Lunigiana, acqua e fuoco
19 gennaio 2012, by admin
Archiviato in Dalla Provincia, Primo piano
di William Domenichini – tratto da DemocraziaKm0.org
La Lunigiana non ha fatto in tempo ad allestire i cantieri della ricostruzione post-alluvionale dopo quel drammatico 25 ottobre, che oggi fa i conti con un nuovo disastro: l’esplosione al metanodotto di Barbarasco, che dimostra un primo provvisorio bilancio già agghiacciante con 10 feriti di cui 3 sono operai che stavano lavorando alla condotta. L’esplosione ha provocato un cratere largo 25 metri, profondo 8 e l’incendio che ne è conseguito ha interessato un’area di oltre 400 metri di raggio, con fiamme altissime che hanno distrutto 5 abitazioni.
La conferma, caso mai ce ne fosse stato il bisogno, delle tesi di chi denuncia la pericolosità di certi impianti. Un disastro che riporta violentemente all’ordine del giorno il tema della sicurezza, ma che alla Spezia fa immediatamente pensare alla bomba che si trova nel Golfo dei Poeti e si chiama Panigaglia, pericoloso non per decisione di chi lo contesta ma perché sottoposto alla direttiva Seveso sugli impianti a rischio di incidente rilevante.
La GNL Italia da tempo chiede il triplicamento del primo rigassificatore d’Italia, con un progetto che prevede un aumento di capacità da 3,5 a 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Tutto senza l’ombra di un piano d’emergenza esterno disposto dalla normativa, nessun dettaglio sui termini della bonifica dei fondali dovuta al dragaggio dell’area interessata dalla movimentazione della navi gasiere (dai 2 ai 3 milioni di metri cubi di fondale asportato per consentire il transito alle gasiere che arrivano a 145.000 metri cubi di gas) e una totale incongruenza con i tre livelli di pianificazione urbanistica, da quello comunale a quello regionale.
Ennesimo incidente al porto: attivare immediatamente il tavolo tecnico sulla sicurezza approvato oltre un anno fa
18 maggio 2011, by admin
Archiviato in Lavoro, Primo piano
All’ennesimo incidente avvenuto questa mattina al porto della Spezia dove un operaio portuale è rimasto schiacciato da un muletto, ripetiamo, con la solita rabbia e indignazione, la più assoluta vicinanza ai parenti dell’infortunato, ricoverato d’urgenza all’ospedale S.Andrea dove rischia l’amputazione di una gamba.
Per pura combinanzione stavolta non parliamo di infortunio mortale ma l’incidente pone ancora una volta volta la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro. Ogni volta che accade ci si allarma per qualche giorno, si sollecitano le istituzioni e parti sociali all’attenzione ma presto tutto cade nel dimenticatoio.
E’ ora di dire basta: oltre un anno fa è stato approvato dalle istituzioni locali un tavolo tecnico unico di coordinamento sulla sicurezza sul lavoro.
Chiediamo che sia immediatamente operativo e che faccia subito chiarezza a partire proprio dal mondo del porto spezzino dove i gravissimi incidenti ai lavoratori continuano a non arrestarsi.
E’ nata Oltre le Parole, Associazione Familiari Vittime sul Lavoro: “Sensibilizzare i cittadini con la cultura della sicurezza sul lavoro”
14 aprile 2011, by admin
Archiviato in Lavoro, Primo piano
Si è tenuta questa mattina presso la sala consiliare della Provincia della Spezia la presentazione di Oltre le Parole, Associazione Familiari Vittime sul Lavoro. Costituita dai parenti delle vittime sul lavoro nello spezzino, Oltre le Parole è un’associazione culturale che ha l’obbiettivo di sensibilizzare, attraverso la cultura, tutta la cittadinanza, a partire dagli studenti, sul gravissimo e sempre attuale tema degli incidenti sui luoghi di lavoro.
I fondatori dell’associazione sono stati ricevuti da S.E il Prefetto della Spezia Giuseppe Forlani a cui è stata consegnata targa-ricordo in omaggio a tutta la cittadinanza della provincia per la sensibilità dimostrata su questo gravissimo argomento. Il prefetto si è reso disponibile a far avere un’analoga targa preparata dall’associazione per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della sua imminente visita alla Spezia prevista per il prossimo giugno.
Lo stesso omaggio è stato consegnato al sindaco della Spezia Massimo Federici e l’assessore provinciale alla cultura Paola Sisti, intervenuti nel corso della presentazione alla quale hanno assistito i rappresentanti di ASL, INAIL, Ispettorato del Lavoro, ANMIL, FAND, Opsa, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato, oltre a numerosi cittadini.
Nel discorso introduttivo, la presidentessa Vincenza Medici, oltre a ringraziare sentitamente tutti i presenti, ha voluto ricordare i lavoratori caduti negli ultimi anni nel nostro territorio e in particolare l’ultimo in ordine cronologico, Federico Severino, il ragazzo di soli trent’anni morto lo scorso 1° aprile mentre stava lavorando sulla passerella della stazione ferroviaria di Sarzana.
“Avvicinare il mondo della cultura a quello del lavoro, affiancare i due linguaggi, quello delle cifre che spietatamente dichiarano questi infortuni e quante malattie professionali colpiscono i lavoratori, a quello dell’arte, del teatro e della letteratura, è un lavoro prezioso e necessario per uscire dal luogo comune, autoassolvente, che gli infortuni e le malattie professionali siano un problema fuori da noi: un problema degli altri, dei datori di lavoro e di chi lavora. Come se ciascuno di noi non appartenesse a una delle due categorie (o quantomeno aspirasse ad appartenervi) e quindi non fosse inevitabilmente parte del problema“.
Nasce alla Spezia “Oltre le Parole”, Associazione familiari Vittime sul lavoro
13 aprile 2011, by admin
Archiviato in Appuntamenti, Primo piano
Domani, giovedì 14 aprile ore 11, presso il palazzo della provincia della Spezia, si terrà la presentazione di
Oltre le Parole
Associazione familiari Vittime sul lavoro
alla presenza di S.E Giuseppe Forlani, Prefetto della Spezia
Massimo Federici, Sindaco della Spezia
Marino Fiasella, Presidente della provincia della Spezia
Oltre le Parole è un’associazione culturale costituita dai parenti delle vittime sul lavoro nella provincia della Spezia per dare voce a quella parte di società colpita dalla tragedia al pari dei propri cari, caduti e infortunati in servizio nelle più diverse mansioni lavorative. Nasce alla Spezia ma ha l’obbiettivo di estendere il proprio contributo su tutto il territorio nazionale.
Oltre le Parole ha come scopo esclusivo:
- La salvaguardia e la tutela della salute e dell’integrità fisica, morale e psicologica del lavoratore
- La promozione e la divulgazione della cultura della sicurezza che secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica sono necessarie per tutelare l’integrità del lavoratore
- La divulgazione e la promozione dell’informazione dei principi della sicurezza sul lavoro all’interno di scuole di ogni ordine e grado e all’interno di aziende pubbliche e private per consolidare la consapevolezza alla tutela del lavoratore
- La tutela e l’assistenza morale e psicologica dei familiari e dei lavoratori che hanno subito infortuni sul lavoro.
L’Associazione verrà presentata alla cittadinanza e alla stampa giovedì 14 aprile 2011 alle ore 11 presso la sala Gotelli del palazzo della Provincia in via Veneto 1, alla presenza del prefetto della Spezia S.E Giuseppe Forlani, del Sindaco della Spezia Massimo Federici, e del Presidente della Provincia della Spezia Marino Fiasella. Saranno presenti numerose altre autorità locali.
Si invita la cittadinanza tutta a partecipare.
