“Biodigestore di Saliceti è grande preoccupazione per la salute pubblica del territorio. Toti, Peracchini e Giampedrone hanno difeso solo gli interessi di Recos/Iren”

6 febbraio 2023, by  
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Senza entrare nel merito delle ragioni giuridiche che hanno portato il Consiglio di Stato a ribaltare la sentenza del Tar Liguria inerente alla realizzazione del biodigestore di Saliceti, esprimiamo grande preoccupazione per le sorti di un territorio già ricco di criticità che, con l’arrivo del biodigestore, andranno ad aggravarsi ulteriormente.
 
Siamo preoccupati dalla deriva politica del presidente della Regione Toti e del suo assessore Giampedrone insieme col presidente della Provincia Peracchini che hanno difeso e portato avanti gli interessi di ReCos/Iren senza mai nemmeno confrontarsi con i sindaci di Vezzano e Santo Stefano (che si sono visti costretti ad intraprendere la via legale per cercare di avere voce in capitolo e difendere il proprio territorio) e totalmente sordi alle richieste della popolazione che ha più e più volte manifestato il proprio dissenso alla realizzazione dell’impianto, arrivando a bloccare la via Cisa con un corteo che ha visto la partecipazione di oltre duemila persone.
 
Anche il ministero si é reso complice di questa scelta nefasta, finanziando con 40 milioni il progetto, nonostante in quel momento l’autorizzazione a procedere con i lavori  fosse bloccata dalla sentenza del Tar Liguria.
 
Il ciclo dei rifiuti doveva chiudersi ma per farlo non era necessario realizzare un biodigestore sovrastimato per il fabbisogno provinciale su un territorio fragile che oltretutto già ospita l’impianto Tmb del rifiuto indifferenziato. Evidentemente a Provincia e Regione non solo poco importa di trasformare Saliceti, località di confine tra Santo Stefano e Vezzano, nella pattumiera della Liguria ma dimostra ancora una volta il suo disinteresse per la Val di Magra nel suo insieme.
 
Giampedrone auspica che i lavori partano nel più breve tempo possibile senza preoccuparsi e predisporre azioni di controllo speciale sul funzionalmente di un impianto che sorgerà sulla falda acquifera collegata ai pozzi di Fornola e senza tenere conto dei risvolti viabilistici in una zona a traffico già congestionato su cui incombe anche l’assurdo progetto della bretella Ceparana – Santo Stefano che manca totalmente di una visione d’insieme.
 
Siamo pronti a sostenere azioni concrete di protesta qualora associazioni, comitati e popolazione decidessero di agire in tal senso ed esprimiamo solidarietà alle amministrazioni comunali di Santo Stefano e Vezzano, anche a loro va il nostro sostegno per le nuove sfide che purtroppo si troveranno a dover affrontare vista l’ amara  sentenza del Consiglio di Stato.
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Comunali 2022, Rifondazione con Spezia Bene Comune per Piera Sommovigo sindaca: “Porre fine al monopolio Toti-Peracchini”

10 aprile 2022, by  
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Dopo cinque anni di governo Toti-Peracchini la città della Spezia ha bisogno di voltare pagina una volta per tutte. Per questo Rifondazione Comunista sosterrà Spezia Bene Comune alle elezioni comunali del prossimo 12 giugno per Piera Sommovigo sindaca. Una candidata civica, senza alcuna bandiera di partito, già apprezzata professionista nelle questioni ambientali della nostra provincia, prima fra tutte la lotta contro il biodigestore di Saliceti voluto da Toti e Giampedrone. Una donna capace di unire la coalizione sui valori imprescindibili della sinistra: lavoro, difesa dell’ambiente, cultura  e diritti sociali, sanità e trasporto assolutamente pubblici. 
 
La sanità è da anni in pieno collasso, mentre la città non ha alcun dibattito aperto e democratico sugli spazi da sviluppare, a partire dal nodo centrale delle aree militari fino ad arrivare a Borgo Baceo, zona su cui la giunta Peracchini intende mettere le mani ampliando le volumetrie di cemento a dispetto della richiesta di verde dei cittadini. Inoltre il mondo del lavoro è spaventosamente in pericolo, dai precari dei delivery che riempiono le strade cittadine senza alcuna protezione salariale e sicurezza per la propria vita, allo scandalo dei lavoratori sfruttati nella cantieristica navale, problema emerso da inchieste giudiziarie e giornalistiche degli ultimi anni. 

