9 marzo 2005-2017: dodici anni senza Aldo Lombardi, commemorazione al cimitero della Pieve

8 marzo 2017, by  
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Domani, 9 marzo, saranno dodici anni dalla scomparsa di Aldo Lombardi, storico segretario spezzino di Rifondazione, sindacalista Cgil, scrittore, poeta, drammaturgo. 

Aldo era questo e tante altre cose. Una morte improvvisa ce lo ha strappato via troppo presto, all’età di 63 anni, all’indomani del congresso di Venezia, al quale aveva appena partecipato con la solita passione.
Aldo ha lasciato molti bellissimi ricordi nelle tante persone che ha conosciuto in vita. Ne è una dimostrazione il continuo affetto che giunge ogni anno in occasione della sua commemorazione.
Per continuare a ricordarlo ci ritroveremo domani mattina alle 10 presso la sua tomba del cimitero della Pieve. Sono tutti invitati a partecipare.
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

“9 Marzo 2005 – 2016: per non dimenticare Aldo Lombardi”

8 marzo 2016, by  
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Il 9 marzo 2005 ci lasciava improvvisamente Aldo Lombardi, indimenticato segretario provinciale di Rifondazione Comunista, operaio, sindacalista Cgil, poeta, scrittore, antifascista.
La morte lo ha colto nel pieno delle sue forze: era infatti appena tornato dal congresso nazionale di Rifondazione tenutosi a Venezia, era candidato alle elezioni regionali liguri e dirigeva il partito spezzino da diversi anni con una passione che contagiava tutti. Per questo Aldo è rimasto nella memoria collettiva, non solo dei compagni ed amici, ma anche dei propri avversari politici.
 
A undici anni dalla dolorosa scomparsa, avvenuta all’età di 62 anni, lo ricorderemo domani, mercoledì 9 marzo 2016 alle ore 10 presso il cimitero della Pieve.  
 
Sono invitati a partecipare tutti i compagni e le compagne che hanno condiviso con lui lotte, sofferenze, gioie e conquiste.
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale della Spezia

Giorgio Pagano: “Ricordo di Aldo, comunista e poeta”

9 marzo 2015, by  
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Il 9 marzo 2005, all’improvviso, Aldo Lombardi ci lasciava. Aldo Lombardi è stato per me un amico, un compagno con cui ho trascorso gran parte della mia vita politica. Lo incontrai l’ultima volta pochissimi giorni prima della sua scomparsa: portai, da Sindaco, il saluto al congresso provinciale di Rifondazione, poi ci abbracciammo a lungo sul palco. Un abbraccio che era una metafora di come sinistra radicale e sinistra riformista potessero, pur nelle differenze, camminare insieme. Lo abbiamo fatto negli otto anni, dal 1997 fino alla sua scomparsa nel 2005, in cui io facevo il Sindaco e lui il segretario provinciale di Rifondazione. Lo avremmo fatto anche dopo, se lui non se ne fosse andato così presto. Io, terminato il mio secondo mandato da Sindaco nel 2007, lasciai l’impegno nella politica “tradizionale” per scegliere una postazione associativa e civica, di lavoro culturale e politico dal basso, che mi ha portato sempre più lontano da un Pd in cui non ho mai creduto e sempre più, da riformista, a fianco della sinistra radicale. Chissà quante battaglie comuni avremmo fatto ancora…
Con Aldo ci siamo anche scontrati, ma un filo rosso ci ha sempre uniti, anche nei momenti più difficili. Lo conobbi nella seconda metà degli anni Ottanta, quando eravamo entrambi dirigenti provinciali del Pci. Io ero un convinto riformista: mi battevo per un partito che fosse coerentemente “socialista di sinistra”, portatore di un riformismo che a mio parere avrebbe dovuto essere più radicale di quello del Pci. Aldo era, invece, schierato su posizioni molto diverse, critiche del riformismo e “fedeli” al comunismo e all’Urss; cominciò a organizzare il dissenso interno al Pci che, a livello nazionale, andava coagulandosi attorno alla figura di Armando Cossutta. Con lui c’era un nucleo di compagne e compagni di valore: ricordo, tra gli altri, Rosanna Badiale, Dino Grassi, Rita Mamino, Alberto Schiavi. Avevano un buon radicamento in alcune fabbriche, il cantiere del Muggiano in primis, e in alcune zone della provincia, come l’arcolano. Erano impegnati in riviste come Interstampa e Pace e socialismo, e in associazioni a esse legate. Fece scalpore, a Spezia, la “lettera dei 101”, fortemente critica verso il partito: in piena estate Massimo D’Alema venne nel salone di piazza Mentana a discutere animatamente con Aldo e quelli che chiamavamo i “cossuttiani”. Tuttavia Aldo non fu mai un “cossuttiano” organico: la vicinanza con lui risale a questo periodo e fu transitoria. Io diventai segretario provinciale del Pci nel 1990, poi fui il primo segretario provinciale del Pds, nel 1991. Aldo non aderì al Pds e fu tra i fondatori di Rifondazione. Vivemmo insieme, scontrandoci ma nel rispetto reciproco, gli ultimi due congressi del Pci. Cercai, con successo, di mantenere comunque l’unità di tutto il partito sulle tematiche della città e della provincia. Ricordo che fui eletto segretario del Pci a scrutinio segreto praticamente all’unanimità, senza candidati alternativi. Nel vivo di uno scontro politico durissimo allora poteva ancora accadere una cosa come questa , che oggi appare impensabile.
Nel 1993 diventai assessore del Sindaco Lucio Rosaia. Aldo era un dirigente della Cgil. Ricordo un impegno comune: la battaglia per l’ambientalizzazione della centrale, che si concluse nel 1997 con un accordo molto positivo. La centrale fu depotenziata (da 1800 a 1200 MW) e riconvertita: per metà funzionante a carbone desolforato, per metà a metano. L’Enel, nella trattativa, era partita con la proposta di mantenere tutti i gruppi a carbone; l’accordo fu quindi un successo. Certo, oggi quel risultato ci appare del tutto insufficiente. Aldo sarebbe in prima fila a battersi contro il carbone. Ma sempre con l’attenzione al tema del rapporto tra lavoro e ambiente, che fu una costante del suo impegno di segretario di Rifondazione, da fine 1997. In lui, come in tutti noi che venivamo dal movimento operaio e dall’industrialismo, ci furono certamente contraddizioni: eppure diventammo progressivamente consapevoli che la società umana può beneficiare di benessere e di sviluppo solo usufruendo delle risorse naturali, che vanno quindi difese e tutelate. La riflessione a Spezia sul “nuovo modello di sviluppo” e sulla “conversione ecologica dell’economia” deve molto a Aldo.
Nel 1997 fui eletto Sindaco, e per la prima volta Rifondazione entrava in maggioranza e in Giunta. Aldo è stato sempre un mio sostenitore leale. Anche nei momenti di tensione, che non sono mancati, Aldo ha sempre avuto chiaro che l’amministrazione che guidavo era l’esperienza più avanzata possibile. Tirava spesso la corda, ma non la spezzò mai. E io sapevo che non l’avrebbe mai spezzata.

