Renzi a Spezia, c’è chi dice NO!

11 novembre 2016, by  
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Vanno dal “Renzi go home” ai classici strali dal sapore locale. “Volevi allearti con Saso”, si sente, con più di un occhio alle regionali 2015) gli slogan scagliati oggi, a partire dalle 18, dal parcheggio del Megacine, dagli oltre cinquanta manifestanti che si sono dati appuntamento per dare un caldo benvenuto al premier Matteo Renzi, atteso per le 19 – ma il presidente segretario ha accumulato un po’ di ritardo visti gli impegni a Fidenza prima e Parma dopo – a Spezia Expo, per un incontro a favore del ‘Sì’ in vista del referendum del 4 dicembre prossimo. A convocare l’adunata antirenziana, ieri pomeriggio, Rifondazione Comunista, con Jacopo Ricciardi grande animatore. Hanno aderito il Partito comunista d’Italia e Sinistra dei valori, nonché le giovanili di Prc e Pci (Giovani comunisti e Fgic) e il Comitato Giovani per il No. Non hanno preso parte alla mobilitazione Possibile e Sel, assenza pesante e sorprendente. “Ci accusano di stare dalla parte di Forza Nuova e Casa Pound – tuona Ricciardi -, ma intanto quelli del Pd fanno le riforme con Verdini. Noi oggi siamo qua per dire no a Jp Morgan che detta l’agenda al governo. No alla riforma costituzionale, no alla buona scuola e al job act. In definitiva, no alle politiche di destra del governo Renzi“.

La voce del Pci, affidata a Matteo Bellegoni: “Non potevano non accettare subito l’invito a questa manifestazione, è il minimo. Bisogna rispondere allo scempio che Renzi sta facendo del nostro paese, lavorando per i poteri forti e portando avanti un programma vicino a quello della P2”. Chiaro anche Massimo Lombardi, segretario provinciale di Rifondazione: “Siamo qua per contestare nel merito e anche la persona. Per dire no alla politica dell’uomo solo al comando. Continueremo a lavorare per far capire che la riformi costituzionale non porta alcuna semplificazione-. Da Lombardi, anche un pensiero “ai manifestanti di Firenze: “in democrazia deve esserci spazio per tutto, consenso e dissenso”. Quasi un migliaio dentro i locali del centro-fiere, assiepati per assicurarsi un posto in prima fila. La corsa dei consiglieri regionali del Pd dalla sede della Regione e il solito dispiegamento di forze dell’ordine.

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“Ultimo atto del teatro degli orrori della politica spezzina. Federici già da tempo sfiduciato dalla città”

15 marzo 2016, by  
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Il teatro degli orrori della politica spezzina sembra chiudere il sipario sull’esperienza Federici.

Si tratta dell’ennesima vicenda che conforta chi, come le nostre forze politiche, da tempo sostengono l’assoluta irresponsabilità ed inadeguatezza di una classe politica autoreferenziale e dirigista, autoritaria e lontana dai problemi della gente, che consuma le proprie guerre tra bande con un unico fine: il mantenimento del potere. Follo, Lerici, Ameglia, Riccò del Golfo, Portovenere, Sarzana, Arcola, Castelnuovo, le Cinque Terre, ora la città capoluogo. Un filo conduttore di tante storie che vedono il Pd protagonista di scelte sconsiderate, di azioni folli, dove il governo del territorio è uno strumento personalistico di carriera e di protagonismo. Da tempo abbiamo scelto di prendere le distanze da questo modo di far politica, le cui conseguenze sono devastanti per le comunità: svendita di Acam, inquinamento dell’Enel, gestione del Porto, privatizzazione di Atc, disastro della Sanità, scandalo Cinque Terre.

Non ultimo l’irresponsabile scontro istituzionale e di potere tra sindaco (nonché presidente della Provincia) e presidente dell’Autorità Portuale.

Federici, nei fatti, da molto tempo, è stato sfiduciato dai propri concittadini i quali hanno potuto misurare, sulla loro pelle, una modalità arrogante e prepotente di gestione della cosa pubblica capace di dividere la Comunità spezzina come mai accaduto in passato.

Quanto occorre in queste ore non è che la conseguenza della condotta di questi ultimi anni.

