Prc Portovenere: “Palmaria come Capri? L’isola va protetta e non trasformata in albergo”

10 febbraio 2016, by  
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In merito alle recenti dichiarazioni del presidente Toti sul futuro dell’isola Palmaria, a seguito del trasferimento dei beni dal demanio militare al comune di Portovenere ufficializzato poche settimane fa, il circolo Prc “Lucio Mori” di Portovenere ricorda alcune cose:
a) il percorso di sdemanializzazione non è certo stato avviato da Toti, è un progetto avviato anni fa e nel quale sono entrati a pieno titolo anche i governi di centro sinistra, sia locali che regionali (il PUV è opera della giunta Burlando) e che d’altronde seguono un ragionamento corretto e logico che vede nel riutilizzo di alcuni beni statali in abbandono una opportunità del territorio, e che potevano tuttavia  essere sviscerati da tempo;
b) l’isola è un delicato sistema, che tutto sommato le servitù militari hanno in qualche modo preservato negli anni dell’incontrollato boom edilizio, e che sarebbe stupido compromettere oggi, con numerosi esempi di recupero e turismo basati sulla preservazione ambientale.
L’esempio di “Capri” insomma ci è parso davvero fuori luogo, a maggior ragione in un territorio limitrofo alle Cinque Terre, che stanno sperimentando sulla pelle che significa andare oltre il ragionevole numero di persone ospitabili.
Noi crediamo che il pieno rispetto di ambiente, presidi umani (l’isola ha anche una piccola comunità di residenti) storia (le costruzioni Umbertine che sono sull’isola sono già un volano di interesse ora, come ruderi…) non vadano in contrasto con un ragionevole turismo, anzi.
Confermiamo quindi la piena contrarietà a progetti speculativi (non occorre costruire ex novo peraltro per metterli in atto, ci sono metri cubi di volumi dismessi sufficienti per compromettere l’isola) che stravolgano l’assetto stesso della Palmaria e che non siano pienamente rispettosi dell’esistente, e ci aspettiamo che le prossime dichiarazioni di Toti e dei suoi assessori (di cui uno, Giampedrone, è stato consulente per il comune di Portovenere al turismo) siano minimamente dettagliate, dimostrando una conoscenza del sito superiori a quanto visto finora e capaci di dire con franchezza quel che si ha in mente di fare.
 
 
Rifondazione Comunista, 
circolo “Lucio Mori” di Portovenere

Domenichini: “Smettere di finanziare con il cemento altre attività, occorre un cambio di modello”

13 marzo 2012, by  
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Rifondazione Comunista aderisce alla campagna nazionale “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori

Il tentativo della Regione Liguria di revisionare i vincoli sugli alberghi è profondamente sbagliato, perchè consente di  svendere il nostro futuro piuttosto che fare investimenti di idee. Bene hanno fatto i consiglieri regionali della FdS, Benzi e Conti, a dichiarare subito la nostra contrarietà circa questo provvedimento. Ulteriori cementificazioni sono il modo peggiore di affrontare una crisi economica che è strutturale, andando ad alimentare ulteriormente spinte speculative ed ignorando le reali necessità di cambiamento di modello di sviluppo, in primo luogo dell’attività edilizia ma anche della forma di strutture recettive e quindi del turismo.

Ci troviamo di fronte ad ennesime strumentalizzazioni, quantificando occupazione a spanne per giustificare operazioni che creeranno posti di lavoro temporanei, favorendo speculazioni su un territorio, quello ligure, già profondamente danneggiato dalla cementificazione selvaggia.

Reali ricadute occupazionali ci saranno con un piano straordinario di manutenzione del territorio: troveremo centinaia di posti di lavoro e coniugheremo occupazione con le esigenze concrete dei cittadini come la salvaguardia idrogeologica e non di speculatori che costruiranno ancora case vuote. In tal senso Rifondazione aderirà e contribuirà alla campagna nazionale “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori”, per il censimento degli edifici sfitti e inutilizzati, lanciata dal forum Stop al consumo del territorio.

Occorre praticare un serio cambiamento, smettendo di utilizzare introiti da costruzioni residenziali per finanziare altri interventi di ogni tipo, in una logica superata di urbanistica contrattata. Per rilanciare la nostra economia occorre ri-pensare ad un turismo che sia sviluppato nel settore recettivo, possibilmente diffuso, coniugando il rilancio dei nostri borghi, sempre più disabitati ed abbandonati, con una prospettiva di sviluppo compatibile.

William Domenichini
Resp.Beni comuni, ambiente e territorio Prc/Fds La Spezia