Sciopero lavoratori multiservizi e operatori sociali, Rifondazione: “Siamo al loro fianco”

14 novembre 2020, by  
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Rifondazione Comunista è al fianco di lavoratrici e i lavoratori delle società multiservizi che hanno scioperato oggi. Attendono da 7 anni il rinnovo contrattuale da parte di società a cui le controriforme di centrodestra e centrosinistra hanno consentito di far affari d’oro con l’esternalizzazione dei servizi. L’interposizione di manodopera che nel 1960 era stata vietata per legge è diventata la normalità legalizzata. Dai cup alle pulizie è stato creato artificialmente un settore privato che tra l’altro alimenta corruzione e clientelismo. Le gare per l’assegnazione dei servizi a ditte esterne sono un verminaio e l’esternalizzazione consente di aggirare le norme sui concorsi. Ma la cosa più grave è che è stato creato nel pubblico un’enorme categoria di lavoratori di serie B, con meno diritti, salario, tutele.

Lavoratrici e lavoratori che hanno scioperato oggi sono vittime innanzitutto del tradimento da parte del Pd, e più in generale del centrosinistra, che hanno condiviso con la destra questa esternalizzazioni pressoché totale particolarmente forte nella sanità. Ricordiamo che le stesse norme nazionali e i commissariamenti obbligano da anni a spendere acquistando servizi all’esterno mentre limitano assunzione di personale. Oggi, insieme a loro ci sono gli operatori sociali, quelli a cui con gli appalti dei Comuni, viene affidata la cura dei soggetti più deboli della nostra società, ragazzi con disabilità e difficoltà varie; i Comuni esternalizzano il welfare al minor costo, venendo meno la valutazione della qualità del servizio. Oggi il loro sciopero è per rivendicare l’internalizzazione di questi servizi essenziali , il loro stipendio xchè quando le scuole “chiudono” il servizio nn viene pagato e la loro dignità.

Rifondazione Comunista chiede a governo, parlamento e regioni da anni di procedere alla reinternalizzazione di tutti i servizi.

Bisogna reinternalizzare tutto e porre fine allo scandalo alla luce del sole di privati che fanno affari. I soldi che non si daranno più a queste società e coop parassitarie serviranno a garantire migliori servizi e retribuzioni.

REINTERNALIZZARE TUTTO!

Maurizio AcerboAntonello Patta

Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

“Acam: un piano irresponsabile da larghe intese”

