Fedi (Prc Lerici): “Ottimo successo del bike sharing, un servizio che va potenziato su tutto il territorio”
22 gennaio 2014, by admin
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“Outlet di Brugnato: territorio offeso e lavoratori traditi. Come volevasi dimostrare”
4 novembre 2013, by admin
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Rifondazione Comunista La Spezia
Fasce Rosse e Rifondazione Comunista La Spezia: “Il 25 ottobre 2011 è una data impressa nelle nostre menti e nei nostri cuori”
24 ottobre 2013, by admin
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Il 25 Ottobre 2011 è una data che nelle nostre menti e nei nostri cuori sarà indimenticabile.
L’alluvione che ha colpito la Provincia della Spezia da Ameglia a Borghetto a Brugnato a Cassana a Rocchetta a Vernazza a Monterosso ed in altri Comuni della Val di Vara, è stato un evento che ha messo in luce la fragilità di quel territorio tant’è che ogni volta, ed anche in questi giorni, che vi è un’ allerta i cittadini della Val di Vara e non solo stanno affacciati alla finestra tutta la notte sperando che quell’alluvione non si ripeta.
Noi di Rifondazione Comunista, con le Fasce Rosse, e insieme a tutti i volontari che sono intervenuti in quei mesi, vorremmo essere vicini a quella comunità ferita profondamente con la perdita di vite umane.
Ma abbiamo anche il piacere di ricordare il grande spirito di solidarietà e di umanità dei tanti volontari che abbiamo coordinato.
Il nostro compito oggi è quello di cercare di dare continuità a quel percorso facendo tesoro dell’esperienza acquisita, ricostruendo così un protagonismo sociale che intreccia la questione di classe col rafforzamento dei legami tra le persone e la costruzione di comunità solidali che contrastino ’l’individualismo e la solitudine come fatto culturale e concreto del modello capitalistico.
Quella tragedia ha dimostratoche è impensabile continuare a operare scelte nella logica dell’urbanistica contratta, senza coniugare con saggezza le necessità economiche di una comunità con gli equilibri ambientali del territorio.
Le politiche cementificatorie hanno fallito consentendo la distruzione del territorio: smettiamola con gli accanimenti terapeutici, occorre pianificare un modello economico compatibile.
Purtroppo l’outlet di Brugnato sta andando avanti con il ricatto dei posti di lavoro, anche questo è un film già visto.
Posti di lavoro precari a contratto che metteranno in luce tutte le responsabilità di chi ha voluto quella cementificazione.
Ormai tutti abbiamo toccato con mano che l’unico patrimonio che ci resta è il territorio e la sua difesa, questo si che creerebbe posti di lavoro e invertirebbe il senso di marcia creando uno spirito di responsabilità civile lontano dalle speculazioni del cemento.
Ecco, è così che vogliamo ricordare quel 25 Ottobre del 2011.
Partito della Rifondazione Comunista
Comunali Portovenere: domani alle 21 alle Grazie presentazione della lista “Comunità” a sostegno del candidato a sindaco della Sinistra Corrado Giudici
13 maggio 2013, by admin
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Domani sera, martedì 14 maggio alle ore 21, presso la sala dell’ex convento degli Olivetani delle Grazie, si terrà la presentazione pubblica della lista e dei candidati di Comunità, la lista della Sinistra di Portovonere per le elezioni comunali del 26 e 27 maggio prossimi.
A sostegno del candidato sindaco Corrado Giudici, figlio del grande poeta di origini graziotte Giovanni, ci saranno i candidati consiglieri Saul Carassale, Franco Petacco, Fabio Carassale, Vincenzo Rosa, Alfredo Bruni e Massimo Lombardi.
Nel corso della serata verranno esposti i principali punti del programma elettorale di Comunità: un programma all’insegna dell’ambiente, della salvaguardia del territorio, del no al cemento e del si al turismo ecocompatibile, principi essenziali per uno dei paesaggi più belli del Mediterraneo qual è da sempre il territorio di Portovenere.
Elezioni Amministrative 2013
Comune di Porto Venere
Lista Civica “Comunità” Programma Elettorale
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TUTELA E SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO
Il nostro comune è piccolo visto dal punto di vista della popolazione, ancor di più se si considera la popolazione effettivamente residente, ma estremamente grande ed importante in relazione al territorio.
Gran parte dell’area che occupa è parco regionale ed il capoluogo è patrimonio dell’umanità.