La presidente di Oltre le Parole
Vincenza Medici
Il vicepresidente di Oltre le Parole
Paolo Magliani
Un’altra tragedia sul lavoro nella nostra provincia. Istituzioni e società civili scuotano le proprie coscienze
2 aprile 2011, by admin
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Ieri mattina operaio elettricista di trent’anni, Federico Severino, ha trovato la morte sul lavoro a Sarzana, cadendo da una passerella sopra la stazione ferroviaria.
Federico è il primo nella nostra provincia nel 2011 ma è solo l’ultimo di una lista incredibile di giovani vite spezzate in ogni settore del mondo lavorativo locale e nazionale. La cosiddetta “piaga” delle morti bianche non solo non viene in alcun modo rimarginata ma, anzi, si contano ogni giorno sempre più vittime innocenti, che spesso muoiono per negligenza, superficialità e colpe scrivibili ad altri, in primo luogo a chi non ha alcuna intenzione di perdere tempo e denaro a tutelare l’incolumità dei lavoratori.
I mali del mondo del lavoro sono molteplici, ma la scia di sangue di saungue degli stessi lavoratori ne è l’effetto più devastante. Sta alle istituzioni e a tutta la società civile scuotere le coscienze dei cittadini perchè ognuno si informi che ogni giono in Italia si compie una vera e propria guerra civile. Siamo stanchi di dover parlare di un’altra disgrazia simile, che distrugge una famiglia, che spezza affetti, che lascia nello sbigottimento un’intera comunità.
Oltre alla vicinanza ai familiari del ragazzo in queste prime dolorosissime ore, la Federazione della Sinistra della Spezia vuole esprimere la sua rabbia e indignazione per quanto sta continuando ad accadere nel nostro territorio e non solo.
24 febbraio 2010- 24 febbraio 2011: ricordo di Giovanni Magliani
24 febbraio 2011, by admin
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Un anno fa alla Spezia moriva Giovanni Magliani, operaio e ferroviere. Caduto sul lavoro, aveva 53 anni ed era mio padre. Il suo corpo è rimasto schiacciato da un treno passeggeri in manovra, mentre usciva dall’ufficio “Tronco Lavori” della stazione della Spezia Centrale, uccidendolo all’istante.
Mentre trovava quel giorno una fine atroce, tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo e di amarlo siamo morti un poco con lui. Questa è la prima, immensa sensazione che ho provato nell’istante in cui ho saputo della tragedia.
Una tragedia che non è solo personale o familiare, ma è purtroppo pubblica e addirittura “istituzionale”: Giovanni Magliani è stato, infatti, l’ennesimo lavoratore caduto in servizio in Italia. Così, con questo assurdo incidente, la nostra provincia inaugurava un tristissimo 2010, segnato da un elenco spaventoso di giovani vite strappate ai propri cari nel compimento del proprio dovere. Sembrano parole adatte a soldati in guerra. Mio padre e tutti gli altri ragazzi che come lui non ci sono più, in qualche modo lo erano: non nel senso militare, ma in quello “civile” del termine.
Sfido chiunque a darmi del retorico. Ha lavorato per trentasette anni, interrotti dalla disgrazia, di cui gli ultimi trentuno nelle Ferrovie dello Stato. Ha iniziato da ragazzino, a sedici anni, minando già il suo fisico in fabbrica prima di entrare in FS nel lontano 1979.
Torno al senso della parola “dovere” perché ha sempre lavorato con onestà, dedizione e grande amore per il suo lavoro, diritto e dovere per tutti, come mi ripeteva sempre.
Ha rispettato e onorato fino in fondo, da vero cittadino di questa Repubblica, la Repubblica stessa su cui è fondata, come recita il primo articolo della sua Costituzione.
“Ogni giorno si verificano ancora troppi incidenti sul lavoro, anche a causa di inammissibili superficialità e gravi negligenze” ha affermato il Presidente della Repubblica il 10 ottobre scorso.“E’ doveroso rendere omaggio alla memoria dei caduti sul lavoro ed esprimere viva solidarietà a quanti hanno sacrificato la propria salute e la propria integrità fisica, manifestando al contempo sentimenti di vicinanza alle loro famiglie e comunità”.
