Ferrero: “Sentenzia Diaz oltraggio alle vittime della macelleria messicana. Tutti a Genova a 15 anni dal massacro del G8”
10 luglio 2016, by admin
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«A pochi giorni dal 15^ anniversario della mattanza del G8 di Genova del 2001, arriva pure la beffa della notizia della sanzione disciplinare di 47 euro per gli agenti della Diaz. Sembra davvero un oltraggio nei confronti delle vittime di quelle violenze, di quelle giornate cilene. Solo uno stato antidemocratico può continuare a minimizzare la rottura della legalità democratica che si è verificata a Genova. Noi c’eravamo e non solo non dimentichiamo, ma ci saremo nuovamente nel quindicesimo anniversario della mobilitazione genovese – che aveva completamente ragione sulla critica della globalizzazione neoliberista – e dell’assassinio di Carlo Giuliani, per pretendere verità e giustizia».
Paolo Ferrero,
segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Caso Magliani-Fs, tutti assolti. Prc La Spezia: “L’omicidio sul lavoro non è reato? Sentenza assurda, un monito per tutti”
9 maggio 2016, by admin
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Oggi è una triste giornata per il mondo del lavoro e per la giustizia italiana. Mentre a Massa moriva un ennesimo lavoratore, Carlo Morelli, schiacciato sotto una lastra di marmo, alla Spezia veniva pronunciata, dopo oltre sei anni, la sentenza di primo grado per il caso di Giovanni Magliani, ferroviere ucciso da un treno in manovra il 24 febbraio 2010 alla stazione centrale spezzina, nonché padre del nostro compagno Paolo, componente della segreteria provinciale di Rifondazione Comunista.
Senternza Eternit: “Solidarietà alle vittime di amianto, il parlamento è l’unico responsabile di questa ingiustizia. Il ministro Orlando intervenga sul caso”
26 novembre 2014, by admin
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Una strage che è iniziata da decenni e che continua tutt’ora, anche nella nostra provincia, dove le morti per mesiotelioma e asbestosi sono all’ordine del giorno.
Infatti laddove esitono leggi atte a favorire chi compie il crimine e non a difendere le vittime e l’intero popolo italiano (in nome del quale la Giustizia dovrebbe essere amministrata secondo Costituzione) il parlamento, adibito a scriverle, ne è l’unico responsabile.
Contrariamente alle apparenze, il problema non è giudiziale ma esclusivamente politico.
Peccatoc he questa politica, come nel vergognoso caso Cucchi, al di la delle ipocrite dichiarazioni di facciata, si guarderà bene dal fare ciò che è stata deputata a fare, ossia produrre leggi che tutelino la collettività e che colpiscano inesorabilmente gli autori di tali crimini.
La sentenza Dell’Utri: “Berlusconi pagava Cosa nostra”
7 settembre 2013, by admin
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Qualcosa di torbido e di inquietante sta accadendo sotto il cielo d’Italia se il dispositivo della sentenza di appello che ha condannato Marcello Dell’Utri a sette anni di carcere e prova l’esistenza del patto che ha legato a doppia mandata Silvio Berlusconi a Cosa nostra non suscita una definitiva ondata di rigetto, politico e morale, verso il capo del Pdl e verso i suoi accoliti. Ieri abbiamo pubblicato gli stralci, davvero impressionanti, del giudizio che racconta “la genesi del rapporto che ha legato l’imprenditore alla mafia”, attraverso un accordo, stipulato grazie alla mediazione di Dell’Utri, fondato sulla “garanzia della protezione personale a Berlusconi tramite l’esborso di somme di denaro che quest’ultimo ha versato a Cosa nostra, consentendo che l’associazione mafiosa rafforzasse e consolidasse il proprio potere”. Eppure, il purulento gioco politico continua come se niente fosse.
Giorgio Napolitano fa novene perché la sua creatura, il governo delle ‘larghe intese’ continui il suo cammino, perché “l’insorgere di una crisi precipiterebbe il paese in gravissimi rischi”. Dunque il Presidente – si dice in ambienti del Colle – “conserva fiducia nelle dichiarazioni di Berlusconi in base alle quali il governo continua ad avere il suo sostegno”. La partnership con l’uomo di cui si è dimostrata l’organica collusione con il potere mafioso non costituisce dunque alcun problema, non rappresenta alcun rischio per il Paese e la “fiducia” nelle sue dichiarazioni non viene minimamente scossa. E il Pd? Continuerà ancora a coltivare l’illusione di un Pdl affrancato dalla morsa del padrone che lo tiene in pugno? E coloro che non hanno mai smesso di architettare astrusi marchingegni giuridici capaci di regalare al mafioso di Arcore un salvacondotto continueranno nelle loro sconce trame?
Ecco, se il sistema politico italiano è capace di digerire anche questo immondezzaio, vuol dire che l’Italia è davvero esposta ad una crisi democratica che può portare a conseguenze drammatiche. All’Italia è già toccato passare attraverso momenti come questo. O c’è una reazione, un sussulto, qui ed ora, oppure la destra che fino a poco tempo fa veniva definita come “impresentabile” e data per morta passerà come uno schiacciasassi sulle chiacchiere di un centrosinistra invertebrato e incapace di tutto. Allora saranno guai. Più seri di quanto si immagini.
Dino Greco
liberazione.it
Don Andrea Gallo diverte e commuove il pubblico alla festa di Rifondazione di Vezzano
10 luglio 2012, by admin
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Si è conclusa con un grande successo di pubblico la “Festa della lumaca comunista” organizzata nello scorso fine settimana dal circolo Prc “XXV Aprile-Aldo Lombardi” di Vezzano Ligure tenutasi nel parco fluviale di Bottagna. Mattatore assoluto Don Andrea Gallo che venerdì sera ha incantato per circa due ore il numerosissimo pubblico accorso ad ascoltarlo.