Tuttavia, crediamo che il vero nodo politico stia nel ruolo che questi sindaci posseggono e nella legge elettorale che li legittima, in quanto eletti direttamente dal popolo, a ruoli plenipotenziarii, privi di senso democratico e partecipativo. Si è pensato che la crisi dei partiti si risolvesse investendo nelle persone e indebolendo i primi che, nei fatti, sono sotto ricatto. Abbiamo scoperto, nostro malgrado, che le persone sono assai peggio dei partiti. Viste le controriforme in materia costituzionale, in atto da parte del governo Renzi, dubitiamo fortemente che tale situazione sia l’anticamera di un’analisi critica dello sfacelo che questo sistema ha creato, per questo riteniamo che oggi più che mai le nostre forze politiche debbano impegnarsi unitariamente per costruire, da subito, un’alternativa di governo del territorio che sia suggellata da un punto imprescindibile: la dignità delle istituzioni, dei consigli comunali, ed il rispetto delle nostre comunità con la costituzione di percorsi partecipativi reali.

E’ la ragione per la quale, solo poche settimane fa, abbiamo risposto, tutti insieme “No grazie” alla proposta del Pd di siglare accordi elettorali in vista delle prossime elezioni amministrative.

E’ tempo di cambiare.

Rifondazione Comunista, Sel, Possibile, Sinistra dei Valori La Spezia

 

“Giovedì 11 febbraio ore 17 presidio antifascista unitario in Piazza Beverini”

10 febbraio 2016, by  
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Domani giovedì 11 febbraio i partiti politici, le associazioni, i sindacati si ritroveranno alle ore 17 in Piazza Beverini per ribadire per l’ennesima volta il loro secco NO a manifestazioni organizzate da forze neofasciste e razziste.

Crediamo che nel settantesimo anniversario dell’Assemblea Costituente tali manifestazioni, purtroppo non nuove nella nostra città, siano offensive dei valori della Costituzione nata dalla lotta partigiana e per la storia della nostra città che da sempre è antifascista e antirazzista.

 

Rifondazione Comunista

Partito Comunista d’Italia

Sinistra Ecologia e Libertà

Possibile

Partito Democratico

Partito Socialista Italiano

Giovani Comunisti La Spezia

ANPI Provinciale La Spezia

Arci

Cgil

Cisl

Uil

Enel, Lombardi e Ornati replicano a Erba: “Non presenti al tavolo perché non siamo stati informati”

14 dicembre 2015, by  
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“Ci lascia alquanto perplessi la lettera inviata ieri a CDS da Luca Erba, segretario Pd della Spezia e consigliere comunale”.

Non tarda ad arrivare la risposta di Andrea Ornati e Massimo Lombardi, rispettivamente segretari provinciali di Sinistra ecologia libertà e Rifondazione Comunista, alle dichiarazioni rese ieri dal giovane politico spezzino (leggi qui).
“In primo luogo, occorre chiarire al giovane politico spezzino – affermano – che è difficile essere presenti ad una conferenza stampa se non se ne conoscono né il giorno né l’ora di svolgimento. Questo per quanto riguarda l’aspetto che regola le normali prassi di interlocuzione politica. Ci sorprende dunque che in una fase così delicata per la politica provinciale e regionale, si intraprendano iniziative improvvisate, mediatiche ed autoreferenziali, potenzialmente lesive della serietà della discussione dei grandi temi che riguardano i cittadini. Abbiamo appreso ieri pomeriggio dalla stampa online della vostra iniziativa. Come ben Erba sa, la sinistra spezzina da anni è attiva sulla tematica legata ad Enel, attraverso iniziative e proposte nel consiglio comunale. E’ importante chiarire che, fino a pochi giorni fa, il Sindaco della Spezia ci tacciava di conservatorismo ideologico, rispedendo sempre al mittente tutte le idee legate alla riconversione ecologica della centrale. Ed è stato questo uno dei motivi che ha portato Sel e Rc all’opposizione della Giunta Federici. Oggi apprendiamo con favore che il Pd ha cambiato idea – e non poteva essere diversamente vista la nuova strategia nazionale di Enel – e sicuramente le nostre forze politiche non fuggiranno davanti ad un serio confronto – pubblico e all’interno delle Istituzioni – incentrato sul futuro di una delle aree strategiche non solo della città, ma della provincia intera. A noi interessa coniugare, preservare e salvaguardare il lavoro, l’occupazione, l’ambiente, la salute della cittadinanza. Temi che, per anni, il Pd e il sindaco della Spezia hanno puntualmente bocciato. Ci dispiace constatare che la lettera di Erba sia l’ennesimo tentativo targato Pd di incutere timore nella possibile vittoria della destra: singolare, visto che a Roma proprio l’asse del suo premier-segretario con Alfano e Verdini permette al Pd di governare (male) il Paese; e che il Partito della Nazione fosse l’obiettivo della candidata Paita alle primarie per la Regione ed oggi riemerso con forza alla Leopolda. Ai cittadini di accordi, coalizioni e tattiche politiche non interessa nulla: noi pensiamo che solo attraverso una puntuale risposta alle esigenze locali (vedi nostra iniziativa di ieri su Hospice della Spezia) si possano concludere questi mesi che ci separano dalla tornata elettorale”.

 
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Poliambulatorio Asl Lerici, prosegue fino a venerdì la raccolta firme. La Sinistra: “Riportarlo al pieno delle sue funzionalità​”

11 dicembre 2015, by  
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La battaglia per il Poliambula​t​orio Asl di Lerici può esser vinta solo con la compattezza e determinazione tra cittadini e forze politiche. 
La raccolta firme promossa da ​Rifondazione C​omunista ha sin da subito visto il coinvolgimento dei singoli cittadini che hanno capito immediatamente ​l’importanza di questa battaglia unitaria al di la delle appartenenze. 
 
In pochi giorni infatti sono state abbondantemente superate le ​6​00 firme​.
 
Il diverso ruolo tra cittadini, forze politiche e Amministrazione è determinante per obbligare Asl a ripristinare appieno i servizi ambulatoriali.
 
Il tema è troppo importante per i nostri concittadini​ per perdersi in polemiche e puntualizzazioni inutili allo scopo.
 

La mozione consiliare ​presentata da Ornati e Fresco chiede un consiglio comunale con la presenza di Asl  volta a ripristinare gli ambulatori persi in questi mesi ed anni.

 
La raccolta firme prosegue sino a venerdì 11 dicembre: sara possibile firmare presso i Bar Portiolo e Oriani per San TerenzoBar Illice per Lerici, Bar Tabacchi a Pugliola, Bar Tabacchi a Pozzuolo e Bazar Iride a Tellaro.
 
 
 
Rifondazione Comunista, 

Sel, Possibile Lerici

 

Rifondazione in piazza per la raccolta firme a difesa del Poliambulatorio di Lerici

4 dicembre 2015, by  
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Negli ultimi anni hanno chiuso L’AMBULATORIO DI IGIENE MENTALE e GLI AMBULATORI DI OCULISTICA E DERMATOLOGIA, mentre HANNO DIMEZZATO LE APERTURE DEL CONSULTORIO.

Solo mantenendo vivi i servizi essenziali  si può evitare che Lerici nella stagione invernale non diventi un comune dormitorio.​

Siamo convinti che il comune non possa fare a meno di occupai di quanto accade sul proprio territorio, COSI’ COME NEGLI ANNI 90 IL CONSIGLIO COMUNALE LOTTO’ PER AVERE QUESTO PRESIDIO, oggi chiediamo al sindaco e a tutto il consiglio comunale di impegnarsi e mettere in campo ogni mezzo AFFINCHE’  VENGANO RIPRISTINATI I tutti gli AMBULATORI e diciamo sin da subito che la storiella delle razionalizzazioni e dei costi non la accetteremo: la salute non è una merce, è un diritto e in quanto tale deve esser data la possibilità di accesso a tutt* .

Molte/i cittadine/i hanno già aderito a questa campagna preoccupate per il futuro del poliambulatorio: in piazza oltre a Rifondazione ci sarà Sel, Possibile e i consiglieri comunali Andrea Ornati ed Emanuele Fresco.

Per questo saremo venerdì 4 a San Terenzo  e sabato 5 a Lerici dalle 10 alle 12 per difendere il Poliambulatorio raccogliendo le firme dei cittadini. Vi aspettiamo!

 
Rifondazione Comunista Lerici 

Spezia, a sinistra nasce un fiorellino

16 novembre 2015, by  
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Mattinata con #Possibile alla galleria Il Gabbiano, presenti esponenti delle forze della sinistra spezzina. Obbiettivo una casa unica in corsa alle comunali 2017

 

Oggi nasce un fiorellino“. Delicata e bucolica l’immagine suscitata stamattina alla galleria Il Gabbiano da Massimo Lombardi, segretario provinciale di Rifondazione, per salutare il primo tassello di una nuova forza di sinistra pronta a farsi spazio, con credibilità e ambizione, nel contesto locale. Una creatura di cui si è dibattuto nell’ambito di un incontro convocato da La Spezia #Possibile, movimento fondato da Pippo Civati, in vista degli stati generali in programma a Napoli il 21 novembre, occasione che vedrà l’associazione trasformarsi in soggetto politico. In via Ricciardi, dopo un confronto sui documenti che saranno approfonditi e votati nel corso dell’evento partenopeo, si è alzato il sipario su un’intensa tavola rotonda con i rappresentanti della sinistra spezzina. Per parlare, appunto, del fiorellino. In ottica nazionale, va bene, ma soprattutto guardando alle scadenze elettorali – particolarmente ghiotta la deadline delle comunali spezzine 2017 -, alle esigenze e alle spinte del territorio.