Consolano le alte affermazioni del capo dello Stato, ma la strage continua. In Italia, solo negli ultimi due anni, si contano millecinquanta caduti nel 2009, milleottanta nel 2010. Nel gennaio 2011 sono già ottanta. Se vogliamo realmente omaggiare questa moltitudine di morti e dei loro cari, vivi ma altrettanto straziati, dobbiamo riuscire tutti insieme ad andare oltre le parole e passare ai fatti.
Un pensiero va a tutti i familiari di questi caduti civili, uccisi nella loro semplicità, compiendo il semplice atto eroico di guadagnare il proprio pane onestamente, chi facendo il portuale, chi il muratore, chi il camionista. Per questo mi appello a tutte le istituzioni nazionali e locali affinché si faccia qualsiasi sforzo per evitare che altre simili sofferenze vengano vissute da altri. Basta morti sul lavoro, basta ingiustizie.
Ringrazio pubblicamente i Sindaci della Spezia e di Arcola, i rispettivi Consigli Comunali, il Prefetto e il Questore e a tutte le autorità che ci hanno dimostrato tanto calore e sensibilità in quei momenti terribili e nei giorni successivi.
Infine un personalissimo ringraziamento va ai colleghi del Secolo XIX, ai carissimi compagni di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani e alle tantissime persone che hanno avuto un pensiero per me e la mia famiglia, pur non conoscendo affatto Giovanni. La loro commozione e le loro lacrime non potrò mai dimenticarle.
Paolo Magliani
A un anno dalla morte di Giovanni Magliani, vicini ai familiari di tutte le vittime nei luoghi di lavoro
24 febbraio 2011, by admin
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Un anno fa, il 24 febbraio 210, Giovanni Magliani scomparve in seguito ad un incidente sul luogo di lavoro, sui binari della Stazione Centrale della Spezia.
La segreteria provinciale di Rifondazione comunista, a nome di tutto il Partito, si stringe vicino ai suoi familiari, esprimendo la più umana vicinanza e nel ricordo.
Nel ricordarlo vogliamo che quella drammatica vicende non si dimentichi, nel ricordarlo auspichiamo la massima attenzione delle istituzioni e degli organi competenti sul tema cruciale della sicurezza nei luoghi di lavoro, nel ricordarlo ci auguriamo che venga fatta la più totale chiarezza circa la vicenda che lo ha visto coinvolto, sulle circostanze che lo hanno strappato all’affetto di tutte le persone a lui vicine.
Nel ricordalo attendiamo che sia fatta Giustizia a tutti i caduti nei luoghi di lavoro, vittime di un inciviltà che non è stata ancora debellata dal nostro paese, stringendoci in un abbraccio per i suoi familiari.
In piazza per non dimenticare, in piazza per fermare questo scempio
La federazione spezzina di Rifondazione Comunista aderisce con forza alla fiaccolata per la sicurezza sul lavoro indetta da CGIL-CISL-UIL per stasera alla Spezia, con partenza alle 21 da piazza Brin e conclusione in piazza Mentana dove interverrà il sindaco Massimo Federici.
Solo nel 2010 sono stati sette i morti tra i lavoratori caduti sul nostro territorio e gli spezzini caduti fuori provincia: Giovanni Magliani, Maurizio Cortesi, Francesco Ratti, Franco Devoto, Roberto Mattioli, Salvatore Iraci Sareri, Claudio Bonfante a cui si aggiungono i quattro del 2009: Giuliano Fenelli, Sandro Ferrari, Andrea Medici e Emiliano Gasparri.
Uomini di età, mestieri e vite diverse, ma tutti accomunati da un unico destino: lavorare per vivere e morire lavorando.