Queste caratteristiche comportano una forte pressione speculativa, che aumenterà ed andrà fronteggiata in vista delle annunciate dismissioni da parte del demanio militare.
Noi non abbiamo particolari obiezioni al ripristino di immobili già destinati ad alloggio del personale civile e militare, purché tali interventi non comportino accorpamenti e accrescimenti di cubature da una parte e non compromettano il patrimonio floro-faunistico (dove di un immobile rimane l’impiantito e qualche traccia di parete non è il caso di parlare di ristrutturazione) dall’altra.
In quest’ambito consideriamo con favore, dopo una opportuna fase di approfondimento ed articolazione, l’idea – progetto di “albergo diffuso”, su cui si insiste da diverse parti.
Diverso invece il nostro atteggiamento riguardo a “cubature” che avevano diversa destinazione (cisterne, magazzini interrati, ecc.) e strutture fortificate di carattere prettamente bellico: in questo caso siamo contrari in linea di principio a qualsiasi tipo di intervento che non sia di bonifica per un eventuale utilizzo turistico culturale (gli isolati casi particolari potranno sempre esistere, ma andranno trattati singolarmente come tali e comunque in termini restrittivi).
Un altro aspetto relativo alla tutela e salvaguardia del territorio a l’accertamento della parte collinare con particolare attenzione alla situazione dei fossi e del sistema di drenaggio delle acque piovane. I ripetuti fenomeni alluvionali denunciano una situazione di criticità, e suggeriscono l’avvio di un attento monitoraggio volto a definire gli interventi da effettuare. Non si tratta tanto di avviare costosi interventi di regimentazione delle acque (interventi passati in altre zone d’Italia hanno spesso peggiorato il male cui si voleva rimediare) ma di individuare opere e manufatti che hanno cambiato e compromesso l’antico sistema di drenaggio, cercando di ripristinare lo status quo antes.
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CEMENTIFICAZIONE ZERO
Se prima ci siamo riferiti alle zone di maggior pregio, qui ci vogliamo riferire alla generalità del territorio comunale: vista l’assenza di spinta demografica siamo contrari all’utilizzo di ulteriore territorio per la costruzione di nuove case.
Questo vale sia per l’edilizia libera che per quella “popolare”, che in molti casi, col senno di poi, non è risultata per nulla tale.
Per risolvere eventuali situazioni di difficoltà si dovrà in primo luogo fare uno screening della situazione delle case comunali, verificando la sussistenza delle condizioni che avevano determinato l’assegnazione, in secondo luogo si dovranno individuare tutti i possibili interventi di recupero di patrimonio edilizio esistente, con mantenimento delle tipologie architettoniche, facilitando ed incentivando l’avvio degli interventi stessi (naturalmente in presenza di una domanda effettiva ed accertata).
Ribadiamo: il principio è che dove non c’erano e non ci sono case, non se ne costruiscono.
Con riferimento all’esistente di recente edificazione, talvolta slegato dal tessuto urbano storico dei tre paesi, si porrà particolare attenzione agli interventi necessari alla ricostruzione del tessuto stesso.
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TURISMO ECOCOMPATIBILE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE
Il nostro territorio presenta caratteristiche ambientali di pregio, così come tracce storiche e culturali di sicuro interesse, che mal si prestano ad un turismo di massa, che oltretutto ci vedrebbero perdenti in termini di “economicità” rispetto ad altre zone italiane ed estere. Incentivare le forme di turismo rispettose e compatibili con queste caratteristiche, così come responsabilizzare ed educare i cittadini in merito al corretto sviluppo è fondamentale per coniugare vivibilità del territorio e ricadute economiche.
In primi s è determinate che la cittadinanza stessa, in special modo gli amministratori, gli operatori economici e turistici, siano consapevoli di cosa è, e di quel che può offrire il loro territorio fin nei minimi dettagli, così come sia ben noto quel che potrebbe nuocere all’equilibrio naturalistico e sociale dello stesso. Il parco regionale può prevedere tra i suoi progetti studi, analisi e formazione specifica, coordinando i vari livelli di educazione (scuola, operatori, cittadini, turisti) trasformando le generiche, spesso ignorate, norme di “buona condotta” in una condivisa aspirazione alla qualità ambientale.
Un territorio integro, rispettato e bello sarà sempre desiderato da turisti ed apprezzato quotidianamente da chi vi vive.
