Prc La Spezia: “Addio al compagno Ruggero Sarbia, cuore battagliero di Calice al Cornoviglio”

20 aprile 2019, by  
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Rifondazione Comunista spezzina piange la morte del compagno Ruggero Sarbia, stroncato prematuramente da una lunga malattia nella notte tra sabato e domenica scorsi.
Già lavoratore di Termomeccanica, Sarbia non ha mai lesinato l’impegno politico nelle fila del Pci e poi in Rifondazione, della quale ha fatto parte per anni nel Comitato Politico Federale di via Lunigiana. La grande passione politica di Ruggero si è particolarmente spesa nelle battaglie in difesa del territorio della sua amata Calice al Cornoviglio, borgo di origine da lui mai dimenticato e sempre portato nel cuore. Il compagno Sarbia ci mancherà, per la sua verve sanguigna e genuina che lo contraddistingueva e il suo sincero attaccamento al partito e ai valori della sinistra e del comunismo. I compagni spezzini si stringono alla famiglia in queste ore di grande dolore.
 
I funerali si terranno domani mattina alle 11 presso la chiesa dei Salesiani al Canaletto.
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Lombardi: “Il territorio spezzino è vittima di troppi interessi”

11 ottobre 2012, by  
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Da Il Secolo XIX del 10/10/2012

No all’outlet di Brugnato, al casello di Beverino, alla cessione di Acam Gas, all’incenerimento dei rifiuti. Si a un’economia incentrata sul verde e sulla salvaguardia dell’ambiente. Lo ribadisce il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Massimo Lombardi rispondendo al segretario Uil Walter Andreetti che nei giorni scorsi aveva espresso dure critiche nei confronti del Prc, contrario alla realizzazione dell’outlet, come ribadito dal voto nell’ultimo consiglio comunale spezzino.

«C’è un filo che sembrerebbe legare le ultime dichiarazioni di Andreetti, Enzo Papi e Raffaella Paita» afferma Lombardi «dobbiamo spezzare la catena di interessi che va solo a danno dei cittadini e delle giovani generazioni».

Dunque per Rifondazione l’outlet non è sinonimo di lavoro…

«Un mostro di cemento nella valle del biologico è una pazzia per gli speculatori. Con la precarietà totale  il lavoro è solo uno specchietto per le allodole. Andreetti pensi al suo mestiere, non sarà di certo la Uil a dettarci la linea».

Secondo voi che politiche si dovrebbero intraprendere?

«Il nostro territorio è fragile, lo dimostra la frana della Via dell’Amore. La vera sinistra è per il lavoro, ma stabile: Monti, dopo Berlusconi, lo sta smantellando definitivamente. Si pensi piuttosto a creare occupazione nella salvaguardia e manutenzione ambientale, lo ha detto anche il presidente Alessandro, al quale va la nostra piena solidarietà e stima».

Siete contrari anche al casello autostradale di Beverino? 

«Contrarissimi. Altra opera inutile e folle, a pochi chilometri tra i due caselli già esistenti. Un caso che se ne parli ora con il cantiere del 3° lotto dell’Aurelia aperto? Non vorremmo trovarci un secondo retroporto con i container anche in Val di Vara».


A proposito, il comitato portuale ha avviato la procedura per la concessione-Contship, che ne pensate?

«Che il porto sarà in mano a un monopolista per 53 anni, molti spezzini non vedranno la scadenza. Ci chiediamo se tale infrastruttura debba essere gestita nell’interesse di pochi per sperare nei benefici a caduta. Occorre un porto che si sviluppi nel rispetto della città, non in antitesi».

Altro tasto dolente, la questione Acam…
«Abbiamo assistito a mille teatrini a danno dei lavoratori, ora nessuno li strumentalizzi, specie chi ha fallito in continuazione i propri piani. Da tempo chiediamo un vero piano industriale basato su acqua pubblica, rifiuti zero, energie rinnovabili. Basta ai matrimoni finti e ai proclami indegni, mentre i dipendenti Acam si giocano il proprio futuro. Per noi sono una priorità: no a spezzatini, nessuna cessione di Acam Gas. Sarebbe un disastro».

E il ciclo dei rifiuti? Da Termomeccanica è tornata la proposta di bruciarli…

«Basta speculare sulla salute delle persone. C’è un piano dei rifiuti, Papi prenda atto che sono le istituzioni democratiche a pianificare le scelte collettive, non gli industriali. Rifondazione da anni porta avanti una proposta chiara, con il modello Capannori e il riciclo virtuoso dei rifiuti. E’ l’unica soluzione possibile».

Secondo voi cosa manca a questo territorio?