L’impatto sociale ed economico di due anni di emergenza sanitaria ha approfondito ed allargato il solco tra le persone più vulnerabili ed emarginate, favorendo solo i già facoltosi. Il nostro sistema economico si è trovato impreparato a tutelare i diritti di quei lavoratori e lavoratrici precarie, stagionali, pendolari e del terzo settore. Spezia non è stata da meno, con una sistema ospedaliero già al collasso in pre-pandemia che è riuscito a sopperire alle gravissime mancanze organizzative della gestione sanitaria regionale di Toti e Peracchini solo grazie all’impegno degli operatori medico assistenziali, il cui ringraziamento è stato il licenziamento dei 154 OSS di questi giorni. 

La drammaticità delle conseguenze sociali ed economiche di questi due anni di pandemia sono evidenziate dagli oltre mille pasti al giorno forniti della Caritas, allo sblocco degli sfratti che interessa decine e decine di famiglie nei prossimi giorni e mesi. Per questo non si può lasciare al solo, lodevole, volontariato il disagio sociale ed economico che interessa fasce di popolazione sempre più ampie. Da anni le politiche sociali sono attuate senza una reale conoscenza dei fenomeni, senza una valutazione delle risorse attivabili e senza un’effettiva misurazione degli esiti degli interventi. Diventa necessario investire nella conoscenza dei fenomeni per realizzare interventi adeguati.

Questi e molti altri temi sono stati sviluppati e promossi in cinque anni di consiglio comunale dal gruppo consiliare Spezia Bene Comune guidato da Massimo Lombardi, già segretario provinciale di Rifondazione e attuale membro della segreteria guidata da Veruschka Fedi.
 
Il ruolo di Massimo è stato un raccordo prezioso tra le istanze del partito (prime tra tutti la pace e del fermo no al riarmo mondiale, emerso in questi ultimi drammatici giorni di conflitto russo-ucraino) e quelle della cittadinanza attiva di sinistra che ha fatto da piattaforma alla formazione presentatasi alle comunali del 2017 con Lombardi candidato sindaco: la lista Spezia Bene Comune sarà dunque composta da un giusto mix di candidati civici e di partito.
 
In un momento così drammatico è quanto mai necessaria la difesa dei beni comuni, dei territori e dei diritti di tutte e tutti. Noi ci saremo.
 
Rifondazione Comunista, 
federazione provinciale della Spezia
 
Spezia Bene Comune

Giovani Comunisti/e: “Lo psicologo di base è necessario. I totiani facciano meno retorica, dov’erano in questi cinque anni?”

25 marzo 2022, by  
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Apprendiamo che il partito di Toti “Cambiamo!” ha scoperto l’acqua calda, ossia un disagio che denunciamo ormai da anni. La questione del benessere psicologico, infatti, è tornato in auge dopo gli eventi determinati dalla pandemia da COVID-19.

In questi due anni di pandemia si sono accentuate le problematiche che già prima di essa caratterizzavano l’ambiente scolastico, incidevano sulle disuguaglianze economiche e sociali, come i problemi psicologici di vario genere, fenomeni di bullismo e cyber bullismo, abuso di sostanze stupefacenti, abbandono scolastico.
“Cambiamo!” parla dell’abbandono scolastico come una causa determinata dalla fase pandemica. Questo ovviamente non può che farci sorridere, poiché è evidente che l’abbandono scolastico e il disagio che si vive nelle scuole sia il frutto di riforme come la Gelmini del 2008 (vanto della destra) che ha tagliato la bellezza di 10 miliardi di euro su istruzione e università.
Crediamo che sia necessario ricostituire un ambiente scolastico accogliente e sicuro che risponda alle problematiche reali di giovani, studenti e studentesse.
Gli sportelli d’ascolto – ricordiamo a “Cambiamo!” – che esistono già (almeno a livello teorico), ma per la maggioranza sono inattivi o inefficienti.
Teniamo presente che gli sportelli sono già di per sé un errore, poiché tendono a precarizzare ulteriormente un tipo di lavoro che per come è strutturato e, per i definanziamenti alla sanità pubblica firmati dalla giunta regionale di Toti, lo rendono precario e instabile soprattutto per i neolaureati in materia. Occorre ragionare infatti di un servizio pubblico che risponda alle esigenze che già da tempo esistono, attraverso l’introduzione di un sistema organizzato di assistenza psicologica sul territorio con un progetto nazionale efficace attraverso l’integrazione ai servizi sanitari di base locali di personale specializzato fruibile da tutti e tutte senza liste d’attesa infinite, come siamo abituati purtroppo nel nostro territorio.
 