Le possibilità pratiche spaziano dal “vero” turismo nautico (porticcioli dedicati al transito, magari con tariffe variabili in base alla stagione, eventi sportivi velici) con particolare attenzione alle imbarcazioni tradizionali (nicchia che vanta numerosi appassionati, e che avrebbe nel nostro territorio anche possibilità occupazionali legate all’artigianato navale e alla lavorazione del legno) al trekking semplice e specializzato (ripristinare la rete dei sentieri di Palmaria, Muzzerone e Castellana, sopratutto di quelli illegalmente resi impercorribili, completare la segnaletica sentieristica, estendere la palestra di roccia, interfacciarsi meglio ai percorsi e alle attività organizzate dai limitrofi territori di 5 terre e La Spezia, sfruttare i beni demaniali militari, anche non restaurati, come “percorso storico” e non solo come potenziali strutture ricettive), dalla “semplice” balneazione estiva (vanno garantite spiagge libere di buon livello, e ottimizzare la fruizione estiva “non invasiva”, via vaporetto o autobus, quest’ultimo da dirottare finalmente anche nei pressi della stazione FS della Spezia e da estendere per tutta la serata) al turismo subacqueo, che può protrarsi fuori stagione e può creare sul territorio attività professionali remunerative di diving, per il quale, oltre alla bellezza preservata dei fondali di cui incentivare la difesa, si potrebbero immaginare “affondamenti” di relitti particolari, ed infine dal soggiorno invernale per anziani (il nostro clima risulta comunque sempre preferibile ad altre zone del nord Italia, si possono immaginare proposte specifiche) alla corretta gestione del crescente turismo crocieristico. Per quest’ultimo una seria attività di “proposta” ai tour operator (con ottimizzazione delle proposte in base al target della crociera stessa) ed una veloce ma non dannosa risposta alle esigenze logistiche (spesso uniformate dal mercato stesso) delle compagnie dovranno sostituirsi ad un grossolano desiderio di “accalappiamento” della totalità dei visitatori ospitati sulla nave (cosa, peraltro, inimmaginabile).
In linea di principio si dovrà lavorare per un allungamento della stagione turistica, privilegiando un costante e qualificato flusso a dispetto di “picchi” di affluenze in occasioni di eventi particolari che comportano disagi (per tutti) che spesso vanificano le ricadute economiche (di alcuni).
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RIORDINO DEGLI ORMEGGI E RIQUALIFICAZIONE DELLE SPIAGGE SU TUTTO IL TERRITORIO
Le nostre baie e i nostri litorali, quando liberi da vincoli “sovraordinati” del tipo militare o industriale, sono stati nel recente passato oggetto di interventi fortemente invasivi relativamente alla creazione di strutture d’ormeggio delle imbarcazioni destinate sia ad attività economiche, sia ad associazioni pseudo-sportive, sia per le necessità dei residenti stessi; l’invasività di detti interventi, purtroppo, non è solo quella paesaggistica/ambientale, ma anche quella meno direttamente riscontrabile dovuta all’impatto insediativo (congestionamento della viabilità e parcheggi, carico supplementare di rifiuti da smaltire, degrado di molte aree del territorio destinate “abusivamente” a rimessaggio invernale e ad aree lavori – tipo carenaggio)che questi interventi esercitano sul nostro territorio e sulla comunità, spesso senza produrre effetti positivi. Il piano di riordino dovra’ prevedere:
– La tutela dell’ormeggio per le piccole barche dei residenti.
– La presenza di zone di transito in tutti gli approdi storici, in modo da rivitalizzare i nostri paesi dal punto di vista turistico. Al fine di destagionalizzare questo tipo di ormeggi, si potranno studiare proposte differenziate, privilegiando le imbarcazione d’epoca in armamento.
– Razionalizzazione degli ormeggi delle imbarcazioni da lavoro, predisponendo anche a terra gli spazi necessari allo svolgimento delle attivita’; dovrà essere incentivata/agevolata la ricostituzione di una piccola flotta locale di imbarcazioni da pesca.
Per quanto riguarda la riqualificazione delle spiagge l’azione proposta sarà mirata a salvaguardare tutti i tratti di costa ancora naturali, sia rocciosi che con arenili, con un programma di forte ripascimento (per alcune spiagge mai avvenuto).
In particolar modo pensiamo alle tante calette presenti sul lato interno dell’isola Palmaria (Villa Smith, Terrizzo, Saladero, Secco ecc.) ad oggi in quasi completo stato di abbandono, ed al cuore balneare del nostro territorio, ovvero nel Seno dell’Olivo,
Interventi minori, come entità ma non come interesse, dovranno essere attuati anche per le baie del delle Grazie e del Fezzano in particolar modo recuperando anche qui le piccole calette presenti lungo il sentiero Codevalle, compresa quella presente nella baia di Panigaglia (lato Fezzano).
