, che la dicono lunga della fretta con cui si è provveduto a sanare i ritardi accumulati. Un caso? Il decreto legge nuclearista approvato definitivamente il 10 febbraio, per un soffio non scadevano i tempi della decadenza della legge delega, che fissava il limite ultimo per la decretazione specifica al 15 febbraio. Onde evitare un decreto interpretativo sull’approvazione dei decreti, che il sig.Berlusconi a questo punto potrebbe inventarsi tranquillamente visti i precedenti, la vicenda indica ancora una volta il pressapochismo del centrodestra.
La politica degli annunci e della voce grossa, assenza pensare e produrre politiche utili per il paese.La vicenda energetica ne è la lampante dimostrazione: a partire dai roboanti annunci dei tempi con cui sarà aperto il primo cantiere delle future nuove centrali nucleari a carico dei contribuenti, visto che nemmeno i francesi riescono a reperire sul tanto decantato mercato, investitori privati pronti a buttar dalla finestra centinaia di miliardi di euro, si arriva all’ultimo minuto ad approvare un testo che non dice nulla e che ridelega il tutto all’ennesimo carrozzone fantasma: l’agenzia per la sicurezza nucleare.
Si perde tempo quindi, mentre il paese avrebbe urgenza di una politica energetica seria, si pasticcia su un terreno paludoso ed inutile come il nucleare, trascurando dolosamente il risparmio, l’efficienza e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. La regione Liguria si è dotata con la giunta uscente di un piano energetico che deve essere attuato, e la sua attuazione passa per la legge sul risparmio e la certificazione energetica che da anche grandi possibiltà occupazionali del settore, ma passa soprattutto da un impegno che Rifondazione comunista sta già assumendo nel territorio spezzino: No al nucleare.
No all’installazioni di impianti nucleari, no alla costruzione di siti di stoccaggio di scorie radioattive. Non solo uno slogan, non solo un impegno elettorale che porteremo avanti con i nostri candidati alle regionali, Antonella Guastini e Massimo Lombardi, ma una coerente azione politica nel nostro territorio che passa per la presentazione nei consigli comunali di mozioni in cui si impegna le amministrazione a negare il permesso di installazione di tali impianti nei nostri comuni, e ad attivarsi presso le istituzioni preposte per fare questa battaglia, contro un vettore energetico costoso, superato e pericoloso.
Non è un caso che anche Follo, comune governato dal centrodestra, abbia approvato all’unanimità la mozione presentata dalla nostra consigliera, Sara Zolesi, a dimostrazione che i cittadini non vogliono tornare a prima del 1987, anno in cui il popolo italiano ha detto chiaramente No al nucleare attraverso il referendum. La nostra campagna continua con la discussione della mozione antinuclearista nel comune della Spezia.
Nucleare: scelta pericolosa e costosa
11 febbraio 2010, by admin
Archiviato in Ambiente, Primo piano
“Un ritorno al nucleare è scientificamente inconsistente, molto costoso e contraddice il referendum popolare del 1987. Purtroppo la decisione di oggi è l’ennesima dimostrazione che il governo si avvia a prendere una strada carica di conseguenze nefaste per tutta la collettività”.
Lo affermano Antonella Guastini e Massimo Lombardi, candidati di Rifondazione Comunista per la Federazione della Sinistra alla Spezia, alla luce del via libera dato dal Consiglio dei ministri al decreto legislativo che comprende i criteri per la scelta dei luoghi in cui nasceranno, le centrali nucleari.
“Tutto questo “grazie” alle enormi pressioni del ministro Scajola, padre padrone della Pdl ligure a cui ubbidiscono i vari Morgillo, Gatti, Cenerini e, non ultimo, il candidato presidente Biasotti“.
“Si tratta” – spiegano i candidati – “di una violazione dei principi minimi di democrazia e di un ritorno ad un passato carico di insicurezza per i cittadini, come dimostrano i continui incidenti ed il problema irrisolvibile delle scorie. Invece di puntare sulle energie pulite, sulle fonti rinnovabili, che potrebbero essere il fulcro di nuova occupazione si continua a giocare sulla pelle di cittadini e lavoratori. Per questi motivi, come Federazione della Sinistra, insieme ai cittadini, ai comitati ed altre forze politiche e sociali, saremo interpreti di quel percorso referendario che ci porterà a sconfiggere i progetti del governo e di chi sta dietro questa operazione”.
“Non possiamo non guardare in faccia alla realtà” – proseguono gli esponenti PRC spezzini– “Secondo l’inchiesta del giornalista Gianni Lannes, lo smaltimento dei rifiuti provenienti dall’ex centrale di Caorso sarebbe nelle mani della ‘ndrangheta, tirando in ballo anche il porto spezzino. E’ forse un caso che il Governo ha voluto definire un caso chiuso buttando in farsa le vicende sulle navi dei veleni? Dunque ancor prima di intraprendere la scellerata strada del ritorno al nucleare, si manifestano i primi effetti nefasti: più scorie per tutti.”
“Invece di seguire lobby ed interessi multinazionali – concludono Antonella Guastini e Massimo Lombardi– è il caso che il governo lavori ad un piano energetico nazionale (ancora assente) che incentivi le rinnovabili, la micro-generazione, il risparmio e l’ottimizzazione dei processi energetici, nell’interesse della collettività. In regione Liguria capitalizziamo scelte oculate, rilanciamo la battaglia per un modello sostenibile e chiediamo di chiarire le zone d’ombra di queste vicende, di navi affondate (Le dichiarazioni del pentito Fonti ce le siamo dimenticate?) e di colline irrimediabilmente distrutte (Pitelli docet).”
Ritorno al Nucleare… e le scorie?
1 febbraio 2010, by admin
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Di nuovo ombre sul “porto delle nebbie“? Rifondazione comunista chiederà impegni alle istituzioni
Negli anni ’90 furono accertati traffici di rifiuti nel porto spezzino, ieri il pentito dell’n’drangheta Francesco Fonti dichiarava la presenza di relitti a perdere, affondati per far sparire i loro carichi velenosi, anche nel mare antistante La Spezia. Oggi si riparla di traffici di scorie nucleari in Liguria, alla Spezia.
La notizia resa nota dal giornalista Gianni Lannes è inquietante: sono stati fotografati da lui stesso mezzi all’opera, nella centrale nucleare di Caorso in provincia di Piacenza, per gli smaltimenti connessi alla dismissione della più grande centrale nucleare italiana. Tali mezzi sarebbero poi giunti alla Spezia.
Ancora una volta La Spezia al centro dei traffici di rifiuti? Non possiamo dimenticare che La Spezia fu teatro di una delle più grandi vergogne italiane come la discarica di Pitelli, un sito in cui fu stoccato di tutto e di più, in barba ai cittadini e per speculare avidamente sulla loro pelle.
Certo non può mancare una riflessione politica responsabile sul tema del nucleare, tema che pensavamo tutti aver seriamente archiviato con il referendum abrogativo dell’87. Tuttavia il governo Berlusconi, e questo centrodestra incapace di elaborare proposte svincolate dalle connivenze con i poteri forti del paese, ci ripropongono questa scelleratezza: come sui rifiuti, altre nocività a carico della salute della gente.
Bene hanno fatto Legambiente e Coordinamento dei comitati spezzini a denunciare la gravità della situazione. Rifondazione comunista raccoglierà questi appelli per chiedere che le istituzioni spezzine siano in prima linea nel chiedere chiarimenti, che si facciano immediatamente protagoniste per la ricerca della verità.