La nostra proposta è fare in modo che i ragazzi e le ragazze imparino a inserirsi nella società attraverso la mediazione dei saperi e di una relazione educativa attenta al loro benessere e alle loro difficoltà.
Dati statistici recentemente rilevati, infatti, sottolineano come la percentuale di giovani che soffrono di disturbi psicologici e sociali determinati soprattutto dalla pandemia, hanno reso ancor più evidente la necessità di ampliare i servizi della cura della psiche di tutti coloro che ne hanno bisogno. Andare in analisi, per molti giovani, oggi è una necessità di primo ordine che va, a fronte della totale assenza del servizio pubblico, a gravare sulle già precarie situazioni economiche delle famiglie.
Siamo fortemente convinti che l’accesso al supporto psicologico sia necessario e debba essere garantito come diritto alla salute. Non vediamo differenze tra l’andare al pronto soccorso per un braccio rotto ed essere curati, e fare psicoterapia per affrontare le proprie “paure”. Non si tratta quindi di un sostegno che riguarda solo l’individuo, ma ha come punto di caduta la cura della collettività.
I totiani dovrebbero ricordarsi chi governa la regione e chi ha governato sino ad ora il nostro comune, disinteressandosi peraltro completamente delle necessità giovanili e non strumentalizzare il loro malessere psicologico determinato da una società basata sui principi del profitto sulla pelle dei più deboli. È vergognoso infatti che ad oggi siano proprio loro a fare proposte di questo tipo, ci chiediamo a cosa siano serviti allora questi anni di amministrazione disastrosa da loro portata avanti. Scoprono ora i problemi dei giovani della città e non solo?
Giovani Comunisti/e La Spezia 

“Stop del tar al biodogestore di Saliceti è vittoria dei cittadini e dei comuni contro Toti e Giampedrone”

4 marzo 2022, by  
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Apprendiamo con soddisfazione la notizia che il Tar della Liguria ha accolto il ricorso contro il biodigestore di Saliceti presentato dai comuni di Santo Stefano di Magra e Vezzano Ligure.
Questo rappresenta una vittoria non solo per le amministrazioni comunali ma anche per tutta la popolazione che in questi anni ha sostenuto con forza la battaglia contro la realizzazione dell’impianto.
Il punto vincente è stato proprio quello riguardante la pianificazione, importante testimonianza del fatto che il privato, in questo caso ReCos – Iren, non può realizzare impianti dove meglio ritiene per le proprie esigenze di business ma deve attenersi alla pianificazione.
Non ci sorprende il comunicato di Regione Liguria che ribadisce la giustezza delle autorizzazioni rilasciate e dichiara l’intenzione di ricorrere al Consiglio di Stato per l’annullamento della sentenza odierna.
In più occasioni il presidente Toti e l’assessore Giampedrone hanno dimostrato una totale indifferenza a quelle che sono le giuste e legittime richieste di un territorio e più in generale di una gestione del ciclo dei rifiuti che metta al primo posto la tutela dell’ambiente e il servizio alla cittadinanza, non le esigenze di mercato dei privati.
 