Il principio guida in tutti i casi sarà la piena e libera accesibilità della linea di costa. Attenzione costante sarà data al controllo della qualita’ delle acque.
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PROGETTI DI RACCORDO TRA SOCIETA’ PARTECIPATE E SINGOLE REALTA’ LAVORATIVE LOCALI
La questione delle società partecipate va considerata con riguardo alle caratteristiche di ognuna delle stesse.
Per quel che riguarda la S.r.L “Sviluppo Immobiliare l’unico obiettivo che ci poniamo è la liquidazione della stessa, salvaguardando (per quanto possibile) le finanze del comune, che ne è socio unico e ne risponde al 100%
Relativamente alla S.r.L “servizi portuali” (partecipata al 51%) deve diventare lo strumento di raccordo tra le necessità burocratiche e di grande pianificazione tra diversi enti territoriali (A.P, regione, demanio) e le prospettive occupazionali dei residenti, garantire la regolarità del lavoro, svolto da artigiani e ditte per loro e dentro gli ambiti di loro competenza (lotta all’abusivismo) creare situazioni di sinergia tra diverse micro imprese territoriali, formare ed eventualmente assumere i ruoli professionali che non risultano disponibili sul territorio.
Altre partecipate sono le aziende intercomunali consortili ACAM e ATC (con quote relativamente piccole). Acam: A questa società fanno capo due servizi fondamentali e senz’altro attualmente carenti sotto molti punti di vista:
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Raccolta e smaltimento rifiuti. E’ fuori di discussione che l’incremento dei costi verificatosi negli ultimi anni è esagerato e non trova riscontro nella qualità del servizio, tuttavia riteniamo che la soluzione dei problemi connessi a questo comparto non sia possibile solo ad un livello comunale. Per quanto riguarda la competenza diretta si tratta di intervenire sulla modalità e qualità della raccolta, a livello più generale (provinciale) si dovrà definire una volta per tutte la corretta chiusura del “ciclo dei rifiuti”.
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-Sistema fognario. Anche in questo caso le lacune sono evidenti e sommano criticità ambientali (quote mare e canalizzazione acqua piovana dal monte) con una mai completata sistemazione della rete fognaria, con adeguato dimensionamento dei sistemi di pompaggio da una parte e con totale separazione tra acque nere e bianche. A questi problemi di complessa soluzione, si aggiunge una carente manutenzione e pulizia di canali e tombini stradali, a cui si può rimediare con relativa semplicità.
ATC, in questo caso il programma non riguarda tanto i costi o la resa della partecipazione, quanto una maggiore flessibilità del servizio che ad oggi continua a non coprire alcune utenze (pensiamo in primo luogo alla corsa “P” sotto alla stazione FS o alle corse serali, recentemente soppresse, così come alla scarsa copertura dei quartieri collinari del comune o delle parti basse dei paese.
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TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE AMMINISTRATIVA
Per quanto concerne la trasparenza la questione può essere considerata da due punti di vista:
– Trasparenza intesa come facoltà di accesso ai documenti dei singoli cittadini per tutelare i loro diritti soggettivi ed interessi legittimi. Il regolamento comunale ed il modulo di richiesta documenti non sono riportati sul sito web del comune stesso (per assordo per ottenere il regolamento va compilato il modulo di richiesta!!). La situazione è tale per cui allo stato è lasciata agli uffici ampia discrezionalità di comportamento, facendo venire meno l’impegno del Comune a organizzarsi per rendere effettivo l’accesso ai documenti e alle informazioni non solo in termini di interessi personali giuridicamente rilevanti, ma come presupposto per la partecipazione consapevole ai processi decisionali, soprattutto se strategici (pianificazione territoriale in primo luogo, ma non solo ovviamente).
– Trasparenza amministrativa intesa come accessibilità totale ai sensi del recente D.Lgs. 33/2013. Le amministrazioni, Comuni compresi, devono dichiarare e pubblicizzare i propri obiettivi, costruiti in relazione alle effettive esigenze dei cittadini, i quali, a loro volta, devono essere messi in grado di valutare se, come, quando e con quali risorse quegli stessi obiettivi vengono raggiunti. Non risulta che il Comune di Porto Venere abbia approvato il Programma per la trasparenza, così come delineato dall’apposita Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (rif. D.L. 27/10/2009, n. 150)
Con riferimento invece alla partecipazione rileviamo che gli articoli dello Statuto che riguardano questo comparto (dal 20 al 29) promuovono principi di democrazia partecipativa totalmente astratti:
– E’ prevista la possibilità, di presentare Petizioni e Istanzea Giunta e Consiglio, proposte di deliberazioni, revoca di precedenti deliberazioni.
