Incidente al porto della Spezia, Federazione della Sinistra: “Portuale salvo per miracolo, non tutti in città stanno dalla parte dei lavoratori”
11 aprile 2012, by admin
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Il grave incidente di oggi al porto della Spezia solo per una pura combinazione non è stato fatale. Nel rallegrarci che la vita del lavoratore Marco Rossi, travolto stamani da diversi container, sia salva, non possiamo non indignarci per l’ennesimo, evitabile, disastro.
La Federazione della Sinistra pone ancora una volta al centro dell’attenzione la sicurezza dei luoghi di lavoro spezzini in generale e del porto in particolare. Chiediamo a gran voce che il problema non sia posto in maniera strumentale dalle altre forze politche e istituzionali, sempre pronte a rammaricarsi dopo gli incidenti, ma poco propense ad agire prima che essi avvengano.
L’esempio lo abbiamo avuto non molti giorni orsono. Infatti un mese fa gran parte dei consiglieri comunali spezzini non si è presentata all’apposita commissione consiliare sugli incidenti sul lavoro presieduta dal consigliere Fds Edmondo Bucchioni facendo saltare la seduta per mancanza del numero legale.
Un fatto graveche abbiamo immediatamente denunciato a mezzo stampa non raccogliendo, per la verità, molta eco. In troppi a parole utilizzano l’espressione “sicurezza sul lavoro” salvo poi non applicarsi con i fatti affinchè sia garantita: evidentemente in città non tutti stanno dalla parte dei lavoratori.
Federazione della Sinistra La Spezia
Bucchioni (Prc/Fds La Spezia): “Commissione per la sicurezza sul lavoro senza numero legale: atto grave”
7 marzo 2012, by admin
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La Spezia – “Questa mattina alle 10.30 era convocata la terza commissione consiliare per la sicurezza sui luoghi di lavoro – afferma il presidente Edmondo Bucchioni – “A tal proposito erano state convocate le organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil per un’audizione. Purtroppo la commissione non si è potuta svolgere a causa della mancanza del numero legale, questo mi sembra un comportamento molto grave e preoccupante da parte dei commissari che non erano presenti in maniera adeguata in modo da rappresentare il Consiglio Comunale.
Si fa presente che ormai a fine consiliatura sarebbe stato importante fare il punto sulla sicurezza proprio per dare un segnale di attenzione da parte di tutto il Consiglio alle problematicità inerenti la sicurezza sui luoghi di lavoro. Come presidente della terza Commissione Consiliare voglio ringraziare i Commissari presenti: Cenerini Fabio, De Luca Luigi, Gagliardelli Paolo, Masia Roberto“.
Edmondo Bucchioni, capogruppo Prc/Fds in consiglio comunale della Spezia
Georgi Dimotrov: ennesima morte assurda
15 febbraio 2012, by admin
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Giorgi Dimotrov sarà un altro nome da ricordare, segno indelebile della nostra inciviltà. Un nome che ci ricorderà tanti aspetti, tanto dolorosi quanto imbarazzanti per un paese civile.
Ci ricorderà che il lavoro in questo Paese non è più un diritto ma una merce, come continuano a dirci i mantra del presidente Monti e ci ricorderà che morire sul lavoro non è un incidente ma una costante.
Ci ricorderà che un migrante quando viene in Italia non lo fa per delinquere ma per sopravvivere, fino a quando, lavorando, non morirà.
Giorgi ha concluso la sua agonia dopo un mese dall’esplosione di quel metanodotto di Tresana mentre ancora altri suoi colleghi italiani, sono in ospedale per quell’evento. Vogliamo ricordare Giorgi come tutti colori i quali perdono la vita durante l’esercizio di un loro diritto e continueremo a dire che, come comunità, dobbiamo vergognarci di non essere in grado di far rispettare il primo articolo della nostra Costituzione.
Vogliamo ricordarlo con la consapevolezza che tutti noi non dobbiamo solo spendere parole sentite, doverose, per un fatto drammatico. Dobbiamo avere il coraggio di denunciare ciò che non va, di dire che ciò non accade per caso, o per disgrazia, ma perchè il lavoro e la sicurezza sono ancora concepiti come costi, specie in un contesto dove impianti pericolosi evidentemente non hanno sufficienti garanzie per garantire la vita di chi ci lavora o di chi vive in prossimità.