«Innanzitutto il lavoro. Poi gli spazi pubblici per i giovani, l’accesso al mare per gli spezzini, penso al muro di Marola. Manca una politica per la casa, per la salute, per i diritti civili. Tutte questioni da noi sollevate in passato ma poco ascoltate, salvo poi riutilizzate per scopi propagandistici. Mi viene in mente il tanto sbandierato registro delle unioni civili: a Spezia è stato già deliberato nel 2006, a Sarzana nel 2007, sempre su nostra istanza. Ma evidentemente in troppi hanno la memoria corta».

Le vostre proposte di oggi?

«Chiamiamo a raccolta tutte le forze in opposizione alle massacranti politiche di Monti. Lo abbiamo già fatto invitando la sinistra a lottare unita, partendo dalla raccolta firme contro l’abolizione dell’articolo 18 che cominceremo nei prossimi giorni in tutta la provincia».

“Difesa dei beni comuni: da anni questa è la nostra proposta”. Rifondazione spezzina risponde all’assessore Paita

21 giugno 2012, by  
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E’ stupefacente come un esponente autorevole del panorama politico regionale distorga la realtà degli ultimi anni su Acam. E’ ancora più assurdo che l’assessore regionale Paita, fino a poco tempo fa attrice protagonista nel comune spezzino dei tentati salvataggi dell’azienda (ad oggi solo buchi nell’acqua) additi altri come responsabili dei propri fallimenti.

Eppure quante riunioni, incontri, scontri, divergenze sul tema Acam con il Pd? Possibile che oggi ci si sia dimenticato tutto? Quando si sbandierarono le linee guida di Strozzi come salvifiche dicemmo che la strada era sbagliata, che si doveva continuare a praticare la via contro l’incenerimento (Cdr in Enel), difendendo la gestione pubblica dell’acqua ed investendo sulle nuove forme di energia.

Quando fu decretato “il giorno più bello della propria vita” (definizione della stessa Paita), il tentato matrimonio con Hera, dicemmo che era follia pensare di affidare ad un’azienda privata, con soci azionisti con sedi nelle isole Cayman, il destino di 950 lavoratori e chiedemmo l’impegno alla giunta (di cui lei faceva parte) di valutare anche scenari alternativi. Poi venne il 13 giugno 2011 ed il voto popolare degli italiani.

Centomila spezzini chiesero di difendere i beni comuni, cosa che Rifondazione Comunista ha sempre fatto in tutti gli atti proposti ed emendati. Come mai questi vuoti di memoria? Gli atti sono pubblici quindi pubblicamente si mente. Viene il dubbio se la  menzogna sia frutto della reazione per i tanti falliti tentativi di salvataggio di Acam.

Si vogliono proposte? Le ripetiamo per l’ennesima volta:

1) Rifiuti Zero e porta-a-porta su base provinciale come già avviato in tanti comuni (La Spezia in primis),
2) piattaforma di selezione del non differenziato ed avvio di attività artigianali di recupero, riparazione e riutilizzo,
3)
discarica di servizio con piano di dismissione programmato: Il modello è Capannori.

Acqua pubblica, azienda speciale, partecipazione attiva della gente: Il modello è Napoli.

Un’opportunità, quella della società pubblica dell’acqua, che è sempre stata osteggiata, soprattutto da chi sostiene la necessità degli ambiti territoriali a scala regionale, ma che oggi tutti dichiarano economicamente sostenibile.

Piano di gestione di impianti energetici rinnovabili diffusi: il modello è Varese Ligure. Solo così si salveranno i lavoratori Acam che verranno e dovranno essere riorganizzati secondo un modello di sostenibilità ed i servizi essenziali per il territorio.

Infine è curioso che chi accusa Rifondazione di essersi seduta nella “stanza dei bottoni” si dimentichi di chi siano stati i tanti sindaci che hanno utilizzato Acam come cassa depositi e prestiti o come ufficio di collocamento, forse perchè è più facile accusare un partito come il nostro di aver avuto un ruolo piccolo, ma che ha valso risultati importantissimi come la regolarizzazione dei lavoratori della Maris, salvo dimenticarsi che Rifondazioni da anni non ha più un ruolo dentro l’azienda.

Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra La Spezia

Grande risultato politico sull’acqua pubblica dei consiglieri Fds Cossu e Sommovigo. Ma dov’è il resto della sinistra spezzina?

20 giugno 2012, by  
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L’avvocato Tortorelli fa polemiche ora. Come mai taceva quando era assessore?

Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra della Spezia plaudono al successo dell’ordine del giorno proposto dalla capogruppo Fds Simona Cossu riguardo il tema dell’acqua pubblica, rafforzato dal voto dei consiglieri del Movimento 5 Stelle e di Guerri.

Registriamo però, con grande delusione, i comportamenti di alcune forze sulla carta di sinistra (Sel e Idv), che alla prova dei fatti si sono sciolte come neve al sole alla prima votazione importante (dove peraltro si chiedeva semplicemente al sindaco Federici di venire a esporre in consiglio comunale le nuove idee esternate sulla stampa dell’assessore regionale Paita riguardo al possibile acquisto di Acam da parte dell’azienda privata Termomeccanica).