L’unità della sinistra l’avevamo entrambi nel sangue, nonostante la scissione che ci aveva divisi nel 1991. Tant’è che l’unità a Spezia resse anche quando Rifondazione, nel 1998, ruppe con il Governo Prodi. Grazie a noi due, e grazie a Sergio Olivieri, che da assessore iscritto a Rifondazione esercitò sempre un ruolo, spesso difficile, di raccordo. Aldo seppe costruire una sua immagine efficace di combattente politico, che lo rese molto popolare nell’opinione pubblica e ne fece un personaggio di primo piano nella politica cittadina. Sapeva inoltre costruire quella “connessione sentimentale” con il suo popolo che è un tratto necessario, oggi quanto mai dimenticato, per un dirigente della sinistra. Tante sono le lotte e le iniziative delle quali Aldo fu animatore: era vulcanico e creativo. Mi viene in mente la battaglia contro il forno inceneritore a Boscalino di Arcola, nella zona industriale a maggiore criticità ambientale, che facemmo insieme: io lo ereditai come un progetto in fase molto avanzata, con un appalto già aggiudicato. Ma riuscimmo a farlo saltare. E poi le iniziative contro l’impianto Pol/Nato di Vezzano; il Capodanno sul tetto della San Giorgio, dove lo raggiunsi subito dopo la mezzanotte; l’attenzione alla questione operaia ma anche a quella ambientale (la compatibilità tra porto e città); la consapevolezza della nascita delle nuove povertà; la lotta, solitaria, contro le storture del “sistema” delle Cinque Terre, che Aldo intuì per primo… A volte era più forte la denuncia rispetto alla proposta: ma occorre riconoscere che Aldo cercò sempre di supportare l’iniziativa politica con l’elaborazione progettuale. Lo testimonia, tra l’altro, il suo impegno per il “Progetto Spezia”, che fu un tentativo interessante di analisi della realtà provinciale accompagnata da proposte programmatiche.
Aldo fu poi tra i primi a Spezia a capire l’importanza del movimento no global. In preparazione del G8 di Genova, Rifondazione organizzò un incontro in sala Dante con don Andrea Gallo. Aldo e il Gallo divennero amici, poi toccò a me: trovai nel Gallo un saldo punto di riferimento politico e morale che mi sostenne nella scelta di “ricominciare da capo”, che feci nel 2007 ma decisi di fatto nel 2005, quando rinunciai a fare il parlamentare. Aldo partecipò alle giornate di Genova. Era in mezzo agli scontri il 21 luglio, il giorno della morte di Carlo Giuliani. E ancora a Genova il 22 quando ci fu il macello sul lungomare e Aldo, per sfuggire alle cariche, si tuffò in mare. Queste caratteristiche lo resero “popolare” anche tra i giovani antagonisti: Aldo li sostenne prima nell’occupazione dell’ex Liceo Scientifico, dove venne costituito il Centro sociale Il Geko, e poi in quella del May Day alle Pianazze.
Nel 2001 andai al Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre. Ne discutemmo a lungo: eravamo entrambi convinti che le nostre due tradizioni, quella comunista e quella socialista riformista, avrebbero dovuto incontrare i giovani no global, per costruire un’alternativa al neoliberismo, “un altro mondo possibile”. Io mi stavo sempre più convincendo, sulle ceneri del blairismo, che la sinistra doveva superare la vecchia contrapposizione tra le sue due anime, quella riformista e quella radicale, uscendo dall’alternativa perdente tra la mera gestione dell’esistente e la mera protesta, unendo il realismo e l’immaginazione.
Significativa è stata l’attività culturale di Aldo: poesie, racconti, romanzi, e pure testi per il teatro, che furono rappresentati. Alcuni scritti sono ancora inediti, mi racconta il figlio Massimo: sarebbe opportuna un’iniziativa per la pubblicazione. Gli era sempre piaciuto scrivere, come raccontò nella testimonianza raccolta nel libro di Remo Sensoni “Il Sindacato nella storia spezzina”: “Provengo da una famiglia comunista. Mio padre è stato un arsenalotto che era membro di commissione interna. Fu trasferito durante le lotte contro il Governo Tambroni. Mia madre era seconda nella segreteria dell’Unione Donne Italiane. Lavorava alla filanda… Quindi a casa mia sono cresciuto in mezzo all’informazione e ai giornali e alla stampa di sinistra. Giovanissimo sono stato iscritto al Pioniere. Da lì ho sviluppato la mia passione per lo scrivere, anche se ho dovuto smettere presto di studiare per riprendere dopo. Il vecchio Partito Comunista ma anche l’Udi curavano la diffusione della cultura, anche organizzando gare di scrittura sul Primo Maggio, l’8 Marzo, il 25 Aprile”.

