Rifondazione Comunista Follo: “A otto mesi dall’alluvione vogliamo risposte”

27 giugno 2012, by  
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Ne le esperienze che ogni anno ci coinvolgono in tema di sicurezza idrogeologica, dalle frane alle esondazioni, ne i tanti dati delle autorità competente sembrano scalfire l’inefficacia amministrativa della classe politica locale. Allora poniamo delle domande semplici, alle quali chi governa questo territorio deve risposte, non tanto a noi, ma alle migliaia di cittadini che amministra.

Sono stati fatti studi idraulici prima di costruire l’argine di Pian di Follo? Si tratta di un’opera ordinata in “somma urgenza” sul quale sarebbe opportuno comprenderne la reale utilità, sia in termini operativi, sia per valutarne il reale rapporto tra costi, e quindi spesa di soldi pubblici, e benefici. E’ noto che le arginature vanno valutate con molta cautela per comprendere ciò che accade a valle. Le arginature diminuiranno la sezione d’alveo, aumenterà il flusso di piena, rendendo più pericoloso l’innalzamento del livello dell’acqua.

Sono stati considerati gli effetti degli affluenti del Vara in caso di piena e l’interazione di questi con il fiume? Si tratta di corsi che attraversano i nostri abitati, spesso in condizioni di manutenzione scarsa o nulla, e che, come ci ha insegnato l’esperienza del 25 ottobre, possono essere il vero problema di possibili situazioni drammatiche.

A che servono i dragaggi che vogliono fare nel nostro comune? C’è uno studio serio, e non esoterico, sulla reale utilità di operazione in alveo? Oggi assistiamo alla deforestazione dell’area golenale del Vara, che sarà la causa di un aumento dei prossimi flussi di piena. Quindi un primo grave danno è già stato fatto.

Cosa è stato previsto per evitare scalzamenti al ponte di Piana Battolla? E’ prevista una revisione del PUC in modo da impedire ulteriori edificazioni in aree a rischio, come per esempio Piè di Costa? Forse chi amministra il territorio avrebbe dovuto prendere atto che ciò che è stato previsto dal Piano di Assetto Idrogelogico, si è semplicemente avverato, e che quindi sia le scelte di salvaguardia che quelle di gestione futura (ammesso che ne esistano) siano conseguenti a tale strumento.

Il dato allarmante è che, a fronte di interventi sbagliati, invasivi, inutili se non dannosi, non ci sia una visione, un’idea e un progetto di salvaguardia di un patrimonio inestimabile come il fiume, di tutela e di valorizzazione attraverso progetti innovativi.

Rifondazione Comunista Follo, circolo XXVIII luglio 1944

Provincia bloccata sul post alluvione, Prc/Fds La Spezia: “Sui fiumi manca una programmazione seria”

12 maggio 2012, by  
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A sei mesi dall’alluvione la Provincia procede a scavare nel Magra e nel Vara senza indire gare pubbliche e senza la prova scientifica che siano indispensabili e idonei alla messa in sicurezza degli abitati.

Lo dice la Corte dei Conti, ed è un fatto grave ed inammissibile, che consegna una gestione del territorio approssimativa, con lavori che causeranno danni e che getta ombre sulla mancanza di trasparenza nelle operazioni.

Chi valuta i sovralluvionamenti da eliminare? Chi valuta le modalità di eliminazione della vegetazione? Chi valuta le compensazione per il materiale asportato? E di contro, perchè non vengono presi in considerazione gli studi svolti dalle autorità di bacino, mentre si sborsano altri quattrini pubblici in nuove consulenze? Dopo sei mesi stiamo navigando a vista, senza un reale intervento globale. Diciamo chiaramente che tutto ciò è inaccettabile e che stiamo perdendo tempo.

Il punto vero, reale e concreto non viene menzionato da nessuno, ed è tutto politico: occorre pianificare concretamente gli interventi di messa in salvaguardia del territorio, occorre bandire gli interventi in somma urgenza fatti in questo modo, occorre rimettere in piedi una pianificazione seria e scientifica che punti alla valorizzazione di un patrimonio inestimabile come il nostro territorio. Solo così potremmo garantire un futuro serio all’assetto fluviale della nostra provincia.

Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Giacomelli esca dal suo ufficio e vada a verificare lo scempio nei fiumi

12 febbraio 2012, by  
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Sulla vicenda legata alla pulizia degli alvei, le note provenienti dalla Provincia sono imbarazzanti. Prima Barli, ora tocca a Giacomelli. Chi sarà il prossimo?
Ma l’assessore Giacomelli è mai uscito dal suo ufficio per andare a vedere cosa succede sul territorio? La nostra è una domanda retorica perchè è evidente la difesa di un lavoro che è totalmente sfuggito a qualsiasi logica di controllo, di pianificazione e di gestione. Giacomelli dice cose che non corrispondono al vero e lungo i nostri fiumi si sta compiendo un vero disastro che avrà ripercussioni gravissime in caso di nuove piene.

Il taglio indiscriminato di vegetazione viva non ha nulla a che vedere con la rimozione di materiale ligneo morto, peraltro già previsto da ordinanze del Parco Magra-Montemarcello, quello incriminato di aver distrutto ponti e provocato esondazioni (!!!). Le ruspe che scavano e spostano materiale lapideo non ha nulla a che vedere con la messa in sicurezza idraulica del territorio. Dov’è il rispetto del Piano di Assetto Idrogeologico? A cosa sono serviti gli studi delle università di Genova e Firenze sulla mobilità funzionale dei sedimenti del fiume?

E’ ora di uscire dalle logiche delle somme urgenze con le quali si giustificano azioni fuori da ogni controllo e da ogni pianificazione. E’ ora di iniziare a gestire il nostro territorio con modalità più sagge e prendendo in esame la globalità delle problematiche. Perché non si vincolano i sindaci alla pulizia ed alla messa in sicurezza dei canali affluenti? Perché non si obbligano i sindaci a rivedere le costanti tombinature dei canali, sempre più cementificati? Perché non si impongono piani strutturali di rilancio del presidio, che garantiscano la gestione dei flussi idrici a monte?

La realtà è che nessun politico ad oggi ha intrapreso soluzioni che mitighino la complessità del sistema idrogeologico provinciale con il rispetto dell’ambiente e delle realtà antropiche. Si è voluto usare la pancia per accontentare le masse indignate di cittadini che non hanno risposte, mentre si doveva usare la mente per usare soldi di somme urgenze in investimenti strutturali di prevenzione. La drammatica realtà è che stiamo perdendo tempo e denaro dietro a demagogie facili che non risolveranno nulla.

Federazione provinciale Rifondazione Comunista/Fds La Spezia

Gli interventi fluviali: una follia inutile e demagogica

8 febbraio 2012, by  
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L’assessore Barli ha colto solo la premessa, dicendo che bisogna tenere conto di diversi indicatori nella pianificazione delle aree fluviali (aspetto idraulico, ambientale, biologico, ecc.), ma evidentemente si contraddice se dopo un corretto approccio “olistico” si passa al pragmatismo emergenziale.

Invitiamo pertanto Barli ad un sopralluogo lungo le sponde del basso Vara e del Magra per rendersi conto di che massacro del territorio è stato fatto, senza tener che tonnellate e tonnellate di alberi tagliati ed abbandonati, con il rischio che in caso di nuova piena l’acqua non dovrà faticare a sradicarli: son giù pronti al trasporto!

Ciò che sta accadendo va dall’inverosimile al disarmante e le parole di Barli e di Oldoini lasciano trasparire tutti i nostri dubbi. Le operazioni che si stanno compiendo nei nostri fiumi sono totalmente avulse da un’analisi scientifica seria e da una conseguente pianificazione. Le ruspe che hanno operato ed operano negli alvei fluviali sono frutto di un necessità che evidentemente bypassa le montagne di studi, di analisi, di elaborazioni tecnico-scientifiche sui processi di sedimentazione fluviale.

Oggi siamo al paradosso di giustificare degli scempi, peraltro totalmente se non inutili dannosi e demagogici, predisposti solo per far fronte alla giusta esasperazione della gente. Ma per risolvere il problema idrogeologico del territorio occorrono provvedimenti più complessi e certamente più seri.

