Forenza (Prc – Altra Europa-Gue): “Cerchiobottismo della Commissione europea, continuare con la mobilitazione per bloccare Ttip e Ceta”
10 luglio 2016, by admin
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Referendum costituzionale: l’impegno di Rifondazione Comunista per il NO: il documento approvato dal CPN
10 luglio 2016, by admin
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Il Cpn di Rifondazione Comunista impegna i compagni e le compagne di Rifondazione Comunista a dar vita ad una campagna di massa per il NO nel referendum sulla manomissione costituzionale, in piena sintonia con i comitati locali e nazionali per i referendum costituzionali e sociali. L’esito del referendum è infatti decisivo per la democrazia nel paese e per evitare la stabilizzazione antidemocratica che perseguono il Pd e Confindustria.
Propone che nell’ambito della campagna unitaria per il No Rifondazione Comunista, sviluppi una propria mobilitazione specifica su due livelli:
- In primo luogo, intrecciando il NO nel referendum con il NO al Ceta ed in particolare al Ttip, che, nel caso venisse approvato, determinerebbe una completa messa in mora della Costituzione Repubblicana. La democrazia è infatti aggredita dai trattati neoliberisti, a partire da quelli europei.
- In secondo luogo intrecciando la battaglia per il NO nel referendum alle nostre proposte sociali contenute nella campagna “i soldi ci sono” e rivolte ai soggetti colpiti dalla crisi: dalla richiesta della firma dei contratti di lavoro, alla proposta del reddito sociale, al piano per il lavoro, alla difesa e rilancio del welfare.
Difendere la democrazia e redistribuire la ricchezza garantendo i diritti sociali: tassare le grandi ricchezze e dar vita ad un Quantitative Easing per i popoli.
Roma, 3 luglio 2016
Rifondazione Comunista,
Comitato Politico Nazionale
Stop al Ttip: il capogruppo Prc Bucchioni presenta stasera un ordine del giorno in consiglio comunale alla Spezia
26 gennaio 2015, by admin
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Il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti in discussione dal 2013 all’Unione europea è un vero e proprio attacco alla democrazia dei paesi membri: infatti permette alle multinazionali di dettare legge su diversi settori quali diritti dei lavoratori, sicurezza alimentare, ambiente, giustizia, tutela dei consumatori.
Anni di battaglie condotte dai sindacati, dai cittadini, dalle associazioni, dagli ambientalisti e dai consumatori vanificate per dare libero spazio ai guadagni delle grosse multinazionali che in barba al sociale hanno urgenza di fare cassa a discapito dei diritti e del principio di precauzione riconosciuto finora dall’Europa (es.ogm).
Questo genere di accordi si è tentato di tenerli riservati per cercare di attuarli alle spalle dei cittadini europei, oggi che sono cominciati a trapelarne i contenuti.
Lla nostra posizione non può essere che di rifiuto e denuncia verso una simile pensata.
Tra i rischi concreti vi sono l’ingresso di merci e alimenti di cattiva qualità prodotti dalle multinazionali americane come vegetali e carne ogm, o prodotti imbottiti di ormoni e fitormoni, contro le quali le leggi nazionali e le comunità locali non potranno opporsi in quanto le leggi e i regolamenti devono sottostare al trattato.
Anche le sentenze dei giudici europei non potranno opporsi ai prodotti statunitensi perché il Ttip obbliga i cittadini europei, singoli e in associazione, a rivolgersi non al giudice nazionale, ma a un tribunale di natura privata per tentare un arbitrato lottando a proprie spese contro gli staff legali delle multinazionali.
I cittadini dei popoli europei, le imprese locali, gli agricoltori si troverebbero schiacciati dalle grandi corporation americane. Qualora poi un’azienda americana volesse iniziare un’attività considerata pericolosa in Europa (come una centrale nucleare), nessun tribunale locale potrebbe opporvisi. Altro pericolo riguarda il ribasso dei salari, dal momento che, per la libertà di circolazione, le imprese di un paese potranno applicare in un altro paese i salari vigenti nel proprio: questo sarà un vantaggio solo per le imprese statunitensi, perché, notoriamente, i salari dei lavoratori europei sono molto più alti di quelli americani.
Anche i diritti sindacali europei non avranno valore se contrari alle norme sul libero scambio e libera circolazione contenuti nel Ttip, senza possibilità, per i lavoratori, di rivolgersi al giudice del lavoro locale.
Anche in questo caso il lavoratore europeo dovrà rivolgersi a una corte arbitrale statunitense.
Per tutte queste premesse
IL CONSIGLIO COMUNALE DI LA SPEZIA CHIEDE
ALL’AMMINISTRAZIONE E AL SINDACO CHE SI FACCIANO INTERPRETI DEL NETTO RIFIUTO A SOTTOSCRIVERE UN SIMILE TRATTATO CHE RIDUCE GLI SPAZI DI DEMOCRAZIA ED E’ IN TOTALE CONTRASTO CON LA NOSTRA COSTITUZIONE,
INOLTRE
CHE TALE ORDINE DEL GIORNO VENGA INVIATO ALL’ANCI, AL CONSIGLIO REGIONALE, AI PARLAMENTARI ITALIANI ED EUROPEI, AL GOVERNO.
Edmondo Bucchioni,
consigliere comunale Rifondazione Comunista La Spezia