Vergassola sui tagli alla scuola spezzina: “Maria De Luca ha ragione, ma chieda spiegazioni agli onorevoli del Pd”

18 settembre 2012, by  
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Leggiamo con estrema sorpresa le dichiarazioni della responsabile scuola del Pd Maria De Luca riguardo al taglio di 70 cattedre di sostegno nella scuola spezzina. Condividiamo nella sua interezza i contenuti che esprime: del resto il pressapochismo e la superficialità con cui vengono trattate da anni tutte le questioni relative al personale scolastico, compreso quello di sostegno ai ragazzi maggiormente in difficoltà, non rappresentano certo una novità.

Peccato che la diminuzione delle cattedre e quello delle ore settimanali di sostegno è solo l’ennesimo taglio effettuato alla scuola pubblica. Quello che ci stupisce è leggere che l’esponente del Pd lamenta ”I tagli agli organici della scuola operati dal Ministero dell’Istruzione”.

Ciò ci lascia sbalorditi in quanto a noi, ma supponiamo anche al resto del Paese leggendo le votazioni parlamentari, risulta che il Partito Democratico sostenga apertamente il governo Monti, e lo faccia pure con convinzione, al punto che molti suoi esponenti vorrebbero proseguire le politiche che l’attuale esecutivo sta portando avanti. Il governo Monti ha operato ogni decisione ricorrendo ad un uso spropositato ed esclusivo del voto di fiducia. Bastatva poco ai numerosissimi deputati e senatori del Pd per frenare le tante nefaste decisioni del governo: premere il pulsante del NO al momento delll’ennesima votazione sulla fiducia.

E’ inutile tentare di confondere le carte e prendersela con l’ASL o tirare in ballo Uffici Regionali: il problema di questa situazione è il risultato di tagli indiscriminati e trasversali che il governo sta portando avanti da novembre, in perfetta sintonia e continuità con quelli operati dal trio Berlusconi-Tremonti-Gelmini (e in precedenza Letizia Moratti).

Perciò lamentarsi e giustificare certe scelte non è solo incoerente, ma anche comprensibilmente difficile e tardivo.
Filippo Vergassola
Resp.Scuola e Università Prc/Fds La Spezia

Anche alla Spezia la FdS consegna alla Banca d’Italia la lettera in risposta a Trichet e Draghi

14 ottobre 2011, by  
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Questa mattina una delegazione della Federazione della Sinistra della Spezia ha consegnato nelle mani della direttrice responsabile della filiale spezzina della Banca d’Italia, dottoressa Giovanna Pedote, una busta gigante contenente la risposta all’analoga lettera inviata in estate al governo italiano dal governatore uscente della BCE Trichet e dal suo successore Draghi che hanno ordinato all’Italia la vergognosa manovra vessatoria ferragostana, scaricata poi dal trio Berlusconi-Tremonti-Bossi interamente sulle spalle del lavoratori e pensionati italiani.

Una “riconsegna al mittente” simbolica ma significativa, per far capire a tutti che la crisi finanziaria internazionale, creata da banche e speculatori, non deve essere pagata da lavoratori e pensionati, oltrettutto su ordine antidemocratico di un istituto non eletto come la BCE.

L’iniziativa, diffusa su tutto il territorio nazionale dalla Federazione della Sinistra, si inserisce nel quadro complessivo di azioni contro la crisi che la la FdS spezzina ha organizzato in vista della grande manifestazione di Roma di domani 15 ottobre, che vedrà la presenza di un folto gruppo di militanti e simpatizzanti spezzini.

La FdS da appuntamento per questo pomeriggio alle 17.30 in Corso Cavour, angolo via Rattazzi per l’inziativa sulla scuola pubblica a cura del dipartimento Scuola e  Cultura del Prc della Spezia.

Federazione della Sinistra La Spezia

Di seguito il testo della lettera consegnata oggi alla Banca d’Italia e firmata dal portavoce nazionale della Fds Massimo Rossi:

All’attenzione del dottor Mario Draghi e del dottor Jean Claude Trichet

Chi vi scrive lo fa a nome della Federazione della Sinistra ma è certo di raccogliere il sentire e il ragionare di gran parte dell’opinione pubblica italiana. Abbiamo letto con molta attenzione anche se con increscioso ritardo la lettera che avete inviato all’attuale presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi. È una lettera rivolta di fatto al Paese intero che, con la presente, rispediamo al mittente in quanto irricevibile sia per ragioni di metodo che di merito.

Di metodo, perché lungi dal limitarvi, eventualmente, ad una generica sollecitazione al risanamento del bilancio dello Stato italiano, le disposizioni che voi indicate al nostro Paese – e ci sorprende data la vostra competenza – afferiscono a questioni e problematiche di pertinenza della sovranità popolare. Si tratta di scelte rilevanti che competono innanzitutto al Parlamento, in quanto ne è depositario, ma soprattutto agli uomini e alle donne che in Italia vivono e lavorano.