– Si fa genericamente riferimento a Istituti di Partecipazione.
– Si enuncia la possibilità di indire referendum consultivi.
La regolamentazione di tutto ciò non è mai arrivata e pertanto la partecipazione dei cittadini è rimasta virtuale.
Al di là delle semplici enunciazioni di principio intendiamo intervenire con le eventuali, necessarie, modifiche statutarie e procedendo alle previste delibere regolamentari: trasparenza e partecipazione debbono diventare sentieri percorribili sia per i singoli cittadini che per le associazioni riconosciute presenti sul territorio.
Caos Ripa: “Finalmente anche Casabianca si è convinto. Occorre ripristinare la salvaguardia del territorio”
2 aprile 2013, by admin
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Lucarelli (Rivoluzione Civile): “Il mio impegno anche per rilanciare i progetti spezzini, dalle Cinque Terre ad Acam”
23 febbraio 2013, by admin
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Novelli (Prc Lerici): “Quale futuro sulla scuola??”
22 dicembre 2012, by admin
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A meno di un mese dalle preiscrizioni alla scuola primaria l’Amministrazione comunale non ha messo in atto il percorso partecipato preannunciato ad Ottobre, per organizzare le strutture scolastiche nel territorio lericino. Una questione che ci preoccupa enormemente.
In assenza dei preannunciati percorsi, la cittadinanza si è attivata in autonomia, dimostrando di avere le idee molto più chiare di chi ci amministra e l’iniziativa delle “mamme del momento” ne è lampante dimostrazione: un mese di mostra “attiva” nella scuola di Tellaro (ancora in corso) per far conoscere a tutti la storia di un incantevole luogo scolastico ed il valore della sua esperienza didattica per rilanciarla come modello di scuola del futuro per i piccoli borghi come il nostro.
Il contributo di Rifondazione Comunista continuerà nel proponerre iniziative pubbliche e partecipando alle diverse organizzate dai cittadini, partendo dall’analisi dello stato reale delle cose.
Il numero di bambini in età scolare è confortante almeno per i prossimi tre anni e non mancheranno iscrizioni per formare le classi prime in tutto il comprensorio lericino, comprese le frazioni.
Le informazioni ricevute direttamente da gruppi di genitori autorganizzati ci dicono che sarebbero quasi 20 i bambini preiscritti alla scuola de La Serra per il prossimo anno.
Questi dati sono più che confortanti per mantenere il Tempo Pieno suddiviso nelle frazioni di Tellaro e La Serra e confermare quindi la scelta in linea con quanto contenuto nel programma elettorale, ovvero il mantenimento dei plessi scolastici all’interno dei Borghi fino a quando questo fosse possibile.
Si dovrà procedere anche alla riapertura della scuola di Tellaro, chiusa solo temporaneamente e sotto l’effetto di pressioni che non sono state gestite nel migliore dei modi, mentre per la nuova collocazione dell’asilo nido, ci auguriamo che questa struttura possa essere trasferita a Pozzuolo così da avere nuovamente anche in questa frazione un presidio scolastico, anche se soltanto per la primissima infanzia.
Segretaria del circolo di Rifondazione Comunista di Lerici
“Soldi all’unica grande opera: la messa in salvaguardia del territorio”
26 novembre 2012, by admin
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“Quinta alluvione in tre anni, anche il Progetto Marinella è morto e sepolto”
19 novembre 2012, by admin
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Allagamenti, evacuazioni, disastri. Le lezioni nella nostra provincia non servono e gli amministratori del territorio continuano ad eludere o rimpallarsi responsabilità. I cittadini devono essere consapevoli che le responsabilità sono chiare ed albergano in quegli amministratori che devono fare e non fanno nulla per ridare dignità a questo territorio. Nessuna pianificazione di salvaguardia, nessuna programmazione di presidio dei territori, nessun incentivo alla riconversione agricola, ma continui permessi di costruire e piani urbanistici dello scorso secolo!