11 giugno 2013, by  
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Siamo all’atto finale di una tragedia che rasenta la farsa se non ci fossero in ballo le vite di tanti lavoratori e le bollette di tantissimi cittadini. Un piano di svendita, quello presentato su Acam, inaccettabile, dopo 5 anni di balletti e di sconfitte.
Il Pd ed i suoi fedeli alleati chiedono responsabilità? Acam perderà 163 lavoratori subito, svenderà il Gas/Clienti, azienda che garantisce redditività, ed almeno il 49% di Ambiente e 150 milioni di debito verranno ricaricati nell’SpA pubblica Acque, con aumenti delle tariffe.
Forse c’è bisogno del vocabolario per ricordarsi che cos’è responsabilità. Riteniamo che responsabile sarebbe stato partire dal presupposto che fu un errore aprire le porte al mercato ed al liberismo nella gestione dei servizi pubblici o inseguire l’idea di grandi bacini di utenza o le chimeriche grandi aggregazioni. Riteniamo che fu un errore accedere ai derivati, che fu un errore usare Acam come ammortizzatore sociale, che fu un errore lasciare potere totale a sindaci e amministratori delegati onnipotenti.
Ancora una volta non c’è un indirizzo industriale dell’azienda, non uno straccio di rilancio della filiera del rifiuto, ovunque volano di lavoro e di redditività, ma un buco in un’area come Mangina, dove rischio idrogeologico, presenza di falde acquifere e la presenza di un sito d’interesse comunitario (Sic) bastano per definire folle la scelta di un sito privato in cui verrà conferito (come specificato nel piano tariffario – Tares) anche il talquale, la “rumenta” così com’è!
Non uno straccio di proposta per tutelare l’esito dei referendum che abolivano l’obbligo di privatizzazione dei servizi pubblici e il 7 % di remunerazione del capitale. Acqua pubblica alla Spezia oggi significherà una società ancora di diritto privato, soggetta al profitto e carica di 150,87 milioni di debiti da ammortizzare con le bollette dei cittadini, tradendo completamente l’esito referendario che portò 100mila spezzini a votare.
Non un accenno al rientro di denari pubblici sperperati con i derivati (15 milioni) o dei contratti in perdita sottoscritti dai sindaci del Pd e che hanno fatto perdere ad Acam milioni di euro.
Per tutti questi motivi Rifondazione si opporrà a questo ennesimo tentativo di svendita di un patrimonio industriale, si opporrà al tentativo di far pagare questi fallimenti ai cittadini, privatizzando i ricavi e socializzando le perdite. Negli ultimi cinque anni abbiamo fatto decine di proposte chiedendo che vengano seguiti alla Spezia i modelli virtuosi e pubblici di gestione dei beni comuni (Capannori su Rifiuti Zero, Napoli su acqua bene comune, Campo Tures su emissioni zero), completamente ignorate e rigettate dalla miopia del Pd. Siamo all’epilogo di una vicenda che era già stata scritta, oggi siglata dall’incapacità e dalla sordità di una classe dirigente inadeguata.
Segreteria prov.le Prc La Spezia

“Federici su Acam: ridicole ripetizioni di un film già visto”

18 aprile 2013, by  
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E’ sconcertante il balletto intrapreso dal sindaco Federici, attorniato dal silenzio assoluto dei sindaci del Pd di tutta la provincia.

Ancora una volta infatti si tenta di risolvere i problemi di Acam con gli stessi metodi con cui si sono creati i problemi ormai arcinoti.
Rifondazione esprime ancora una volta lo sdegno e la propria contrarietà alla privatizzazione dei servizi, in particolar modo alla cessione dei rami d’azienda Ambiente (rifiuti), Gas e Clienti.
Una scelta folle che evidenzia soprattutto la mancanza di responsabilità di sindaci che fino ad oggi hanno usato Acam come un bancomat, sostanziando contratti in perdita per l’azienda. Se di responsabilità il Pd vuol parlare, imponga ai suoi sindaci di mettere nero su bianco un piano di rientro dei contratti in perdita, si uniscano al nostro esposto sulla vicenda dei derivati che hanno causato milioni di euro di perdita e accolgano le nostre proposte di rilancio industriale di Acam.

Tutto il resto è mera propaganda sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini spezzini.

Rifondazione Comunista La Spezia

 

“Piena solidarietà ai lavoratori Acam. Mai ascoltate le nostre proposte”

12 ottobre 2012, by  
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Esprimiamo la nostra più totale solidarietà ai lavoratori di ACAM che hanno dimostrato la loro esasperazione. La nostra non si tratta solo di solidarietà “politica”, ma di un sentimento di condivisione delle loro grida e di vicinanza alle loro difficoltà.
Da anni Rifondazione Comunista chiede che si presentasse un piano industriale serio, che non fosse la solita messa all’asta dell’azienda, ma abbiamo solo ottenuto progetti di svendita, di smembramento e brutali tentativi di mettere i lavoratori di un ramo contro l’altro, oltre all’allungarsi di ombre sul nostro territorio nefaste, come forni inceneritori e privatizzazioni.
Acam è una delle realtà economiche più importanti del nostro territorio, per occupazione e per servizi erogati. Rifondazione ancora oggi ritiene che la via d’uscita sia solo una: polo energetico sulle rinnovabili sul modello Campo Tures, acqua pubblica come a Napoli, Rifiuti Zero come a Capannori.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia