Sul territorio linea politica stabilita, non si torna indietro: stop al consumo di suolo e salvaguardia!

30 dicembre 2012, by  
Archiviato in Ambiente, Primo piano

Prendiamo atto che in alcuni organi di stampa locali è apparso un comunicato in cui si divulgava un documento dei circoli Prc di Sarzana e di Ameglia che non rappresenta in alcun modo la nostra posizione in riferimento alla gestione del territorio, stabilita da un congresso e ribadita più volte dai nostri organismi dirigenti locali.
Abbiamo esplicitato la nostra posizione in seguito al Consiglio Comunale congiunto per la Val di Magra e Lerici sul grave tema del dissesto idrogeologico, che si è rivelato una strumentalizzazione di necessità sacrosante di una popolazione sfinita dalla situazione.
Non una parola sui disastri che sono stati compiuti a monte della vallata e che genereranno ulteriori situazioni di rischio per l’asta terminale del Magra, non una parola sul cambiare sulla pressione cementificatoria della vallata, non una parola sulla mancanza di pianificazione del presidio territoriale.
A questa situazione sconcertante, di cui sono responsabili sindaci che non hanno nemmeno la capacità di dotare il proprio territorio di strumenti di pianificazione (vedi Ameglia che non ha un piano adeguato da più di 20 anni) occorrerebbe responsabilità.
Rifondazione ha dimostrato e dimostrerà questa responsabilità non certo assecondando queste politiche scellerate, ma puntando su un radicale cambiamento della gestione del territorio e chiedendo concretezza:
  • chiedendo chiarimenti sull’incidenza in termini di rischio e di impatto ambientale dei lavori eseguite a monte dell’asta terminale del fiume Magra e lungo l’intero bacino,
  • censendo quante abitazioni, edifici rurali e produttivi già costruiti siano inutilizzati, vuoti, sfitti, costituendo un registro degli immobili in tale condizione;
  • impegnando le giunte al blocco di tutte le nuove costruzioni sino a quando non si avrà uno studio completo della situazione idrogeologica del territorio predisponendo atti di pianificazione incentrati al recupero ed alla ristrutturazione dell’esistente, impedendo nuovo consumo di suolo;
  • revisionando la norma del Piano di Assetto Idrogeologico che vieti la derogare al divieto di edificazione nelle zone rosse, ad elevato rischio idrogeologico;
  • predisponendo piani comunali coordinati di manutenzione del territorio, di incentivazione del recupero agricolo e boschivo
Segreteria provinciale Prc La Spezia

Rifondazione Comunista Lerici: “Approvato lo stop al cemento. Sospese le nuove edificazioni”.

3 febbraio 2011, by  
Archiviato in Ambiente, Dalla Provincia, Primo piano

Dopo un consiglio comunale interminabile incentrato esclusivamente sul dissesto idrogeologico che ha colpito il territorio di Lerici, Rifondazione Comunista vede approvata la propria mozione per la sospensione di tutte le nuove edificazioni fino all’introduzione di norme di salvaguardia e all’introduzione di un geologo a corredo dell’ufficio tecnico comunale.

La superficiale mozione del centrodestra limitava la sospensione solo alle opere pubbliche e a quelle private di “grande impatto”, una discriminante non accettabile nel momento in cui occorre comprendere a fondo le ragioni del dissesto. Un’originalità, quella del Pdl lericino, nel dissociarsi dalle politiche regionali e nazionali della loro stessa coalizione.

Per Rifondazione è un risultato politico importante, un atto doveroso alla luce delle oltre 30 frane che hanno interessato il territorio e rispetto ai disagi che hanno subito i cittadini, un atto di responsabilità rispetto a ciò che è drammaticamente accaduto nel nostro territorio.

Dobbiamo prendere atto che è in corso un cambiamento climatico che non ci consente di indugiare: ci siamo trovati a fare i conti con tre mesi di pioggia in cui spicca l’evento eccezionale del 22 -23 dicembre. Ma l’eccezionalità non ci deve far sminuire la gravità del dissesto idrogeologico del territorio, quindi la sospensione delle nuove edificazioni è quantomeno doverosa.

E’ un grande risultato perché finalmente può iniziare quell’analisi della pianificazione che Rifondazione Comunista chiede da tempi non sospetti in funzione delle reali necessità sociali della popolazione piuttosto che degli interessi economici di pochi.

Auspichiamo che a questo primo passo si inizi un percorso di analisi del territorio ed un’autentica “rifondazione” della pianificazione territoriale, che metta fine alla crescita quantitativa e punti invece sulla riqualificazione e alla trasformazione sia delle aree urbane che di quelle rurali.

In un contesto drammatico in cui si antepongono appelli, seppur condivisibili e dove le politiche berlusconiane propongono ennesimi condoni edilizi e piani casa basandosi sulla fasulla convinzione che solo sostenendo l’edilizia si crei occupazione, la nostra sfida è conoscere il problema e creare occupazione sulla messa in sicurezza del territorio.

Rifondazione Comunista Lerici

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