Rifondazione Comunista, Segreteria Provinciale

Comunali Spezia, “Scegliere un candidato civico e un perimetro dell’alleanza chiaro. Assurdo voler battere Peracchini assieme a pezzi di centrodestra”

11 febbraio 2022, by  
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Dopo cinque anni di amministrazione di centrodestra, Spezia ha bisogno di una proposta alternativa che rimetta al centro i bisogni reali delle persone in un’ottica di sostenibilità, inclusività e solidarietà, aspetti sui quali è ormai evidente il fallimento dell’amministrazione Peracchini.
Poco e male è stato fatto per contrastare l’esclusione sociale le crescenti disuguaglianze. Ne è la dimostrazione la superficialità con la quale è stato affrontato un problema centrale come quello del diritto alla casa e all’abitare, mentre sono stati nulli gli interventi volti a migliorare la socialità e la qualità delle vita nei quartieri della città, ormai sempre più dimenticati e abbandonati a loro stessi. Per non dimenticare i temi del lavoro e della sanità, che sono in condizioni molto più deficitarie rispetto a cinque anni fa.
Su queste basi, l’obiettivo comune di sconfiggere Peracchini e tutto il fronte di centrodestra che lo ha sostenuto nel 2017, da Toti a Forza Italia, dalla Lega a Fratelli d’Italia, non è di certo in discussione. 
I problemi veri e, non di poco contro, emergono subito dopo. Parliamo del tema fondamentale del perimetro dell’alleanza (e quindi inevitabilmente del programma che ne può scaturire) e del nome di un candidato sindaco che riesca ad unirla. Ciò è causa di quello stallo che nel centrosinistra si trascina da mesi e che, in maniera o nell’altra, deve essere sbloccato al più presto.
Sul primo punto ci siamo da sempre espressi a favore di un’alleanza che riesca a coalizzare tutto il centrosinistra spezzino per sconfiggere le destre. Ma questa formazione ha pure l’obbligo di stare molto attenta ad imbarcare componenti che poco o nulla hanno a che fare con la propria sensibilità politica. Da molto tempo le forze riformiste stanno esponendo idee, sia a livello nazionale che locale, sempre più affini all’altra parte della barricata, quella che il centrosinistra intenderebbe sconfiggere. Ovvio che ci troviamo in un cortocircuito che ha del paradossale.
Siamo stati facili profeti nei mesi scorsi. Il tormentone regionale di questi ultimi giorni, scatenatosi dopo l’elezione del presidente della Repubblica, e che profila un veloce avvicinamento di Toti a Renzi, ne è la prova più lampante. Ci chiediamo, dunque, a che pro varrebbe lo sforzo comune per sconfiggere il centrodestra, se per vincere bisogna inglobarne una parte. Tanto varrebbe sostenere direttamente Peracchini. 
Ci auguriamo che il Partito Democratico si risolva al più presto sulla proposta di un candidato civico unitario che possa essere valutato assieme ai nomi già in campo da settimane. Per questo escludiamo l’ipotesi delle primarie, capaci solo di creare forti dissidi interni e di  escludere, di fatto, il necessario confronto con tutti gli alleati.
Un confronto che invece va allargato a tutte quelle realtà che da anni si occupano delle varie problematiche della città e con le quali Rifondazione intende continuare il proficuo dialogo intrapreso in questi anni.
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

“Il progetto della bretella Ceparana-Santo Stefano deve essere fermato adesso”

19 gennaio 2022, by  
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È degli ultimi giorni la notizia dell’ invio di una lettera da parte del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e dell’assessore Giacomo Giampedrone, al ministro delle infrastrutture Giovannini, con la quale si richiede di avviare l’ iter amministrativo necessario per rendere definitivo il casello autostradale di Ceparana.

L’intervento di natura provvisoria resosi necessario dopo la caduta del ponte di Albiano ha evidentemente dimostrato la sua strategicità anche agli occhi di chi ci governa in Regione. Da tempo ribadiamo che un casello autostradale a Ceparana rappresenta una soluzione alternativa alla realizzazione della bretella Ceparana-Santo Stefano, come i fatti dimostrano un’alternativa utile alle persone e al territorio. Una volta ricostruito il ponte di Albiano sarà ancora più evidente la sua utilità nell’alleggerire il traffico.