Il mondo contadino, nella sua saggezza, non viveva alla giornata, ma sapeva pianificare le proprie azioni per ottimizzarle. Questo evidentemente non si è imparato.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Magra e Vara: invece delle ruspe nei fiumi, si abbattano abusi e si liberino le tombinature

3 febbraio 2012, by  
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Le associazioni ambientaliste hanno pienamente ragione su ciò che sta avvenendo lungo i nostri fiumi, Vara e Magra, uno scempio in nome della peggiore demagogia politica ed della più profonda ignoranza tecnica.

Così Rifondazione Comunista si associa all’allarme lanciato da Italia Nostra, Legambiente, Lipu-Bird Life e Wwf.

Chi ha dato ordinanza di disboscare vegetazione viva e vcostruire argini senza una visione globale delle criticità del bacino idrografico l’ha fatto in totale spregio di ogni buon senso – continua la nota di Rifondazione – e delle tonnellate di elaborazione scientifica prodotta da istituti di ricerca, università e autorità di bacino. La sconcertante realtà è che alcuni sindaci, da Follo ad Arcola, preferiscono raccattare un pugno di voti con azioni populistiche e prive di ogni utilità pratica, piuttosto che affrontare la complessità dei problemi.

Questo autoritarismo nel fare delle aree fluviali un vero scempio non si è posto quando c’era da rimuovere capannoni o discariche abusive, talvolta con presenza di amianto. Così come tanta solerzia non è stata posta in uno dei veri problemi relativi all’emergenza idraulica del nostro territorio, ovvero lo stato dei torrenti e canali affluenti, spesso tombinati o in stato di totale abbandono. Così la stessa energia non è stata posta quando c’era da verificare se scantinati si trasformavano in rustici abitabili.

Oggi questa cattiva politica soddisfa la pancia di quei cittadini giustamente esausti dalle loro stesse mancanze, e per ovviarvi puntano a trovate da prima pagina. Ma la realtà è che in questi anni si è preferito concessionare cubature di cemento per fare cassa con oneri e lasciare che il territorio sia abbandonato a se stesso, vergognosamente imputanto le cause alluvionali a chi addirittura tutto ciò lo ha sempre denunciato.

Se questi sindaci hanno davvero il coraggio delle loro azioni emettano immediatamente ordinanza di abbattimento degli abusi sui territori, puliscano e liberino dalla cementificazione le tombinature dei canali e procedano a bloccare ulteriori costruzioni. Ad Ortonovo come alla Spezia, Rifondazione è fautrice di questa politica.

Rifondazione Comunista, federazione provinciale La Spezia

Prc Ameglia: “Silenzio e immobilismo lungo il fiume Magra”

31 dicembre 2011, by  
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Un anno si chiude ed un altro inizia ma lungo le sponde del fiume Magra disastrate dall’alluvione del 25 ottobre scorso continuano a regnare incontrastati il silenzio e l’immobilismo. Ci riferiamo agli Enti sovraordinati ai Comuni che dovrebbero essere intenti a risolvere i problemi del territorio della vallata ma che nulla fanno sapere a noi poveri disgraziati e quel poco che si riesce a sapere viene praticamente estorto con fatica.

E anche i partiti, sia del centrodestra che del centrosinistra, o si danno da fare per cavalcare la protesta dei residenti (vedi Pdl) o non fanno sentire la loro voce. Solamente la sinistra radicale, noi comunisti, ed i vari comitati quasi quotidianamente dibattiamo anche aspramente per cercare di arrivare ad una soluzione dei problemi il più rapida possibile.

Questo perché la cosa più deleteria che sta prendendo campo, e che ci preoccupa tantissimo, è l’immobilismo dei suddetti Enti. A livello teorico, ad un recente convegno è stata lanciata la proposta di un tavolo tra i vari tecnici che la pensano diversamente tra loro per arrivare ad una sintesi, ma nulla si è mosso. A livello pratico non si è ancora fatto assolutamente nulla di ciò che è già progettato, approvato e finanziato. Ci riferiamo al dragaggio di 600mila mc del tratto focivo ed alla realizzazione degli argini bassi a Fiumaretta e Bocca di Magra. In compenso continuano le voci, ormai diventate barzellette, sui soldi che ballano tra la Provincia e la Corte dei Conti, e sul bando per gli argini da rifare perché ci sono due (due!) parole sbagliate! E i giorni passano.