Introdotto dagli avvocati Fabio Sommovigo e Massimo Lombardi, segretario provinciale spezzino di Rifondazione, il fondatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova ha tenuto la sua personalissima “omelia” spaziando dalla difesa della Costituzione, dell’antifascismo e della Resistenza, all’attacco contro il governo Monti e il precedente governo Berlusconi fino a citare l’amico Fabrizio De Andrè e il grande Antonio Gramsci come simboli del suo personalissimo vangelo.
Don Gallo si è poi concentrato nel ricordo della violenta repressione di Stato del movimento no global di Genova 2001citando le condanne appena confermate dalla Cassazione per i funzionari di polizia responsabili per i fatti della Diaz e sferzando un duro “j’accuse” contro gli attuali vertici delle forze dell’ordine.
Il “prete di strada”, 84 anni il prossimo 18 luglio, ha poi ricordato il potere violento dell’economia gestita dal turbocapitalismo, che distrugge i diritti dell’uomo e la democrazia nel nome del profitto, fino a criticare la stessa chiesa cattolica, ritenuta troppo accondiscendente con il potere economico e troppo preoccupata di criticare la libertà sessuale dell’inividuo invece che pensare a più autentica povertà cristiana.
Un Don Gallo che, tra battute fuliminanti e profonde riflessioni sulla politica e sull’umanità, ha divertito e commosso e il folto pubblico presente, salutando nel finale il compianto amico e compagno Aldo Lombardi.
Rifondazione Comunista/Fds La Spezia
Storica sentenza Eternit: ora piena luce su Liguria e La Spezia
13 febbraio 2012, by admin
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Il 13 febbraio 2012 potremmo ricordarlo come un giorno storico, dove la giustizia ha reso il suo servigio a tantissimi lavoratori e loro cari per la condanna esemplare nel processo Eternit: 16 anni al Schmidheiny e a de Cartier, per reati commessi negli stabilimenti di Casale Monferrato, oltre alla condanna pecuniaria. Tuttavia nulla vale la perdita di chi ha vissuto la tragedia dell’amianto.
Una condanna che segue quella degli ex vertici Fincantieri (processo di Palermo) e che significa tutela per i cittadini, ma che non basta. Ora la politica deve perseguire l’azione avviata dalla magistratura e non lasciare che questa conquista giuridica sia lettera morta. Un’azione che deve essere strutturata ed articolata su più fronti.
Rifondazione Comunista lancia un appello perché alla Spezia si rilanci un fronte di lotta sul tema amianto, troppo spesso marginale rispetto al gravità locale. Occorre avere la lungimiranza di riconoscere, nel diritto dei lavoratori e delle lavoratrici, la salvaguardia e la prevenzione della salute, agendo in primo luogo nella difesa dell’ambiente di lavoro, nella lotta contro le nocività.
Federazione prov.le Rifondazione Comunista/Fds La Spezia
“Nulla vale la vita di un lavoratore ucciso dall’amianto, nemmeno una sentenza giusta come quella che ha condannato i manager della Eternit di Casale Monferrato. Tuttavia quella sentenza “parla” anche alla Liguria essendo la nostra la regione più colpita dalle morti per esposizione all’amianto. Proprio nel momento in cui il padronato ed il Governo Monti stanno sferrando nuovi intollerabili attacchi ai diritti dei lavoratori ed alle loro condizioni di vita, la sentenza dell’Eternit ci chiama a rilanciare l’impegno contro le nocività e ad operare affinché i responsabili dei tanti omicidi provocati dall’amianto in Liguria vengano giudicati dalla Giustizia. Come è successo ai manager della Eternit”.
Sergio Olivieri
Segretario regionale ligure di Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra
Sergio Olivieri a Radio Babboleo
Sentenza Thyssenkrupp: “Giustizia è fatta, momento storico per i lavoratori: ora tutti i luoghi di lavoro siano posti in rigorosa sicurezza”
16 aprile 2011, by admin
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La sentenza di primo grado sulla strage della ThyssenKrupp appartiene alla storia della giurisprudenza italiana in materia di morti sul lavoro.
I giudici che hanno accolto le istanze del Pm Guariniello, che ha costituito un forte impiento accusatorio contro i veritci dell’azienda responsabile di quella orrenda mattanza, hanno stabilito che chi non ottempera alle norme per la sicurezza dei lavoratori e ne causa così la morte compie omicidio volontario e non più, “semplicemente” , colposo.
Ora non si potrà più parlare, ipocritamente, di morti bianche o di tragica fatalità. Le morti sul lavoro sono tutte un crimine e lo vogliamo ribadire da una delle province col più alto tasso di mortalità sui luoghi di lavoro come quella della Spezia.
D’ora in avanti tutti i luoghi di lavoro dovranno essere rigorosamente a norma, dalle fabbriche ai cantieri edili, dalle aree ferrovierie a quelle portuali: si ricordino tutti del sangue versato dagli oltre 1300 lavoratori che all’anno muoiono in Italia per gaudagnarsi da vivere.
Felici per la sentenza, noi della Fds della Spezia non dimentichiamo tutti quei ragazzi morti in quell’orribile rogo e sappiamo che nessuno potrà restituirli ai familiari.
Possiamo però gridare che giustizia è finalmente fatta, ma ci aguriamo e auspichiamo con forza che in sede di appello la sentenza non ne esca attenauta o, peggio, stravolta come spesso succede nel nostro martoriato Paese.