Ravera: “Vicinanza e cordoglio alla famiglia Marchetti, non è più rinviabile la messa in sicurezza della zona dell’Acquasanta”

8 agosto 2011, by  
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Sabato 30 luglio un’altra giovane vita si è spenta lungo la strada Napoleonica. Alla famiglia la vicinanza e il cordoglio, personale e di tutto il Consiglio di Circoscrizione che rappresento. Alcune riflessioni sono necessarie e non più derogabili.
La Strada Provinciale 530 è un’arteria non in grado di sostenere il traffico veicolare a cui è sottoposta, stretta com’è tra il muraglione dell’Arsenale e la collina nel tratto iniziale, e tra le abitazioni lungo il percorso che si snoda, sostanzialmente, tra l’Acquasanta e il Fezzano. Circa cinque chilometri di strada funestati da troppi incidenti e da una pericolosità potenziale elevatissima.
Non ci sono vie di fuga, pochi i marciapiedi, gli attraversamenti pedonali sono pericolosi, gli innesti per e dalle frazioni con visibilità ridotta in quanto a ridosso di curve, decine di portoni e cancelli di private abitazioni che si affacciano, senza protezioni di sorta, direttamente sulla carreggiata stradale. La Prima Circoscrizione da anni si batte, spesso inascoltata, per ottenere miglioramenti alla viabilità che vadano nella direzione di una maggior sicurezza e nella dissuasione di comportamenti pericolosi. Recentemente ha avviato un percorso per chiedere la realizzazione di una rotonda all’innesto di Cadimare, dove nelle scorse ore si è verificato l’ennesimo incidente, per fortuna senza gravi conseguenze.

Ma vi sono anche difficoltà oggettive
nell’intervenire in una strada che, stando così le cose, offre poche soluzioni. Il progetto di una rettifica di Viale Fieschi all’incrocio con Via Mori è stato abbandonato causa il rifiuto della Marina Militare a concedere una porzione di terreno necessaria alla realizzazione dell’opera; la normativa proibisce di installare

autovelox nei centri abitati; i dissuasori sono invocati e poi osteggiati, e spesso divelti. La stessa pluralità di Enti ed Istituzioni competenti nei vari tratti di percorso osteggia un fluido percorso decisionale e realizzativo.

Un ragionamento complessivo sulla viabilità lungo la costa di Ponente non è più rinviabile, e la Prima Circoscrizione metterà in moto tutte le risorse di sua competenza per obbligare gli Enti competenti a dare risposte alle esigenze di sicurezza che emergono da questi territori.

Resta un dato di fatto, inconfutabile. Per l’ennesima volta tutta la costa di Ponente è rimasta bloccata per ore. Non è la prima volta che accade, non sarà l’ultima. Incidenti, allagamenti, mezzi in panne, le normali problematiche di qualsiasi arteria stradale provocano il sostanziale isolamento di migliaia di residenti e turisti. Impossibilitati a raggiungere le abitazioni, i luoghi di lavoro, per non parlare dei problemi e dei rallentamenti a cui sono soggetti automediche e altri mezzi di pronto intervento.

Senza dimenticare la presenza del rigassificatore di Panigaglia, cui dovrebbe essere garantita la possibilità di un veloce ed efficace raggiungimento, per ovvie questioni di sicurezza. Eppure, al di là del muro, all’interno dell’Arsenale Militare, c’è una viabilità alternativa pronta e già utilizzabile. Le richieste dei cittadini e delle associazioni volte ad
una razionalizzazione della Base navale che porti a liberare gli spazi, oramai inutilizzati, della costa di Ponente non sono capricci e nemmeno impuntature ideologiche. Sono una necessità improrogabile che i fatti, purtroppo talvolta tragici, continuano a dimostrarci.

Diego Ravera
Presidente Prima Circoscrizione La Spezia

Se 10 morti vi sembran pochi…

4 marzo 2010, by  
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La ex strada statale per Porto Venere è divenuta negli anni sempre più pericolosa, dai problemi legati alla sicurezza della circolazione stradale, all’incolumità degli abitanti dei borghi che quest’arteria comunicativa attraversa, un’infrastruttura viaria rimasta pressoché immutata da quando fu costruita da Napoleone nei primi anni dell’800. Gli ostacoli sono tanti quante le carenze in termini di sicurezza: dalle auto in sosta selvaggia, dai cassonetti dell’immondizia posti in carreggiata, dai pali dell’illuminazione, al pessimo stato di manutenzione della carreggiata, alle fermate dell’autobus non protette ed inadeguate, fino alla mancanza di marciapiedi, quasi ovunque.

Gli enti preposti come Provincia, Comune della Spezia e di Porto Venere, si rendano conto della gravità della situazioni, e dei rischi a cui è sottoposto chiunque percorra quel tratto stradale? Dagli abitanti di 5 borghi del golfo ad oggi si sentono abbandonati. Questa porzione di territorio, insieme alle 5 terre, dovrebbero essere biglietto da visita di una provincia votata al turismo, con queste condizioni di mobilità ed infrastrutturalità. Chi percorre la ex-statale non può che rimanere sconcertato dall’immondizia delle discariche abusive, parapetti e guard-rail divelti e demoliti e dal generale stato di abbandono. In questi ultimi anni, dal tratto iniziale da viale Fieschi al borgo di Marola ci sono stati 10 morti per incidente stradale: un morto ogni 300 metri!

E’ di questi giorni l’ennesimo incidente mortale, così come un pericoloso incidente dove un autoarticolato ha perso alcune tonnellate di solai in una curva. Sembra che le condizioni dei pedoni e dei ciclisti costretti a strisciare contro i muri, o ancor peggio contro le auto in sosta, non interessino a nessuno. La politica urbanistica dei due Comuni inoltre ha aggravato enormemente la situazione incrementando l’edificazione lungo la ex statale, senza far realizzare i marciapiedi o i parcheggi pubblici necessari. Risultato? Sempre più traffico, specialmente pesante durante le fasi esecutive, e ulteriore carenza infrastrutturali.

Tralasciando le gallerie di by-pass dei centri storici da noi riproposte quando eravamo in Amministrazione a Porto Venere, occorre almeno urgentemente provvedere alla realizzazione di marciapiedi e alla messa a norma delle fermate degli autobus. Proprio in relazione a ciò, attraverso la SPA e con un primo lotto progettuale dell’abitato delle Case Rosse, avevamo preventivato la realizzazione dei marciapiedi lungo la statale, progetto che sarebbe stato cofinanziato dalla stessa Provincia. Che cosa ne ha fatto di quel progetto l’amministrazione Nardini? Quanti altri morti dovremo contare prima di veder rispettate leggi, veder restituiti ai cittadini i pochi tratti di marciapiede esistente e realizzati quelli mancanti?

Fabio Carassale
Segretario Circolo “Lucio Mori
PRC Porto Venere