Se il vero fine della bretella è portate un miglioramento viabilistico e non, come pensiamo, un estensione della “piana dei container” fino a Ceparana, questo è il momento giusto per bloccare l’opera. Da cronoprogramma a breve partirà il cantiere del lotto 1 della bretella, ovvero il ponte, e questo ora più che mai diventa incomprensibile visto che il casello a Ceparana con un più basso impatto ambientale eviterebbe di cementificare ulteriormente, di andare a compromettere ancora di più l’habitat fluviale e la biodiversità della zona, di rendere sempre meno vivibile il territorio per chi lo abita, inoltre consentirebbe di risparmiare grandi somme di denaro pubblico.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

“Sconfitta per Toti e Pucciarelli, grande risultato di Eva Battistini a Santo Stefano Magra”

6 ottobre 2021, by  
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Le elezioni comunali spezzine hanno visto un arretramento consistente del centrodestra, che ha perso il feudo totiano-giampedroniano di Ameglia e che non è riuscito a conquistare il comune di Santo Stefano Magra, terreno di caccia della senatrice leghista Pucciarelli.
Per quest’ultimo ente la federazione spezzina di Rifondazione Comunista, nel congratularsi con la sindaca rieletta Paola Sisti, sottolinea l’ottimo successo della candidata Prc Eva Battistini, che con 165 preferenze è risultata eletta nel gruppo di maggioranza.
 
La tenacia e la passione da sempre dimostrate instancabilmente sul territorio da parte della compagna Battistini, in particolare nella battaglia contro il biodigestore di Saliceti, sono state ripagate dalla fiducia dei cittadini. Fiducia che ora non deve essere disattesa.
Le lotte di questi ultimi anni dovranno, infatti, passare sul terreno istituzionale, con l’obiettivo di giungere alla vittoria definitiva. Rifondazione vigilerà affinché quanto promesso in campagna elettorale sia mantenuto nei fatti, nel rispetto del mandato così nettamente espresso dai santostefanesi.
Eva Battistini è la garanzia che i comunisti sapranno far sentire la propria voce.
 
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Giornata della salute, Prc La Spezia: “Domani in piazza contro mi brevetti dei vaccini anti covid. Presentata una mozione nei consigli comunali della provincia”

9 aprile 2021, by  
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Rifondazione Comunista aderisce alla giornata mondiale per la Salute di domani 10 aprile e sarà presente nella doppia iniziativa organizzata dalla Società della cura alla Spezia (P. Europa h. 10.30 – 12) e a Sarzana (P. Matteotti h. 10 – 12)

I cittadini presenti potranno firmare l’appello per bloccare i brevetti sui vaccini e sui farmaci, ma lo si potrà fare anche dal sito internet https://noprofitonpandemic.eu/it/.

Nello stesso tempo tutti consiglieri comunali Prc della provincia, a partire dal capoluogo spezzino con Massimo Lombardipresenteranno una mozione per chiedere la liberalizzazione del brevetto sul vaccino anti Covid. Ogni giorno di ritardo comporta, oltre all’incremento delle vittime, la chiusura ripetuta delle scuole e delle attività lavorative, causando una crisi sociale ed economica sempre più evidente nella popolazione. L’attuale distribuzione vaccinale risulta a dir poco carente e i vaccini, coperti da brevetto, possono essere prodotti solo in pochi stabilimenti. Rimangono esclusi dalla produzione la maggior parte dei laboratori del mondo, Italia compresa, mentre nei paesi più poveri la vaccinazione potrebbe essere completata solo tra 7 anni.

Denunciamo per l’ennesima volta anche l’assoluta inadeguatezza della sanità in Liguria: ospedali con posti letto saturi e uno screening insufficiente a gestire il contagio che rimane fuori controllo specie per i lavoratori. 

Paghiamo decenni di tagli al Fondo Sanitario Nazionale (37 miliardi persi in 10 anni) in termini di posti letto, di mancate assunzioni  e investimenti nei presidi territoriali e nei consultori e di progressiva esternalizzazione dei servizi. Il “modello lombardo” della giunta Toti (collaborazione con i privati come nel futuro ospedale del Felettino) ha dimostrato tutto il suo fallimento.