Tutto ciò deve far riflettere chi demonizza sicurezza nei luoghi di lavoro, chi stigmatizza la possibilità di riconvertire economie rispettando ambiente e dignità di chi lavora. Siamo stanchi di dire che il campo dei diritti non è una categoria merceologica. Quante altre morti assurde lo devono dimostrare?
Federazione provinciale Rifondazione Comunista/Fds La Spezia
Massimo Lombardi: “Una nuova segreteria per proseguire le lotte a tutto campo di Rifondazione Comunista”
16 gennaio 2012, by admin
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E’ stata presentata lo scorso sabato mattina nella sede di Rifondazione Comunista spezzina la nuova segreteria provinciale del neo segretario Massimo Lombardi, eletto nei giorni scorsi dal Comitato Politico Federale del Prc.
Una composizione in continuità con la precedente segreteria, ricca di giovani e giovanissimi elementi oltre ai “giovani dentro” come il comandante partigiano Luigi Fiori, 92 anni, nominato Presidente onorario del partito con la delega speciale all’antifascismo “Ieri e oggi“.
Un primo segnale importante lanciato alla società civile e alla Sinistra tutta: non si può fare a meno dall’antifascismo militante e dai valori fondanti della Resistenza partigiana il cui messaggio deve continuare ad essere trasmesso alle nuove generazioni.
Lombardi ha ringraziato in particolare la segretaria uscente Chiara Bramanti il cui preziosissimo lavoro nei tre anni precedenti in un periodo di grande difficoltà del partito a livello nazionale ha riattivato l’azione politica di Rifondazione sul territorio spezzino dando sempre gambe alle numerose istanze del Prc fuori e dentro le istituzioni, a partire dalla lotta per i beni comuni e l’aqua pubblica.
Sei elementi su dieci sono reduci dalla segreteria precedente: Massimo Carosi, Luca Marchi, Paolo Magliani, William Domenichini e Jacopo Ricciardi. Tra le new entry i nomi di Antonella Guastini alle politiche del lavoro, Sara Zolesi alla tesoreria, Diego Ravera alle politiche sociali e del non ancora ventenne Filippo Vergassola come responsabile scuola, università e conoscenza.
Infine invitati permanenti, oltre agli assessori del territorio e al presidente onorario Fiori, saranno il responsabile giustizia Rosario Conte, la responsabile pace, migranti e associazionismo Giulia Sergiampietri e la responsabile diritti civili e Glbtq Serena Lombardi.
Lotta senza quartiere alle politiche governo Monti e difesa dei diritti dei lavoratori e delle fasce deboli saranno i pilastri dell’azione politica della segreteria che, a livello locale, intende tradurli con la preziosa interlocuzione dei comitati cittadini e di tutta la società civile, oltre ovviamente agli alleati del centrosinistra la cui discussione sulle primarie per il capoluogo spezzino resta aperta. In ogni caso Rifondazione è pronta a fare la sua parte con un ruolo da protagonista sul dibattito sul futuro della città.
Di seguito i nominativi e i ruoli della nuova dirigenza:
Segreteria Provinciale
Massimo Lombardi, Segretario provinciale, Responsabile Enti locali, Sanità, Cultura
Luca Marchi, Responsabile Organizzazione
Jacopo Ricciardi, Responsabile Movimenti, Osservatorio sulla repressione, Rapporti con la stampa
William Domenichini, Responsabile Beni comuni, Ambiente e territorio, Democrazia partecipata
Diego Ravera, Responsabile Politiche sociali
Filippo Vergassola, Responsabile Scuola, Università e Conoscenza
Massimo Carosi, Responsabile Partito sociale, Cooperazione internazionale
Paolo Magliani, Responsabile Comunicazione, Propaganda e Sicurezza sul lavoro
Antonella Guastini, Responsabile Politiche del lavoro
Sara Zolesi, Tesoriera
Invitati permanenti
Luigi Fiori, Presidente onorario, Responsabile Antifascismo ieri e oggi
Rosario Conte, Responsabile Giustizia
Giulia Sergiampietri, Responsabile Migranti, Pace, Associazionismo
Serena Lombardi, Responsabile Diritti civili, Glbtq
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia
Appello per il ritiro dello spot del Ministero del Lavoro: “Sicurezza sul lavoro, la pretende chi si vuole bene”
7 novembre 2010, by admin
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La Campagna per la sicurezza sul lavoro, promossa dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali recita “Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene”. Un messaggio e due spot:
rivolti solo al lavoratore e non a tutti gli “attori” coinvolti.