Siamo inoltre veramente colpiti dalle dichiarazioni dell’avvocato Tortorelli del comitato “Acqua bene comune”, circa l’esito dello stesso consiglio comunale.

Ci saremmo aspettati che venisse riconosciuto chi in quella istanza ha dimostrato la coerenza, al di là dell’appartenenza o meno a una maggioranza, del proprio percorso politico chiaro e ineludibile, dove la difesa dei beni comuni è stato faro di anni di battaglie politiche. 

Ci saremmo aspettati che l’atto politico dei consiglieri Cossu e Sommovigo, quindi di tutto il gruppo della Fds, fosse riconosciuto dall’intera sinistra spezzina per rilanciare con forza la battaglia sui beni comuni.

Ci saremmo quindi aspettati che si puntasse il dito sul chi in questa campagna elettorale ha brandito la difesa dell’acqua come un randello salvo poi ritirare ogni velleità al primo accenno di battaglia come i rappresentanti di Idv (Corsini) e Sel (Masia).

Ci saremmo aspettati che ci si accorgesse che tirare in ballo Termomeccanica in tema di Acam significa riaprire la partita sull’incenerimento dei rifiuti, con la provincia attualmente commissariata e senza alcun controllo politico.

Tutto ciò non è avvenuto, ma non ci meraviglia affatto. Tortorelli ha dimostrato in questi anni di condurre il comitato con le stesse modalità con cui ha fatto per due mandati l’assessore  a Vezzano (non eletto ma nominato dall’allora sindaco Ds Giannarelli). All’epoca il suo silenzio su cosa accadeva in Acam è stato a dir poco assordante, ma nonostante ciò l’avvocato Tortorelli tenta ancora di dare lezioni su Acam.

Il suo passato da amministratore silente squalifica tutto il movimento in difesa dell’acqua. Quando avrebbe potuto fare non ha fatto, quando avrebbe potuto dire non ha detto.

Ora almeno abbia il buon gusto di dire ciò che accade realmente senza entrare in polemichette pretestuose e letteralmente ridicole, visto il grado di ipocrisia e speciosità fin qui dimostrate.

Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra La Spezia

Fu giusto contestare il seminario inceneritorista di Fiasella. Ancora scandalo inceneritori!

13 luglio 2010, by  
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Forse la nostra contestazione al seminario inceneritorista organizzato a Villa Marigola da Fiasella è già andata in soffitta, ma Rifondazione comunista ricorda bene che in quell’occasione il presidente della provincia della Spezia invitò a parlare di gestione di rifiuti Veolia, Enel e Pirelli Ambiente, ovvero produttori di cdr, costruttori di inceneritori e produttori di energia elettrica con l’incenerimento di rifiuti. Allora occupammo Villa Marigola per ricordare a Fiasella cosa fosse l’incenerimento: danni alla salute e speculazione.

A distanza di tempo, e a fronte della scelta politica di Fiasella di andare a braccetto con Confindustria sostenuto dal Pd, dall’Idv e, udite udite anche dalla Lista Schiffini, c’è un drammatico fatto di cronaca che nessuna forza politica spezzina ha sentito il dovere di commentare: la mattina dell’8 luglio 2010 la polizia giudiziaria ha sequestrato per la seconda volta in due anni l’inceneritore di Falascaia, a Pietrasanta, 25 km in linea d’aria da Sarzana. La procura di Lucca, dopo aver ipotizzato la manomissione dei sistemi di controllo di emissione dei fumi, oggi l’accusa la «contaminazione da diossina» delle acque del torrente adiacente l’inceneritore costruito da Termomeccanica e gestito da Veolia. A seguito del provvedimento della procura lucchese sono scattati i sigilli per l’impianto e avvisi di garanzia al management TEV, l’azienda gestore dell’impianto e facente parte del gruppo Veolia.

E’ certamente un’altra sconfitta al “Partito dell’incenerimento, ancora una volta sulla pelle degli inermi cittadini versiliesi, ai quali la federazione spezzina di Rifondazione comunista invia la più sentita solidarietà, nella speranza che la loro drammatica esperienza serva da lezione per far comprendere ai “soloni” spezzini bipartisan che incenerire non risolve nulla, aumenta i costi e mette in serio pericolo la salute e l’ambiente di vita dei cittadini.

La recente scelta di Fiasella di confermare la presenza di Confindustria nella giunta provinciale non può che preoccuparci ed alzare il livello di attenzione su ciò che la provincia farà in tema di rifiuti.Il ruolo di Rifondazione comunista ha garantito fino ad ora l’impossibilità di bruciare il Cdr in Enel ma oggi, senza la nostra presenza in giunta provinciale, diventa ancora di più una questione su cui porre attenzione e mobilitare la cittadinanza.

William Domenichini
Resp.Ambiente PRC La Spezia