Ci vuole una casa comune nella quale le sigle di appartenenza diventino un retaggio. Costruirla è una necessità“, ha aperto le danze William Domenichini, già responsabile ambiente provinciale di Rifondazione e in corsa nel 2014 alle comunali di Follo con la lista Partecipi e Solidali, esempio lampante di mini laboratorio della sinistra alternativo a Pd e centrodestra. “Un’unità – ha sottolineato Domenichini – che va trovata a partire da battaglie come quella contro il piano casa di Toti, naturale sviluppo dell’azione di Burlando“.Non poteva mancare l’ex segretario della Cgil spezzina Lorenzo Cimino, uno dei nomi forti di #Possibile. “Dobbiamo andare verso un vero civismo e riprendere spazio in questa città – ha detto -. E siamo chiamati a creare un soggetto politico credibile elettoralmente, deciso ad andare oltre il 4-5% del classico voto di testimonianza. Spogliamoci dagli spillini dei partiti e torniamo ad ascoltare la gente, quali priorità e problemi ha. Per creare una sinistra alternativa che potrebbe piacere anche al mondo moderato, perché nemmeno questo si riconosce nel Pd di Renzi. D’altronde in Italia il centrosinistra non c’è più: ci sono la destra e il centrodestra“.Bene la credibilità elettorale, la concretezza ma guai all’ansia da prestazione. Lo ha sottolineato l’altro “possibilista” Michele Fiore, che con Cimino, fino a qualche settimana fa, ha battuto la provincia promuovendo i sette referendum del movimento di Civati. Fiore ha messo in chiaro la sua idea del rapporto con il Partito democratico, dov’era di casa (ma gli ultimi tempi restava sul pianerottolo) fino a qualche mese fa: “Non facciamoci trascinare nel congresso permanente del Pd spezzino. Non facciamoci tirare per la giacchetta ora da chi fa capo alla Paita, che ci attacca di continuo, né da chi sta con Orlando, un gruppo che magari ci vorrebbe in coalizione per darsi una parvenza di sinistra. No a coalizioncine accettate solo per guadagnare qualche carega, né a sterili sommatorie. Sì a un contenitore che parli dei problemi della città“.

C’era anche Pierluigi Sommovigo, ancora ringalluzzito dall’approvazione della mozione anti piano casa in consiglio comunale alla Spezia, di cui è stato coriaceo fautore. E Gipo ha parlato dalla posizione un po’ sui generis, per l’ambiente, di uomo di maggioranza. Tale è l’esponente PCdI in consiglio comunale alla Spezia, “dove esprimiamo anche il vice sindaco“, ha rimarcato, con riferimento a Cristiano Ruggia. “Noi siamo disponibilissimi a un confronto per dare vita a un’idea politica che voglia risolvere i problemi concreti delle persone, a partire dal dramma di chi è senza lavoro. Ci siamo, sì, ma è importante non perdere la propria identità“, ha chiarito, prima di passare la parola al menzionato Lombardi.

L’avvocato ultras è parso molto più pronto al grande salto rispetto a Gipo Sommovigo. Donata a tutti la figura del “fiorellino”, ha assicurato senza mezzi termini: “Rifondazione ci sta! Oggi è stato gettato un seme importante per il rilancio. C’è un 50% di elettorato sfiduciato, dobbiamo riconquistarlo, su tanti temi. In questa città sono state fatte, da pochi, scelte disastrose. Invito le forze di sinistra che sostengono la giunta Federici a non farlo più“. Tanto per solleticare l’amico e compagno comunista da cui ha raccolto il microfono. “Non perdiamoci sulle cose nazionali – ha concluso -, diamoci da fare qui. Contaminiamoci e non separiamoci ai primi conflitti“.

Ha timbrato il cartellino alla tavola rotonda gauchista un altro avvocato, Andrea Ornati, coordinatore provinciale Sel e consigliere d’opposizione a Lerici con la lista Cambiamo in Comune, ulteriore esempio di buon successo di una creatura civica che guarda saldamente a sinistra. “Il successo di Cambiamo in Comune e di esperienze simili come quelle di Arcola, Follo, in parte Ameglia – ha dichiarato -, sta nel fatto che si è detto basta ad aste al ribasso. Un primo tassello, fondamentale. Certo, c’è anche da fare mea culpa. Noi a Sarzana, finché non è stata cacciata l’assessore Giulia Chiatti, sostenevamo Cavarra, forse il peggiore decisionista Pd della provincia”. Un invito dall’ex presidente del consiglio comunale lericino: “Pensiamo a noi, lasciamo stare il Pd: è l’ultimo dei problemi“.