Il ponte provvisorio? Il progetto per quello nuovo? Ancora tutto “campato” in aria. E gli abitanti della zona di Pantalè e di via Poggio Scafa? Soluzioni diverse dalla ricollocazione per loro non ne sono ancora state trovate?

Lo avevamo già detto e lo ribadiamo: è ora di finirla con i discorsi! Non possiamo perdere ulteriore tempo, bisogna intervenire urgentemente su tutto il Magra dalla foce fin oltre Pontremoli (e sul Vara), sui canali (o colatori) minori, e sui versanti da mettere in sicurezza. Non servono mega opere (il famigerato scolmatore), ma tante opere oculate e ben fatte da monte fino a valle.

Riproponiamo, e rivendichiamo con forza come nostra proposta, l’istituzione del “Magistrato del Magra” al fine di avere un unico soggetto in grado di decidere ed effettuare gli interventi necessari alla riduzione del rischio derivante dalle alluvioni. Il territorio è talmente antropizzato che non si può pensare ed agire come se non ci fosse, come del resto non è umanamente possibile pensare di delocalizzare interi paesi. Oggi lungo il fiume insistono attività economiche ed insediamenti umani che non possono essere cancellati, semmai necessitano di quegli interventi necessari alla messa in sicurezza ed alla riduzione del rischio.

Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra – Circolo di Ameglia

L’industria delle catastrofi

9 novembre 2011, by  
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di William Domenichini, tratto da DemocraziaKm0.org

Negli ultimi tre anni il territorio della provincia della Spezia ha risposto alla pioggia con un bollettino di guerra di frane ed alluvioni. Il 25 ottobre 2011 il quadro diventa tragico: il 43% delle strade interrotte, decine di paese isolati da giorni, borghi fantasma, ponti crollati, 10 morti, 3 dispersi.

Diagnosi. Il clima è cambiato. Si continua a rubare spazio agli alvei dei fiumi, nessuno gestisce i corsi che convogliano a valle migliaia di metri cubi d’acqua in brevi tempi di corrivazione. L’abbandono della coltivazioni collinari indebolisce i terreni, i frequenti incendi estivi distruggono una vegetazione senza monitoraggio ne cura, diminuendo la tenuta dei pendii, ostacolando il deflusso idrico.

La cementificazione, condonata o no, impermeabilizza il suolo. Le cassandre dell’autorità di Bacino del Magra avevano previsto tutto, tracciando la mappa dell’esondabilità del fiume con il Piano approvato nel 2003, ma i vincoli non li vuole nessuno, quindi meglio ignorarli e dire a gran voce che quella pianificazione è sbagliata o che gli eventi con tempi di ritorno di due secoli non si verificheranno. Ed invece…

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Rifondazione Comunista in soccorso agli alluvionati: mobilitazione al di là di ogni aspettativa

30 ottobre 2011, by  
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Oggi: cento volontari al lavoro a Borghetto Vara con Rifondazione e le Brigate di Solidarietà Attiva

Domani: ancora a Borghetto e due squadre ad Aulla

 

Aumentano di giorno in giorno i volontari che rispondono all’appello della Federazione spezzina di Rifondazione Comunista e delle Brigate di Solidarietà Attiva. E’ una mobilitazione che sta andando ben oltre le nostre previsioni: oggi, fin dal mattino, cento volontari, riconoscibili da una fascia rossa al braccio, hanno lavorato in stretto contatto con la Protezione Civile per portare aiuto alla popolazione di Borghetto Vara.

Domani i volontari continueranno la loro opera a Borghetto mentre due squadre già organizzate dalla Federazione spezzina di Rifondazione, in collaborazione con quella di Massa Carrara, inizieranno ad operare ad Aulla.

Per chi volesse unirsi alle squadre dei volontari, l’appuntamento é per domani mattina alle 9.30 a Borghetto Vara davanti all’insegna della tabaccheria all’angolo con Via IV Novembre. Le auto vanno parcheggiate prima di entrare in paese.

