Massimo Lombardi (Rete a Sinistra): “400 euro ai disoccupati? Paita prende in giro la gente dopo dieci anni di governo del nulla”

16 maggio 2015, by  
Archiviato in Campagna elettorale, Lavoro, Primo piano

Dopo dieci anni di governo Burlando, dopo cinque anni di assessorato plenipotenziario della Paita, ora la Lella viene a prendere in giro i poveri e i disoccupati promettendo 400 euro nei volantini e nei manifesti elettorali.
 
Una propaganda vergognosa che genera in chi legge un misto di confusione, ilarità e rabbia.
 
Rete a Sinistra e Luca Pastorino hanno come primo punto di programma il reddito minimo garantito ai disoccupati, tutto quello a cui la giunta Burlando si ostinatamente rifiutata di voler fare in questi anni. Ma a due settimane dalle elezioni ecco che miracolosamente si promette ciò che è stato sempre negato.
 
La regione Liguria ha anche negato ogni forma di assistenza ai 150 lavoratori dei cantieri scuola lavoro che, dopo un oltre un anno e mezzo nei comuni dello spezzino, si sono visti ripetutamente chiudere le porte in faccia da esponenti della regione, provincia, deputati e senatori e ministri, tutti targati Pd, Paita compresa.
 
Ma in campagna  elettorale, oltre a sovraesporsi abusivamente sui palchi che non competono, la Paita continua imperterrita a canzonare gli elettori,sapendo benissimo che non c’è mai stata alcuna volontà politica di aiutare chi ha perso il proprio posto di lavoro, ma solo ricerca spasmodica di voti nel timore di un possibile tonfo alle urne. Forse Ella si crede che i cittadini non abbiano memoria?
 
 
Massimo Lombardi,
 
candidato al consiglio regionale della Liguria 
 
Rete a Sinistra – Pastorino Presidente

Domenichini: “Ai Senatori della Repubblica diciamo: giù le mani dall’acqua e dalla democrazia!”

17 febbraio 2012, by  
Archiviato in Ambiente, Dall'Italia, Primo piano

 

Negli emendamenti al decreto privatizzazioni, ora al vaglio della commissione Industria del Senato, si nasconde il tentativo di riproporre, ancora una volta, la svendita dell’acqua, ora con l’articolo 25 del decreto Monti, che ha dato seguito agli ultimi provvedimenti sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali del governo Berlusconi.

Monti, sulle liberalizzazioni, ha messo in piedi una vera matrioska che, per quanto riguarda i servizi pubblici locali, rimanda sostanzialmente alle norme al decreto sviluppo del governo Berlusconi, che a sua volta richiama il pacchetto anticrisi varato il 13 agosto. Il tutto all’ombra dell’incostituzionalità, visto e considerato che sul tema della gestione dei servizi, 27 milioni di italiani hanno chiesto che vengano mantenuti pubblici.

Se Monti aveva in prima istanza escluso l’acqua dalle privatizzazioni, alcuni senatori con selve di emendamenti puntano ad eliminare questa esclusione, obbligando a cedere la gestione dei servizi idrici ai privati. Curioso che chi si rifà all’idea liberista poi utilizzi lo strumento dell’obbligatorietà, strutturando così un sistema ricattatorio che bypassa la tanto cara concorrenza, costringendo gli enti locali alla svendita.

Lanciamo pertanto una proposta al popolo dei referendum, molto semplice ma che dia il segnale a questa casta che il nostro voto non si è limitato ad imbucare una scheda in un urna, ma è il frutto di una coscienza profonda, della consapevolezza che ciò che è bene comune non possa diventare una categoria merceologica per gli appetiti di chi ci ha condotto in questa crisi economica devastante.

Scriviamo tutti insieme una mail ai componenti della commissione Industria (http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Commissioni/0-00010.htm) per dire chiaramente “giù le mani dall’acqua e dalla democrazia!”

William Domenichini
Responsabile Beni comuni ed Ambiente Prc/Fds La Spezia