Nei giorni scorsi il segretario regionale dell’Italia dei valori, lo spezzino Paolo Carbonaro, aveva dichiarato che il partito, essendo interessato a coalizioni con il Pd, non avrebbe preso parte al meeting di #Possibile alla galleria Il Gabbiano. Detto fatto, a metà mattinata si è presentato in via Ricciardi l’esponente Idv Aldo Sebastiani. “Guardiamo con interesse a questo progetto unitario di sinistra per la nostra città – ha assicurato -. Molta gente vota Cinque stelle per non votare in Pd, anche nella mia famiglia! Lavoriamo per dare a queste persona una forza di sinistra credibile. Siamo in sintonia. Possiamo andare avanti insieme, costi quel che costi“.

Pollice all’insù per il segretario Cgil Matteo Bellegoni: “C’è un bisogno assoluto di sinistra. Non è per niente semplice portare avanti certe battaglie per il lavoro senza un riferimento politico. Il Pd ha perso quella strada verso un ‘nuovo umanesimo’ auspicata da Alfredo Reichlin. Una strada inattuata, ma ancora di fortissima attualità“.

Desideroso di veder nascere una casa comune anche il coordinatore comunale spezzino di Sel, Emiliano Ceretti: “Di qui a Natale – ha detto – dobbiamo iniziare con il dibattito in vista delle elezioni comunali del 2017. Diamoci da fare per il bene della nostra città“.

Special guest della mattinata, Luca Pastorino, deputato di #Possibile, nonché sindaco di Bogliasco e candidato alla presidenza regionale per Rete a Sinistra lo scorso maggio. Scagliate due battute al vetriolo alla Paita e impostata una curiosa posizione da fenicottero – in piedi, con un ginocchio sulla sedia, per farsi sentire meglio dall’uditorio raccolto nella lunga sala – ha messo in guardia: “Alla Spezia c’è tutto il tempo per non commettere gli errori del passato. Ora bisogna procedere in modo naturale, togliendosi dalla testa l’idea della sommatoria di partiti e forze politiche. Un concetto tanto amato dai media, ai quali piace vedere ammucchiate di gente magari un po’ cotta. Lavoriamo dal basso, e facciamolo sul serio, altrimenti la gente di dice ‘ciao’. Banchetti, gruppi tematici. Torniamo in piazza, lungo le banchine, fuori da Fincantieri. Elaboriamo una proposta utile, abbracciamo i problemi, per conoscerli. E ricordiamoci – ha chiuso – che il tempo della mediazione è finito“.

Appuntamento a breve, quindi, per vedere se i petali del fiorellino sono gagliardi, e se lo stelo regge.

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Al via il processo unitario a Sinistra: Prc, Sel, Possibile, Altra Europa con Tsipras. A gennaio assemblea costituente

7 novembre 2015, by  
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Pubblichiamo il documento sul processo unitario a sinistra che è stato elaborato e condiviso da Act!, Altra Europa con Tsipras, Futuro a Sinistra, Partito della Rifondazione Comunista, Possibile, Sinistra Ecologia Libertà. Alle riunioni del tavolo hanno partecipato Sergio Cofferati e Andrea Ranieri

1. NOI CI SIAMO, LANCIAMO LA SFIDA

Riteniamo non solo necessario ma non più procrastinabile avviare ORA il processo costituente di un soggetto politico di sinistra innovativo, unitario, plurale, inclusivo, aperto alle energie e ai conflitti dei movimenti dei lavoratori e delle lavoratrici, dei movimenti sociali, dell’ambientalismo, dei movimenti delle donne, dei diritti civili, della cittadinanza attiva, del cattolicesimo sociale.

Un soggetto politico in grado di lanciare in modo autorevole e credibile la propria sfida al governo Renzi e a un PD ridotto sempre più chiaramente a “partito personale del leader”, in rappresentanza del variegato universo del lavoro subordinato e autonomo, degli strati sociali che più soffrono il peso della crisi, dei loro diritti negati e delle loro domande inascoltate, orientato a valorizzare la funzione dei governi territoriali e dei corpi intermedi.

Dobbiamo rispondere in modo adeguato – con la forza, il livello di unità e la chiarezza necessarie – alla domanda sempre più preoccupata di quel popolo di democratici e della sinistra che non si rassegna alla manomissione del nostro assetto democratico-costituzionale, alla liquidazione dei diritti del lavoro e alla cancellazione del residuo welfare.

L’obiettivo è lavorare fin d’ORA, in un contesto di dimensione europea contro le politiche neoliberiste, all’elaborazione di un programma comune con cui candidarsi alle prossime elezioni politiche alla guida del Paese, con una proposta politica autonoma e in competizione con tutti gli altri poli politici presenti (la destra, il M5S e il PD), nella consapevolezza che in Italia la stagione del centro-sinistra è finita. In Europa è evidente la crisi profonda delle tradizionali famiglie socialiste.

Ogni giorno che passa aumenta il disagio e il disastro nel Paese. Renzi ha declinato il tema della vocazione maggioritaria come politica dell’uomo solo al comando, alibi per un partito trasformista pigliatutto in realtà dominato dall’agenda liberista dell’Eurozona. Noi vogliamo al contrario costruire una sinistra in grado di animare un ampio movimento di partecipazione popolare e di realizzare alleanze sociali e politiche che mettano radicalmente in discussione le “ricette” nazionali ed europee che hanno caratterizzato il governo della crisi da parte di Popolari e Socialisti.

Sappiamo perfettamente che non è sufficiente unire quel che c’è a sinistra del Partito Democratico, o autoproclamarsi alternativi, per costruire un progetto all’altezza della sfida, davvero in grado di cambiare la vita delle persone. Ma siamo altrettanto convinte/i che senza questa unità il processo nascerebbe parziale, o non nascerebbe affatto.

Per questo noi questa sfida la lanciamo oggi. Insieme.

 2. DEFINIZIONI DEL SOGGETTO

Il Soggetto politico che vogliamo sarà:

DEMOCRATICO, sia nel suo funzionamento interno (una testa un voto regola guida, strumenti e momenti di partecipazione diretta e online, pratiche di co-decisione tra rappresentanti istituzionali e cittadini, costruzione dal basso del programma politico) sia perché deve essere il punto di riferimento e di azione di tutte/i i democratici italiani

DI TUTTE E TUTTI, perché deve essere il luogo in cui tutte/i coloro che si contrappongono alle politiche neoliberiste, alla distruzione dell’ambiente e dei beni comuni, alla svalutazione del lavoro, alla crescente xenofobia, alle guerre, all’attacco alla democrazia possono ritrovarsi e organizzarsi in un corpo collettivo capace di superare antiche divisioni nell’apertura e nel coinvolgimento delle straordinarie risorse fuori dal circuito tradizionale della politica.

ALTERNATIVO e AUTONOMO rispetto alle culture politiche prevalenti d’impronta neoliberista che ci condannano al declino sociale e culturale, di cui oggi il PD tende ad assumere il ruolo di principale propulsore e diffusore.

INNOVATIVO sia nelle forme sia per la rottura con il quadro politico precedente, così come sta avvenendo in molti paesi europei. Differente dal sistema politico corrotto e subalterno di cui siamo avversari.

EUROPEO in quanto parte di una sinistra europea dichiaratamente antiliberista, che, con crescente forza e nuove forme, sta lottando per cambiare un quadro europeo insostenibile.

3. L’anno che verrà – Il 2016

Il 2016 ci presenta passaggi politici di grande importanza: le amministrative che coinvolgono le principali grandi città, il referendum sullo stravolgimento della Costituzione e la possibile campagna referendaria contro le leggi del governo Renzi. In coerenza con il nostro obiettivo principale per la scadenza delle amministrative vogliamo lavorare alla rinascita sociale, economica e morale del territorio, valutando in comune ovunque la possibilità di individuare candidati, di costruire e di sostenere liste nuove e partecipate in grado di raccogliere le migliori esperienze civiche e dal basso e di rappresentare una forte proposta di governo locale in esplicita discontinuità con le politiche dell’attuale esecutivo. Fondamentale è la costruzione di una forte campagna per il NO nel referendum sulla manomissione della Costituzione attuata dal governo Renzi e il sostegno alle campagna referendarie in via di definizione contro le leggi approvate in questi 2 anni.

4. QUINDI…

Al fine di avviare il processo Costituente di questo soggetto politico, convochiamo per il 15-16-17 gennaio 2016 una assemblea nazionale aperta a tutti gli uomini e le donne interessati a costruire questo progetto politico. Da lì parte la sfida che ci assumiamo e lì definiremo la nostra carta dei valori.

L’assemblea darà avvio alla Carovana dell’Alternativa, individuando le forme di partecipazione al progetto politico. Si tratta di definire il nostro programma, le nostre campagne e la nostra proposta politica in un cammino partecipato e dal basso che con assemblee popolari e momenti di studio e approfondimento coinvolga movimenti, associazioni, gruppi formali e informali unendo competenze individuali e collettive.

Entro l’autunno del 2016 ci ritroveremo per concludere questa prima fase del processo e dare vita al soggetto politico della sinistra.

Roma, 3 novembre 2015

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Spezia, la Sinistra si compatta contro il Piano casa della giunta Toti

31 ottobre 2015, by  
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Irrompe nei consigli comunali una mozione che boccia la norma proposta dalla Regione: “Una porcata speculativa. Per rilanciare l’edilizia è molto più utile il ripristino dell’esistente”

 

La sinistra spezzina e ligure fa rete contro il Piano casa licenziato dalla giunta regionale lo scorso 19 ottobre. Sarò presto discussa in moltissimi consigli comunali delle quattro province liguri, infatti, una mozione condivisa con la quale verrà richiesta alle amministrazioni comunali una presa di posizione contraria all’impianto normativo proposto dall’assessore Marco Scajola e sostenuto dal presidente Giovanni Toti.

Dalla prossima settimana nei consigli comunali in cui siamo presenti con almeno un esponente presenteremo una mozione per ottenere il parere sfavorevole da parte dei Comuni, affinché il Piano casa della Regione venga bocciato o per lo meno limitato. I punti politici – ha spiegato il segretario provinciale di Sel, Andrea Ornatisono due: il sempre minor potere degli enti municipali in campo pianificatorio e la decisione scellerata di consentire un grande aumento volumetrico di nuove costruzioni, con tanto di autorizzazioni per gli abusi edilizi già realizzati. Inoltre siamo fermamente contrari all’applicazione di questa legge nei Parchi, le uniche riserve di mantenimento ambientale rimaste. Non siamo quelli del no sempre e comunque, ma sul tema del rilancio dell’edilizia siamo per il recupero degli edifici, la salvaguardia del territorio e per gli incentivi alla riqualificazione in senso ambientale ed energetico. Elementi che, anche secondo uno studio svolto recentemente dalla Cgil, darebbero più ossigeno al settore rispetto alla realizzazione di nuove costruzioni“.
A rappresentare il fronte comune contro il Piano casa regionale, accanto a Ornati, c’erano, questa mattina, Michele Fiore, esponente di Possibile, Pier Luigi Sommovigo, segretario provinciale del Partito comunista d’Italia, Jacopo Ricciardi, membro della segreteria regionale di Rifondazione Comunista, e Veruschka Fedi, esponente dello stesso partito.

In provincia della Spezia la mozione sarà presentata alla Spezia, Lerici, Sarzana, Vernazza, Arcola, Castelnuovo Magra, Ortonovo, Follo, Ameglia e probabilmente a Monterosso. 
Negli altri casi la sinistra spezzina si appella al Pd e ad altre forze politiche che abbiano sensibilità ambientale, dal Movimento cinque stelle alle liste civiche, chiedendo di mutuare l’iniziativa e di presentare il documento. “Se la discussione verrà avviata in tanti Comuni – affermano gli esponenti della sinistra – saremo di fronte a un segnale politico di cui la Regione non potrà non tener conto. Vogliamo creare una rete basata sui contenuti, che rappresenti anche il consolidamento della sinistra su un tema così importante“.
La discussione in Via Fieschi, infatti, è tutt’altro che conclusa, essendo adesso il Piano casa all’esame della commissione e dovendo poi affrontare l’iter in consiglio regionale.

E’ molto importante – ha aggiunto Fiore – che ci sia una visione comune da parte della sinistra. La questione è approdata anche in parlamento con una interrogazione presentata da Luca Pastorino e Stefano Quaranta. Il Piano casa prevede che la Regione si sostituisca al Comune in caso di difformità sulle volumetrie. Siamo di fronte a una deregulation. A Lerici, a complicare le cose, ci sarà la soppressione del Nucleo edilizia e ambiente, così ci saranno anche meno controlli. Il tutto a quattro anni dall’alluvione che devastò le Cinque Terre e la Val di Vara. Non diciamo no a priori – ribadisce – ma abbiamo una visione alternativa. A Lerici nella scorsa legislatura partimmo da uno studio sul dissesto, propedeutico al Piano urbanistico. Spesso mancano le informazioni sui territori, le carte di rischio devono essere aggiornate. Invece gli attuali amministratori della Regione hanno saputo parlare di dissesto idrogeologico solamente in campagna elettorale“.

Ricciardi ha rincarato la dose, attaccando anche il Partito Democratico che ha governato la Liguria nel decennio scorso: “Questo Piano casa scellerato è in continuità con quanto fatto da Burlando, ed è un favore al partito del cemento e degli affari. Tant’è che i rappresentanti di Ance, Faconti alla Spezia e Garaventa a livello regionale, che dicono non esiste un nesso tra il cemento e le alluvioni e addirittura che il dissesto è dovuto al blocco delle costruzioni in collina“.
Siamo di fronte a una logica che tende a riproporre un modello già visto, quello del rilancio dell’economia attraverso la speculazione edilizia. Non si parte dalla fragilità del territorio, per poi capire dove e come costruire. Il Pd oggi in Regione attacca – ha proseguito Fedima non facciamoci prendere in giro: ricordiamo quello che è stato fatto in passato“.