Dopo aver frantumato il Dlgs 81 del 2008 del Governo Prodi, hanno ben pensato di correggerlo con il decreto correttivo Dlgs 106/09 (sanzioni dimezzate ai datori di lavoro, dirigenti, preposti, arresto in alcuni casi sostituito con l’ammenda, salvamanager, ecc).
Ora il governo cerca di rifarsi la “verginità” con spot inutili che costano alle nostre tasche ben 9 milioni di euro. Spot non solo inutili, ma anche dannosi per l’immagine di chi ogni giorno rischia la vita, e non perchè gli piaccia esercitarsi in sport estremi. Spot che colpevolizzano sottilmente il lavoratore stesso, nascondendo una realtà drammatica: l’attuale organizzazione del lavoro offre ben poche possibilità al lavoratore di ribellarsi a condizioni di lavoro sempre più precarie in tema di sicurezza.
E’ una campagna vergognosa, perchè oggi il lavoratore ha ben poche possibilità di rispettare lo slogan “Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene”, quasi che la mancanza di sicurezza fosse imputabile al fatto che il lavoratore non vuole bene a se stesso ed ai suoi familiari. Non dice nulla di chi deve garantire la sicurezza per legge, ovvero i datori di lavoro. Sottovaluta i rapporti di forza nei luoghi di lavoro. Non accenna minimamente al fatto che i lavoratori, specialmente di questi tempi, sono sempre più ricattabili e non hanno possibilità di scegliere di fronte ad un lavoro in nero, un lavoro precario e un lavoro a tempo determinato, mentre devono viceversa sottostare a ritmi da Medio Evo.
La campagna dovrebbe invece avviare un processo di comunicazione diffusa, in modo da rendere nota a tutti la necessita’ di un impegno costante da parte di tutti gli “attori” coinvolti, soprattutto di chi deve garantire la sicurezza. Questi spot devono essere sostituiti da una campagna di comunicazione che dovrà puntare sulle responsabilità civili, penali e non ultime anche etico-morali che l’imprenditore deve assumersi per tutelare l’integrita’ delle persone che lavorano per lui.
Via questi spot vergognosi.Pretendiamo viceversa più ispettori ASL e più risorse, affinchè la mattanza quotidiana dei lavoratori abbia fine. Non si raggiunga il profitto a tutti i costi e soprattutto non lo si faccia attraverso il sacrificio di vite umane innocenti.
FIRMATARI:
Marco Bazzoni – Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza-Firenze.
Andrea Bagaglio – Medico del Lavoro-Varese.
Leopoldo Pileggi – Rappresentante dei lavoratori per La Sicurezza-Correggio.
Daniela Cortese – RSU/RLS Telecom Italia Sparkle-Roma
N.B Chi vuole aderire all’appello, invii il proprio nominativo, azienda, qualifica e Città al seguente indirizzo email: bazzoni_m@tin.it
Ancora un grave incidente sul Lavoro nella nostra Provincia: è una Vergogna!
1 giugno 2010, by admin
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Pochi giorni fa tre incidenti sul lavoro nel territorio spezzino, ora un altro operaio lotta tra la vita e la morte all’ospedale di Pisa dopo essere caduto ieri da un’impalcatura a Riccò del Golfo. Siamo stanchi dover ripetere le stesse parole dopo ogni incidente che accade nella nostra provinca ormai con cadenza quasi giornaliera.
Nel nostro piccolo, Rifondazione ha già presentanto in diversi comuni della provincia un ordine del giorno sulla sicurezza sul lavoro: l’ultimo ente in ordine di tempo ad averlo approvato è stato il comune di Follo nella seduta dello scorso venerdì 28 maggio. Ma l’attenzione dev’essere generale e condivisa altrimenti risulterà insufficiente.
Come in tutti i settori, chi sbaglia deve pagare. E non il lavoratore, troppo spesso “accusato” dalla voce comune di “leggerezza e sbadaggine” o “troppa confidenza” sul posto di lavoro. Sono gli imprenditori, i titolari d’azienda che devono garantire con ogni mezzo la sicurezza nei propri cantieri, creando le condizioni affinchè si azzerino i rischi per l’incolumità del lavoratore.
Putroppo nel Paese dei condoni, delle leggi per i fuorilegge, dei decreti che ostacolano l’attività dei magistrati come quella dei giornalisti, garanti della circolazione delle notizie e quindi della democrazia, tale auspicio assomiglia sempre più a un inutile grido nel deserto dell’indifferenza da parte del governo e della stragrande maggioranza della classe politica italiana.