Diciamo chiaramente: FUORI I PRIVATI DAGLI OSPEDALI.

Infine la nostra protesta si lega anche alla questione ambientale: la realizzazione del biodigestore di Saliceti di Vezzano da parte di Recos/Iren rischia, infatti, di creare un ennesimo danno al nostro territorio e, inevitabilmente, alla salute pubblica.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Lombardi eletto in consiglio provinciale, Prc La Spezia: “Priorità la lotta al biodigestore di Saliceti voluto dal centrodestra totiano”

12 gennaio 2021, by  
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La federazione provinciale di Rifondazione Comunista esprime piena soddisfazione per l’elezione a consigliere provinciale spezzino di Massimo Lombardi, capogruppo Prc in consiglio comunale della Spezia,
In sinergia con le altre forze di centrosinistra, Rifondazione rientra in consiglio provinciale a quasi nove anni di distanza dall’ultima esperienza, quando ancora vigeva l’elezione diretta per un ente oggi depauperato e bistrattato, ma che rappresenta un valore importante in un territorio complesso come il nostro.
Restano le critiche che in questi anni abbiamo espresso per l’assurda elezione “di secondo livello” che taglia la voce popolare e decide tutto (o quasi) a tavolino: per questo fanno sorridere i toni trionfalistici del centrodestra e del presidente in carica Peracchini.
Con Lombardi estenderemo la lotta al sindaco/presidente nonché luogotenente totiano contro la gestione ambientale della provincia, che vede nel contrasto al progetto del biodigestore Recos-Iren di Saliceti il primo obiettivo della nostra attività di opposizione.
In Provincia porteremo alla luce anche la pessima situazione delle strade provinciali e degli edifici delle scuole superiori, oltre ai temi del lavoro e della sanità, dando voce nel palazzo alle istanze di ogni cittadino della provincia spezzina.
Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Caso piazza San Pietro a Portovenere: “Cozzani vende senza spiegazioni un patrimonio dell’umanità”

22 dicembre 2020, by  
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La previsione di vendita di una parte di piazza Spallanzani (alias San Pietro) a Portovenere rappresenta un vero e proprio affronto verso tutta la comunità locale e non solo. Il sindaco Cozzani, infatti, si sente oramai un proprietario di questa Regione, visto che dovrà spiegare il motivo di una cessione ai privati di un luogo celebre nel mondo, nonché patrimonio Unesco.
O forse stiamo assistendo ad una riedizione del famoso film dove il grande Totò riusciva a vendere la Fontana di Trevi a un turista americano?
La giunta di centrodestra ha approfittato delle necessità del legittimo ripristino della locanda San Pietro (compreso sfruttare l’aumento di volumetria con annesso sovrappasso, tutto autorizzato nel 2013) per penalizzare la collettività sottraendole uno spazio, un passaggio e una visuale unica.
Una vera privazione di un bene pubblico di straordinaria caratura paesaggistico-naturale. Ma colpiscono anche le modalità con cui questo atto è stato proposto, ossia senza alcuna anticipazione o confronto pubblico con la cittadinanza o nelle aule consiliari. Si è invece portato in urgenza la pratica in consiglio concedendo solo all’ultimo un sopralluogo, nel totale disinteresse verso l’opinione della minoranza che rappresentiamo e senza alcuna possibilità di porre interpellanze in merito.
Resta solo il voto di questo pomeriggio, a giochi fatti. Un ennesimo esempio di come il consiglio comunale sia un organo quasi del tutto svuotato dal suo potere e ruolo, in favore quasi esclusivo di un sindaco che invece si fa garante degli interessi di pochi a sfavore di molti.
La protesta che porteremo nella seduta di oggi pomeriggio farà da sponda al flashmob organizzato in contemporanea dai cittadini e le associazioni che non accettano un simile scempio.
Il duo Cozzani-Toti deve smetterla di usare Portovenere per privilegiare le clientele di affaristi pronti ad accaparrarsi una bellezza e una storia che appartengono all’intera umanità.
Rifondazione Comunista, Federazione provinciale La Spezia
Circolo “Lucio Mori” Portovenere

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