In Liguria negli ultimi anni sono andate perse mille imprese edilizie e 1.500 posti di lavoro. E’ vero che serve un piano per far lavorare, ma non con la costruzione di nuove case, bensì con il ripristino dell’esistente – ha insistito Sommovigo -. Questo Piano casa è invece una porcata speculativa. Alla Spezia si sta redigendo un Puc in cui le costruzioni saranno bloccate anche nella fascia collinare più bassa, oltre al blocco delle concessioni già in essere. La norma regionale metterebbe in discussione anche il piano giuridico, nel rapporto tra Comuni, Regione e Stato. Occorre una verifica sulla coerenza del Piano casa ligure con le normative nazionali. Pertanto nella mozione sarà anche richiesto ai Comuni di farsi parte attiva verso Anci, per verificare se c’è il rispetto delle leggi“.

A Palazzo civico la mozione sarà presentata con urgenza e e andrà in discussione martedì sera.
A Lerici il dibattito è già stato calendarizzato, ma la maggioranza ha presentato un documento in cui si dichiara favorevole al Piano casa. La battaglia della sinistra contro il Piano casa della Regione è appena iniziata.

 

da www.cittadellaspezia.com

La sinistra ligure contro il Piano casa: “Una cambiale per la speculazione. Fermare il consumo di suolo”

20 ottobre 2015, by  
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Lunedì 19 ottobre 2015 sarà un’altra data da ricordare, una data nella quale la giunta regionale di centrodestra, guidata da Giovanni Toti, garantirà ulteriore cemento e speculazione in un territorio martoriato e devastato da frane ed alluvioni. Probabilmente il centrodestra passa all’incasso, dopo aver vinto le elezioni, favorendo lobby di costruttori e speculatori, nonostante dovrebbe apparire ovvio che la priorità della nostra regione sia rilanciare occupazione ed economia attraverso pianificazione di recupero e di presidio del territorio. Pareva difficile e del tutto irrazionale pensare che qualcuno, al di là del colore politico, potesse anche minimamente immaginare di emanare un provvedimento come questo. Soprattutto in una regione come la Liguria, afflitta negli ultimi anni da eventi drammatici di dissesto idrogeologico. 

La situazione ligure è tale per cui, con le sconsiderate scelte del passato, sarebbe auspicabile un cambio di rotta. Tuttavia la scelta di Toti e della sua giunta appare del tutto contigua con gli errori passati, attraverso anacronistiche motivazioni prive di ogni ragionevolezza, oltre ai monotoni quanto fasulli leitmotiv sul presunto rilancio del settore edilizio.

Lo stato delle cose è drammatico: la Liguria vanta primati di unità immobiliari invendute (la Provincia della Spezia si colloca stabilmente al primo posto nazionale in questa classifica, con 26 abitazione invendute ogni mille) e non è con nuove cementificazioni che si aiuta l’edilizia, non è con l’azzeramento dei controlli e delle autorizzazioni da parte dei Comuni che si rilancia l’economia, non è levando ogni vincolo nel Parco delle Cinque Terre, Montemarcello-Magra, Portovenere che si risolvono problemi legati all’occupazione.
Siamo di fronte ad un provvedimento demagogico, miope, scellerato: così si pagano esclusivamente delle cambiali in bianco alla speculazione, in una terra che frana e si innonda ad ogni pioggia.
Per fermare questa deriva, oltre alla nostra ferma opposizione, faremo una nostra proposta semplice e chiara: che venga fermato il consumo di suolo, che vengano sostenuti piani di recupero dell’edificato esistente, attraverso l’esigenza del miglioramento sismico ed energetico.
Così, realmente, il settore edile potrebbe ritrovare ossigeno ed innovazione.
In quest’ottica ci faremo promotori, nelle prossime ore, di presentare mozioni in tutti i Consigli Comunali della Provincia della Spezia finalizzate ad impedire l’attuazione del Piano Casa della giunta Toti, legando tale opposizione alle nostre proposte. Auspichiamo che il maggior numero di Consiglieri Comunali facciano propria questa iniziativa, a prescindere dalle appartenenze: la sicurezza e l’incolumità dei cittadini deve essere una priorità per tutti, per ogni schieramento politico o civico, guai a chi osa mercificarla e usarla come strumento di ricatto economico, sociale ed occupazionale.

 

Rifondazione Comunista,

Sinistra Ecologia e Libertà,

Partito Comunista d’Italia,

Possibile

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