Con indignazione e rabbia Rifondazione Comunista, mentre una scandalosa classe politica continua a votare in parlamento mozioni salva-criminali, disinteressandosi totalmente dei gravissimi problemi che attanagliano il Paese, chiede ancora una volta con voce ferma a tutte le istituzioni di fermare in qualsiasi modo questa infinita emorragia di vite umane perchè non può esserci civiità in una società che miete i suoi cittadini sul posto di lavoro.
Un mondo del lavoro sempre più vituperato e calpestato ma su cui si fonda ancora la nostra, così tanto offesa, Costituzione.
A tutti gli spezzini facciamo appello ad essere presenti domani sera in piazza Brin, in onore di tutte le vittime sul lavoro cadute in Italia e dei loro parenti, vittime anch’essi di tale tremende ingiustizie perchè privati all’improvviso e in maniera violenta degli affetti più cari.
L’assalto a Forcieri: “Sicurezza al Porto”
2 settembre 2010, by admin
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Questa mattina si è svolto davanti all’Autorità Portuale spezzina il presidio di protesta organizzato dalla Federazione della Sinistra a seguito della morte in porto del camionista di Parma Roberto Mattioli avvenuta due giorni fa al terminal Ravano.
Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani chiedono a gran voce a tutte le istituzioni attenzione totale per la sicurezza e le condizioni lavorative dei portuali, già da tempo denunciate dagli esponenti del PRC e PDCI in consiglio comunale spezzino senza però incontrare l’adesione di minoranza e maggioranza.
La delegazione ha poi incontrato il presidente AP Forcieri al quale ha chiesto un maggiore impegno nella verifica di quanto esposto, ci attendiamo immediati risultati.
Durante l’incontro la FDS ha posto la necessità che le istituzioni mettano all’ordine del giorno il tema della sicurezza.
Paradossalmente il giorno dopo l’incidente si magnificavano i numeri dello sviluppo del traffico merci nel porto, senza menzionare il dramammatico quadro che emerge dai dati della stessa AP, in cui si evidenzia un aumento degli infortuni gravi, da 18 del 2008 a 23 a maggio 2010.
La FDS terrà sempre alta l’attenzione sulla difesa di ogni lavoratore, a partire, ma non solo, dal grave problema della sicurezza.
Ma la Federazione ha posto anche il problema riguradante le condizioni di lavoro di tutti i portuali: turnazioni massacranti, condizioni precarie anche dal punto di vista igienico, mancanza di diritti. Un quadro drammatico che fa fatica ad emergere in virtù del clima di ricatto e di intimidazione costruito per impedire la rivendicazione dei diritti dei lavoratori.
Ecco il
- servizio di Primo Canale
- report di Controlacrisi.org
Porto di Livorno, due lavoratori uccisi provenienti dalla Spezia: cordoglio e vicinanza alle famiglie di Francesco Ratti e Dasnhor Qalliaj
18 giugno 2010, by admin
Archiviato in Lavoro, Primo piano
La federazione spezzina di Rifondazione Comunista e il circolo PRC XVIII Luglio di Follo esprimono grande cordoglio e vicinanza alla famiglia di Francesco Ratti, camionista di Piana Battolla caduto ieri sul lavoro nel porto di Livorno. E’ la seconda vittima nel giro di pochissimi giorni sul porto livornese e sempre proveniente dalla nostra provincia, come Dashnor Qalliaj, ragazzo albanese di 38 anni morto lunedì pomeriggio nel medesimo luogo di lavoro. Non può essere solo una maledetta coincidenza.
Francesco e Dashnor sono solo gli ultimi di un’interminabile e sanguinosca striscia omicida, perchè di omicidio si deve parlare quando muore un uomo mentre sta lavorando. In Italia è una strage continua che miete vittime su vittime più di un teatro di guerra. La popolazione tutta si deve indignare ed offendere, di fronte a simili atrocità.
Vicini all’immenso dolore di entrambe le famiglie spezzate da queste disgrazie, ci chiediamo quando mai finiremo di scrivere parole di lutto e di rammarico per circostanze che non devono ma capitare e che invece sono all’ordine del giorno ormai quotidiano.