Tentare di imporre, con una sorta di commissariamento dei poteri democratici, tagli alle spese sociali e ai salari, riforme che cancellano i diritti di chi lavora, ridefinizione degli assetti amministrativi, dell’erogazione dei trattamenti pensionistici, della pubblica amministrazione, predeterminare addirittura quali dovranno essere per l’oggi e per il futuro le modalità con cui si organizza lo Stato; spingere per la privatizzazione “su larga scala” di tutti i servizi pubblici ignorando peraltro un recentissimo pronunciamento referendario di segno contrario… Tutto ciò costituisce un grave atto eversivo, quello che senza enfasi dovremmo chiamare un attentato alla sovranità nazionale.

Ma respingiamo la vostra lettera soprattutto per ragioni di merito, perché le ricette che intendete imporci, oltre ad essere palesemente ingiuste ed incivili produrrebbero, come già sperimentato per la Grecia, effetti opposti a quelli enunciati; non un risanamento del bilancio e non certo una fuoriuscita dalla crisi verso una radiosa era dello sviluppo infinito, ma l’apertura di una fase altamente recessiva che porterebbe l’intero continente, e non solo, alla catastrofe economica, politica e sociale. Le misure che vorreste imporre costituiscono il cappio per eseguire la condannare a morte di un corpo sociale già devastato da anni di politiche liberiste.

Tentate di imporci queste soluzioni invece di assumere ogni doverosa iniziativa volta ad arginare le speculazioni in atto, come l’acquisto diretto dei titoli di Stato. Invece di creare, ad esempio, un fondo europeo per finanziare investimenti volti a risanare e riconvertire ecologicamente l’economia reale, per contribuire a creare posti di lavoro stabili e in condizioni dignitose. Occorrerebbe questo in un Paese in cui il 30% dell’economia è basata sul lavoro nero e in cui pochi giorni fa 4 donne sono morte lavorando come bestie in uno scantinato di Barletta in nome della concorrenza nel mercato globale senza regole esaltata dalle vostre dottrine economiche.

Un governo, qualsiasi governo, che si ponga nell’ottica di obbedire ai vostri diktat non solo provocherebbe una vera e propria macelleria sociale ed un ulteriore impoverimento di massa, di cui sarete ovviamente corresponsabili davanti alla Storia, ma produrrebbe una vera e propria devastazione delle relazioni sociali, generazionali, umane costruite in secoli di storia del nostro continente che ne rappresentano il patrimonio di civiltà.

Siamo convinti che sarà la Storia a sconfiggere voi e le vostre asserzioni. Sappiamo che l’Europa che deve ancora nascere è un continente fondato sui diritti, sulla dignità, sulla democrazia reale e partecipata; non certo, come oggi, sul potere del più forte. Sappiamo di avere ragione ed è per questo, per amore verso gli uomini e le donne come noi, perché continuiamo a credere in un futuro diverso, oggi più di ieri possibile e necessario, che saremo il 15 Ottobre nelle piazze di tutta Europa e del mondo. Saremo in tanti a manifestare la nostra indignazione e la nostra rabbia riguardo le vostre sciagurate imposizioni e pretese.

E’ per questo che oggi respingiamo la vostra lettera con le condizioni che intendete imporci e che non rispetteremo.

Per la Federazione della Sinistra                                                                   

Il Portavoce nazionale

Massimo Rossi

Cara BCE c’è posta per te: venerdì alle 11 la FdS spezzina consegnerà la lettera alla Banca d’Italia in risposta a Trichet e Draghi

13 ottobre 2011, by  
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Domani, venerdì 14 ottobre alle ore 11, in via sant’Antonio 19 (sede della Banca d’Italia) è convocata una conferenza stampa dei dirigenti di Rifondazione Comunista e Federazione della Sinistra della Spezia per spiegare le ragioni dell’azione di protesta in vista della grande manifestazione di Roma di sabato 15 ottobre.

Infatti al direttore della filiale spezzina verrà consegnata una lettera gigante in risposta all’analoga lettera inviata in estate al governo italiano da parte del governatore uscente della BCE Trichet e il suo successore Draghi che hanno ordinato all’Italia la vergognosa manovra vessatoria ferragostana, scaricata poi dal trio Berlusconi-Tremonti-Bossi interamente sulle spalle del lavoratori e pensionati italiani.

Rifondazione Comunista/FdS La Spezia

Sciopero 6 settembre: in piazza Europa al fianco della Cgil contro la manovra economica, ennesimo attacco a lavoratori e pensionati italiani

5 settembre 2011, by  
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La Federazione spezzina di Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra aderisce alla giornata di sciopero e mobilitazione indetta dalla Cgil per domani, martedì 6 settembre, alla Spezia come in tutta Italia. Consideriamo lo sciopero generale di domani come l’inizio di un percorso di lotta di popolo che deve costruire dal basso un’altra idea di Europa e un altro modello economico.