 

Rifondazione Comunista, federazione provinciale della Spezia

Solidarietà di Rifondazione: oggi più di cinquanta ragazzi a Fiumaretta e due squadre delle Brigate di Solidarietà hanno iniziato ad operare a Borghetto

29 ottobre 2011, by  
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Terzo giorno di lavoro per le squadre della solidarietà promosse dalla Federazione spezzina di Rifondazione Comunista. Oggi a Fiumaretta hanno operato più di cinquanta tra ragazzi e ragazze, riconoscibili per la fascia rossa al braccio, che hanno lavorato per spalare il fango ed hanno contribuito al ripristino di un minimo di condizioni di vivibilità. Inoltre due squadre della solidarietà hanno iniziato ad operare a Borghetto.

Essendo stata superata la fase di più acuta emergenza nel territorio di Fiumaretta, da domani le nostre forze, in accordo con il Corpo della Guardia Forestale, saranno impegnate a Borghetto Vara. In questo momento così drammatico per la nostra comunità, il nostro impegno prioritario é quello della solidarietà attiva al fianco delle popolazioni colpite: lasciamo ad altri le passerelle e le auto blu.

Per coloro che intendessero unirsi alle squadre della solidarietà, l’appuntamento é per domenica 30 ottobre alle 8 presso la Federazione spezzina di Rifondazione Comunista in Via Lunigiana 545 dalla quale ci dirigeremo a Borghetto. Presentarsi con abiti da lavoro, guanti e stivali. Bisogna essere obbligatoriamente automuniti.

Rifondazione Comunista, federazione della Spezia

PRC Follo: “Parco fluviale da Far West, incuria, lassismo ed abusivismo”

4 aprile 2011, by  
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Il parco fluviale è per Follo ed i suoi cittadini un elemento sostanziale, che caratterizza la nostra territorialità. Ci si aspetterebbe quindi che l’amministrazione attui una politica attenta e lungimirante, ponendo al centro della sua programmazione non solo la cura ed il mantenimento di un elemento così importante come il fiume e ciò che lo circonda, ma che fosse una priorità della giunta la sua valorizzazione, la promozione e la facilitazione al suo accesso da parte dei cittadini. Tuttavia basta fare un piccolo sopralluogo per rendersi conto del degrado, dell’incuria ed dell’abbandono, oggi coniugato addirittura all’abusivismo.

La pista ciclopedonabile è stata un’occasione persa ed la mancata manutenzione ha già seriamente compromesso l’utilità di soldi pubblici spesi per un’infrastruttura che poteva realmente riavvicinare molti appassionati di trekking e di podismo al nostro territorio e che invece vede avanzare inesorabilmente la vegetazione.

Tantissime le realtà di discarica abusiva dove si trovano copertoni di mezzi pesanti, elettrodomestici, bidoni e vetroresine sul percorso e nei terreni adiacenti alla pista e nei suoi dintorni. Rifondazione comunista si chiede come sia possibile che ciò avvenga senza che l’amministrazione dica nulla. Una possibile, quanto banale, spiegazione è che non esiste, da alcune settimane, alcun ostacolo all’ingresso del varco nei pressi del depuratore, a Piano di Follo, varco che, ancor quando c’era la catena, era sistematicamente aperto, consentendo l’accesso a chiunque compresi mezzi motorizzati. Possibile che nessuno se ne sia accorto?

Basterebbe questo per prendere atto dello stato d’abbandono dell’area fluviale, ma è bastato un banale controllo per sapere che c’è ancora di peggio. Recente è stata spostata la tettoia che era antistante ai vecchi campi da bocce del vecchio circolo Arci di via Colombo, ora ricollocata proprio nell’area adiacente al galoppatoio, nell’area sud della Cittadella della Sport.

Chi ha ordinato quello spostamento senza i necessari permessi? Chi l’ha eseguito, con che risorse e a chi giova l’utilizzo di una proprietà pubblica?

Rifondazione comunista intende denunciare lo stato di degrado dell’area fluviale, così come l’assenza dell’amministrazione circa la programmazione di tutela, salvaguardia e promozione di una parte essenziale del nostro territorio. Purtroppo non basta dare il patrocinio ad una giornata ecologica all’anno, perchè il risultato è sotto gli occhi di tutti: degrado, abusivismo ed abbandono di un pezzo fondamentale del nostro territorio.

 

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