Ricordando l’alluvione del 25 ottobre 2011: oggi le Fasce Rosse, Sel e Rifondazione unite a Borghetto e Brugnato, per non dimenticare
23 ottobre 2012, by admin
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Oggi, giovedì 25 ottobre 2012, le “Fasce Rosse”, Rifondazione Comunista La Spezia e Sel Val di Vara ricorderanno il tragico evento di un anno fa a Borghetto Vara e a Brugnato assieme ai volontari che con passione e competenza sono giunti nella nostra provincia portando un vento d’aria nuova sul modo di stare insieme ma anche sul modo di fare politica.
La giornata inizierà con un comizio alle 15.30 a Brugnato in piazza Brosini, proseguirà a Borghetto alle 17.30 presso il bar Conti con una mostra fotografica intitolata “La solidarietà delle fasce rosse durante l’alluvione” con comizio aperto alla cittadinanza e si chiuderà alle 18.30 con una grande fiaccolata che congiungerà i due paesi.
La tragedia ha dimostrato che è impensabile continuare a operare scelte nella logica dell’urbanistica contratta, senza coniugare con saggezza le necessità economiche di una comunità con gli equilibri ambientali del territorio.
“Quell’esperienza ha segnato i volontari che dal giorno dopo l’alluvione, con “pala e picco”, hanno lavorato insieme alle BSA per rendere possibile una ripresa sia industriale che sociale” afferma Massimo Carosi in rappresentanza delle Fasce Rosse. “Le popolazioni dei borghi colpiti avevano bisogno soprattutto di solidarietà, ma di quella attiva, concreta, quella di chi, nel momento del bisogno, si rimbocca le maniche e si mette a spalare evitando di “buttarla in politica”, anche se la “politica” con il disastro che c’è stato c’entra, eccome se c’entra!! La partecipazione è stato l’elemento di cambiamento, di solidarietà e di appartenenza ad un territorio martoriato molto spesso da scelte non condivise ma imposte. Ancora oggi l’esperienza delle Fasce Rosse è viva e ha dato il suo contribuito anche alla rinascita delle zone terremotate in Emilia insieme alle BSA, Brigate di Solidarietà Attiva di cui saranno presenti due delegazioni di Lazio e Pavia“.
Per William Domenichini della segreteria provinciale spezzina di Rifondazione Comunista “Dal 25 ottobre scorso la gestione del nostro territorio non può essere quella che è stata per anni. La necessità di mettere in salvaguardia l’ambiente non significa realizzare grandi opere, ma opere diffuse su tutto il bacino idrografico per rallentare la formazione dei picchi di piena. Ciò che è accaduto evidenzia come siano necessari studi approfonditi, che ad oggi non sono mai stati presi in considerazione perché evidente
Temi ripresi anche da Andrea Licari, coordinatore del circolo Sel Val di Vara: “Con il 25 ottobre qualcosa in tutti noi è cambiato: una piccola comunità in cui tante, troppe stupide divisioni ci hanno per troppo tempo separato l’uno dall’altro. Ecco perché questa data ha segnato un passaggio fondamentale in tutti noi in cui forse dovremmo capire come, a causa del dolore che abbiamo provato sulla nostra pelle, non esistano in realtà scale sociali: una sola pala in mano e felici di sapere che colui che l’altro giorno non consideravamo, ora sta bene. Il circolo tematico Sel Val di Vara, nato proprio con l’intento di distaccarsi da quella politica infame, ingorda ed ipocrita che ha a cuore soltanto la parola potere, ricorderà il terribile avvenimento assieme a quelle forze straordinarie di volontari che con gratuità e passione hanno portato il loro sorriso, il loro aiuto. Abbiamo sempre creduto, del resto, che la parola politica abbia purtroppo smarrito il suo fondamentale intento: determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. Intento che vorremmo ricordare con la mostra fotografica dei volontari durante l’alluvione e con la fiaccolata che congiungerà Borghetto e Brugnato, unite come non mai nella difficoltà e nella speranza di rinascere”.
Hanno aderito: Brigate della Solidarietà Attiva Lazio e Pavia
PROGRAMMA:
Ore 15.30: comizio a Brugnato piazza Brosini
Ore 17.30: Mostra fotografica “La solidarietà delle fasce rosse durante l’alluvione” e comizio aperto alla cittadinanza presso il bar Conti di Borghetto di Vara
Ore 18.30: Fiaccolata con direzione Brugnato
Interventi di:
Massimo Carosi (Fasce Rosse)
William Domenichini (Prc La Spezia)
Andrea Licari (Sel Val di Vara)