Sosteniamo la Cgil, che in questo momento sta subendo degli attacchi gravi e che ha invece giustamente scelto di opporsi ad una manovra iniqua, caratterizzata da provvedimenti inqualificabili e che verrà pagata solo dalla povera gente, mentre chi è ricco continuerà a godere dei privilegi e delle attenzioni che il governo gli riserva.

Contestiamo la manovra economica del governo Berlusconi-Tremonti-Bossi che approfitta della situazione per attaccare ancora di più i lavoratori e i loro diritti, i pensionati e i disoccupati e le regole democratiche, restringendo il campo d’azione degli enti locali, minacciando l’esistenza dei piccoli comuni senza assolutamente toccare i privilegi e i vitalizi della casta parlamentare e della chiesa cattolica.

Un governo guerrafondaio che non diminuisce, anzi aumenta, le enormi spese militari (miliardi di euro all’anno) per le “missioni di pace” all’estero, mentre, con la scusa della crisi, continua ad erodere stipendi e pensioni dei milioni di italiani che sorreggono questo stato, non intaccando minimamente i grandi evasori fiscali, gli speculatori di borsa e i patrimoni miliardari.

Per questo motivo abbiamo promosso nelle ultime settimane la raccolta firme a favore della tassa patrimoniale, prontamente ignorata da questo governo indegno, nemico del suo popolo e della classe lavoratrice e amico dei poteri forti e delle banche, tra gli artefici della rovina di questo il Paese.

 

Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

26, 27, 28 agosto: festa della FdS del Ponente all’area verde di Marola. Continua la raccolta firme a favore della patrimoniale

25 agosto 2011, by  
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Al via da domani, venerdì 26 agosto, fino a domenica 28 agosto, presso l’area verde di Marola, la festa della Federazione della Sinistra del Ponente della Spezia.

Tre serate di musica e ottima cucina per la XXXma edizione della mitica sagra del raviolo di Coregna, dove saranno serviti oltre tremila ravioli fatti rigorosamente seguendo le ricette tramandate di generazione in generazione.

Sabato e domenica si mangia anche a pranzo. Venerdi e sabato si balla con i New Leader, domenica con i Maritè.

Inoltre, come all’ultima festa Fds di Fiumaretta, verranno raccolte firme a favore della tassa patrimoniale, contro la manovra voluta dalla Banca Centrale Europea ed eseguita dal trio Tremonti-Berlusconi-Bossi.

Tra i banchi della festa i cittadini potranno dunque cominciare la prima vera opposizione dal basso al governo Berlusconi e delle banche prima dello sciopero generale indetto dalla Cgil per il prossimo 6 settembre.

 

Federazione della Sinistra Ponente

Oggi in piazza con la FLC-Scuola e contro la Gelmini che sta distruggendo la scuola pubblica

10 settembre 2010, by  
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La federazione spezzina di Rifondazione Comunista aderisce al presidio organizzato dalla FLC – Scuola “UCCIDERE LA SCUOLA è un DELITTO!!!” previsto per oggi pomeriggio alle ore 17:00 in Piazza Mentana alla Spezia.

Saremo in piazza contro le manovre Gelmini-Tremonti, contro il più grande licenziamento di massa della storia del nostro paese, contro il finanziamento alle scuole private, per una scuola pubblica, laica e multirazziale. Sosteniamo in pieno la lotta dei precari della scuola: sono loro, infatti, la risorsa che in questi anni ha consentito alla scuola italiana di funzionare.  L’atteggiamento sordo e sprezzante del ministro Gelmini nei riguardi della protesta dei precari è il segno di un governo pericoloso e indifferente verso il futuro del paese.

L’inizio del nuovo anno scolastico conferma drammaticamente la gravissima situazione in cui versa la scuola della Repubblica, colpita da tagli e controriforme che priveranno milioni di giovani del diritto ad una istruzione qualificata. Decine di migliaia di docenti e di personale ATA, inoltre, sono espulsi dalla scuola dopo anni di precariato.

Siamo di fronte ad un’emergenza sociale senza precedenti, per le dimensioni dell’attacco all’occupazione in questo settore e per le conseguenze sul futuro delle giovani generazioni. Perfino le analisi internazionali ormai dimostrano il grave arretramento cui è sottoposto il sistema scolastico italiano.

Tutto questo richiede una mobilitazione attiva dell’intera società civile, insieme con le realtà scolastiche in lotta per la difesa della scuola della Costituzione.

Le iniziative che in questi giorni si stanno diffondendo in tutto il territorio nazionale costituiscono occasioni di aggregazione ed espressione del conflitto che possono coinvolgere anche altri settori della conoscenza, come si è già verificato nello scorso autunno.

Può nascere un grande movimento di massa capace di sconfiggere il governo e imporre il ritiro di tagli e delle controriforme.