Come tanti, era bravo a scuola ma non poté studiare, e andò a fare lo stagnino a dieci anni e mezzo. Riprese a studiare molti anni dopo. L’insieme delle sue opere letterarie è contraddistinto da un’abile scrittura e da un linguaggio innovativo, che lo portò a innovare anche il linguaggio della politica. Non parlava mai in sindacalese o in politichese, proprio grazie alla sua passione letteraria. Parlava la lingua della vita reale, del dolore sociale, della creatività operaia e popolare.

www.cittadellaspezia.com

Dieci anni senza Aldo Lombardi, domenica commemorazione al cimitero della Pieve

7 marzo 2015, by  
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Dieci anni fa, il 9 marzo 2005, ci lasciava il grande Aldo Lombardi, indimenticabile e indimenticato segretario provinciale di Rifondazione Comunista della Spezia, poeta, scrittore, sindacalista Cgil.
Se n’e andato all’improvviso all’età di 62 anni, nel pieno delle sue forze e del suo eroico slancio, sempre a difesa dei lavoratori, dei poveri, degli oppressi e degli emarginati.
Una figura luminosa che resterà per sempre nei cuori degli spezzini, e non solo di sinistra.
 
Rifondazione lo commemorerà domani, domenica 8 marzo, alle ore 10, quando verrà depositata una corona presso la sua tomba al cimitero della Pieve.
Chiunque l’abbia conosciuto e desidera ricordarlo e salutarlo è invitato a partecipare.
Aldo vivrà per sempre con noi!

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

9 marzo 2005-2014: giornata speciale in ricordo di Aldo Lombardi con il concerto di Marco Sabbione dei Litfiba e Matia Bazar

8 marzo 2014, by  
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Il 9 marzo 2005 ci lasciava imporvvisamente Aldo Lombardi, indimenticato segretario provinciale di Rifondazione Comunista, operaio, sindacalista Cgil, poeta, scrittore, antifascista. A nove anni di distanza gli amici di Aldo organizzano per una giornata per ricordarlo, alla quale sono invitati a partecipare tutti i compagni e le compagne che hanno condiviso con lui lotte, sofferenze, gioie e conquiste.

Saranno due gli appuntamenti previsti: alle 10.30 presso il Cimitero della Pieve alla Spezia si terrà una commemorazione alla presenza di Bruno Casati, amico fraterno di Aldo, Fabrizio Solari della segreteria nazionale Cgil.

Alle 16.30 al Termo, presso la sede del circolo “Prc XXV Aprile-Aldo Lombardi” di Vezzano (di fronte alla Cassa di Risparmio), si terrà un concerto concerto di Mauro Sabbione, tastierista di fama nazionale di Litfiba e Matia Bazar, che eseguirà musica resistente con letture delle più emozionati poesie del compianto Aldo.
Rifondazione Comunista, circolo “XXV Aprile-Aldo Lombardi” – Rifondazione Comunista Vezzano Ligure